CITAZIONE
E chi lo ha mai detto? Madre Teresa, Papa Wojtyla, Napoleone, Leonardo... tutti personaggi entrati nel mito e morti più o meno serenamente nel loro letto. per entarare nel "mito" basta fare qualcosa di veramente grande, non solo morire per mano di un manipolo di giacobini smandrappati o sotto un tunnel parigino.
Citi tuti personaggi grandiosi: Madre Teresa e WoJtila sono ricordati perché persone di una bontà infinita e che fra poco faranno sicuramente santi, Napoleone è ricordato per la sua rapida ascesa, il suo carisma e la sua tragica sconfitta a Waterloo, mentre Leonardo per il suo genio e per le numerose invenzioni e studi in ogni campo artistico e scientifico.
Per quanto riguarda Maria Antonietta io riprendo la teoria di Zweig:
"Maria Antonietta non fu né la grande santa dell’idea monarchica, né la grande bagascia della rivoluzione, bensì un carattere medio, in fondo una donna comune, non troppo intelligente, non troppo stolta, né fuoco né ghiaccio, senza energie speciali per il bene e senza la minima volontà al male, la donna media di ieri, di oggi e di domani, senza tendenze e genialità eccezionali, senza volontà di eroismi e perciò appunto apparentemente inadatta a divenire oggetto di una tragedia [ ... ] Ma la storia, questo divino demiurgo, non ha bisogno di una protagonista dal carattere eroico per creare un dramma commovente. La tensione tragica non risulta soltanto dalla statura eccezionale di un personaggio ma sempre dalla sproporzione fra un individuo e il suo destino. […] la tragedia nasce anche quando la natura normale, od anzi piuttosto debole, si incontra con un destino inaudito, con responsabilità personali che la opprimono e schiacciano, e questa forma di tragedia mi sembra talvolta essere la più umana e la più commovente. […] Il carattere mediocre […] non vuole responsabilità storiche universali, al contrario, ne ha terrore, non cerca di patire, ma vi è costretto; dall’esterno, non dall’interno è portato ad essere più grande della sua vera misura. [ ... ] Ma talvolta un simile individuo di medio valore è in grado di frangere le dure zolle del proprio destino, di ergersi violentemente con la propria energia al disopra della sua stessa mediocrità: di ciò la vita di Maria Antonietta è forse il più luminoso esempio storico. Per i primi trent’anni nei trentotto della sua esistenza, questa donna percorre una via insignificante, se pure in una sfera inconsueta; ella non supera mai nel bene o nel male, la misura media: anima tiepida, carattere mediocre e, dal punto di vista storico, da principio, soltanto un personaggio di comparsa. Se la rivoluzione non fosse scoppiata nel suo mondo sereno e spensierato, questa figlia d’Absburgo avrebbe tranquillamente continuato a vivere come cento donne milioni di donne di tutti i tempi […] Mai nessun uomo avrebbe sentito il desiderio di interrogare la sua anima spenta, nessuno avrebbe saputo chi essa fosse in realtà; non solo, ma – e questo è l’essenziale – ella medesima, Maria Antonietta, regina di Francia, senza le prove della sorte, non avrebbe mai appresa e conosciuta la sua vera grandezza. [ ... ] Ed una simile tragedia, una tra le più belle di questo eroismo involontario, ha nome Maria Antonietta […] Finalmente [Maria Antonietta] comprende che in lei avviene qualcosa di nuovo e di grande che senza quelle sciagure non sarebbe stato mai possibile. [ ... ] nella suprema sua ora Maria Antonietta raggiunge finalmente tragiche proporzioni e si fa grande al pari del suo destino."