| Ho trovato finalmente l'estratto della lettera nel giornale di Fersen, non era un anello ma un sigillo, da quel che ho capito il frammento di lettera arrivato a Fersen per mano di un certo Bury che ha sua volta l'ha ricevuto da M. de Jarjayes aveva un sigillo di ceralacca con il famoso emblema e motto, voilà:
Siamo in data 21 gennaio 1794:
“Martedì 21. Un Sig:r Bury, francese d’origine, maggiore da noi presso il Reggimento de Darlékarlie, avendo servito bene nell’ultima guerra, è venuto a trovarmi, è stato in Italia e doveva recarsi a Toulon con gli ingl : al momento dell’evacuazione passava con uno dei loro corrieri per andare in Ingh : e di là in Vandea, mi ha portato una lettera da parte di M. de Jarjayes, che mi diceva nulla in cui speravo, mi inviava solamente un frammento di lettera della R[egina] per lui ecco la copia che è stata scritta da lei stessa:
“Non dovete dubitare del dispiacere che provo nel vedervi partire, ma capisco le vostre ragioni e il vostro zelo e il vostro attaccamento si mostra ancora una volta in un modo molto toccante per noi, abbiamo approvato molto quello che ci avete detto da parte vostra, ne vedete la prova perché ciò che vi sarà consegnato é essenziale raccomandare a persone che troverete nel più gran segreto, ho creduto dover evitare io stessa di dire un giorno il nome di t… per evitare tutte le domande su ciò e perché possiate dire che lo ignorate. Quando sarete in un luogo sicuro, vorrei che possiate dare mie notizie al mio grande amico che è venuto l’anno scorso a trovarmi, no so dove sia, ma o Sign. Gog[uelat] o Mr. Crawford che credo a Londra potranno indicarvelo, non oso scrivere, ma ecco l’impronta della mia divisa. Mandate in modo che vedendolo la persona a cui appartiene senta che giammai essa è più vera”.
“Questa divisa era un sigillo con un piccione che volava con il motto Tutto a te mi guida. La sua idea era stata nel tempo di prendere le mie armi e si era scambiato [il] pesce volante per un uccello. L’impronta era su un pezzo di carta, sfortunatamente il calore ne aveva assolutamente cancellato l’impronta. La conservo malgrado ciò gelosamente nella mia cassetta con la copia del biglietto e il disegno del sigillo. Mr. de Jarjayes mi parlava pure di due riconoscenze, ammontanti a 150.000 livres che sono da un mercante a Bruxelles e che la R[egina] ha dato alla sua cameriera per essere ritirate, ma non sapeva il nome del mercante e mi prega di informarmi. Non manda alcun dettaglio e conto di scrivergli per saperne di più. La mia anima fu vivamente occupata dal ricordo dell’anniversario del massacro di Luigi XVI. Questo ricordo che non si cancellerà mai”.
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