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| Si tratta di una specie di aloe evidentemente (ma non ne so nulla di botanica! ): Aloe succotrina. Quanto all'acacia non saprei, non ci sono ulteriori indicazioni. Per "balsamo di Ponente" trovo su google libri un tariffario doganale toscano del Settecento ( qui, ma ovviamente non dice niente su cosa sia esattamente). Un altro risultato, che non si può aprire ma dal quale si può leggere un'anteprima, recita: «A ore 17 mi tagliai una mano et me la medicai con balsamo di Ponente» (non so chi stia parlando, il libro è Giovan Battista Spaccini, Albano Biondi, Rolando Bussi, Cronaca di Modena: Anni 1617-1620, 2002. Verosimilmente dev'essere una resina disinfettante quindi. D'altra parte anche nel tariffario di cui si parlava, compare insieme a cose come il balsamo del Perù e il balsamo di Tolù che a quanto pare hanno proprietà disinfettanti: «Talune oleoresine sono disinfettanti e anticatarrali, quali il balsamo del Perù, del Tolù e lo storace; altre ancora si usano come parassiticide, antelmintiche, revulsive, ecc. Su varie resine. usate nell'antichità sono stati fatti recenti studî farmacologici da A. Garello» ( www.treccani.it/enciclopedia/resina_(Enciclopedia-Italiana)/).
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