Attingo al lavoro già fatto in un altro topic per cominciare a parlare dei principi
Massimo.Anche se la famiglia è antichissima, presente in Roma come
de Maximis fin dal 999 come attesta una lapide e successive testimonianze archeologiche (una leggenda dice che discende addirittura da Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, ma pare sia un falso storico), in realtà non si è distinta per imprese memorabili, per cui, risalendo troppo indietro, farei una sfilza di nomi senza interesse alcuno.
Nel '400 erano mercanti e banchieri che si arricchirono tanto che
Domenico Massimo (+1532) di Pietro veniva considerato
l'uomo più ricco di Roma (ma anche il più avaro). Sposò Giuseppina (o Giulia) Maddaleni Capodiferro ed ebbe ben 18 figli!
https://gw.geneanet.org/frebault?lang=en&p...7UC8BPpzY8Vi0eMFu vittima del Sacco di Roma (1527): suo figlio
Giuliano morì combattendo contro i Lanzichenecchi che depredarono la sua dimora e violarono le figlie; Domenico morì qualche anno dopo di peste (
https://books.google.it/books?id=miqECAAAQ...massimo&f=false).
I Massimo erano proprietari fin dal primo medioevo dell' Insula Massimo che comprendeva palazzi e case. Sopra le macerie della distruzione ben presto furono riedificati nuovi palazzi dai figli Pietro, Angelo e Luca, che affidarono i progetti ad alcuni tra gli architetti più celebri della Roma rinascimentale, Baldassarre Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane, etc. Innanzitutto il cosiddetto Palazzo Massimo alle Colonne, oggi sul Corso V. Emanuele; la facciata originale che dà su Piazza de' Massimi è quella istoriata con affreschi monocromatici commissionati in occasione del matrimonio di
Angelo Massimo (1491-1550), con Antonietta Planca Incoronati.
La discendenza di Angelo si divise in due rami, quello principale di
Arsoli e quello di
Aracoeli; prenderemo in considerazione solo il primo, seguendo lo schema (molto semplificato perchè erano molto prolifici):
Tratto da www.annasromguide.dk/personer/famil...rcababbabaabbbc
Infatti, nel 1574,
(Fabio) Fabrizio Camillo Massimo (1536-1633), di Angelo suddetto, acquistò il territorio di Arsoli, presso Roma, e il relativo castello dai Colonna. Da allora la famiglia promosse lo sviluppo del paese e ancora oggi è proprietaria del bellissimo castello.
Il castello Massimo ad Arsoli.
Un altro esponente che si distinse nel '600 è un Cardinale, ricordato come protettore di Velasquez, che, ovviamente, lo immortalò in un suo ritratto.
Velasquez - Il Cardinale Camillo Massimo (1620-1677).
Arriviamo a
Francesco Camillo VII (1730-1801) che come i suoi antenati firmava i documenti con il secondo nome, Camillo VII: diplomatico dello Stato Pontificio, nonchè Sovrintendente generale delle Poste vaticane (funzione molto remunerativa che resterà esclusiva della famiglia). E' lui il legato del Papa Pio VI per i rapporti con Napoleone, protagonista di un noto aneddoto: a Bonaparte che gli aveva chiesto se era vero che i Massimo discendessero da Quinto Fabio Massimo rispose che non si poteva esserne certi, ma che comunque nella sua famiglia quella diceria circolava da una dozzina di secoli. Sposò la nobildonna
Barbara Savelli Palombara (1750-1826), nipote di Massimiliano II , marchese di Pietraforte (1614-1685), noto occultista, che gli portò in dote la villa Palombara all'Esquilino e gli diede sei figli. Nel 1789 comprò l'intero complesso della Villa Montalto Peretti.
Il primogenito Massimiliano Camillo sposò una principessa tedesca molto illustre appartenente alla casata storica dei Wettin (la stessa dei reali inglesi). Ed è una caratteristica ricorrente della famiglia d'ora in poi quella di impalmare fanciulle appartenenti alle case regnanti, sia pure delle linee cadette. Più precisamente:
Massimiliano Camillo VIII (1770-1840), figlio ed erede del suddetto ambasciatore vaticano in Francia, nonchè
1° principe di Arsoli, sposò Cristina di Sassonia (1775-1837), una delle quattro sorelle sassoni nipoti del re di Polonia che vivevano in Italia e che impalmarono nobili romani. Ebbero sei figli.
Di questi, il primogenito
Vittorio Emanuele Camillo IX (1803-1873) fece anche lui un matrimonio illustre: sposò Maria Gabriella di Savoia Carignano (1811-1837), cugina di 2° grado di Carlo Alberto, che morì poco dopo avergli dato l'unico figlio ed erede del titolo.
Vittorio Emanuele si risposerà con Giacinta della Porta Rodiani e avrà altri tre figli.
Vittorio Emanuele Camillo IX (1803-1873), 2° principe di Arsoli.
Giacinta della Porta Rodiani (1821-1898), seconda moglie del suddetto.
Carlo Alberto Camillo X Massino, 3° principe di Arsoli (1836-1921).
Carlo Alberto Camillo X Massimo in età matura.
Francesca Lucchesi Palli (1836-1923), moglie del suddetto.
Il primogenito
Francesco Camillo (1865-1943), 4° principe di Arsoli.
Francesco Camillo sposa la nobildonna Eleonora Brancaccio (1875-1943). Eccoli nel giorno delle nozze, avvenute in Roma nel 1895.
La coppia ritratta nel 1911 con il figlio Leone:
Il principe Francesco Camillo faceva parte della Corte Pontificia (la cosiddetta aristocrazia nera) nel ruolo di Sopraintendente generale.
Francesco Camillo Massimo in un ritratto ufficiale -
NPG, Londra.Il fratello cadetto, Fabrizio principe di Roviano (1868-1944), per non smentire la tradizione di famiglia, sposò una vera Borbone, l'Infanta di Spagna del ramo carlista, Beatrice (1874-1961), sorella della più famosa Bianca. Il matrimonio, però, nonostante quattro figlie, finì in un divorzio dopo un tentativo di suicidio di lei che diede grande scandalo nel 1902:
Arriviamo ai giorni nostri con i figli di Francesco e Eleonora:
free hosting imageIl principe
Leone Massimo (1896-1979), 5° principe di Arsoli, con la moglie, Maria Adelaide di Savoia Genova (1904-1979), nipote della regina Margherita, un altro matrimonio "regale".
Il principe Leone Massimo con la moglie e i figli, fotografato nell'atavico Palazzo Massimo alle colonne (1960). Ospitarono il re Vittorio Emanuele III, primo cugino della principessa Adelaide, con la moglie e il seguito, in fuga verso Brindisi.
Filippo Massimo (1938-2008), figlio di Leone e 6°principe di Arsoli, con la moglie, Maria Luisa Capparella (1942). Hanno avuto due figli, Fabrizio e Barbara, famosa modella negli anni Ottanta, oggi moglie del principe Scipione Borghese (
#entry571354289).
Isabella Massimo (1936), oggi contessa di Carpegna, e il padre Leone fotografati nel 1960 (al matrimonio di Mirta Barberini Colonna di Sciarra).
Isabella ed Eleonora Massimo.
Anche il principe Leone Massimo, come già suo padre, era Sopraintendente Generale della Corte Pontificia.
Il fratello cadetto, invece, fu un play-boy degli anni Sessanta, noto alle cronache mondane per il suo matrimonio con una bellissima attrice inglese:
Vittorio Emanuele Massimo, principe di Roccasecca (1911-1983) sposa nel 1954 l'attrice Dawn Adams (1930-1985). L'unione fu burrascosa e finì in un divorzio.
Nel 1974 Vittorio Massimo si risposò con l'indossatrice brasiliana Josepha Soares da cui ebbe una figlia: Mitzina.
Il principe e l'attrice ebbero un figlio, Stefano (1955), giovane bellissimo come sua madre, sposò a 18 anni la sedicenne Atalanta Foxwell (ricchissima ereditiera figlia di un produttore cinematografico), che gli diede 3 figli maschi. Oggi sono separati.
Stefano Massimo di Roccasecca.
Stefano Massimo ai funerali del padre, con la seconda moglie Josepha e la sorella.
Cfr
www.welovemassmeditation.com/p/blog-page_31.html-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
La linea cadetta dei
Massimo Lancellotti è altrettanto prestigiosa: discende da Filippo Massimo (1843-1915), figlio del principe Vittorio Emanuele e della sua seconda moglie, Giacinta della Porta Rodiani. Filippo, come già detto, ricevette titolo e proprietà dalla zia Giuseppina Massimo, moglie del principe Ottavio Lancellotti, morto nel 1862 senza figli, acquisendo ovviamente il suo cognome.
Giuseppina Massimo (1799-1862), principessa Lancellotti (la zia "benefattrice") e il marito Ottavio Lancellotti (1799-1862).
(La vedova portò avanti una lunga controversia con i parenti del marito, che si concluse nel 1857 acquisendo i titoli e metà del patrimonio:
https://books.google.it/books?id=ZaKLVjUBr...rossedi&f=false)L'erede di tanta fortuna meritava un pittore illustre come
Francesco Hayez:
Filippo Massimo, principe Lancellotti (1843-1915).
Una rara immagine di Filippo Massimo Lancellotti adulto:
Ovviamente ereditò il patrimonio immobiliare:
Palazzo de Torres Lancellotti a Piazza Navona. Costruito nel XVI secolo da Monsignor Luis de Torres, Arcivescovo di Salerno, passò in eredità alla famiglia Lancellotti quando Claudia de Torres (1614-1676) sposò Scipione Lancellotti (+1663), marchese di Lauro.
Castello Pignatelli Lancellotti di Lauro (AV): venduto dai Pignatelli al suddetto Scipione Lancellotti nel 1641, fu distrutto dai Sanfedisti durante la Rivoluzione napoletana. Il principe Filippo, l'erede suddetto, iniziò i lavori di ricostruzione nel 1870.
Poi c'era un altro palazzo romano, risalente al XVI/XVII secolo: la costruzione cominciò nel 1591 per il cardinale Scipione Lancellotti (1527-1598), ma venne completato dal nipote, il cardinale Orazio Lancellotti (1571-1620):
Palazzo Lancellotti a Via de' Coronari.
E infine, nel 1866 il principe Filippo sposò Elisabetta Borghese Aldobrandini (1847-1927) e acquistarono la Villa Piccolomini, a Frascati, che divenne Villa Lancellotti.
Villa Lancellotti a Frascati.
Luigi Massimo Lancellotti (1881-1968), secondo figlio maschio di Filippo. Ereditò il titolo di Principe di Prossedi da Placido Gabrielli nel 1911. Sposò una nobildonna belga molto illustre: Marie Nathalie Ghislaine de Merode (1884-1973), che gli diede 6 figli (4 maschi).
Paolo Enrico Massimo Lancellotti (1911-2004), primogenito del suddetto, diplomatico. Sullo sfondo Piazza Navona. Sposò Orietta Sacchetti ed ebbe 4 figli.
Filippo Massimo Lancellotti (1949), figlio del suddetto.
www.angelfire.com/realm/gotha/gotha/massimo.htmlEdited by elena45 - 23/12/2021, 19:04