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| Allora, facciamo due conti.
Le contee di Valentinois e Diois sono state cedute da Luigi II di Poitiers, ultimo rappresentante della casata, con testamento datato 12 giugno 1419, che nominava erede universale il Delfino Carlo, figlio del re Carlo VI.
Questo perché Luigi di Poitiers aveva si degli eredi legittimi, i cugini conti di Saint Vallier, ma che avevano avuto la pessima idea di attentare alla sua persona, da cui l’eredità-punizione, con annessa clausola di dover pure continuare il processo che lui aveva intentato ai Saint-Vallier e sganciare anche la bellezza di 50000 scudi agli esecutori testamentari per ottemperare agli altri piccoli lasciti previsti nel testamento. In caso che il Deflino non potesse e/o volesse tener fede a quanto richiesto le terre sarebbero passate al Duca di Savoia o, in ultima analisi, alla Santa Sede, sempre alle stesse condizioni.
Il Deflino aveva altro da fare, onestamente, e finì per andare contro le volontà del Poitiers e divise l’eredità con i Saint-Vallier, cosa che scatenò i Savoia che invasero il Valantinois. Gira e rigira, col trattato di Chinon (1446), il Valentoinois è assegnato alla Francia, ma non a pieno titolo perché il Papato vanta ancora i suoi diritti: il Parlamento di Grenoble ha protestato per anni perché Luigi XI esitava nel far riconoscere i diritti della Chiesa, mentre il parlamento era fermamente contrario a qualsiasi diminuzione del territorio delfinale. Fino a quando Luigi XII, per tenersi buono il papa Borgia, non ammolla i territori a Cesare Borgia, nel 1498, per poi riprenderseli in toto nel 1504, quando Borgia viene accusato di fellonia, e i domini saranno riuniti alla Corona.
Riuniti almeno fino a quando, cinquant’anni dopo, quando Enrico II pensa bene di regalare il ducato di Valentinois a Diana, ed è la sua seconda erezione (del ducato, intendo…).
La terza erezione è stata fatta in maggio 1642 in favore di Honoré Grimaldi, i cui successori (Grimaldi prima, Goyon de Matignon poi) verranno spodestati solo dalla Rivoluzione.
Diana di Poiters non ha usurpato nulla a nessuno, la figlia del Borgia non aveva diritto alcuno su una terra che non apparteneva a nessun altro che alla Corona di Francia.
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