Maria Antonietta - Regina di Francia

21 gennaio 1793, anniversario della morte di Luigi XVI

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Reine Marie Antoinette
view post Posted on 21/1/2012, 16:13




R.I.P Riposi in pace <3
 
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ultimaregina
view post Posted on 22/1/2012, 15:20




CITAZIONE (Antoine80 @ 21/1/2012, 11:33) 
Un pensiero oggi va a lui. Spesso mi chiedo quali siano state le sue ultime sensazioni di fronte alla ghigliottina..la paura, la rassegnazione, la rabbia....davvero terribile :(



Non credo che sia stata la rabbia e forse neanche la paura, penso invece la rassegnazione...spero che nella preghiera abbia trovato la forza di superare questo terribile momento.
 
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duca di hamilton
view post Posted on 23/1/2012, 11:05




Anche io credo che non vi fosse rabbia in lui...e neanche la paura. La paura non poteva presentarsi a turbare gli ultimi istanti di un uomo religioso quanto era Luigi. La rassegnazione era ceramente un parte importante del suo modo di affrontare la morte, rafforzato dalla profonda fede in Dio, come del resto fece madame Elisabeth. Ma, oltre a tutto questo, io credo che fosse anche sorretto dalla consapevolezza ( almeno dentro di lui, sebbene il resto di Francia la pensasse al contrario) di essere innocente e di morire come tale.
Il coraggio, in quel momento, come non solo lui ebbe a dimostrare ( non fu certo il solo a morire con enorme dignità sul patibolo), a mio avviso, era fortemente sorretto dalla consapevolezza di pagare una colpa non commessa e, per questo, di poter essere accolto nel regno dei cieli. Credo che il fattore religioso sia determinante quando si parla di persone come Luigi.
 
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view post Posted on 21/1/2013, 12:39
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Marie-Antoinette

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Oggi ricorre il 220 anniversario della morte di Re Luigi XVI.
Vorrei ricordarlo con parole non mie
Fra tutti gli orrori che comporta il sovvertimento di uno Stato con la ribellione,il peggiore non è già l'assassinio del monarca,perché si può sempre considerarlo come effetto della paura del popolo ch'egli possa,se rimane in vita,riconsolodarsi e così fargli scontare la meritata punizione:tale assasinio non sarebbe dunque un atto di giustazia penale,ma semplicemente un atto di autoconservazione.Ma ciò che scuote di un brivido di orrore un'anima che ha coscienza dei diritti dell'umanità, orrore da cui essa è ripresa ogni volta che ripensa a quella scena,è l'esecuzione solenne,come quelle di Carlo I e Luigi XVI. Dottrina del diritto di Kant.
Qualunque sia il nostro giudizio su Luigi come re credo che tutti condividiamo queste parole.
 
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mariaantonietta77
icon12  view post Posted on 21/1/2013, 20:11




 
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view post Posted on 21/1/2013, 21:30
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (MmeAnna @ 21/1/2013, 12:39) 
Oggi ricorre il 220 anniversario della morte di Re Luigi XVI.
..........Ma ciò che scuote di un brivido di orrore un'anima che ha coscienza dei diritti dell'umanità, orrore da cui essa è ripresa ogni volta che ripensa a quella scena,è l'esecuzione solenne,come quelle di Carlo I e Luigi XVI.

Concordo..... per non parlare dell'orrore, secondo me, ancora maggiore del patibolo di Maria Antonietta.
RIP
 
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view post Posted on 21/1/2013, 21:58

Conte / Contessa

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riposa in pace !!:cry: :cry: :cry:
 
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view post Posted on 20/1/2014, 22:13
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Marie-Antoinette

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Dal 15 gennaio in Belgio e in Francia sono state celebrate molte messe in memoria di Luigi XVI.
Questi sono gli appuntamenti di domani a Parigi per ricordare il Re.
Paris :

- 10h00, hommage à Louis XVI, place de la Concorde.

- 12h15, Saint-Germain-L’auxerrois. Messe célébrée à la demande de l’Œillet Blanc, en présence de Mgr le comte de Paris

- 18h30, église Saint-Nicolas du Chardonnet, un service chanté sera célébré pour Sa Majesté le Roi Louis XVI.

- 18h45, cortège traditionnel en Hommage à Louis XVI. Rendez-vous devant l’Eglise de la Madeleine à 18H45 précises. Le cortège se dirigera jusqu’au Square Louis XVI, devant la Chapelle Expiatoire.
E nel resto della Francia
Saint-Denis :

- 12h00 organisée par le Mémorial de France à Saint-Denis, en la basilique Saint-Denis.

Marseille : 19h00, Basilique du Sacré-Cœur, 81 avenue du Prado, 8ème. Messe célébrée par Monseigneur Jean-Pierre Ellul, avec chants grégoriens, trompette et chorale.

Angoulême : 18h30, Messe à la mémoire du Roi Louis XVI, en l’église de Roullet, diocèse d’Angoulême, célébrée par le révérend père Franck Certin, curé et chapelain de l’ordre Constantinien de St Georges .

Bordeaux : 19h00, Église Saint-Bruno (tramway : ligne A).

Grenoble : 18h00, Collégiale Saint André, Place Saint André (suivie d’une conférence du Professeur Pichot-Bravard en l’église St-Augustin de La Bagatière).

Montpellier: 18h00, Chapelle des pénitents Bleus, rue des Étuves.

Béziers : 18h00, Église des Pénitents, rue du 4 Septembre.

Fabrègues : 18h30, Prieuré Saint-François de Sales, 1 rue Neuve des Horts.

Nice : 18h00, Oratoire Saint Joseph, rue Catherine Seguranne.

Lille : 11h45, messe pour le repos de l’âme de Louis XVI à la chapelle militaire de la Citadelle

Toulon : 18h30, messe pour le repos de l’âme de sa majesté le roi Louis XVI et le Salut de la France, en l’église Sainte Philomène, 125 bd Grignan (quartier du Mourillon).

Mulhouse : 19h00, messe pour le repos de l’âme de sa majesté le roi Louis XVI, dite selon le rit traditionnel, en l’église Saint-Etienne.

Logelbach: 18h30, messe pour le repos de l’âme de sa majesté le roi Louis XVI, en l’église Notre-Dame de l’Assomption, rue Herzog.

Nantes : 18h30 Messe aux attentions de la France et aux victimes de la révolution française à Saint Clément. 19h30 Dépôt de gerbe aux flambeaux aux pieds de la statue de Louis XVI, suivi d’un repas à 20h30 et d’une conférence (réservation obligatoire). Les détails seront fournis ultérieurement pour les inscriptions : [email protected]
 
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view post Posted on 21/1/2014, 12:05
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Marie-Antoinette

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Il 21 gennaio 1793 Luigi XVI veniva ghigliottinato.
Con lui moriva la monarchia francese.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 21/1/2014, 14:32




CITAZIONE (MmeAnna @ 21/1/2013, 12:39) 
Oggi ricorre il 220 anniversario della morte di Re Luigi XVI.
Vorrei ricordarlo con parole non mie
Fra tutti gli orrori che comporta il sovvertimento di uno Stato con la ribellione,il peggiore non è già l'assassinio del monarca,perché si può sempre considerarlo come effetto della paura del popolo ch'egli possa,se rimane in vita,riconsolodarsi e così fargli scontare la meritata punizione:tale assasinio non sarebbe dunque un atto di giustazia penale,ma semplicemente un atto di autoconservazione.Ma ciò che scuote di un brivido di orrore un'anima che ha coscienza dei diritti dell'umanità, orrore da cui essa è ripresa ogni volta che ripensa a quella scena,è l'esecuzione solenne,come quelle di Carlo I e Luigi XVI. Dottrina del diritto di Kant.
Qualunque sia il nostro giudizio su Luigi come re credo che tutti condividiamo queste parole.

Con il cinismo che mi è proprio penso pragmaticamente che questi siano gli incerti del mestiere (di re). Peraltro un esecuzione pubblica e tutto sommato non particolarmente efferata, anzi eseguita con il mezzo all'epoca più avanzato tecnologicamente, credo non costituisca un disonore.

Invece fu molto disonorevole per tutti l'esecuzione di Damiens che grida ancor oggi vendetta per l'orrenda, bestiale ferocia e crudeltà. Quell'orrore, prima o poi, su qualcuno doveva pur ricadere. Quando un regime arriva a quel punto di barbarie si espone a prevedibili conseguenze. Alla sventurata faccenda assistè Casanova, da pochi giorni a
Parigi, che ne lasciò una descrizione orripilata. Non ricordo le parole esatte ma qualcosa tipo "ciò che gli fecero fu un'offesa alla natura" o giù di lì. E non mi si venga a dire che erano le usanze dei tempi perché Beccaria aveva già scritto ciò che doveva sull'argomento e Parigi tutta gliene aveva tributato il giusto merito. Il fatto è che ormai c'era uno scollamento evidente tra il regime e la società civile che doveva in qualche modo essere superato. E orrore chiama orrore.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 22/1/2014, 12:24
 
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view post Posted on 21/1/2014, 15:57
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Marie-Antoinette

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Mi dispiace Adriano ma devo completamente dissentire dal tuo giudizio.
Damiens fu giustiziato nel 1757 per aver attentato alla vita del re. Fu solo un graffio,ma l'attentato ci fu. Devo dirlo,quella era la punizione per i regicidi,a anche se non vuoi sentirtelo dire,gli spettatori dell'epoca avevano lo stomaco forte. Se non ricordo male,Casanova assistette all'esecuzione dalla finestra con una dama. Nessuno obbligava il popolo ad assistere "allo spettacolo".
Il regno di Luigi XVI fu il meno cruento della storia,basti pensare che fu il re ad abolire la tortura.
Inoltre non credo che nel 1793 qualcuno pensasse di " vendicare" il sangue di Damiens versato nel 1757.
Scusami se ti sembro polemica,ma la storia del tiranno sanguinario vendicato dal popolo vessato,proprio non la mando giu'.

Edited by MmeAnna - 18/1/2015, 12:16
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 21/1/2014, 21:31




CITAZIONE (MmeAnna @ 21/1/2014, 15:57) 
Mi dispiace Adriano ma devo completamente dissentire dal tuo giudizio.
Damiens fu giustiziato nel 1757 per aver attentato alla vita del re. Fu solo un graffio,ma l'attentato ci fu. Devo dirlo,quella era la punizione per i regicidi,a anche se non vuoi sentirtelo dire,gli spettatori dell'epoca avevano lo stomaco forte. Se non ricordo male,Casanova assistette all'esecuzione dalla fonestra con una dama. Nessuno obbligava il popolo ad assistere "allo spettacolo".
Il regno di Luigi XVI fu il meno cruento della storia,basti pensare che fu il re ad abolire la tortura.
Inoltre non credo che nel 1793 qualcuno pensasse di " vendicare" il sangue di Damiens versato nel 1757.
Scusami se ti sembro polemica,ma la storia del tiranno sanguinario vendicato dal popolo vessato,proprio non la mando giu'.

In realtà le dame erano più d'una e avevano insistito per assistere allo "spettacolo". Una di queste appoggiata al davanzale della finestra pensò bene di concedersi a chi le stava dappresso. Come dire che le pervertite e i pervertiti non mancano mai e sono presenti in tutte le epoche. Purtroppo. Certo la loro presenza non ha mai migliorato la qualità della specie umana la quale comunque prevede pure le anomalie.

Absit iniuria: mai detto che il popolo avesse inteso vendicare il martire "regicida" per un atto che neanche lontanamente poteva essere ragionevolmente adeguato ad un uccisione. Il coltello l'ho visto esposto a Parigi alla mostra di Casanova di due anni fa. Praticamente un temperino. In qualsiasi civiltà il tentativo non viene mai equiparato al crimine compiuto. Meno che mai allorché i mezzi utilizzati e la perizia dell'autore sono inadeguati al raggiungimento del fine.

Nemmeno ho mai detto che ci fosse un nesso tra il comportamento del re, certamente molto migliore di quello del predecessore, e la pena comminata. In quell'occasione al posto del re avrebbe potuto esserci anche l'uomo più degno e santo della storia e non sarebbe cambiato nulla. Lui era un simbolo e ha pagato per tutti quelli che l'hanno preceduto. Era semplicemente l'ultimo anello di una lunga catena. Non c'è alcun nesso fra i suoi atti e ciò che è accaduto. Penso addirittura che lui fosse in buona fede e che fino all'ultimo abbia fatto fatica a credere a ciò che accadeva. Pure lui, come tutto il sistema, era scollato dalla realtà.

Neanche ho mai detto che sia stato "giusto": la storia non prevede questa categoria ma procede spesso per azione e reazione. Del resto ancora ai giorni nostri queste cose accadono e vedere Gheddafi macellato non è stato uno spettacolo edificante.

Dico che queste cose ingiuste, se vogliamo usare questo termine per me inadatto, sono logiche e spesso prevedibilissime. Luigi XV avrebbe fatto bene ad esibirsi in un bel perdono con conseguente commutazione della pena nel carcere a vita. La monarchia ci avrebbe guadagnato anche e soprattutto agli occhi dei posteri. Da quel che ho letto sembra che lui fosse stato dubbioso, non abbia assistito all'orrendo scempio e sia rimasto molto turbato dai racconti. Forse fu sospinto da chi gli stava intorno e che si dimostrò più realista del re. Insomma non credo che ne fu mai fiero, per quanto tutti insistessero che giustizia era stata fatta.

Per quanto riguarda il successore, potrebbe darsi che, nello stesso modo, non sia stato in grado di opporsi ad un meccanismo di cui perfino lui era prigioniero, come tutti, e si sarebbe potuto rimuovere solo con un sussulto violento (peraltro durato una decina d'anni, fra una cosa e l'altra).

Penso che sia un errore giudicare la storia, possiamo interpretarla e parteggiare, nel nostro intimo, per l'uno o l'altro ma la storia non è né morale né immorale: semplicemente è. Non rendiamo un buon servizio alla cultura costruendo presepi improbabili popolati da figurine grondanti buone intenzioni.

Aggiungo un ricordo dell'università: in una delle prime esercitazioni pomeridiane un docente, parlando del sistema giuridico e costituzionale romano, citò uno storico dell'allora Unione Sovietica che non poteva essere automaticamente che marxista e quindi forniva di un certo istituto una visione evidentemente di parte. Rimasi a dir poco allibito: venendo da una famiglia di enorme tolleranza culturale il solo pensiero che vi fosse una storia "comunista" una "cattolica" o una "musulmana" mi fece una grande impressione. Ero molto giovane quindi portato all'assoluto. Col tempo capii che ognuno dà una lettura degli eventi che risente di tutta una serie di premesse. È inevitabile. Però sarebbe bene che ognuno si sforzasse di essere obiettivo. Confesso che una visione "confessionale" come le tre sopraelencate non mi è comunque mai piaciuta.
 
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view post Posted on 21/1/2014, 22:07
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Giacomo Girolamo Casanova @ 21/1/2014, 21:31) 
In qualsiasi civiltà il tentativo non viene mai equiparato al crimine compiuto. Meno che mai allorché i mezzi utilizzati e la perizia dell'autore sono inadeguati al raggiungimento del fine.

Be', insomma... il regicida era ritenuto tale, processato e giustiziato, secondo le modalità previste dal caso, che il colpaccio fosse andato a punto o meno.
Penso ai congiurati del complotto Babington, arrestati ben prima di arrivare alla regina Elisabetta. Impiccati, tirati giù ancora vivi, evirati, eviscerati, decapitati, come prevedeva la legge in caso di regicidio.
 
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view post Posted on 21/1/2014, 22:09
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Marie-Antoinette

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Se ho frainteso il senso del tuo precedente post,me ne dispiace e ti porgo le mie scuse,Adriano.
Ognuno di noi ha le sue idee,che si formano con ciò che si è, ciò che si legge e ciò che si studia. Le mie idee possono sembrare radicali, ma ho letto molto sulla rivoluzione. Storici pro e contro,non ho tralasciato nulla.
Però mi rendo conto che ci sono ancora delle idee preconcette sui fatti e i personaggi. Mi lascio trascinare dall'entusiasmo e tendo ad eccedere.
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Spero che,se equivoco c'è stato,sia tutto chiarito.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 21/1/2014, 22:26




CITAZIONE (*§Yue§* @ 21/1/2014, 22:07) 
Be', insomma... il regicida era ritenuto tale, processato e giustiziato, secondo le modalità previste dal caso, che il colpaccio fosse andato a punto o meno.
Penso ai congiurati del complotto Babington, arrestati ben prima di arrivare alla regina Elisabetta. Impiccati, tirati giù ancora vivi, evirati, eviscerati, decapitati, come prevedeva la legge in caso di regicidio.

Esatto e infatti anche quella era barbarie, non civiltà. Il primo (almeno credo) che cominciò a ragionare sul rapporto fra fatto e pena fu il nostro buon Cesare Beccaria. Con buona pace del Verri che ci rimase male davanti all'enorme successo dell'opera e dichiarò ai quattro venti che l'autore era in realtà lui. Dico che anche se fosse vero se la poteva risparmiare, perché quando si vuole un merito ci si mette la firma (e la faccia) come usano oggi i wikipediani. Ma non tutti, alcuni si trincerano dietro l'anonimato.

Allora mi domando ma se ci arrivavano i membri di uno sparuto circolo culturale milanese non ci poteva arrivare il grande e onnipotente Re di Francia? Forse sì se non fosse stato circondato da oltranzisti incivili che con l'assurda favola della "sacralità" della sua persona lo spingevano in una direzione perniciosa. E alla fine questa visione anacronistica assurda e antistorica ha finito per perdere la monarchia.

La verità è che questi farabuttoni difendevano soltanto i propri privilegi, tutti, inclusi ovviamente i membri del clero, e di ciò che sarebbe accaduto alla dinastia non importava un bel nulla. Non che gli altri che si macchiarono di stragi inaudite fossero dei fiorellini ma sicuramente erano molto più in sintonia con le mutate condizioni della società. E rappresentavano istanze ormai ineludibili. Secondo me il processo di adattamento nella conservazione (di cui son maestri gli inglesi) avrebbe dovuto iniziare sotto Luigi XV: le istruzioni c'erano, bastava aver voglia di leggerle. lo capì perfino la Pompadour, parzialmente e a modo suo, che si dimostrò più intelligente di tutti.
 
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