Maria Antonietta - Regina di Francia

I principi romani

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view post Posted on 8/5/2014, 14:40
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Marie-Antoinette

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Prendo spunto dal castello di Palo laziale in quel di Ladispoli (#entry556791724) per ricordare un'altra dinastia di principi romani, gli Odescalchi.

Odescalchi
Tratto da http://genealogy.euweb.cz/italy/odescalchi.html
www.angelfire.com/realm/gotha/gotha/odescalchi.html

Ancora una volta il casato trae il suo potere e la sua ricchezza da un Pontefice: papa Innocenzo XI, al secolo Benedetto Odescalchi.

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Ferdinand Voet - Innocenzo XI, al secolo Benedetto Odescalchi (1611-1689).
Apparteneva ad una famiglia lombarda di antica nobiltà dedita al commercio, il padre Livio era un cambiavalute, si fece sacerdote e approdò a Roma, dove si fece apprezzare per le sue doti umane e politiche, fino ad essere nominato Cardinale da Innocenzo X e Pontefice nel 1676.
Fu il nipote Livio a trarre il maggiore beneficio da questa parentela, anche se lo zio Papa interruppe la tradizione di nominarlo Cardinal nepote.

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Ferdinand Voet - Livio Odescalchi (1652-1713), nipote del papa Innocenzo XI, fu investito dallo zio del titolo di Duca di Ceri e pochi anni dopo, in seguito alla sua partecipazione alla battaglia di Vienna, ottenne il titolo di Principe Imperiale e il ducato di Sirmia (Serbia-Croazia), con relativo castello.

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Castello di Ilok, in Croazia, donato al principe Livio Odescalchi dall'Imperatore Leopoldo I.

Acquistò il ducato di Bracciano e relativo castello dagli Orsini oberati dai debiti e il castello di Palo sul litorale laziale. Promosse la costruzione dell'acquedotto di Bracciano e lavori di bonifica delle paludi pontine.

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Castello Orsini Odescalchi di Bracciano.

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Castello Odescalchi di Palo (Ladispoli).

Il principe Livio non si sposò e lasciò la maggior parte del patrimonio, nonchè i titoli, al nipote Baldassarre (1683-1746): il padre di costui era Antonio Maria Erba, marchese di Mondonico (vedi schema), che aveva aggiunto al suo il cognome materno Odescalchi e aveva ben 19 figli. Alcuni imparentati con le famiglie più in vista del Nord: Litta, Visconti, Borromeo.

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Un bassorilievo del principe Livio esposto al Louvre.

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Palazzo Chigi Odescalchi
Il nuovo principe Odescalchi, Baldassarre I (1683-1746), che aveva sposato una dopo l'altra due esponenti della famiglia Borghese imparentandosi con la grande nobiltà romana, volle lasciare segno tangibile di sè anche a Roma, acquistando poco prima di morire il palazzo dei Chigi in piazza santi Apostoli (appartiene ancora oggi ai discendenti).
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...lla-stirpe.html

Non ho trovato immagini del principe Baldassarre I, ma solo quelle di alcuni dei suoi tantissimi fratelli:

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Cardinale Benedetto Odescalchi (1679-1740).

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Claudia Erba Odescalchi (1681-1747). Sposò in prime nozze il vecchio marchese di Gambolò Pompeo Litta (1639-1709); in seconde nozze Annibale Visconti (1660-1747).

Purtroppo, in pochi decenni la ricchezza degli Odescalchi si ridusse di molto, perchè anche questa famiglia visse di rendita parassitaria. La casata fu travolta dalla crisi di fine Settecento:

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Angelica Kauffmann - Il principe Baldassarre II Odescalchi (1748-1810). Sposò la giovanissima Caterina Valeria dei principi Giustiniani ed ebbe 9 figli. Costretto a rifugiarsi con la famiglia in Ungheria durante l'occupazione francese di Roma, fu lui che vendette ai voraci Torlonia (sia pure con diritto di remissione) il ducato di Bracciano.

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Caterina Valeria Giustiniani (1761-1813), moglie del suddetto.

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Innocenzo I Odescalchi (1778-1833), figlio dei suddetti.
Visse in Austria, sposò la contessa austriaca-ungherese Anne Keglevich de Buizin, da cui ebbe 5 figli, ma rimase presto vedovo. Si risposò con la contessa Henrietta Zicky-Ferraris (1800-1852), cognata del principe Metternich, molto più giovane di lui, che gli diede un altro figlio, Victor, ma dopo soli due mesi morì.

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Anna Luisa Keglevich de Buzin (1778-1813), principessa Odescalchi, moglie del precedente. Dama imperiale, a lei Beethoven dedicò una sinfonia. Da suo figlio Augusto discende il ramo ungherese degli Odescalchi che arriva fino ai giorni nostri.

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Il castello Odescalchi di Vatta (Ungheria) residenza estiva degli Odescalchi.

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Livio III Odescalchi (1805-1885), figlio dei suddetti, in abito di magnate d'Ungheria -Copyright del Comune di Roma.

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Friedrich von Amerling - Victor Odescalchi (1833-1880), figlio di secondo letto, ultimogenito del principe Innocenzo, ritratto a 5 anni in costume greco. Da adulto divenne un apprezzato pittore - Liechtenstein Princely Collection.

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Agnes Xavier Trail - Cardinale Carlo Odescalchi (1785-1841), arcivescovo di Ferrara, fratello del principe Innocenzo I - Scottish Catholic Archives, Edimburgo.

Dopo questo periodo buio, il matrimonio di Livio III (1805-1885) con la contessa polacca Sofia Branicka (1821-1886) fu salvifico.
Sophia apparteneva per parte di madre alla potentissima famiglia Potocki, e per parte di padre discendeva dal generale Potemkin: la nonna paterna era Alexandra von Engelarth, una delle nipoti del generale, forse addirittura figlia sua e di Caterina II di Russia #entry457650647).
Una delle sorelle di Sofia era la bellissima Katarzina Branicka, contessa Potocka, che si diceva fosse amante dell'Imperatore Francesco Giuseppe (#entry455380045).
Uno dei fratelli, Francesco Saverio Branicki (1816-1879) era un ricchissimo banchiere e uomo politico naturalizzato francese, amico di Napoleone III.
Sofia riscattò il ducato di Bracciano, ricomprò il castello e le terre di Palo, ristrutturò il Palazzo Chigi-Odescalchi di Roma, operò lucrosi investimenti, tanto da lasciare ai tre figli un vero impero, lo stesso che sta alla base delle attuali ricchezze.

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Vincenzo Volpe - La contessa polacca Sofia Branicka (1821-1886), moglie di Livio III Odescalchi - Museo Civico di Bracciano.

La contessa Sophia, come le sue sorelle più volte, fu ritratta anche da Winterhalter:


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Edited by elena45 - 23/1/2022, 15:12
 
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view post Posted on 8/5/2014, 16:01
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Marie-Antoinette

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I figli di Sofia:

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Il principe Baldassarre III Odescalchi (1844-1909), primogenito di Livio III e Sofia, con la moglie Emilia Rucellai.
Mostrò, fin da giovane, un’inclinazione politica liberale e non nascose la propria avversione per il dominio temporale pontificio: per tale motivo, abbandonò Roma e si recò esule a Firenze, dove conobbe la futura moglie, la contessa fiorentina Emilia Rucellai (1857-1940). Ritornò solo dopo il 1870. Nel 1887 acquistò il castello di Santa Marinella, antico maniero di origine medievale, già appartenuto ai Barberini. Il principe Baldassarre fu deputato e Senatore del Regno.

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Castello Odescalchi di Santa Marinella.


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Il principe Ladislao Odescalchi (1846-1922), fratello minore, aveva il nome del nonno polacco, Ladislao Branicki: aristocratico gaudente e libertino (forse ispirò la figura del protagonista del Piacere di Gabriele d'Annunzio), ma colto e illuminato, favorì lo sviluppo del villaggio adiacente al castello di Palo, e praticamente fondò la cittadina laziale che porta il suo nome, Ladispoli.
Non si sposò mai e lasciò il suo patrimonio al nipote Innocenzo II.

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La principessa Vittoria Balbi Senarega (1888-1965), moglie di Innocenzo II Odescalchi (1883-1953). Porta al collo una preziosissima collana di smeraldi, regalo di nozze del marito.

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Livio, Ladislao, Alessandro e Guido Odescalchi, figli di Innocenzo II e Vittoria Balbi Senarega.

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Amelia Odescalchi, nata Lante della Rovere (1934-2021), moglie di Alessandro Odescalchi (1921-1989).

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Una bella foto con i suoi cinque figli.


Carlo X principe Odescalchi (1954), primogenito di Alessandro e Amelia, con la moglie Lucia Nalli.


Maria Pace Odescalchi (1970), figlia di Livio Odescalchi, nel suo palazzo romano.

Edited by elena45 - 21/1/2022, 14:10
 
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view post Posted on 11/5/2014, 08:52
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Marie-Antoinette

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..................................................................

Maria Pace Odescalchi (1970) nel suo palazzo romano.
Alla parete si nota un dipinto che a me sembra un van Dyck, e che mi rimanda ai ritratti delle nobildonne genovesi.
Ebbene, ricordo che la nonna di Maria Pace era Vittoria Balbi Senarega (1888-1965), moglie di Innocenzo II Odescalchi, che aveva portato in famiglia nientemeno che un dipinto del Caravaggio, ereditato dal suo avo Francesco Maria Balbi (e, forse, anche il van Dyck, visto che furono proprio i Balbi a chiamare l'artista a Genova). Ecco la tavola nota come "Caravaggio Odescalchi":

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Caravaggio - Conversione di San Paolo - Collezione Balbi-Odescalchi.
Dipinta nel 1601, commissionata da Monsignore Tiberio Cerasi (Tesoriere Generale della Camera Apostolica), questa tavola passò di mano in mano, fino ad essere acquistata dal genovese Francesco Maria I Balbi (1619-1704), nel 1682.
Di generazione in generazione arriva al Senatore Francesco Maria Balbi Senarega (1815-1881), il padre della principessa Vittoria. Attualmente appartiene alla vedova di Guido Odescalchi, il figlio minore della principessa Vittoria (vedi schema).

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Di spalle Nicoletta Chinni, vedova del principe Guido Odescalchi

Edited by elena45 - 19/1/2022, 21:59
 
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view post Posted on 11/5/2014, 18:05
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (elena45 @ 11/5/2014, 09:52) 
Ritorno all'ultima foto:

(IMG:http://i58.tinypic.com/2bxvmb.jpg)
Maria Pace Odescalchi (1970) nel suo palazzo romano.

(IMG:http://i62.tinypic.com/2dm6ng6.jpg)
Alla parete si nota un dipinto che a me sembra un van Dyck, e che mi rimanda ai ritratti delle nobildonne genovesi. Ebbene, scopro che la nonna di Maria Pace era Vittoria Balbi Senarega (1888-1965), moglie di Innocenzo II Odescalchi, che aveva portato in famiglia nientemeno che un dipinto del Caravaggio, ereditato dal suo avo Francesco Maria Balbi (e, forse, anche il van Dyck, visto che furono proprio i Balbi a chiamare l'artista a Genova).

E' vero: il dipinto della foto è molto simile a questo!


Leggo che nel '600, i Balbi che vivevano in Belgio erano amici del padre di Anton Van Dick: questi si occupava dello scambio della seta, così come la famiglia Balbi.
Van Dick rimase per circa quattro anni a Genova ed eseguì numerosi ritratti della nobiltà genovese, della quale i Balbi erano tra le famiglie più ricche e importanti.

I Balbi, in particolare attraverso Francesco Maria II, compravano e vendevano dipinti quali agenti d'arte.


Un altro castello abitato da Livio III Odescalchi e Sofia Braniska è quello di Bassano Romano (Vt) di cui si è parlato brevemente qui:
#entry545531631
 
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view post Posted on 12/5/2014, 08:05
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Marie-Antoinette

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Grazie per lo spunto Tiziana! Lo sfondo dei due quadri in questione è assolutamente identico, sembrerebbe la stessa casa: si tratta di due parenti, o di un fondale che l'artista prediligeva? Chissà!
Intanto leggo che la dama ritratta nel dipinto che hai postato si riteneva fosse Paola Adorno, vedova del marchese Antongiulio Brignole Sale, con il figlio Gio Francesco; ma oggi non si è più sicuri, e la ricerca si complica. Cerco di trovare qualche altra notizia.

Aggiornamento: secondo lo storico dell'arte Daniele Sanguineti, il van Dyck degli Odescalchi, detto The sitting lady, rappresenta una dama di identità ancora anonima. Fu acquistato da Francesco Maria Balbi II (1669-1763) e dalla moglie Clarice Durazzo e passò nella collezione della famiglia Balbi. Quindi per eredità agli Odescalchi.
Vedi: www.academia.edu/11194846/Con_gli_o...013_pp._117-140

Edited by elena45 - 11/4/2018, 15:38
 
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view post Posted on 12/5/2014, 09:08
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Arciduca /Arciduchessa

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Io avevo trovato le notizie che ho riportato qui:
http://it.balbifamily.com/art.htm#gpm1_6

Sì, lo sfondo del dipinto è proprio identico, potrebbe essere un fondale...
Ma, a questo punto, il quadro è sicuramente di Van Dyck!

Attendo gli esiti della tua ricerca! :)

Edited by reine Claude - 12/5/2014, 10:56
 
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view post Posted on 12/5/2014, 13:10
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Marie-Antoinette

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La ricerca si complica ulteriormente, giacchè ho trovato questa informazione: " nei primi anni del 18° secolo sono stati registrati sette opere di Van Dyck a casa della famiglia di Bracciano, Castello Odescalchi".
Se è così si tratta di dipinti che non facevano parte della dote della principessa Vittoria Balbi Senarega, vissuta a cavallo del 19° e 20°secolo.
Tra questi c'era il seguente:


Anthoni van Dick - Paolo Giordano Orsini II (1591-1656) - Collezione privata.
E' l'ultimo grande duca di Bracciano, che spese una fortuna non solo per lavori di ristrutturazione al castello, ma soprattutto per collezionare opere di grandi artisti, e farsi ritrarre più volte (#entry465407450). Come si evince dallo schema riportato in #entry526726653, non ebbe eredi; ci pensarono i nipoti a perdere tutto, vendendo appunto agli Odescalchi.

Edited by elena45 - 21/9/2016, 14:24
 
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Pamplemousse
view post Posted on 12/5/2014, 20:23




CITAZIONE (elena45 @ 12/5/2014, 14:10) 
La ricerca si complica ulteriormente, giacchè ho trovato questa informazione: " nei primi anni del 18° secolo sono stati registrati sette opere di Van Dyck a casa della famiglia di Bracciano, Castello Odescalchi".
Se è così si tratta di dipinti che non facevano parte della dote della principessa Vittoria Balbi Senarega, vissuta a cavallo del 19° e 20°secolo.
Tra questi c'era il seguente:

(IMG:http://i61.tinypic.com/2wpqiic.jpg)
Anthoni van Dick - Paolo Giordano Orsini II (1591-1656) - Collezione privata.
E' l'ultimo grande duca di Bracciano, che spese una fortuna non solo per lavori di ristrutturazione al castello, ma soprattutto per collezionare opere di grandi artisti ( e farsi ritrarre più volte). Come si evince dallo schema riportato in #entry526794671, non ebbe eredi; ci pensarono i nipoti a perdere tutto, vendendo appunto agli Odescalchi.

Van Dyck mon amour! Che grande che era!
 
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francesca59
view post Posted on 19/5/2014, 17:31




Ciao Elena, complimenti per il lavoro immenso! Sai dirmi qualcosa in più sulla famiglia Ruspoli, in particolare su Carlo Maurizio e sua moglie Maria Luisa (nata a Washington). LA mia curiosità è nata quando ho trovato la loro tomba alla' aracoeli, la bellissima chiesa di Roma vicino all'alatare della patria!

Grazie ancora e complimenti
 
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view post Posted on 19/5/2014, 21:20
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (francesca59 @ 19/5/2014, 18:31) 
Ciao Elena, complimenti per il lavoro immenso! Sai dirmi qualcosa in più sulla famiglia Ruspoli, in particolare su Carlo Maurizio e sua moglie Maria Luisa

Ti ringrazio e spero di esserti utile. Putroppo le fonti storiche e genealogiche della famiglia Ruspoli disponibili sul web sono un po' dispersive e per alcuni personaggi non si trovano molte notizie. Credo che il principe di cui parli appartenga al ramo cadetto dei Poggio Suasa (il "ramo progressista") a cui ho già accennato nei post precedenti. In particolare:

Carlo Maurizio Ruspoli (1906-1947), sepolto con la seconda moglie Maria Luisa Camperio (1914-1948) all'Aracoeli, è l'ultimo dei 5 figli di Mario Ruspoli di Poggio Suasa e Palma Talleyrand Perigord (www.geneall.net/I/per_page.php?id=598250). Il nome Carlo Maurizio ricorda l'illustre antenato francese.
Militare e aviatore italiano, decorato di tre medaglia d'argento al valor militare, partecipò come i fratelli maggiori caduti in Africa al secondo conflitto mondiale e fu pluridecorato. Morì a Buenos Aires, nel primo dopoguerra.
Sposò in prime nozze, nel 1927, la nobildonna veneziana Marina Volpi di Misurata (1908-1977), dalla quale ebbe la figlia Esmeralda e dalla quale ben presto divorziò.

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Le nozze sontuose di Carlo Maurizio Ruspoli e Marina Volpi di Misurata a Venezia (http://sacrissolemniis.blogspot.it/2011/09...-blasonato.html).

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Esmeralda Ruspoli (1928-1988); Esmeralda e la cuginetta Marina (1934), figlia della zia Anna Maria e del conte Cesare Cicogna, fotografate da Ghitta Carell (www.fondazione3m.com/photogallery).

In seconde nozze, negli anni '40, Carlo Maurizio sposò l'italo-americana Maria Luisa Camperio (1914-1948), dalla quale nacque l'unico figlio maschio, Costantino (1947), nato postumo. (www.lombardiabeniculturali.it/archi...ona/MIDC0002CB/).


Esmeralda Ruspoli era un'attice, sposata con l'attore Giancarlo Sbragia e madre di Mattia Sbragia.


Esmeralda Ruspoli e Giancarlo Sbragia con i tre figli.

Edited by elena45 - 11/2/2021, 11:28
 
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view post Posted on 25/5/2014, 17:26
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Marie-Antoinette

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Un po' di gossip, tanto i principi romani offrono spunti a iosa!

Liti furibonde e battaglie legali tra la principessa Sofia Borghese (figlia di Scipione, della linea di Poggio Nativo: #entry494333138) e il marito conte Fabrizio Ferrari Sardagna von Neuburg und Hohenstein per il possesso del bellissimo castello di Tor Crescenza nelle campagne di Roma:



Qualche anno fa i coniugi vi ospitarono l'imprenditore Vito Piscicelli, quel losco figuro che rideva a telefono pensando di arricchirsi con il terremoto dell'Aquila. Ebbene, tanto per non smentire la sua fama di gentiluomo, costui sedusse la principessa (ormai più che cinquantenne) e sfasciò il matrimonio. Il marito, dopo botte da orbi con la moglie, lasciò la principesca dimora e l'amante vi si insediò. Da allora, con mille cavilli e raggiri, nonostante le ordinanze di sfratto, il fedifrago è ancora lì.
Come andrà a finire?

Edited by elena45 - 15/2/2019, 18:16
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 25/5/2014, 19:55




Una chicca questa storia. Posso dire che ai miei tempi i nobili si regolavano in altro modo: vado a memoria ricordando la famosa "notte dello spadone" in cui Il duca U., per motivazione analoga, fece irruzione nella camera della moglie, brandendo l'arma familiare.

La signora era la mitica principessa M. E l'aggettivo attribuito alla fulgida bellezza della bionda signora non è casuale perché all'epoca incontravo spesso la giovane nobildonna nella "valletta dei cani" di Villa Borghese dove passeggiavamo i rispettivi quadrupedi. Il suo era veramente uno strano animale: un cane lupo completamente bianco di nome Igor. Io ero ragazzo e l'abbagliante signora, all'epoca molto giovane ma comunque più grande di me, turbava notevolmente i miei sonni di adolescente. E a quanto pare non solo i miei. La riconobbi da foto sui giornali ed era impossibile sbagliarsi.

Nello stesso posto portava a spasso uno schnauzer nano il marchese Lucifero (almeno così ritenni di identificare il signore) che tentava di richiamare il riottoso animaletto, servendosi di un curioso fischietto ultrasonico a suo dire miracoloso che però non si mostrava molto efficace. C'erano sempre personaggi fissi, come l'attore Francesco Mulè, di cui non ricordo il cane, e tanti altri. È incredibile come certe cose dall'apparenza banale rimangano scolpite nella memoria a quell'età. Oddìo i lunghi biondi capelli della principessa mica erano tanto banali e lei neanche....

Insomma i pregi dell'esser nato a Roma, quanto ai difetti ormai ce n'è un'ampia scelta.

PS come Casanova ho nascosto i nomi anche a causa del fatto che non sono riuscito a trovare sul web alcuna traccia dell'episodio. Strano, eppure mi ricordo che l'episodio andò in copertina in un popolare settimanale dell'epoca, in cui un illustratore di nome ricostruiva di fantasia fatti realmente accaduti. I più anzianotti lo ricorderanno.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 25/5/2014, 23:28
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 25/5/2014, 22:38




Confortato dai risultati visti alla TV, mi sono dedicato con maggior lena alla ricerca reperendo un testo che narra la vicenda. Il ricordo era corretto. Anche questo mi conforta assai.

Il testo che riporta il dispositivo della sentenza di separazione fra l'indignato duca e la frizzante e bionda principessa (Tribunale civile di Roma) è opera del grande Umberto Eco, e scusate se è poco.

Umberto Eco
Il costume di casa. Evidenze e misteri dell'ideologia italiana negli anni Sessanta.


http://books.google.it/books?id=zYE4O_KmOI...spadone&f=false

Come mia abitudine concludo con un nostalgico lamento per quei meravigliosi anni perduti per sempre in cui Roma era Roma e le dee vivevano fra i mortali, parlavano persino con loro, pure se erano dei ragazzini. Era veramente un altro mondo, si incontrava Pertini a Fontana di Trevi (abitava lì), Sordi, Mastroianni o Fellini da Rosati a Piazza del Popolo, Giorgio de Chirico a Piazza di Spagna. Una volta mi capitò Tony Curtis e un'altra trovai a Piazza Navona, seduta a un tavolino, Senta Berger (poco socievole). A guardarci in giro oggi c'è da piangere. Non si vedono altro che macchine blindate con i vetri neri e gli dei son partiti per sempre....

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 25/5/2014, 23:57
 
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view post Posted on 26/5/2014, 09:02
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Marie-Antoinette

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Che goduria leggere Eco!
Ci mancava proprio un amico informatissimo come te, un po' comare un po' gentiluomo!
E ci credo che la bionda principessa turbasse i tuoi sogni di adolescente: #entry492688239

A proposito: il marito Alberto Riario Sforza è scomparso nel 2008, a 71 anni, dopo essersi risposato. E lei?

Edited by elena45 - 26/5/2014, 10:43
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 26/5/2014, 11:32




CITAZIONE (elena45 @ 26/5/2014, 10:02) 
Che goduria leggere Eco!
Ci mancava proprio un amico informatissimo come te, un po' comare un po' gentiluomo!
E ci credo che la bionda principessa turbasse i tuoi sogni di adolescente: #entry492688239

A proposito: il marito Alberto Riario Sforza è scomparso nel 2008, a 71 anni, dopo essersi risposato. E lei?

Comare non me l'aveva mai detto nessuno! Vabbè accetto il complimento (?). Noi romani siamo così, stiamo da sempre gomito a gomito con papi, re, principi e principesse. Non è questione di essere pettegoli è che se un duca insegue la moglie principessa armato di spada mi pare che siano loro a non avere il senso del ridicolo, non noi - che stiamo a guardare - pettegoli.

Quindi non sono particolarmente bene informato, sono solo coincidenze, in fondo in una vita, e ricapitolo, quanti ne ho conosciuti di principi e principesse? Vediamo un po': la bionda strabiliante, la foto non le rende grazia, dal vivo era molto ma molto meglio. Ed era solo una frequentazione al parco dei cani. Per quanto ne so è ancora vivente, è del '38.

Poi ai tempi dell'università il piccolo dei Massimo. Non era merito mio se lo zio, Vittorio Massimo, per non farsi notare, la domenica mattina leggeva il giornale nella sua Miura parcheggiata davanti al palazzo di Corso Vittorio. Lo sapeva tutta Roma, così come la storia delle due bionde gemelline svedesi, Pia e Mia mi pare si chiamassero. Deliziose!

Successivamente, per motivi di lavoro, il principe banchiere che ti eri dimenticata, un paio di altre principesse (o meglio forse "dei principi", non sono un esperto di araldica), una Borghese (moglie di un borghese, con la minuscola, in quanto architetto) e un'altra di estrazione borghese, ma di grandissimo nome, andata sposa a un principe alla cui famiglia è intestata una strada.

Chiudo con il Fabrizio Lanza Tomasi, che pure era stato negletto, che è notoriamente senior partner di una società romana che ben conosco.

Mi sono limitato a guardarmi intorno, come tutti i romani. Tutto qui.
 
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