Maria Antonietta - Regina di Francia

Simboli e significati nei ritratti di corte., Cosa l'artista e il committente hanno voluto comunicare.

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view post Posted on 25/9/2012, 20:04
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Erzherzogin Mady @ 25/9/2012, 19:36) 
Grazie infinite Yue, adoro quel ritratto e nessuno meglio di te poteva presentarcelo così magistralmente! :31zw6.gif:

Grazie a te che me lo hai proposto, è stato un piacere!
 
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Erzherzogin Mady
view post Posted on 25/9/2012, 20:10




Un altro dipinto del simpatico nanetto corso, il celebre quadro di Jacques-Louis David intitolato "L'incoronazione di Napoleone" realizzato tra il 1805 e il 1807.

consecration_of_napoleon

Le dimensioni colossali del dipinto (6x9 metri) non stupiscono in quanto tali, ma perchè riservate a un soggetto di storia contemporanea e non antica.
A David sono stati necessari circa due anni di lavoro e una massa ingente di disegni preparatori per arrivare a reinventare sulla tela la cerimonia avvenuta a Parigi la domenica del 2 dicembre 1804 (nello stesso anno David diventa premier peintre dell'imperatore).
David qui ritrae il momento dell'incoronazione di Napoleone, con ben ottanta invitati, tutte persone realmente esistite.
E' rappresentato il momento in cui, dopo essere stato consacrato imperatore da Papa Pio VII con la formula "Vivat imperator in aeternum" Napoleone sta per incoronare la moglie Josephine.
E' un momento che deve rimanere nella storia: tutto deve risultare perfetto, calibrato nei minimi dettagli. E ciò contrasta fortemente con quello che Napoleone amava dire della sua azione militare, quasi che questa fosse improvvisata: "On s'engage et puis on voit"
È inoltre una composizione studiatissima da David, per mostrare la nuova nobiltà dell'Impero (ufficialmente istituita nel 1808), una nobiltà basata sul merito. Si basa sulle linee verticali che slanciano l'opera.
Tutti gli sguardi si concentrano sulla corona, che Napoleone tiene alta nelle mani e sta per posare sulla testa della moglie.
Napoleone, al centro della scena, appare in atteggiamento quasi sacrale in quanto è monarca della legge divina ed egli stesso deve obbedienza a Dio. Il classicismo dell'ambiente, i decori e la corona d'alloro, riflettono inoltre il fascino di Napoleone per i fasti e le glorie dell'Impero romano.
L'abito di Napoleone è una tunica di raso bianco ricamata in oro e bordata di una frangia; quello di Josephine un vestito a vita alta, in raso broccato d'argento e ricamato d'oro. Entrambi sono stati disegnati dal noto pittore Isabey sotto la supervisione dell'imperatore.
Entrambi indossano uno splendido manto color porpora foderato d'ermellino e ricamato in oro.
Su quello dell'imperatore è ricamato un motivo che unisce il monogramma "Ns" alle api, foglie d'olivo, alloro e quercia.
Spiccano a sinistra le sorelle dell'imperatore: Carolina, Elisa al centro col ventaglio e Paolina, elegantemente vestite secondo la moda neoclassica, che sta per entrare nella cosidetta "fase impero".
La madre Letizia, presente sul palco, non partecipò alla cerimonia ma Napoleone volle che fosse dipinta ugualmente come segno d'omaggio. Poco più in alto, nella tribuna compare lo stesso David mentre schizza "dal vero".
Gli alti dignitari di corte sono vestiti come da protocollo, con abiti risalenti al cerimoniale in voga ai tempi di Enrico IV.
 
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Antoine80
view post Posted on 26/9/2012, 16:31




Che bel topic Marzia! Riassume perfettamente la mia linea di ricerca: arte e società. Spero di riavere presto internet per postare anche io qualche immagine..ho già un paio di idee :)
 
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Erzherzogin Mady
view post Posted on 26/9/2012, 16:42




CITAZIONE (Antoine80 @ 26/9/2012, 17:31) 
Che bel topic Marzia! Riassume perfettamente la mia linea di ricerca: arte e società. Spero di riavere presto internet per postare anche io qualche immagine..ho già un paio di idee :)

Grazie Sara, sono contenta che questo topic piaccia, era un sacco che ce l'avevo in mente ma stavo (e sto anche adesso) raccogliendo il materiale necessario. Aspetto con ansia le tue aggiunte e quelle degli altri utenti. Credo che sia bello poter ammirare un quadro e "capirlo" invece di guardarlo e basta. A volte scopri cose interessanti. :)
 
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Antoine80
view post Posted on 26/9/2012, 16:58




CITAZIONE (Erzherzogin Mady @ 26/9/2012, 17:42) 
CITAZIONE (Antoine80 @ 26/9/2012, 17:31) 
Che bel topic Marzia! Riassume perfettamente la mia linea di ricerca: arte e società. Spero di riavere presto internet per postare anche io qualche immagine..ho già un paio di idee :)

Grazie Sara, sono contenta che questo topic piaccia, era un sacco che ce l'avevo in mente ma stavo (e sto anche adesso) raccogliendo il materiale necessario. Aspetto con ansia le tue aggiunte e quelle degli altri utenti. Credo che sia bello poter ammirare un quadro e "capirlo" invece di guardarlo e basta. A volte scopri cose interessanti. :)

Certo, nella storia dell'arte (a meno che non si tratti di arte concettuale, ma questa è un'altra storia) lo studio iconografico è fondamentale. Se sei interessata a questa tematica ti consiglio le opere di Panofsky e Gombrich, che seguendo la scuola di pensiero di Warburg hanno messo le basi per lo studio iconogarfico e iconologico.
 
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Erzherzogin Mady
view post Posted on 26/9/2012, 17:05




CITAZIONE (Antoine80 @ 26/9/2012, 17:58) 
Certo, nella storia dell'arte (a meno che non si tratti di arte concettuale, ma questa è un'altra storia) lo studio iconografico è fondamentale. Se sei interessata a questa tematica ti consiglio le opere di Panofsky e Gombrich, che seguendo la scuola di pensiero di Warburg hanno messo le basi per lo studio iconogarfico e iconologico.

Grazie della dritta! Andrò a sbirciare in biblioteca se trovo qualcosa degli autori che hai citato, sono molto interessata.
 
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Erzherzogin Mady
view post Posted on 26/9/2012, 18:16




Riprendo con i ritratti con questo intitolato La felicità della reggenza dipinto tra il 1621 e il 1625 da Pieter Paul Rubens.

1108_artemisia_6

Il dipinto, che forma parte del ciclo di ventidue tele dedicato alla vita della granduchessa di casa Medici, è un'allegoria del buon governo di Maria, fondato sui principi di liberalità, magnificenza e giustizia.
Al centro della composizione la regina appare raffigurata come la Giustizia appunto, di cui è simbolo la bilancia che tiene nella mano destra. L'altra mano si poggia sull'orbe terrestre e sostiene lo scettro, simbolo del potere regale.
La regina siede sul trono sotto la guida di Minerva, dea della saggezza e della guerra.
Le due figure femminili a sinstra della regina sono le personificazioni della Prudenza, saggia come il serpente che si aggira sul suo braccio, e dell' Abbondanza, di cui è simbolo la cornucopia; entrambe testimoniano i benefici riportati dal governo di Maria.
In questo dipinto Rubens evita di inserire qualsiasi tipo di riferimento alle difficili circostanze che Maria dovette affrontare durante la sua reggenza, probabilmente al fine di evitare un eventuale rifiuto dell'opera. Questa tela veniva infatti a sostituirne un'altra precedente in cui si raffigurava l'espulsione della Regina da Parigi a opera del figlio, il futuro Luigi XIII, probabilmente ritenuta troppo esplicita.
 
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view post Posted on 26/9/2012, 22:01
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Marie-Antoinette

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Di pittura non capisco una cippa beata, ma le donne di Rubens mi consolano. Ci hanno le ciccette e i rotolini come me, ci hanno :D

Non ci vuole nulla perché alzandomi la mattina mi senta molto rubensiano!
 
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Erzherzogin Mady
view post Posted on 27/9/2012, 17:06




CITAZIONE (Nefer Snefru @ 26/9/2012, 23:01) 
Di pittura non capisco una cippa beata, ma le donne di Rubens mi consolano. Ci hanno le ciccette e i rotolini come me, ci hanno :D

Non ci vuole nulla perché alzandomi la mattina mi senta molto rubensiano!

FamilyGuyPeterGriffenDancing

:lol:
 
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Erzherzogin Mady
view post Posted on 30/9/2012, 11:51




Oggi vi parlo di un quadro eseguito dal noto pittore tedesco Franz Xavier Winterhalter, molto in voga tra le corti europee della metà dell'800.

1may1851


Il quadro si intitola "The first of May 1851" ed è stato commissionato dalla Regina Vittoria d'Ighilterra e dal consorte Alberto, per commemorare il doppio compleanno del prozio, duca di Wellington di ottantadue anni, e del pronipote, Arthur, secondogenito della coppia, di un anno.
Quello stesso giorno, il primo Maggio 1851, all'interno di Hyde Park si era aperta la prima Esposizione Universale, che ha come scopo di documentare le diverse specificità produttive dei manufatti artigianali e artistici.
Nasce così il Victoria & Albert Museum, con un primo nucleo di oggetti acquistati proprio alla mostra.
Alla sinistra del ritratto vediamo il Crystal Palace, progettato da Joseph Paxton, vincitore di un concorso bandito appositamente per realizzare una struttura capace di accogliere la prima Esposizione Universale.
Il pittore crea una composizione di grande respiro, dominata dalla diagonale della famiglia reale, e aperta su un paesaggio, luminosa proiezione di un futuro felice.
Il duca di Wellington porge un cofanetto ad Arthur, che la madre regge in piedi, mentre con in mano un beneagurante mughetto si avvicina incuriosito.
Alle loro spalle si erge il principe Alberto che guarda in direzione del Crystal Palace.
Sia lui che il Duca di Wellington indossano l'uniforme di feldmaresciallo e portano il distintivo dell'ordine della Giarrettiera.
All'inizio Winterhalter ha incontrato alcune difficoltà per trovare una composizione adeguata. Secondo la regina "egli sembrava non sapere come realizzarlo" ; fù il Principe Alberto "con la sua meravigliosa conoscenza e il suo gusto" che diede a Winterhalter l'idea di utilizzare uno scrigno (infatti nella realtà il duca porse ad Artur un calice d'oro).
Alberto apprezzava particolarmente lo stile di Winterhalter. Infatti in circa trent'anni realizzerà più di cento opere per la famiglia reale britannica.
Per quanto riguarda la composizione, e in una certa misura l'iconografia, la pittura sembra un Adorazione dei Magi, e, in realtà, non è dissimile da opere di quel soggetto dei pittori italiani del Cinquecento come Paolo Veronese.
 
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Erzherzogin Mady
view post Posted on 7/10/2012, 10:28




Ecco un altro celeberrimo ritratto, dipinto da Francisco Goya e intitolato "La famiglia di Carlo IV"

famiglaicarloivp

Nel 1799 Goya era stato nominato "primo pittore di corte" e un anno dopo, precisamente nel marzo del 1800, si accingeva a dipingere nella residenza di Aranjuez questo grande ritratto della famiglia reale, il più celebre tra quelli dei regnanti di Spagna.
Di particolare interesse è la serie di schizzi preparatori, in cui l'artista è riuscito a cogliere, con grande penetrazione psicologica, il carattere di ciascun personaggio.
Purtroppo dei dieci abbozzi, allora realizzati, non ne restano che cinque, comprendendo quelli conservati al Museo del Prado.
Secondo alcuni questo ritratto è ironico: il pittore prende in giro la famiglia reale, ma grazie alla sua fama e alla stupidità della corte, ciò non verrà mai scoperto né l'artista subirà sanzioni. Secondo una critica più recente, però, che fa capo allo storico dell'arte e biografo di Goya Robert Hughes, ogni intento caricaturale va escluso: Goya era il pittore di corte, aveva dipinto e dipingerà i membri della famiglia reale molte altre volte e non si sarebbe sognato mai di compromettere la sua posizione con un'inopportuna ironia. Anzi, forse cercò perfino di abbellire un poco i suoi sgradevoli committenti. E se i reali di Spagna non furono del tutto soddisfatti dell'opera, ciò avvenne perché la giudicarono troppo modesta come sfondo: l'angolo di una sala, due tele anonime alle spalle.
La scena è illuminata da un raggio di luce che mette in risalto gioielli ed abiti dei regnanti.
La struttura dell'opera vede i due gruppi di familiari ai lati e al centro le figure di Carlo IV e di Maria Luisa. Tra di loro c’è l’infante Francisco, che le malelingue allora dissero essere figlio del ministro Godoy, amante della regina. Vicino alla regina c’è Doña Isabel, che -qualche tempo dopo il dipinto- viene proposta come sposa a Napoleone Bonaparte, ormai imperatore dei Francesi, per ottenere un commento lapidario: “Non voglio ricorrere a una casata in declino per produrre eredi”.
La principessa diventerà successivamente la moglie del principe ereditario di Napoli e Sicilia, Francesco di Borbone.
Partendo dall'estrema sinistra del dipinto abbiamo l'infante Carlos Maria Isidoro. Dietro di lui, nell'atto di dipingere, c'è lo stesso Goya. (Quasi un richiamo a "Las meninas" dove Velazquez si dipinse sullo sfondo mentre eseguiva l'opera).
Il giovane in abito azzurro è Ferdinando, che sarà re dopo il padre, in una delle fasi più controverse della storia della nazione; gli è accanto la fidanzata che volge il viso verso il fondo, nascondendolo all'osservatore: Goya ricorre a questo espediente poiché, al momento della stesura dell'opera, la fidanzata non è ancora stata scelta. Successivamente Ferdinando si sposerà tre volte.
Tra Ferdinando e la fidanzata si vede Maria Josefa, sorella del Re. Nel 1768, morta la regina di Francia Maria Leszczyńska, si pensò di darla in moglie al re Luigi XV, ma il progetto non andò a buon fine (Luigi XV rifiutò a causa della troppo giovane età della ragazza, che aveva allora 24 anni) e la principessa non si sposò mai.
Abbiamo poi, come gìà accennato, l'infanta Isabel, la regina, l'infante Francisco e il Re.
Dietro il re compaiono il fratello Don Antonio Pascual; l'infanta Carlota Joaquina di profilo, figlia della coppia reale; Luigi d'Etruria, nipote di Maria Antonietta (essendo figlio della sorella Maria Amalia) con la moglie María Luisa, figlia del Re che tiene in braccio il piccolo Carlos.
Le figure sono disposte secondo la loro importanza, ma l'artista ha colto i personaggi in un momento di distrazione, che rivela al suo occhio disincantato tutta la loro mediocrità, il loro orgoglio e la loro vanità.
Immagine della corte madrilena e dunque simbolo del potere, essi sono vestiti con uniformi eclatanti e vesti la cui fastosità rende ancora più vivo il senso di vuoto e di precarietà emanato dai volti.
Da rilevare la fluidità della pennellata, dovuta all'uso di colori molto diluiti in acqua che permette al pittore di ottenere quei passaggi graduati dai bruni ai rossi, dai gialli ai bianchi e ai dorati, che fanno di quest'opera una delle più ammirate dell'arte spagnola.
 
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carlo il grosso
view post Posted on 28/11/2012, 22:31




mi pare molto interessante il ritratto nascosto di Luigi XV di Charles-Amédée Van Loo (1705 - 1765), si tratta della cosidetta anamorfosi "magica", svelante una seconda immagine nascosta, che utilizza nel 1762 in un Portrait allégorique de Louis XV, conservato alla Reggia di Versailles. Nel suo quadro, Van Loo rappresenta al centro, appoggiata con una mano su uno scudo bianco fiordalisato, l'allegoria della Magnanimità, circondata dalle allegorie della Giustizia, del Valore militare, dell'Audacia, della Virtù invincibile rappresentate da Minerva e dalla Generosità rappresentata coi tratti di una giovane ragazza. La descrizione del pittore ci ragguaglia sul duplice livello simbolico del quadro poichè la scelta degli elementi dati da queste allegorie è significativo: così per esempio "la giustizia dona una delle sue facce della arricciatura dell'occhio (perchè) nulla non scappi allo sguardo della Giustizia" e " Il Valore guerriero dona una parte del naso e della bocca (poichè) la bocca è per dare gli ordini".

Come ci indica il pittore stesso in una precisa descrizione dell'opera, "Queste Virtù concorrono a formare la testa del Re". In effetti, grazie alle leggi di rifrazione della luce, se l'osservatore guarda il quadro attraverso un oculare a lenti poliedriche, le facce della lente rifrangono delle porzioni specifiche e calcolate delle Virtù rappresentate in modo da far apparire sullo scudo centrale il ritratto di Luigi XV, del quale si è potuto identificare il modello. A differenza degli altri anamorfismi - obliqui e catottrici - il ritratto di Re Luigi XV è totalmente invisibile senza l'aiuto di una lente: l'effetto che sortisce il tutto è davvero magico.

La lente in questione oggi è persa, ma è possibile vedere la simulazione informatica del fenomeno ottico sul sito della Reggia di Versailles oppure nel video.

https://www.youtube.com/watch?v=EyvdJ_NpUBI...ayer_detailpage

informazioni tratte da http://www.handelforever.com/VersaillesSup...ttonascosto.htm
 
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view post Posted on 28/3/2013, 16:56
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (-enry1973 @ 25/9/2012, 18:36) 
Da due mesi tengo una rubrica su Civiltà dedicata proprio a queste tematiche, anche se non riguardano nello specifico i ritratti di corte ma i ritratti in generale. Quando sarà passato un po' di tempo dalla pubblicazione posterò qualcosa. Su questo numero c'è il famoso ritratto di Giuseppe Verdi, sul prossimo il Cavaliere con l'Ordine Costantiniano di Fra Galgario :)

Su Civiltà di marzo 2013, infatti, mi è piaciuto molto l'articolo di Enrico dedicato al ritratto di Luigi XIV (lo stesso riportato più sopra).
E solo adesso scopro che nel forum c'è questo bellissimo topic che propone tanti altri dipinti, dettagliatamente spiegati! Davvero molto interessante!!

Avrei però due domande da porvi.
Mi sono sempre chiesta se la conoscenza di questi simboli e allegorie da parte dei pittori facesse parte del loro "bagaglio culturale", importante tanto quanto il conoscere i segreti della tecnica pittorica, o se esistesse più semplicemente una sorta di "dizionario". Johnatan parla di un manuale di Cesare Ripa, ma vedo che è del 1593. E prima?

Inoltre mi chiedo: ma quante persone, all'esposizione del quadro, sapevano realmente riconoscere e interpretare tutti i simboli presenti nell'opera?
Erano conoscenze riservate ad una esigua elite, o erano più radicate e conosciute anche dalla gente comune?

Vi ringrazio fin d'ora se vorrete rispondermi e spero che vengano aggiunti presto altri ritratti! :)
 
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LadyLindy
view post Posted on 29/3/2013, 12:07




io sono estremamente affascinata dalla simbologia nei ritratti della regina Elisabetta I d'Inghilterra. Alcuni sono formidabili :)
 
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view post Posted on 29/3/2013, 20:41
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (reine Claude @ 28/3/2013, 16:56) 
CITAZIONE (-enry1973 @ 25/9/2012, 18:36) 
Da due mesi tengo una rubrica su Civiltà dedicata proprio a queste tematiche, anche se non riguardano nello specifico i ritratti di corte ma i ritratti in generale. Quando sarà passato un po' di tempo dalla pubblicazione posterò qualcosa. Su questo numero c'è il famoso ritratto di Giuseppe Verdi, sul prossimo il Cavaliere con l'Ordine Costantiniano di Fra Galgario :)

Su Civiltà di marzo 2013, infatti, mi è piaciuto molto l'articolo di Enrico dedicato al ritratto di Luigi XIV (lo stesso riportato più sopra).
E solo adesso scopro che nel forum c'è questo bellissimo topic che propone tanti altri dipinti, dettagliatamente spiegati! Davvero molto interessante!!

Avrei però due domande da porvi.
Mi sono sempre chiesta se la conoscenza di questi simboli e allegorie da parte dei pittori facesse parte del loro "bagaglio culturale", importante tanto quanto il conoscere i segreti della tecnica pittorica, o se esistesse più semplicemente una sorta di "dizionario". Johnatan parla di un manuale di Cesare Ripa, ma vedo che è del 1593. E prima?

Inoltre mi chiedo: ma quante persone, all'esposizione del quadro, sapevano realmente riconoscere e interpretare tutti i simboli presenti nell'opera?
Erano conoscenze riservate ad una esigua elite, o erano più radicate e conosciute anche dalla gente comune?

Vi ringrazio fin d'ora se vorrete rispondermi e spero che vengano aggiunti presto altri ritratti! :)

Non è scontato che l'artista fosse colto, anzi, spesso e volentieri non lo era. Di solito gli ideatori dei programmi iconografici erano gli studiosi: l'artista doveva tradurre in immagini quello che gli veniva imposto (è questa l'inventiva che loda Vasari nei più grandi artisti, visto che riuscire a trarre nuove composizioni da un repertorio ampio ma comunque limitato non doveva certo essere una cosa scontata). Penso che prima del Ripa ci fossero state altre (poche) pubblicazioni meno approfondite (parlo sempre del Cinquecento) e prima ancora, per l'appunto, ci si affidava soltanto alle conoscenze degli eruditi, esperti di una quantità di testi non direttamente "manualistici" (come il Ripa), ma contenenti riferimenti simbolici (dai testi letterari, a quelli filosofici, a quelli dottrinali ecc.).
 
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36 replies since 24/9/2012, 19:41   23129 views
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