Maria Antonietta - Regina di Francia

I principi romani

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view post Posted on 13/2/2013, 00:15
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Marie-Antoinette

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La linea di Bracciano, già estinta alla fine del '600, parte, come già detto nel post precedente, da Napoleone (+>1267), il figlio cadetto di Matteo il Grande, cui toccarono il territorio di Bracciano, Nerola e altre terre e giunge a Carlo (1388-1445), conte di Tagliacozzo: in questo periodo la linea diventa la più potente della famiglia grazie al possedimento di posizioni strategiche nel Lazio.
Il figlio di Carlo, Napoleone come l'antenato, costruirà il famoso castello sul lago, dove troviamo lo stemma della casata:

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Napoleone Orsini, condottiero (1420ca-1480); costruì il castello di Bracciano sopra una rocca preesistente fortificata; guidò le lotte contro i Colonna e i Borgia.

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Il figlio di Napoleone, Gentile Virginio Orsini (1445-k 1497), sarà uno dei personaggi più importanti nelle vicende italiane di fine '400.
Alla morte del padre, ereditò il patrimonio feudale, a cui aggiunse altri feudi laziali acquistati, (come Anguillara nel 1493) o portati in dote dalla moglie, una delle figlie di Raimondo Orsini Principe di Salerno. A causa di questo vantaggioso matrimonio diventò favorito del Re di Napoli Ferrante I, al punto di essere investito della più importante carica del regno, quella di Connestabile. Di fatto il signore di Bracciano curava gli interessi di Ferrante nello stato pontificio e, con il suo cugino il Cardinale Giovanni Battista Orsini, fu il più accanito oppositore dei papi Innocenzo VIII e Alessandro VI. Morirà avvelenato per ordine dei Borgia nel 1497.

Un affresco del '400 di Antoniazzo Romano nel castello di Bracciano lo raffigura in sella al cavallo bianco, con la collana d'oro e il bastone del comando:

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Gentile Virginio è citato anche in #entry546005629

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Parte destra dell'affresco di cui sopra: Gentile Virginio Orsini incontra Piero de Medici, figlio di sua cugina Clarice.
[Sarebbe troppo lungo parlare qui delle altre linee. Aggiungo solo che spesso avvenivano matrimoni tra una linea e l'altra, per cui i confini si intrecciavano. Per esempio, nel '400, tre fratelli della linea di Bracciano (Napoleone, Clarice e Maddalena) sposarono tre fratelli della linea di Monterotondo (rispettivamente Francesca, Lorenzo e Giacomo). Maddalena era la suocera di Lorenzo il Magnifico (#entry512281890)].

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Il figlio di Gentile Virginio, Gian Giordano Orsini (1457-1517) sposerà, nel 1493, una delle figlie naturali di Ferrante: Maria Cecilia d'Aragona (1473-1503), e quindi farà parte della famiglia reale napoletana per più di dieci anni. Ciò nonostante, con il fratello Carlo, sosterrà i francesi di Carlo VIII. Si salva dalla strage di Senigallia (1503), ordita da Cesare Borgia per l'intervento di Luigi XII.
Una volta vedovo, Gian Giordano sposa la figlia naturale del Papa Giulio II, Felice della Rovere (1483-1536). E' proprio Giulio II che conferisce a Gian Giordano la dignità di Principe Assistente al Soglio Pontificio con diritto ereditario, dignità che passerà al ramo di Gravina con l'estinzione del ramo di Bracciano nel 1698.

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Felice della Rovere (1483-k1536), signora di Bracciano. Madre di Girolamo Orsini (+1545), successivo signore di Bracciano dopo aver fatto uccidere il fratellastro Napoleone.

Il resto della casata fino alla sua estinzione lo trovi qui: #entry598278075

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Non dimentichiamo che Napoleone Orsini suddetto (come si evince dallo schema del post precedente), primogenito di 10 figli, era fratello del celebre Cardinale Latino Orsini (1416-1477) e zio del cardinale Giovanbattista Orsini (1440-k1503) e, soprattutto, era zio di Clarice Orsini e di Alfonsina Orsini, rispettivamente moglie e nuora di Lorenzo de Medici.


Domenico Ghirlandaio - Probabile ritratto di Clarice Orsini (1453-1488) che sposa nel 1469 Lorenzo il Magnifico - National Gallery of Ireland.


Sandro Botticelli - Probabile ritratto di Alfonsina Orsini (1472-1520) che sposa nel 1488 Piero II de Medici.

Un terzo matrimonio legherà i Medici agli Orsini: Isabella de Medici (1542-1576), figlia del Granduca Cosimo I, sposerà nel 1565 Paolo Giordano Orsini, duca di Bracciano.

Edited by elena45 - 1/7/2020, 21:05
 
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Maria Antonietta junior
view post Posted on 9/6/2013, 10:09




Ma la famiglia Colonna abita nel palazzo colonna?
 
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view post Posted on 9/6/2013, 11:05
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Marie-Antoinette

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La galleria è l’unica parte di Palazzo Colonna visitabile dal pubblico. Il palazzo, enorme tanto da occupare un intero isolato, è tutt’ora abitato dai discendenti della famiglia Colonna.
Approfitto per postare le belle foto dei principi Colonna fatte da Ghitta Carell negli anni '30/'40:


Piero Colonna (vedi schema) e sua moglie Adele Gregorini.


I principi Piero e Adele Colonna con i figli (Francesco, Ugo, Eleonora).


La bellissima principessa Milagros Colonna.


Milagros Colonna con i primi due figli (Marcantonio e Laurentia).

Tratte da www.fondazione3m.it/photogallery

Edited by elena45 - 1/7/2020, 16:58
 
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view post Posted on 24/10/2013, 15:27
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Marie-Antoinette

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Come dicevo qualche post fa, il famoso Palazzo Chigi, sede del Governo, apparteneva in origine ad Olimpiuccia Aldobrandini che lo vendette al genero, poco dopo le nozze della figlia con Agostino Chigi, neo principe Farnese (aveva acquistato il titolo dall'omonima famiglia).

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Ferdinand Voet - Maria Virginia Borghese (1642-1718) - Sala Borghese, Palazzo Chigi di Ariccia.
Maria Virginia è la ricchissima erede di Olimpiuccia Aldobrandini e del suo primo marito, Paolo Borghese; sposa nel 1659 Agostino Chigi seniore, nipote del Papa Alessandro VII.
Ricordiamo che Olimpiuccia, giovane vedova, si era risposata con Camillo Pamphilj e aveva avuto altri 5 figli (#entry615675850).

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Ferdinand Voet - Presunto ritratto di Agostino I Chigi (1634-1705), 1° principe Farnese, figlio di Augusto Chigi e Olimpia della Ciaia, fortunato marito della suddetta - Musée des Beaux-Arts et de la dentelle d'Alençon.

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Agostino I Chigi in età matura - Sala Borghese, Palazzo Chigi di Ariccia.

L'unione delle due casate creava una concentrazione di potere e ricchezza enorme, per cui il matrimonio avvenne in segreto per non urtare la suscettibilità dei cittadini, in Vaticano, alla presenza del Papa che prediligeva lo sposo tra i suoi nipoti. Con la sua mediazione, il giovane Agostino acquistò anche da Ranuccio II di Parma il titolo di Principe Farnese. Avranno 17 figli (ben 13 femmine, di cui 10 (!) si fecero monache). Eccone alcune:

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Ferdinand Voet - Laura Chigi (1659-?), la primogenita - Sala delle belle, Palazzo Chigi di Ariccia.
Monaca col nome di Suor Flavia Virginia a Montemagnanapoli.

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Ferdinand Voet - La figlia Angela (1665-?).
monaca col nome di Suor Francesca Serafina in Campansi.

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Ferdinand Voet - Sulpicia Chigi (1664-1705), bella come la madre - Sala delle belle, Palazzo Chigi di Ariccia.
Monaca col nome di Suor Maria Lutugarda a Montemagnanapoli,X

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Jean Francois de Troy - Augusto Chigi (1662-1744), 2° principe Farnese - Palazzo Chigi, Ariccia.
Primogenito dei 4 maschi che nacquero dalla coppia suddetta (di cui due morti infanti), fu nominato dal papa Clemente XI Maresciallo del Conclave, carica tenuta dai Savelli fino alla morte dell'ultimo discendente nel 1712 e che i principi Chigi hanno mantenuto fino all'abolizione da parte di Paolo VI.
Sposò Eleonora Rospigliosi che gli diede 3 figli (#entry556428931).

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Pierre Subleyras - Eleonora Chigi Rospigliosi (1682-1734), moglie del suddetto - Palazzo Chigi di Ariccia

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Laura Chigi (1707-1792), figlia dei suddetti, andata in sposa a Gaetano Boncompagni Ludovisi, principe di Piombino.

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Donato Duprà - Agostino Chigi II, 3° principe Farnese (1710-1760), figlio dei suddetti - Galleria Pallavicini.
Sposò in prime nozze Anna Ruspoli che morì nel 1735 dopo appena cinque anni di matrimonio e senza che avesse avuto figli. Si risposò con Giulia Augusta Albani, figlia del principe Carlo Albani e della principessa Teresa Borromeo.
Tratto da http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/sc...resp&apply=true

La famiglia Chigi era di origine senese e nel '400 uno dei suoi componenti, Mariano Chigi (1439-1504) si trasferì a Roma con un incarico diplomatico. Suo figlio Agostino Chigi (1465-1530) ottenne dal Papa il monopolio dell'allume e divenne ricchissimo. Fu uno dei più grandi mecenati del Rinascimento, ma la sua discendenza presto si estinse. Non così la discendenza del fratello Sigismondo (1479-1525): il suo pronipote Fabio scelse la carriera ecclesiastica e divenne Papa:

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Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio - Papa Alessandro VII, al secolo Fabio Chigi (1599-1667). E' passato alla storia come mecenate del Bernini al quale commissionò due opere straordinarie: il colonnato di San Pietro e il rifacimento della basilica di Santa Maria del Popolo.

I fratelli del Papa:

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Giovanni Maria Morando - Augusto Chigi seniore (1595-1651), padre di Agostino I suddetto.

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Il Baciccio - Il fratello maggiore, Mario Chigi (1594-1667) - Collezione privata.
Nel 1661 acquistò il feudo di Ariccia dai Savelli e vi cominciò a costruire il palazzo, affidando il progetto allo stesso Bernini!
La sorella Agnese sposò il nobile senese Ansano Zondadari, dando origine alla linea Chigi Zondadari di Siena.

Belle foto di Palazzo Chigi ad Ariccia le trovi qua: www.rocaille.it/palazzo-chigi-ariccia/.

Non potevano mancare i "Cardinal nipoti":

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Ferdinand Voet - Flavio I Chigi (1631-1693), figlio di Mario e Berenice della Ciaia - Palazzo Chigi di Ariccia.
Fu l'artefice principale delle collezioni d'arte della famiglia. Oggi molti pezzi costituiscono la Collezione Chigi esposta al palazzo di Ariccia in quello che fu il suo appartamento privato (www.palazzochigiariccia.it/collezioni/collezionechigi.htm).

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Il Baciccio - Sigismondo Chigi (1649-1678), figlio di Augusto seniore e della sua seconda moglie (quindi fratellastro di Agostino I suddetto). - Palazzo Chigi di Ariccia.
Ci sono anche i ritratti delle sorelle (Virginia, Olimpia e Suor Maria Pulcheria) e della madre Francesca Piccolomini, opera del pittore Alessandro Mattia da Fartnese, ma non sono scaricabili (https://books.google.it/books?id=M3ERgo2xc...olomini&f=false).

Palazzo Chigi è noto, tra l'altro, per la "Sala delle belle" che raccoglie i ritratti della dame più belle della nobiltà romana (Ludwig I di Baviera nell'Ottocento copierà l'idea allestendo la "Galleria delle bellezze", al Ninphemburg di Monaco).


Vedi altro in www.italianways.com/il-barocco-piu-...igi-di-ariccia/


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La Sala Borghese per ricordare il matrimonio che diede lustro ai Chigi: a sinistra Maria Virginia Borghese e Agostino I Chigi; a destra Papa Alessandro VII Chigi e Olimpiuccia Aldobrandini.

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Salone giallorosso. In esso ci sono i ritratti (alcuni postumi) dei congiunti commissionati da Agostino I a Giovanni Maria Morando.

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Giovanni M. Morando - Olimpia della Ciaia (1614-1640), prima moglie di Augusto Chigi seniore e madre di Agostino I Chigi.

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Giovanni M. Morando - Un ritratto a figura intera di Maria Virginia Borghese (1642-1718), moglie di Agostino I Chigi.

Oltre alla "Stanza delle belle" c'è a palazzo Chigi di Ariccia anche la "Stanza delle suore" con tutte le monache di casa Chigi e una galleria di bambini:

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Alessandro Mattia da Farnese - Laura Chigi (1659-?) e Augusto Chigi (1662-1744), figli della suddetta.

Edited by elena45 - 6/1/2022, 17:49
 
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view post Posted on 24/10/2013, 20:43
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Marie-Antoinette

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Fu così, per i legami con il Papato, che la famiglia Chigi consolidò il suo potere e, a partire dalla seconda metà del Seicento, estese il proprio patrimonio immobiliare, fino a divenire nella metà dell'Ottocento tra i maggiori proprietari terrieri dello Stato Pontificio.
In genere non si impegnarono in politica, per cui si ricordano poche figure di spicco.

Citiamo Agostino III Chigi della Rovere (1710-1769) che acquistò, nel 1755, la villa seicentesca di Castel Fusano.

La villa di Castelfusano fu costruita nel 1620 da Pietro da Cortona per il Cardinal Sacchetti, ed è al centro di una tenuta vastissima di 1100 ettari. La famiglia Chigi è ancora oggi proprietaria della villa, mentre la tenuta, dopo essere stata affittata alla Casa Reale come tenuta di caccia, dal 1933 è di proprietà dello Stato. L’edificio è noto all'immaginario collettivo perchè è stato utilizzato dal cinema italiano in molti film.

Sigismondo Chigi Albani della Rovere (1736-1793), figlio del suddetto e di Giulia Albani, fu un illuminista liberale; inviso alla corte papale, fu accusato di aver tentato di avvelenare il cardinale Carandini e processato.
Sigismondo sposò Flaminia Odescalchi dei duchi di Bracciano (1752-1772) che morì a vent'anni lasciando tre figli piccoli: Virginia, Eleonora e Agostino IV. Il marito le dedicò un monumento funebre bellissimo, nella chiesa di Santa Maria del Popolo, accanto alla famosa Cappella Chigi:

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Il principe Sigismondo Chigi Albani della Rovere (1736-1793) e Villa Sacchetti-Chigi a Castel Fusano.

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Paolo Posi - Monumento a Flaminia Odescalchi Chigi- Chiesa Santa Maria del Popolo, Roma.
Alla base i simboli araldici delle due famiglie: il leone degliu Odescalchi e i monti dei Chigi.

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Teodoro Matteini - Sigismondo Chigi a cavallo nella tenuta di Castel Fusano (notate la villa sullo sfondo).

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Jacques Sablet (1793)- Eleonora Chigi Albani (1768-1839), figlia del suddetto e moglie di Filippo III Caetani di Sermoneta (1758-1807).

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Agostino IV Chigi Albani della Rovere (1771-1855), figlio del suddetto. Partecipò alla vita politica con alterne vicende, diviso tra sentimenti liberali e principi conservatori. Sposò la principessa Carlotta Amalia Barberini Colonna ed ebbe 12 figli.

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Sigismondo Chigi Albani della Rovere (1798-1877), figlio del suddetto. Sposò la principessa Leopoldina Doria Pamphilj Landi ed ebbe 7 figli (ben cinque femmine). In una fase di crisi decise di adottare la politica dei matrimoni.

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Le cinque figlie di Sigismondo II Chigi e Leopoldina Doria Pamphili. Da destra a sinistra: Teresa, Maria, Angiola, Eleonora, Virginia. In particolare Teresa (1831-1884), sposò Giulio Torlonia, II duca di Poli e di Guadagnolo.

Ma soprattutto un matrimonio mise in contatto la famiglia con la grande aristocrazia europea, quando Mario Chigi (fratello delle suddette) sposò la principessa Antonietta Sayn Wittgenstein, nipote del celebre generale tedesco naturalizzato russo Peter Wittgenstein, che fermò Napoleone a San Pietroburgo, e figlia della bellissima Leonilla Bariatinsky (1816-1918), appartenente ad una delle più importanti famiglie russe.


Il principe Mario Chigi Albani (1832-1914) e la moglie Antonietta Sayn Wittgenstein (1839-1918).
Tratto dal sito: www.culturaitalia.it/opencms/index....ogia&selected=0. Un sito ricco di notizie, ma spesso la qualità delle immagini è pessima.

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Gli stessi Mario e Antonietta Chigi in età matura.
Tratto da ICCD (Istituto centrale per il catalogo e la documentazione).

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Il principe Mario Chigi Albani. Notare lo stemma in alto con le insegne dei Chigi e dei Della Rovere che il Papa concesse al magnifico Agostino.

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Winterhalter - Leonilla Ivanovna Bariatinsky (1816-1918) - Getty Museum. Los Angeles.
Madre della principessa Chigi, morì ultracentenaria, due mesi dopo la figlia. Il marito era figlio dell'eroico generale Wittgenstein che salvò San Pietroburgo dall'invasione napoleonica. La nonna di Leonilla, Caterina Schleswig–Holstein (1750-1811), che aveva sposato il principe Bariatinsky, apparteneva alla stessa casata dello zar Pietro III e della Grande Caterina. Un altro ritratto della bellissima Leonilla, opera di P. Sochalov, è conservato nel palazzo Chigi di Ariccia.

Peraltro, il principe Mario Chigi visse nel periodo che vide la caduta dello stato pontificio e l'annessione dell'Italia centrale al nuovo Regno d'Italia. Tale cambiamento non potè non influire sulla vita delle grandi casate romane, tra le quali appunto quella dei Chigi, che cominciarono a perdere parte dei privilegi acquisiti nel corso dei secoli. Fu infatti proprio Mario Chigi che iniziò a vendere alcune opere d'arte ed alcuni possedimenti, primo tra tutti il grande Palazzo Chigi di piazza Colonna che per secoli era stato il simbolo della famiglia.


La principessa Antonietta Chigi anziana (fotografata dal figlio Francesco) con il nipotino Oddone Incisa della Rocchetta nel 1907, nella villa dei Chigi sulla Salaria.

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Villa Chigi sulla Salaria. Costruita nella seconda metà del '700 dal Cardinale Flavio II Chigi come casino di villaggiatura, era circondata da un vasto parco. Oggi il giadino è proprietà dello Stato, l'edificio è di proprietà privata.

Mario e Antonietta Chigi ebbero cinque figli:

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Ludovico (1866-1951) e Francesco Chigi (1881-1953).
Tratto da ICCD (Istituto centrale per il catalogo e la documentazione).

Francesco, il fratello minore, sposò due sorelle Torlonia, figlie del duca Leopoldo: prima Maria Concetta (1895-1923) e poi Annamaria (1894-1960) ed ebbe in tutto 5 figli (#entry556009574).
Ludovico, il fratello maggiore, era in realtà il secondogenito, ma dopo la morte precoce del primogenito Agostino, senza figli, fu lui ad ereditare la primogenitura e tutti i titoli nobiliari, compreso quello di Maresciallo del Conclave. A tali titoli si aggiunse anche quello di Gran Maestro dell'Ordine di Malta, quando rimase vedovo precocemente della moglie Anna Aldobrandini:

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Anna Borghese Aldobrandini (1874-1898).

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Il principe Ludovico Chigi (1866-1951) in età matura.

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Il principe Sigismondo III Chigi (1894-1982), figlio del precedente, ultimo Maresciallo del Conclave. Sposò l'ereditiera americana Marian Berry (1901-1989) ed ebbe due figli, Agostino e Francesca.

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Il principe Agostino Chigi Albani della Rovere (1929-2002). E' stato a lungo il castellano di Ariccia: filantropo e mecenate come il suo illustre antenato del '500, non si è sposato e ha ceduto, nel 1988, lo storico palazzo al Comune, per una somma cospicua, ma comunque inferiore al valore reale.

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Il principe Mario Chigi (1929), figlio di Francesco e della seconda moglie Annamaria Torlonia, cugino del precedente, attuale capo della casata, sposa la prima moglie, Ismene Larussa Marzotto, nel 1959. Divorziato, si è risposato con Donatella Favia del Core. Abitano nella villa di Castel Fusano.

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Mario e Donatella Chigi.



Tratto da www.geneall.net/I/per_page.php?id=1490893
www.angelfire.com/realm/gotha/gotha/chigi.html


Come si evince dallo schema, alcuni esponenti della famiglia aggiungono al proprio il cognome Albani e/o Della Rovere: il primo deriva dal matrimonio del principe Agostino (1710-1760) con Giulia Albani, pronipote del Papa Clemete XI; il secondo fu concesso dal Papa Giulio II ad Agostino Chigi detto il Magnifico (1465-1520), che era diventato il suo banchiere e l'imprenditore più ricco della sua epoca. Celeberrima la sua villa nel quartiere Trastevere, Villa Farnesina, per la grandiosità degli affreschi:


Villa Farnesina alla Lungara (http://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Farnesina).
Sul nome "Farnesina" c'è un po' di confusione: la villa è così detta perchè nel 1580 fu venduta dagli eredi del Magnifico Agostino Chigi, caduti in bassa fortuna, al cardinale Alessandro Farnese (nipote di Paolo III), per passare ai Borbone di Napoli nel 1714.
Per contro, circa 80 anni dopo, nel 1658, a causa dei forti debiti contratti dalla famiglia Farnese per mantenere lo sfarzo della corte di Parma, il principato Farnese viene venduto proprio ai Chigi che avevano bisogno di un titolo nobiliare. Insomma una sorta di scambio a distanza nel tempo!


Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo.
Agostino il Magnifico chiamò Raffaello per progettare la cappella di famiglia nel 1513.
Più tardi fu completata da Gian Lorenzo Bernini nel contesto del rifacimento di tutta la basilica, su incarico del cardinale Fabio Chigi, futuro Alessandro VII, e la supervisione del catdinale Flavio suo nipote. Vi sono sepolti Agostino il Magnifico e suo fratello Sigismondo; il papa è sepolto in San Pietro.
Agostino il Magnifico si legò a una giovane popolana di Venezia, bellissima, Francesca Ordeaschi. ma il legame fu sempre osteggiato dalla famiglia. Agostino, incurante, la sposò nel 1519, legittimando così i 4 figli che erano già nati. Ma il Magnifico morì pochi mesi dopo, il 10 aprile 1520, all’età di cinquantacinque anni, e solo sette mesi dopo, Francesca fu probabilmente avvelenata dopo aver partorito il loro quinto figlio, da lei chiamato Agostino in memoria del defunto marito. http://salottoculturalestabia.blogspot.it/...rattistica.html
Nella cultura popolare, parte del romanzo "Angeli e demoni" si svolge nella Cappella Chigi.

Edited by elena45 - 18/1/2022, 20:57
 
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view post Posted on 26/10/2013, 16:31
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Arciduca /Arciduchessa

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Che bello questo topic, l'ho riletto tutto dalla prima pagina.
Molto belli i ritratti di Ferdinand Voet!

Io abito nel Viterbese, dove ci sono numerose testimonianze di queste grandi famiglie, in particolare dei Farnese e degli Orsini.
Questo topic parla della loro storia, ma sarebbe bello dedicarne uno anche ai palazzi e alle dimore che gli appartennero.
Ho visto su Wikipedia la Villa Farnesina: non la conoscevo, e non sapevo delle meraviglie che contiene!

Sarebbe bello parlare più ampiamente di questi nostri tesori, di queste residenze ricche di opere d'arte e legate a famiglie importanti della storia italiana.
(Ad es. il Castello di Vignanello dei Ruspoli, di cui Elena parla alla pag. 3, ha un giardino bellissimo, risalente ai primi del '600, fatto costruire da Ottavia Orsini, ritenuto uno dei meglio conservati in Italia).
 
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view post Posted on 27/10/2013, 10:35
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Marie-Antoinette

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Cara Tiziana, se mi aiuti, lo faccio volentieri. Penserei di scoprire proprio le dimore patrizie della provincia, quelle meno conosciute. Io comincio (#entry545348781); intanto aspetto imput.

Edited by elena45 - 27/10/2013, 15:13
 
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view post Posted on 27/10/2013, 17:26
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (elena45 @ 27/10/2013, 10:35) 
Cara Tiziana, se mi aiuti, lo faccio volentieri. Penserei di scoprire proprio le dimore patrizie della provincia, quelle meno conosciute. Io comincio (#entry545348781); intanto aspetto imput.

Grazie Elena! Se ti aiuto? Più che volentieri, anche se posso solo dare un piccolo e modesto contributo (ho già fatto un breve elenco dei palazzi più belli della zona, legati a queste famiglie, ma non sono veloce come te nelle ricerche e ho bisogno di un po' di tempo :) ).

Ho una domanda da porre. Ho visto l'elenco dei "principi romani" e non compaiono altre grandi famiglie, come i Della Rovere e i Farnese. Queste ultime, perchè non sono comprese? ( Mi viene in mente adesso mentre lo scrivo: nel caso dei Farnese può essere legato al loro declino incorso dopo la distruzione di Castro (il ducato che era stato creato dai Farnese) da parte di Innocenzo X?).
 
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view post Posted on 27/10/2013, 23:28
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Marie-Antoinette

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E' solo un caso: lo spunto per il topic mi è venuto trovando legami di parentela tra personaggi francesi e famiglie italiane. Sono andata avanti su questa falsariga, quella dei legami tra le amiglie, appunto, e prima o poi mi aggancerò anche a quelle che hai citato.

Ecco, per esempio, significativi sono i matrimoni tra gli Orsini e i Farnese, quando la famiglia Orsini stava declinando e la famiglia Farnese stava crescendo. Questo mi suggerisce di parlare dei Farnese.

La famiglia Farnese è di antichissime origini, stanziata in un territorio conosciuto con il toponimo di Farnetum ("querceto" in latino). Il primo nome di cui si ha notizia risale al X secolo. Furono capitani di ventura al servizio di Comuni dell'Italia centrale, sempre dalla parte dei Guelfi, accrescendo progressivamente il loro potere e i loro possedimenti, anche con metodi violenti.
Finchè Ranuccio Farnese, detto il Vecchio (1390->1450) capisce che per difendere i propri interessi deve mettersi direttamente al servizio del Papa. Sposa Agnese Monaldeschi e ha numerosa prole, 12 figli: può essere considerato il capostipite del ramo principale.
Suo fratello minore, Bartolomeo Farnese (1395-1460), signore di Latera, diventa Capitano dell’esercito della repubblica di Siena e sposa Yolanda Monaldeschi, dando origine al d un ramo cadetto, che si estingue nel 1638.
Il terzogenito di Ranuccio, Pierluigi Farnese senior (1435-1487), capisce che per consolidare il suo potere deve imparentarsi con le famiglie nobili e sposa Giovannella Caetani, discendente di Bonifacio VIII. Dall'unione nascono 5 figli: Alessandro, avviato alla carriera ecclesiastica dalla madre per temperare il suo carattere irruento, eccelle per intelligenza e spregiudicatezza, e diventerà braccio destro del papa Alessandro VI Borgia, Cardinale e infine lui stesso Papa; Giulia, la donna più bella della sua epoca, diventerà la giovane consubina dello stesso Papa.


Raffaello - Alessandro Farnese (1468-1549), in veste di Cardinale, futuro Paolo III. Condusse una vita privata non meno libertina del Borgia e dalla sua amante Silvia Ruffini ebbe quattro figli, che proteggerà con il più sfrenato nepotismo.


Raffaello - Probabile ritratto di Giulia Farnese (1474-1524), nota come "Giulia la bella". Sposò a 16 anni Orso Orsini Migliorati (1473-1500), signore di Vasanello, un uomo mediocre e bruttissimo, orbo di un occhio, che aveva il solo merito di essere nipote di Carlo Orsini, signore di Bracciano: il matrimonio fu celebrato dall'allora Cardinale Rodrigo Borgia. Presto diventerà la sua amante e, pare, gli darà quattro figli. Solo Laura sarà riconosciuta dal legittimo marito.

Dalla nomina a Cardinale (1493) al Papato (1534) passarono ben 41 anni e cinque Papi: due meteore (Pio II e Adriano VI), Giulio II della Rovere e i due Medici. Un lungo periodo di intricate vicende interne e internazionali, durante i quali Alessandro Farnese accrebbe enormente il suo potere, anche con la politica dei matrimoni.
Dopo il matrimonio della sorella Giulia con Orso Orsini (1490), e quello del fratello Angelo con Lella Orsini (1488), ci fu quello di Laura Orsini, la figlia di Giulia, con Niccolò Franciotti della Rovere, nipote prediletto di Giulio II (1505).
Nel 1517 ci furono le nozze della figlia Costanza con un esponente del ramo toscano degli Sforza. Costanza ebbe 10 figli; tra questi due cardinali che godettero anch'essi del "nepotismo" del nonno.
E per finire, nel 1519, il matrimonio del figlio prediletto Pierluigi con Gerolama Orsini, figlia del conte di Pitigliano.
Senza contare quelli del ramo secondario dei (VT), come si evince dal seguente schema:



Tratto da www.nuovorinascimento.org/n-rinasc/.../genealogia.pdf

In questo lungo periodo, e anche durante il Papato, Alessandro Farnese dà vita ad un'opera forsennata di costruzioni e ricostruzioni, per rendere visibili e concreti i segni del suo potere. A Roma raggiunge l'apotesi con il palazzo che porterà il nome della casata nei secoli:


Palazzo Farnese, iniziato a costruire nel 1514, dall'allora Cardinale, su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane eproseguito da Michelangelo, finito dopo la morte di Paolo III. Oggi è sede dell'Ambasciata di Francia.
Bellissime immagini del palazzo e del giardino retrostante le trovi in https://it.ambafrance.org/-Palazzo-Farnese-.
La lunga terrazza come un ponte attraversa Via Giulia che costeggia il Tevere: doveva ricongiungersi a Villa Farnesina (vedi post precedente #entry545196939).
Gli altri palazzi dei Farnese, o castelli, in provincia sono così tanti che è opportuno ricordarli nell'altro topic (https://ladyreading.forumfree.it/?t=67355942#lastpost).

Alessandro Farnese però va ricordato anche come un grande mecenate, uno dei più grandi del Rinascimento italiano. Accordò protezioni a dotti e letterati, fece costruire e restaurare cappelle, chiese e grandi monumenti romani, promosse un grandioso sviluppo edilizio di Roma, abbellendola con nuove vie e fontane, spendendo cifre astronomiche per migliorarne la viabilità. Prima ancora dell'elezione al soglio pontificio riuscì ad accumulare quella che oggi è conosciuta come "Collezione Farnese", approdata a Napoli per volontà di Elisabetta Farnese, madre di Carlo III di Borbone.
Paolo III fu anche colui che commissionò a Michelangelo la prosecuzione dei lavori della Basilica di San Pietro nonché la realizzazione di Piazza del Campidoglio.

Edited by elena45 - 19/11/2017, 12:24
 
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view post Posted on 29/10/2013, 15:24
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Marie-Antoinette

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Nel 1519, regnante papa Leone X Medici, il figlio primogenito del Cardinale Farnese sposa Giulia Orsini, figlia di Ludovico conte di Pitigliano:

.
Pierluigi Farnese (1503-1544), nel ritratto di Tiziano, e la moglie Gerolama Orsini (1503-1569), figlia di Ludovico, 7° conte di Pitigliano. Pierluigi aveva un carattere ombroso e irascibile, derivante dal complesso di essere figlio illegittimo, tanto da essere chiamato con disprezzo il "bastardo del Papa". Ma era anche noto per i suoi istinti sessuali sfrenati, che gli guadagnarono anche il soprannome di "diavolo in terra". Ciò nonostante Gerolama fu una moglie devotissima e gli diede 5 figli.

Nella sua giovinezza Pierluigi si rivolse ben presto al mestiere di famiglia: il mestiere delle armi. La sua carriera militare fu molto varia, su più fronti e al soldo di più padroni; a volte combatterà contro gli stessi familiari e addirittura contro il Papa, abbandonando la tradizionale posizione guelfa dei Farnese. Non fu un semplice soldato o mercenario, fu lo stereotipo del guerriero: selvaggio, primordiale, amorale. Non gli mancarono coraggio e ardimento: fu forte, audace e risoluto, addirittura eroico, ma a tal punto efferato da ripugnare i suoi stessi committenti. Mentre suo fratello Ranuccio difendeva il Papa, Pierluigi partecipò addiritura al sacco di Roma dalla parte di Carlo V, e fu così crudele che Clemente VII gli lanciò contro la scomunica.
Quando il padre Alessandro fu eletto al Soglio Pontificio, sembrò calmarsi, ma subito si macchiò di un orrendo delitto: lo stupro di un giovane vescovo!
Incurante di tutto, Paolo III, nel 1537 gli confezionò il suo feudo, mettendo insieme quelli di famiglia e alcuni della Chiesa: il Ducato di Castro.
L'ambizioso Pier Luigi, però, non si accontentava del piccolo ducato laziale, ma ambiva a qualcosa di più grande: il Papa, dopo il rifiuto di Carlo V di infeudare Pier Luigi a Milano, decise di investire il figlio e la sua discendenza del Ducato di Parma e Piacenza, e così fece nel Concistoro del 1545. Nonostante si dimostrasse un buon governatore, Pierluigi era odiato dal popolo e dai nobili locali, e inviso all'Imperaore. Sicchè fu facile ordire una congiura contro di lui, che rimase vittima di un agguato mortale a Piacenza, nel 1547.
Due anni dopo, moriva Paolo III. Invero, anche gli altri figli di Alessandro Farnese morirono prima di lui: Costanza (1500-1545), Paolo (1504-1513), Ranuccio (1509-1529).
Paolo III visse così a lungo, 81 anni, che ebbe il tempo di provvedere anche ai nipoti (più nepotismo di così!).


Tiziano - Paolo III con i nipoti Alessandro il Giovane e Ottavio, ritratto nel 1546, l'anno prima della sua morte - Museo di Capodimonte, Napoli.

Tiziano - Ranuccio Farnese, il Cardinalino.

Alessandro il giovane (1520-1589), primogenito di Pier Luigi, fu creato cardinale dal nonno appena eletto Papa, a soli 14 anni; lo stesso farà più avanti con Ranuccio (1530-1565).
Alessandro il giovane fu come il nonno un gran mecenate, ma anche un abile diplomatico per conto del papa. Molto amato dal popolo veniva chiamato il "Gran Cardinale".
Anche lui ebbe una figlia, Clelia (1556-1613), bellissima, avuta da una duchessa francese; la ragazza fu affidata alla zia Vittoria duchessa di Urbino.


Francois Clouet - Claude de Beaune (1526ca-1568), mademoiselle de Gauguier, dama di Caterina de Medici, amante (forse) di Alessandro Farnese jr - Museo Condé di Chantilly.

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Jacopo Zucchi - Clelia Farnese (1556ca-1613), figlia naturale del Gran Cardinale - Galleria nazionale arte antica.
Sposò il nobile romano Giangiorgio Cesarini (1549-1585) ed ebbe un figlio, Giuliano, duca di Civitanova (sulla collana di Clelia l'orso dei Cesarini e i gigli dei Farnese). Era considerata all'epoca la dama più bella di Roma (per non smentire l'antenata Giulia). Si credeva che fosse l'amante del Cardinale Ferdinando de' Medici, ma potrebbe anche essere stata una diceria per fomentare la rivalita tra i due Cardinali. (www.academia.edu/7988608/Articolo_...nando_de_Medici).
Certo è che alla Galleria Borghese c'è un altra opera di Jacopo Zucchi, commissionata da Ferdinando de Medici: "La pesca del corallo" dove le figure femminili hanno tutte il volto di Clelia:

800px-_Jacopo_Zucchi_001

Alessandro Farnese jr portò a termine un'altra opera iniziata dal nonno, il Palazzo Farnese di Caprarola, uno dei migliori esempi di dimore rinascimentali (#entry545486869)

Ottavio (1524-1586) a soli 15 anni sposò la figlia naturale dell'Imperatore, Margherita d'Austria, entrando nella cerchia delle grandi famiglie europee; ovviamente le nozze furono celebrate nella Cappella Sisstina dallo stesso Papa, come si vede in questo affresco di Taddeo Zuccari nel Palazzo Farnese di Caprarola:



Poi, a 21 anni, diventò Duca di Castro, sempre per volere del nonno, che, quando nominò suo padre Pierluigi duca di Parma, lo costrinse appunto a lasciare il ducato laziale in favore del figlio. E quando, due anni dopo, Pierluigi morì nella congiura di Piacenza, gli successe nel ducato di Parma.
Contemporaneamente Ottavio lasciava il ducato di Castro al fratello Orazio:


Orazio (1532-k1553) incontra Diana di Valois, figlia naturale di Enrico II di Francia (tra i due giovani). Il matrimonio, a suggello di una transitoria alleanza con la Francia, sarà celebrato nel 1553, e soli 5 mesi dopo, Orazio verrà ferito mortalmente in battaglia. Non lasciò eredi, per cui il ducato di Castro ritornò al fratello Ottavio.

La dinastia dei Farnese continua, come sappiamo, con l'unico figlio di Ottavio e Margherita, il grande condottiero rinascimentale, anche lui di nome Alessandro, ma questa è storia di Parma e non più di Roma.
Certo è che anche la dinastia parmense si estingue nel '700 con Elisabetta Farnese, moglie di Filippo V di Spagna e madre di Carlo III di Borbone. Per questo la grandiosa Collezione Farnese iniziata da Alessandro Farnese già prima di diventare Papa oggi é a Napoli.
Ricordiamo che da Eleonora Farnese discendono i Borbone di Napoli, Parma e Spagna.

Edited by elena45 - 24/10/2019, 13:04
 
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view post Posted on 30/10/2013, 15:52
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Arciduca /Arciduchessa

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Pier Luigi Farnese sembra essere davvero la pecora nera della famiglia!
Leggo però che, nonostante fosse odiato anche dal popolo, fu un buon governatore.
Questa caratteristica si ritrova in tutti i Farnese: sotto il loro governo, i vari feudi in loro possesso conobbero periodi di pace e prosperità, furono ingranditi e abbelliti.

La figura di Alessandro Farnese l'ho conosciuta e amata leggendo il libro "L'ultimo crociato" di Louis De Wohl. In questo romanzo, che rispecchia molto la verità storica, Alessandro è un personaggio bellissimo, dall'animo nobile e coraggioso. Viene descritta la grande amicizia che lo legò a Don Giovanni d'Austria e l'impresa della Battaglia di Lepanto, che lo vide protagonista a soli 24 anni.
 
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view post Posted on 31/10/2013, 14:10
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Marie-Antoinette

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Visti gli stretti rapporti che ci furono tra Alessandro Farnese quando era ancora cardinale e il papa Giulio II, è il momento di ricordare la dinastia dei Della Rovere: casata originaria di Savona, di modesto e incerto rango nobiliare, emersa a Roma con l'ascesa del Cardinale Francesco della Rovere (1414-1484) fino alla sua elezione a Papa, con il nome di Sisto IV.

Nobili certamente gli omonimi conti piemontesi della Rovere di Vinovo, che dettero anch'essi alcuni cardinali (https://books.google.it/books?id=QC98J2Q8z...alogico&f=false).

Eletto Papa nel 1471, Sisto IV fece costruire e dette il nome alla Cappella Sistina.
Nella sua politica, tra l'altro, fu l'ispiratore della Congiura dei Pazzi a Firenze, nel 1478.
Anche lui fu un esempio di nepotismo papale: aveva due fratelli, quattro sorelle e 15 nipoti. Come Callisto III aveva riempito Roma di Catalani, così lui chiamo i suoi conterranei liguri, e ovviamente alcuni membri della sua famiglia andarono a ricoprire importanti cariche ecclesiastiche, civili e militari.

In primis, il nipote figlio del fratello Raffaele, senatore in Roma: ovvero Giuliano della Rovere (1443-1513), il futuro Giulio II, uno dei più grandi pontefici del Rinascimento, nominato cardinale dallo zio appena eletto, nel Concistoro del 1471.
Ecco una "riunione di famiglia":

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Melozzo da Forlì – Sisto IV nomina bibliotecario Bartolomeo Sacchi, detto il Platina (inginocchiato ai suoi piedi), ma accanto a lui ci sono i nipoti prediletti (1477) - Biblioteca vaticana.

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Giuliano della Rovere è quello vestito di porpora; in seconda fila Pietro Riario della Rovere (1445-1474), un altro nipote cardinale, figlio della sorella Bianca.

Infatti, non solo Giuliano beneficiò del nepotismo papale: anche il nipote Pietro figlio della sorella Bianca della Rovere, tra l'altro il prediletto del Pontefice, fu nominato cardinale in quello stesso anno (sai com’è, per non fare preferenze). Il cardinal Riario diventò uno degli ecclesiastici più ricchi e più potenti di Roma, noto per essere stato il committente del Palazzo della Cancelleria (uno dei più belli della Roma quattrocentesca), oltre che per la grandiosa magnificenza delle feste e dei banchetti che era solito offrire al proprio entourage. Ma morì improvvisamente e prematuramente, forse avvelenato (e prima della realizzazione del quadro).

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I nipoti laici: Giovanni della Rovere (1457-1501), fratello di Giuliano e capostipite dei duchi di Urbino (in rosso), diventato Signore di Senigallia dopo il suo matrimonio con Giovanna da Montefeltro.
Girolamo Riario (1443-k1488), fratello di Pietro (in blu), che sposò Caterina Sforza, divenne Signore di Imola e Forlì e fu longa manus della politica del Papa contro i Medici (Congiura dei Pazzi).

Ma i ritratti più noti di Giuliano divenuto Papa Giulio II sono quelli di Raffaello, realizzati poco prima della sua morte:

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Raffaello Sanzio - Giulio II della Rovere (1443-1513) nella "Messa di Bolsena" (1512) - Stanze vaticane.

Anche qui accanto al secondo Papa della Rovere, ci sono i parenti:

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Cardinale Leonardo Grosso della Rovere (1464-1520), figlio di Maria della Rovere e Antonio Grosso.

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Cardinale Raffaele Sansoni Riario (1460-1521), pronipote di Sisto IV, figlio di Violante Riario e Antonio Sansoni, nominato Cardinale a soli 17 anni da Sisto IV. Era a Firenze durante la Congiura dei Pazzi (1478)e fu sospettato di essere la longa manus del Papa e dello zio Girolamo. Costruì per sè il bellissimo Palazzo della Cancelleria.Camerlengo di Sisto IV, divenne ricchissimo e potente, ancor più con Giulio II. Ma sospettato di un complotto contro Leone X, si traferì a Napoli ove morì.

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Il vescovo di Savona Tommaso Riario (1468-1528) e il Cardinale Agostino Spinola (1482-1537), anch'essi parenti del Papa.


Raffaello Sanzio - Papa Giulio II della Rovere (1443-1513) - National Gallery di Londra. Agli Uffizi c'è un'antica copia.
Il Papa appare stanco e affaticato, immerso nei suoi pensieri, più vecchio della sua età, provato dalla tante guerre che lo consacrarono il "Papa guerriero".
Giuliano della Rovere fu un acerrimo rivale di Alessandro VI, che lo aveva sconfitto nel Conclave del 1492. Nel 1503, dopo il pontificato fugace di Pio III (26 giorni), finalmente ascese al soglio pontificio, a 60 anni. In breve si liberò dei Borgia, reintegrò le famiglie spodestate nei loro possedimenti, scomunicò e arrestò il Valentino, per rispedirlo in Spagna dove morì.
Con varie spedizioni militari rafforzò e ampliò lo stato pontificio, inserendosi nella politica europea con spirito guerriero.
Altro elemento fondamentale della sua politica fu la scelta di sposare alcuni giovani della sua famiglia (tra cui la figlia naturale Felice) con membri delle famiglie romane degli Orsini, dei Farnese e dei Colonna, i cui interessi venivano in tal modo legati al Papato.
Grandioso mecenate, commissionò al Bramante la costruzione ex novo della Basilica di San Pietro, opera colossale che avrebbe richiesto 120 anni e l'intervento successivo dei più grandi artisti; a Michelangelo la volta della Cappella Sistina e la sua famosa tomba con il Mosé; a Raffaello le Stanze Vaticane.

Anche Giulio II aveva una figlia naturale:

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Felice della Rovere (1483-1536), figlia naturale di Giulio II, avuta dall'amante Lucrezia Normanni: sposò, per volere del padre, Gian Giordano Orsini, di Virginio, conte di Tagliacozzo e signore di Bracciano, vedovo e di oltre quindici anni più anziano di lei (1457-1517), a cui diede tre figli.
Dopo la morte del marito, gestì tutto il patrimonio familiare, ma anche la rivalità tra il figliastro Napoleone e il figlio Girolamo, che il contratto nuziale aveva designato alla successione. Rivalità finita tragicamente con l'assassinio di Napoleone per ordine del fratellastro Girolamo.
Fu una delle donne più influenti dell'Italia del Rinascimento, anche se meno nota delle più celebri Giulia Farnese e Lucrezia Borgia. In realtà è stata dimenticata dalla storia: le guide del castello di Bracciano, che lei tanto amò e dove nacquero i suoi figli, non la nominano mai.

Il fratello di Giulio II, Giovanni della Rovere, che abbiamo visto dell'affresco di Melozzo, è il capostipite della linea urbinate: grazie all'appoggio dello zio Sisto IV e del fratello poi, divenne Capitano generale della Chiesa e Signore di Senigallia, ma soprattutto sposò Giovanna da Montefeltro, figlia del duca di Urbino Federico III, ed ebbe 6 figli.
Il maggiore, Francesco Maria I della Rovere (1490-1538) crebbe con lo zio, Guidobaldo da Montefeltro e divenne il suo pupillo. Sicchè, quando quest'ultimo morì senza eredi, nel 1508, il giovane nipote diciottenne ereditò il ducato di Urbino, che passò quindi ai Della Rovere e vi resterà per più di un secolo, fino al 1631, quando la linea si esaurirà. Ma questa è un'altra storia (vedi in #entry545722395).

Solito schema per riassumere:



Tratto da http://genealogy.euweb.cz/italy/rovere.html e http://genealogy.euweb.cz/italy/lante2.html
www.angelfire.com/realm/gotha/gotha/lante.html

Edited by elena45 - 4/1/2022, 13:10
 
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view post Posted on 1/11/2013, 16:19
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Piuttosto è interessante notare nello schema precedente che la casata Della Rovere arriva fino ai giorni nostri per via femminile.

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Federico Barocci - Ippolito della Rovere (1554-1620).
Era figlio del cardinale Giulio Feltrio della Rovere (1533-1598); fu legittimato e nominato marchese di San Lorenzo in Campo.

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Federico Barocci - Livia della Rovere (1585-1641), figlia del suddetto, fu la sfortunata seconda moglie di Francesco Maria II della Rovere (#entry545722395), ultimo duca di Urbino (1549-1631).
Un'altra figlia, Lucrezia della Rovere (1589-1652), sposò il nobiluomo romano Marcantonio Lante (1566-1643). La loro discendenza porterà il cognome Lante Montefeltro della Rovere che, com'è noto alle cronache mondane, sopravvive a tutt'oggi.

In occasione delle nozze Marcantonio Lante ricevette dal padre Ludovico il Palazzo Medici in Roma che aveva acquistato qualche anno prima:

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Palazzo Medici Lante, a Piazza de' Caprettari. Sul portale c'è la scritta LUDOVICUS LANTE.
lLa famiglia inoltre era proprietaria di una villa al Gianicolo:

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Villa Lante al Gianicolo, oggi sede dell'ambasciata finlandese.

Suo nipote, Ippolito Lante della Rovere (1618-1688), cedette alla Chiesa parte del giardino gianicolense per una ristrutturazione urbanistica, e in cambio ricevette la splendida villa di Bagnaia (VT). Inoltre acquistò il ducato di Bomarzo dall'ultimo discendente di Vicino Orsini.

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Villa Lante a Bagnaia

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Ippolito sposò Maria Cristina Altemps (+1712), figlia di Pietro d'Altemps, duca di Gallese (#entry618490851).

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Il primogenito Antonio Lante della Rovere (1648-1716), 2° duca di Bomarzo, sposò Louise Angelique de la Tremoille, sorella della famosa Marianne, ed ebbe 5 figli.

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Filippo Lante della Rovere (1709-1771), 4° duca di Bomarzo. Si sposò due volte ed ebbe 12 figli (con una differenza di circa 40 anni tra il primo e l'ultimo) / Virginia Altieri (1705-?), la prima moglie che gli diede sei figli.
Dalla seconda moglie, Faustina Capranica (1734-1809), il duca Filippo ne ebbe altrettanti.
Solo da uno di questi ultimi, pensate, Pietro Lante della Rovere (1767-1824), il più giovane dei figli maschi, si ebbe discendenza agnatica fino ai nostri giorni.

Nel XIX secolo, già dall'epoca della Rivoluzione francese, le finanze della famiglia erano dissestate, sicchè il 7° duca di Bomarzo, Giulio Lante della Rovere (1789-1873), fu costretto a vendere tutto ai Borghese, mantenendo il titolo solo sul cognome, anche perchè privo di eredi maschi. Mentre suo cugino Antonio Lante della Rovere (1831-1897) risolse il problema sposando la ricca ereditiera americana Mathilde Davis che risanò il patrimonio.

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Caterina Lante della Rovere (1828-1897), una delle figlie di Giulio suddetto, sposò il duca di Santa Croce Pio Grazioli,
(famiglia di nouveaux riches di recente nobiltà), pensate proprietari della tenuta di Castelporziano e del palazzo romano di via del Plebiscito! In cambio Caterina trasmise il suo illustre cognome ai discendenti che ancora oggi si chiamano Grazioli Lante della Rovere .

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Antonio Lante della Rovere (1831-1897)

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Mathilde Davis (1841-1917), duchessa Lante della Rovere, moglie di Antonio suddetto.

Anche il figlio Pietro (1867-1924), dopo un matrimonio con la nobile napoletana Beatrice Ciccarelli (1864-1892), da cui ebbe due figlie femmine, sposò un'ereditiera american, Anita Russell (1878-1953), da cui ebbe l'erede maschio:

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Antonio Lante della Rovere (1904-1954). Sposò Elena Rospigliosi (1904-1973), figlia del principe Giambattista Rospigliosi e di un'altra ereditiera americana, Ethel Bronson. Ebbero 7 figli (5 maschi).
Ma un nuovo rovescio di fortuna costrinse Antonio, detto Totò, a vendere Villa Lante di Bagnaia al fratello minore Filippo.

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Pietro Lante della Rovere (1928-2012), primogenito dei suddetti e 12° duca di Bomarzo; ha vissuto in Cile / Francesco Lante della Rovere (1933), l'unico superstite dei 5 fratelli.

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Alessandro (1936-1995) e Federico Lante della Rovere (1938-2001), i fratelli minori.

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Ludovico Lante della Rovere (1931-1985), il fratello avventuriero; visse sempre "border line" tra Roma e il Venezuela dove morì a soli 54 anni.

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Angela Lante della Rovere (1930-2007), l'unica sorella sposata (con Massimo Igliori); la maggiore Anna Vittoria (1927) si fece suora.

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Marina Punturieri (1941-2018), prima moglie di Alessandro Lante della Rovere con la figlia Lucrezia.

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Lucrezia Lante della Rovere (1966), attrice, figlia di Alessandro e Marina Punturieri.

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Filippo Lante della Rovere (1908-1965) e la figlia minore Lavinia (1937).

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Amelia Lante della Rovere (1934), figlia maggiore del suddetto, moglie di Alessandro Odescalchi (1921-1989).

Edited by elena45 - 17/10/2021, 11:02
 
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Marco Remo Pietro Fadda
view post Posted on 21/4/2014, 14:04




Buona sera e auguri! Avrei una domanda: di chi era figlia la Eleonora Rospigliosi che sposa Augusto Chigi nel XVIII secolo? Non riscontro a collocarla. Grazie ! Marco
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 22/4/2014, 14:30




CITAZIONE (Marco Remo Pietro Fadda @ 21/4/2014, 15:04) 
Buona sera e auguri! Avrei una domanda: di chi era figlia la Eleonora Rospigliosi che sposa Augusto Chigi nel XVIII secolo? Non riscontro a collocarla. Grazie ! Marco

Mi sembra lei ma il marito si chiamava Agostino non Augusto:

Eleonora Rospigliosi

* 1682 + 1734

Genitori

Padre: Giovanni Battista Rospigliosi, principe Rospigliosi * 23.06.1646
Madre: Maria Camilla Pallavicini, Principessa di Gallicano * 02.11.1645

Matrimonio:

Agostino Chigi, Principe della Riccia * 1662

Figli:

•Laura Chigi Albani della Rovere * 20.07.1707, sposa Gaetano Boncompagni-Ludovisi, duca di Sora, principe di Piombino
•Agostino Chigi della Rovere, principe di Farnese * 04.04.1710, sposa Anna Ruspoli Giulia Augusta Albani
•Flavio, Cardinal Chigi * 1711

www.geneall.net/I/per_page.php?id=336390

Il Chigi seguendo l'esempio paterno preferì anch'egli legarsi con una famiglia di nobiltà pontificia, sposando, il 14 febbr. 1707, Maria Eleonora Rospigliosi, nipote di Clemente IX. Morì a Roma il 9 nov. 1744 e venne sepolto nella cappella di famiglia nella chiesa di S. Maria del Popolo. Il figlio Agostino, primogenito, ereditò il titolo e il patrimonio paterni e gli successe nella carica di maresciallo nel 1740.

www.treccani.it/enciclopedia/august...io-Biografico)/
 
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131 replies since 15/3/2012, 14:26   234280 views
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