Maria Antonietta - Regina di Francia

Salvare la donna o il mito...

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-enry1973
view post Posted on 3/4/2010, 18:03




CITAZIONE (marie. @ 3/4/2010, 18:41)
Trovo indubbio che non possano esistere miti senza una morte ingrata e violenta. Se MA fosse morta nel suo letto non se la sarebbe mai filata nessuno, cosa che ovviamente vale per lei come per molti altri. Inoltre il mito *serve* a far conoscere certi personaggi; senza il mito di MA non ci sarebbe stata, forse, lady Oscar, ed io non conoscerei quasi la mia adorata regina.... E chissà quanti altri come me!

E chi lo ha mai detto? Madre Teresa, Papa Wojtyla, Napoleone, Leonardo... tutti personaggi entrati nel mito e morti più o meno serenamente nel loro letto. per entarare nel "mito" basta fare qualcosa di veramente grande, non solo morire per mano di un manipolo di giacobini smandrappati o sotto un tunnel parigino.
Per tornare su livelli simili: Sissi gode dello stesso "mito" di Maria Antonietta ma non si può certo dire che questo generi dal suo assassinio.
 
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Antoine80
view post Posted on 3/4/2010, 18:36




CITAZIONE (-enry1973 @ 3/4/2010, 19:03)
CITAZIONE (marie. @ 3/4/2010, 18:41)
Trovo indubbio che non possano esistere miti senza una morte ingrata e violenta. Se MA fosse morta nel suo letto non se la sarebbe mai filata nessuno, cosa che ovviamente vale per lei come per molti altri. Inoltre il mito *serve* a far conoscere certi personaggi; senza il mito di MA non ci sarebbe stata, forse, lady Oscar, ed io non conoscerei quasi la mia adorata regina.... E chissà quanti altri come me!

E chi lo ha mai detto? Madre Teresa, Papa Wojtyla, Napoleone, Leonardo... tutti personaggi entrati nel mito e morti più o meno serenamente nel loro letto. per entarare nel "mito" basta fare qualcosa di veramente grande, non solo morire per mano di un manipolo di giacobini smandrappati o sotto un tunnel parigino.
Per tornare su livelli simili: Sissi gode dello stesso "mito" di Maria Antonietta ma non si può certo dire che questo generi dal suo assassinio.

Concordo in pieno con Enry. MA è potuta entrare nel mito solo grazie alla sua tragica fine perchè, data la mediocrità che ha caratterizzato la sua esistenza fino a prima della Rivoluzione, non aveva altri attributi che le permettessero di essere ricordata ai più.
 
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•Hans•
view post Posted on 3/4/2010, 18:37




CITAZIONE
E chi lo ha mai detto? Madre Teresa, Papa Wojtyla, Napoleone, Leonardo... tutti personaggi entrati nel mito e morti più o meno serenamente nel loro letto. per entarare nel "mito" basta fare qualcosa di veramente grande, non solo morire per mano di un manipolo di giacobini smandrappati o sotto un tunnel parigino.

Citi tuti personaggi grandiosi: Madre Teresa e WoJtila sono ricordati perché persone di una bontà infinita e che fra poco faranno sicuramente santi, Napoleone è ricordato per la sua rapida ascesa, il suo carisma e la sua tragica sconfitta a Waterloo, mentre Leonardo per il suo genio e per le numerose invenzioni e studi in ogni campo artistico e scientifico.

Per quanto riguarda Maria Antonietta io riprendo la teoria di Zweig:

"Maria Antonietta non fu né la grande santa dell’idea monarchica, né la grande bagascia della rivoluzione, bensì un carattere medio, in fondo una donna comune, non troppo intelligente, non troppo stolta, né fuoco né ghiaccio, senza energie speciali per il bene e senza la minima volontà al male, la donna media di ieri, di oggi e di domani, senza tendenze e genialità eccezionali, senza volontà di eroismi e perciò appunto apparentemente inadatta a divenire oggetto di una tragedia [ ... ] Ma la storia, questo divino demiurgo, non ha bisogno di una protagonista dal carattere eroico per creare un dramma commovente. La tensione tragica non risulta soltanto dalla statura eccezionale di un personaggio ma sempre dalla sproporzione fra un individuo e il suo destino. […] la tragedia nasce anche quando la natura normale, od anzi piuttosto debole, si incontra con un destino inaudito, con responsabilità personali che la opprimono e schiacciano, e questa forma di tragedia mi sembra talvolta essere la più umana e la più commovente. […] Il carattere mediocre […] non vuole responsabilità storiche universali, al contrario, ne ha terrore, non cerca di patire, ma vi è costretto; dall’esterno, non dall’interno è portato ad essere più grande della sua vera misura. [ ... ] Ma talvolta un simile individuo di medio valore è in grado di frangere le dure zolle del proprio destino, di ergersi violentemente con la propria energia al disopra della sua stessa mediocrità: di ciò la vita di Maria Antonietta è forse il più luminoso esempio storico. Per i primi trent’anni nei trentotto della sua esistenza, questa donna percorre una via insignificante, se pure in una sfera inconsueta; ella non supera mai nel bene o nel male, la misura media: anima tiepida, carattere mediocre e, dal punto di vista storico, da principio, soltanto un personaggio di comparsa. Se la rivoluzione non fosse scoppiata nel suo mondo sereno e spensierato, questa figlia d’Absburgo avrebbe tranquillamente continuato a vivere come cento donne milioni di donne di tutti i tempi […] Mai nessun uomo avrebbe sentito il desiderio di interrogare la sua anima spenta, nessuno avrebbe saputo chi essa fosse in realtà; non solo, ma – e questo è l’essenziale – ella medesima, Maria Antonietta, regina di Francia, senza le prove della sorte, non avrebbe mai appresa e conosciuta la sua vera grandezza. [ ... ] Ed una simile tragedia, una tra le più belle di questo eroismo involontario, ha nome Maria Antonietta […] Finalmente [Maria Antonietta] comprende che in lei avviene qualcosa di nuovo e di grande che senza quelle sciagure non sarebbe stato mai possibile. [ ... ] nella suprema sua ora Maria Antonietta raggiunge finalmente tragiche proporzioni e si fa grande al pari del suo destino."
 
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Antoine80
view post Posted on 3/4/2010, 18:50




Zweig afferma anche che Maria Antonietta "divenne regina solo quando le tolsero la corona". Di tutta la sua vita degni di nota, dal punto di vista del suo carattere e della sua personalità, sono proprio gli ultimi anni in cui emerge il grande coraggio oltre alla fermezza e alla propensione a preoccuparsi di cose serie che sempre le erano mancate.
 
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-enry1973
view post Posted on 3/4/2010, 22:06




Ho sempre trovato le parole di Zweig una grande verità.
 
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ultimaregina
view post Posted on 3/4/2010, 22:10




Sono daccordo anch'io ma è un po' triste pensare che sia stata grande solo nel momento piu' difficile della sua vita...lei era gia' grande dentro,le serviva solo l'oppurtunita' di dimostrarlo.
 
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-enry1973
view post Posted on 3/4/2010, 22:12




Ne ha avute ha bizzeffe. Al fianco di un marito tanto mediocre sarebbe servito un nonnulla per farsi grande, se al posto suo ci fosse stata carolina le cose sarebbero state di certo ben diverse. Mi spiace ma non ha assoluzione alcuna. Che poi le si possa "voler bene" proprio per questo è un altro paio di maniche.
 
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Vittoria Francesca Savoia
view post Posted on 3/4/2010, 22:14




CITAZIONE (ultimaregina @ 3/4/2010, 23:10)
lei era gia' grande dentro,le serviva solo l'oppurtunita' di dimostrarlo.

A mio vedere lei era una persona come possono esserlo tante altre: trovatasi in quella situazione estrema trovò la forza per affrontare gli aventi con la dignità che si confaceva ad una regina. E' questo che ha consacrato il suo mito.
 
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ultimaregina
view post Posted on 3/4/2010, 22:22




Si certo, ma non è detto che chiunque avrebbe avuto lo stesso comportamento, ognuno di noi è diverso dall'altro, secondo me ha reagito cosi' perche' dentro di lei batteva un cuore nobile, grande e dignitoso.
 
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marie.
view post Posted on 4/4/2010, 17:16




CITAZIONE (-enry1973 @ 3/4/2010, 19:03)
CITAZIONE (marie. @ 3/4/2010, 18:41)
Trovo indubbio che non possano esistere miti senza una morte ingrata e violenta. Se MA fosse morta nel suo letto non se la sarebbe mai filata nessuno, cosa che ovviamente vale per lei come per molti altri. Inoltre il mito *serve* a far conoscere certi personaggi; senza il mito di MA non ci sarebbe stata, forse, lady Oscar, ed io non conoscerei quasi la mia adorata regina.... E chissà quanti altri come me!

E chi lo ha mai detto? Madre Teresa, Papa Wojtyla, Napoleone, Leonardo... tutti personaggi entrati nel mito e morti più o meno serenamente nel loro letto.

Hai ragione, ma mi stavo limitando a un discorso per cui si percepisce che muor giovane colui che al cielo è caro; insomma un discorso ristretto XD spesso, come dici, diventa mito uno che viene ammazzato anche se magari in vita non ha fatto nulla di che. Io parlavo proprio del modo di vedere quelli che muoiono disgraziatamente. Una volta ho letto da qualche parte, ad esempio, che Tenco sarebbe considerato non più di uno dei tanti cantautori della sua generazione se non si fosse suicidato.

CITAZIONE (•Hans• @ 3/4/2010, 18:55)
Quindi la pensi come Zweig. Concordo.

Sì, assolutamente.
 
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•Hans•
view post Posted on 4/4/2010, 18:00




CITAZIONE
Hai ragione, ma mi stavo limitando a un discorso per cui si percepisce che muor giovane colui che al cielo è caro; insomma un discorso ristretto XD spesso, come dici, diventa mito uno che viene ammazzato anche se magari in vita non ha fatto nulla di che. Io parlavo proprio del modo di vedere quelli che muoiono disgraziatamente. Una volta ho letto da qualche parte, ad esempio, che Tenco sarebbe considerato non più di uno dei tanti cantautori della sua generazione se non si fosse suicidato.

Mi viene in mente anche James Dean...
 
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marie.
view post Posted on 5/4/2010, 17:37




Sì, e tanti altri.. Pensa a come viene visto Paul McCartney: quando sarà morto, e gli auguro di campare cent'anni, difficilmente stamperanno maglie con sue foto recenti o ricorderanno i suoi ultimi trascorsi matrimoniali, nel frattempo c'è chi lo prende in giro o si mette le mani nei capelli pensando a come si è ridotto. John Lennon, invece, è per tutti un dio.
 
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Cora84
view post Posted on 5/4/2010, 20:45




CITAZIONE (•Hans• @ 3/4/2010, 19:37)
Per quanto riguarda Maria Antonietta io riprendo la teoria di Zweig:

"Maria Antonietta non fu né la grande santa dell’idea monarchica, né la grande bagascia della rivoluzione, bensì un carattere medio, in fondo una donna comune, non troppo intelligente, non troppo stolta, né fuoco né ghiaccio, senza energie speciali per il bene e senza la minima volontà al male, la donna media di ieri, di oggi e di domani, senza tendenze e genialità eccezionali, senza volontà di eroismi e perciò appunto apparentemente inadatta a divenire oggetto di una tragedia [ ... ] Ma la storia, questo divino demiurgo, non ha bisogno di una protagonista dal carattere eroico per creare un dramma commovente. La tensione tragica non risulta soltanto dalla statura eccezionale di un personaggio ma sempre dalla sproporzione fra un individuo e il suo destino. […] la tragedia nasce anche quando la natura normale, od anzi piuttosto debole, si incontra con un destino inaudito, con responsabilità personali che la opprimono e schiacciano, e questa forma di tragedia mi sembra talvolta essere la più umana e la più commovente. […] Il carattere mediocre […] non vuole responsabilità storiche universali, al contrario, ne ha terrore, non cerca di patire, ma vi è costretto; dall’esterno, non dall’interno è portato ad essere più grande della sua vera misura. [ ... ] Ma talvolta un simile individuo di medio valore è in grado di frangere le dure zolle del proprio destino, di ergersi violentemente con la propria energia al disopra della sua stessa mediocrità: di ciò la vita di Maria Antonietta è forse il più luminoso esempio storico. Per i primi trent’anni nei trentotto della sua esistenza, questa donna percorre una via insignificante, se pure in una sfera inconsueta; ella non supera mai nel bene o nel male, la misura media: anima tiepida, carattere mediocre e, dal punto di vista storico, da principio, soltanto un personaggio di comparsa. Se la rivoluzione non fosse scoppiata nel suo mondo sereno e spensierato, questa figlia d’Absburgo avrebbe tranquillamente continuato a vivere come cento donne milioni di donne di tutti i tempi […] Mai nessun uomo avrebbe sentito il desiderio di interrogare la sua anima spenta, nessuno avrebbe saputo chi essa fosse in realtà; non solo, ma – e questo è l’essenziale – ella medesima, Maria Antonietta, regina di Francia, senza le prove della sorte, non avrebbe mai appresa e conosciuta la sua vera grandezza. [ ... ] Ed una simile tragedia, una tra le più belle di questo eroismo involontario, ha nome Maria Antonietta […] Finalmente [Maria Antonietta] comprende che in lei avviene qualcosa di nuovo e di grande che senza quelle sciagure non sarebbe stato mai possibile. [ ... ] nella suprema sua ora Maria Antonietta raggiunge finalmente tragiche proporzioni e si fa grande al pari del suo destino."

Bellissimo questo testo!
 
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Mme Chauveau-Lagarde
view post Posted on 6/4/2010, 09:21




se al posto suo ci fosse stata carolina le cose sarebbero state di certo ben diverse. Mi spiace ma non ha assoluzione alcuna
CITAZIONE

Mi spiace ma non posso essere d'accordo. Se al suo posto ci fosse stata una Carolina o una Maria Teresa le cose non sarebbero cambiate di molto, sarebbero state austriache e questo era un pretesto sufficiente per chiunque volesse gettare discredito sulla regina. Non dimentichiamoci che la monarchia aveva molti nemici sia interni che esterni che non si sarebbero certamente fatti scappare un'occasione così ghiotta: screditare i sovrani agli occhi del popolo. E poi lasciatemi dire che L'ODIO PER L'IMPERO ASBURGICO NON SI CANCELLA CON UN MATRIMONIO.
Mi sembra eccessivo inoltre dire "non ha assoluzione alcuna", la regina ha molte attenuanti caratteriali, di poca conoscenza storica e politica. E poi non siamo noi che dovremmo assolverla o condannarla...
 
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Antoine80
view post Posted on 6/4/2010, 10:45




CITAZIONE (Mme Chauveau-Lagarde @ 6/4/2010, 10:21)
se al posto suo ci fosse stata carolina le cose sarebbero state di certo ben diverse. Mi spiace ma non ha assoluzione alcuna
CITAZIONE

Mi spiace ma non posso essere d'accordo. Se al suo posto ci fosse stata una Carolina o una Maria Teresa le cose non sarebbero cambiate di molto, sarebbero state austriache e questo era un pretesto sufficiente per chiunque volesse gettare discredito sulla regina. Non dimentichiamoci che la monarchia aveva molti nemici sia interni che esterni che non si sarebbero certamente fatti scappare un'occasione così ghiotta: screditare i sovrani agli occhi del popolo. E poi lasciatemi dire che L'ODIO PER L'IMPERO ASBURGICO NON SI CANCELLA CON UN MATRIMONIO.
Mi sembra eccessivo inoltre dire "non ha assoluzione alcuna", la regina ha molte attenuanti caratteriali, di poca conoscenza storica e politica. E poi non siamo noi che dovremmo assolverla o condannarla...

Io credo che Enry con "non ha assoluzione alcuna" intendesse nei panni di regina, perchè è assodato che come donna fosse buona e generosa (anche troppo).
Non dimentichiamoci che quando MA salì al trono godeva dell'amore incondizionato del suo popolo e fu lei stessa, giorno dopo giorno, errore dopo errore a perderlo (senza dubbio anche grazie al contributo dei nobili scontenti e invidiosi delle sue manifeste preferenze per pochi eletti).

Lei credeva che l'essere regina le desse automaticamente diritto a godere dell'affetto del popolo e della corte indipendentemente da ciò che facesse infatti fece una scelta di vita impopolare e disastrosa.
Anzi che occuparsi di cose serie pensava solo alla sua felicità e ad assecondare le sue passioni del momento. Mi viene in mente lo scandalo della collana; quando scoppiò il putiferio lei pensva a provare la parte della Rosina invece che cercare di vederci chiaro su tutta la vicenda e trovare magari una soluzione ragionevole e "indolore" per tutti. Sono convinta che sua madre o sua sorella avrebbero agito in tutt'altro modo!

 
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195 replies since 1/4/2010, 13:33   2690 views
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