Maria Antonietta - Regina di Francia

I Savoia

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Admiral Makarov
view post Posted on 24/1/2014, 17:28




Bellissima Maria Cristina....in questo ritratto sembra davvero un angelo!
Era figlia di Vittorio Emanuele I°, il re della Restaurazione sabauda, e di Maria Teresa d'Asburgo Este. Fu la moglie di Ferdinado II° di Borbone e madre di Francesco, l'ultimo re di Napoli....
Aveva tre sorelle tutte belle come lei:

Maria Beatrice, moglie di Francesco IV° duca di Modena


Maria Teresa, duchessa di Parma


Maria Anna, a cui avevano fatto sposare quel povero mentecatto di Ferdinando I° d'Austria

c'era anche un fratellino, Carlo Emanuele, che morì di vaiolo a tre anni, durante l'esilio della famiglia a Cagliari. Il ramo maschile primogenito dei Savoia si estinse e così salirono al trono i Carignano....
 
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view post Posted on 24/1/2014, 18:02

Marie-Antoinette

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Bellissima la Reginella Santa, come veniva soprannominata.

Una grande figura storica che merita di essere riscoperta.

Qui si parla del miracolo di Maria Cristina:


Il miracolo di Maria Cristina di Savoia

Si conclude oggi il Bicentenario della nascita della Venerabile. La storia del prodigio che ha reso possibile giungere alla sua beatificazione, che si terrà a Napoli il 25 gennaio 2014

Roma, 14 Novembre 2013

Si conclude oggi, giovedì 14 novembre, il Bicentenario della nascita della Venerabile Maria Cristina di Savoia, nata a Cagliari il 14 novembre 1812 e che sarà beatificata a Napoli il prossimo 25 gennaio 2014. Di seguito la storia del miracolo - sintetizzata dal postulatore, padre Giovangiuseppe Califano, ofm - che ha permesso di giungere alla beatificazione della Venerabile.

***

Maria Vallarino nacque a Varazze (Genova), in una famiglia molto numerosa, verso la fine del 1829 o all'inizio del 1830, come si deduce da un confronto fra gli atti di battesimo e di morte. Da dieci anni svolgeva attività di cameriera a Genova presso la marchesa Antonia Carrega, quando, nel giugno del 1866, all'età di 36/37 anni confidò alla nobildonna che da alcuni mesi aveva notato una tumefazione grossa come una noce nella mammella destra. La marchesa indirizzò subito la sua domestica al Dott. Luigi Garibaldi. Questi fecediagnosi clinica di tumore maligno scirroso e, senza rivelare all'interessata la gravità della sua malattia, le prescrisse una terapia a base di "sanguisughe, unzioni, impiastri con cicuta e bibite medicinali".

La paziente, dopo un paio di mesi, vedendo che la cura non dava alcun risultato positivo e non conoscendo la natura del suo male, ma sospettando che si trattasse di qualcosa di grave, tornò dal Dott. Garibaldi, il quale le propose l'estirpazione, ma la Vallarino rifiutò e di sua iniziativa andò dal Dott. Oldoino Marengo, medico chirurgo. Questi precisò che si trattava di uno scirro al secondo periodo con resistenze tubercolose, ossia di un di un tumore scirroso altamente maligno inguaribile; le disse di continuare per altri 20 giorni la cura prescritta dal Dott. Garibaldi. Ma siccome non notava alcun beneficio e la tumefazione aumentava, Maria Vallarino passati 15 giorni tornò dal Dott. Marengo.

Il chirurgo notò che il tumore si presentava duro, fisso ai piani sottostanti, indolente, in fase avanzata e che la paziente accusava una forte tensione locale. Inoltre, il Marengo, constatando che il tumore aveva raggiunto la dimensione di un uovo di gallina e che il diametro della tumefazione era di circa 7 cm., ne confermò l'inguaribilità. Avendo poi riscontrato l'insorgere di un secondo piccolo tumore nella mammella sinistra, accennò all'intervento chirurgico per il mese di settembre, ma ritenendolo ormai pressoché inutile disse alla paziente che lui non l'avrebbe operata e perciò che consultasse altri Medici. La Vallarino ancora una volta escluse decisamente l' estirpazione chirurgica del tumore.

Fu allora che il Dott. Garibaldi, vedendo la prostrazione della paziente che dal consulto con il Dott. Marengo non aveva riportato alcuna speranza di guarigione, le consigliò di rivolgersi alla preghiera. Più specificamente le disse di rivolgersi alla sig.na Virginia Lombardo di Rivarolo Ligure, un'inferma che diffondeva la devozione alla Venerabile Maria Cristina. La Vallarino andò prontamente dalla Lombardo e da questa ottenne alcuni frammenti di reliquia ex indumentis di Maria Cristina, con la raccomandazione di rivolgersi a Lei con fiducia. La preghiera che Maria Vallarino innalzò al Signore ripetutamente e con fede fu questa: “Gesù, o Buon Gesù, glorificate la vostra Serva Maria Cristina”. Da quel momento iniziò a notare la rapida riduzione del volume della massa mammaria, che poi scomparve del tutto in pochissimi giorni.

Tornò quasi subito dal Dott. Garibaldi e gli riferì che il tumore era pressoché scomparso. Infatti, dice il Dott. Garibaldi, "ritornata dopo cinque o sei giorni successivi, visitai la parte, né più rinvenni il tumore”. Nel frattempo il Dott. Oldoino Marengo aveva ripetutamente espresso il desiderio di conoscere gli sviluppi del caso Vallarino, per cui, alla distanza di alcuni mesi, sollecitata dalla Marchesa Carrega e per ordine del confessore, la sanata si presentò al detto chirurgo e gli riferì come era avvenuta la sua straordinaria guarigione. Il Marengo rimase meravigliato e le confessò che si era accorto del tumore incipiente anche alla mammella sinistra, e che proprio per la gravità del suo caso le aveva dichiarato che lui non era disposto ad operarla; ma che ormai era completamente "guarita".

Infatti per ben 39 anni la Vallarino non ebbe alcuna recidiva, come hanno rilevato ben 6 Periti ab inspectione che esaminarono la sanata il 16 dicembre 1870, il 12 aprile del 1875 e il 5 aprile del 1887. Gli stessi Periti, non avendo riscontrato alcuna massa nei due seni della sanata, e neanche nelle cavità ascellari, dichiararono la guarigione di Maria Vallarino perfetta e duratura. La sanata morì l'11 gennaio 1905, all'età di circa 75 anni.

Su questi fatti i medici della Consulta della Congregazione delle Cause dei Santi hanno posto il seguente lemma: “Guarigione della Sig.na Maria Vallarino, molto rapida, completa, duratura ed inspiegabile il "quoad modum", da tumefazione del seno uni o bilaterale, prognosi riservata quoad vitam e quoad valetudinem, terapia inadeguata e inefficace”

L’iter della Causa di beatificazione della Venerabile Maria Cristina di Savoia si conclude felicemente nel corso dell’anno Bicentenario della nascita della Venerabile (14 nov 2012 - 14 nov 2013) e nel corso dell’Anno della Fede. Questo dato è estremamente significativo se consideriamo che le ultime parole della Venerabile sul letto di morte furono anche la sua più alta professione di fede “Credo, Domine! Credo, Domine!”.


Qui si parla un po' del processo di beatificazione di Maria Cristina: Click


Ecco altre belle immagini di lei:

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view post Posted on 26/1/2014, 12:38
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Marie-Antoinette

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Piu' di 2000 persone erano presenti alla beatificazione della regina Maria Cristina.
Oltre alla gente comune erano presenti:il duca e la duchessa di Castro con le loro figlie le duchesse di Palermo e di Capri;la principessa Anna di Francia;il duca e la duchessa di Noto con il loro figlio maggiore il duca di Capua;il duca e la duchessa di Aosta;la principessa Clotilde;la principessa Gabriella di Savoia;il duca di Braganza;la principessa Beatrice di Borbone delle due Sicilie;l'arciduchessa Beatrice d'Austria -d'Este;il principe Sergio di Yugoslavia figlio della principessa Maria Pia di Savoia.

Le duc et la duchesse de Castro, le duc et la duchesse de Noto, la duchesse de Calabre et la princesse de Venise

La princesse de Venise et le prince Serge de Yougoslavie

La princesse de Venise, le prince Serge de Yougoslavie, le duc et la duchesse d’Aoste et la princesse Marie Gabrielle de Savoie
 
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view post Posted on 7/2/2014, 23:57

Marie-Antoinette

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Bellissime foto! Grazie per averle messe!
 
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Laicista
view post Posted on 31/3/2014, 23:03




Complimenti per le foto e le immagini, non solo in questa discussione, a volte esse sono davvero inedite, almeno per me!

Vorrei postare un "caso" che riguardò proprio i Savoia sul finire del Trecento e che ho letto sul libro "Savoia" di Gianni Oliva. Se non fosse per l'epoca accaduta, questa vicenda avrebbe monopolizzato le tv di oggi per settimane.

Amedeo VII detto il conte Rosso, figlio di Amedeo VI detto a sua volta il conte verde per via del colore scelto per una sua partecipazione al torneo cavalleresco e che di quel colore sarà sempre legato, morì il 1° dicembre del 11391 dopo atrocissime sofferenze. Durante la pietosa agonia, sul letto di morte pare urlò ai presenti i nomi di coloro che secondo lui lo avevano avvelenato. Amedeo VII aveva appena ventitrè anni e la sua precoce dipartita era già sufficiente per attizzare le voci su un presunto avvelenamento, figurarsi il fatto di urlare al mondo i nomi di potenziali assassini.
Gli ingredienti per pensare a un "omicidio" ci sarebbero tutti: la corte è spaccata in tre partiti; uno è quello dei conti di Savoia -Acaia che sarebbero chiamati alla successione nel caso in cui, il figlio di Amedeo VII morisse a pochi anni di età; i fedeli della contessa madre Bona di Borbone madre del conte Rosso e i sostenitori della contessa Bona di Berry moglie del defunto in questione.
Le due donne rivali sono pedine di altrettanti casate nobiliari e feudali francesi che mirano a controllare la contea sabauda e impossessarsi di quella zona strategica che conduce in Svizzera e in Francia.

I sospetti si concentrano sul medico boemo Jean de Grandville, un luminare dell'epoca che ha servito come medico prima l'imperatore Venceslao IV, poi del duca di Borbone fratello di Bona e dunque cognato del conte.
Consultato anche dal conte per una incipente calvizia il medico cerca di porre rimedio come può avendo a disposizione solo le conoscenze dell'epoca e i mezzi scarni sotto le sue mani. La cura non sortisce effetto e anzi, per i detrattori, sarebbe la causa scatenante del male che ha portato all'altro mondo Amedeo VII. Chimato a discolparsi davanti al Consilium cum domino è dichiarato innocente e messo in libertà.

I sostenitori di Filippo di Acaia invece, convinti della colpevolezza del medico lo arrestano e gettano in prigione, ma esso viene liberato da alcuni partigiani della contessa Bona di Borbone moglie del defunto. La contessa madre sospettata adesso attira tutte le ceertezze del caso, nel frattempo Amedeo di Acaia giura di vendicare la morte del priuncipe e, sollecitato dal duca di Berry, porta con se i suoi armati in Savoia per istruire un nuovo processo. La contessa madre si allontana mentre si scatena la caccia all'uomo.

Lo speziale,Pietro di Lompes,che ha fornito a Grandville, le pozioni per il rimedio alla calvizia del conte è trascinato alla sbarra e torturato dal Consiglio composto da avversari della fazione francese, esso dichiara quanto Amedeo d'Acaia vuole sentirsi dire: esso afferma le sue colpe, l'esistenza del complotto organizzato dalla contessa e l'esecuzione compiuta dal Grandville.
Davanti alle porte del castello di Chambery (all'epoca "capitale" dello stato sabaudo) lo speziale, dichiarato dal consiglio, colpevole, viene decapitato, il suo corpo fatto a pezzi e posti in diversi barili spediti in diverse città della contea sabauda per dimostrare che il caso è chiuso e l'esecuzione compiuta.
Nel frattempo il duca di Berry (della fazione dei d'Acaia) ha catturato e rinchiuso nuovamente il Grandville che sotto tortura ammette che la contessa madre voleva avvelenare il figlio per governare da sola i domini sabaudi. Il Grandville afferma che il complotto e l'avvelenamento ha avuto l'appoggio di due membri del consiglio comitale: Luigi di Cossonay e di Oddo di Grandson, il primo già morto, mentre il secondo riesce a fuggire. Amedeo d'Acaia istituisce il processo contro di lui e nel frattempo confisca beni e domini del presunto responsabile.

La situazione però non va oltre le intenzioni: la nobiltà non crede alla responsabilità della contessa madre e si stringe attorno alla sua persona mentre intanto l'erede Amedeo supera i problemi fisici della prima infanzia a si accinge a raggiungere l'eta necessaria per imposessarsi dell'eredità. Sembra tutto finito quando un colpo di scena rimette tutto in discussione.

Nell'aprile del 1394, frate Guglielmo Francon che fin dal 1393 aveva prestato servizio alla corte di Chambery, per poi trasferirsi in Borgogna, si presenta a Macon davanti al vicario del priore dei Frati Minori e dichiara che due anni prima aveva accolto la confessione del condannato a morte Pietro di Lompes che aveva giurato di essere all'oscuro della vicenda e che le confessioni erano state fatte sotto tortura.
Il frate impietosito aveva supplicato Amedeo d'Acaia si non condannare a morte un innocente ma Amedeo lo aveva allontanato in malo modo.
Durante la esecuzione, inoltre, molti armati facevano gran chiasso per evitare che il condannato si discolpasse pubblicamente. Acaia aveva la coscienza sporca.

Il caso imbocca un nuovo percorso, vengono spedite missive e frati alle corti borgognone e Parigine,il caso diventa quasi internazionale, il duca di Borgogna e Bona di Borbone, madre del defunto riescono ad aprire il caso, cosa assai rara per l'epoca, e dopo un attento esame e la confessione di frate Guglielmo che scagione lo speziale, i resti di questo vengono ricomposti per essere sepolti dignitosamente a Chambery.
Il duca di Berry isolato lascia libero il medico Grandville che confessa il fatto che le sue accuse erano infondate ed estorte con la tortura. Il caso in se per se sarebbe chiuso se non fosse per una appendice.

Oddo di Grandson accusato di essere la mente del falso complotto, dopo la vicenda si fa onestamente giudicare dalle corti inglesi, francese e borgognone ottenendo una totale e triplice verdetto di innocenza, tornato in Savoai per riappropriarsi dei beni, viene sfidato da un nobile della feudalità minore Gerard d'Estavayer lo accusa ancora del delitto e lo sfida non in tribunale, ma con cosiddetto "Giudizio di Dio".
Grandson, cavaliere cade nella provocazione e accetta la sfida che si terrà in piazza Bourg en Bresse trasformata in lizza, anziano, già malato nulla può contro il giovane accusatore che ha gioco facile nel vincerlo e ucciderlo proprio durante lo scontro trafiggendolo con una lancia. Triste epilogo per una vicenda che come detto prima, ha le caratteristiche dei nostri casi di omicidio che divampano nelle trasmissioni di delitti irrisolti o sotto indagine.

Non c'è che dire, un caso che avrebbe saziato la voglia di milioni di telespettatori nostrani se fosse accaduto oggi, e fatto lavorare la trasmissione Linea Gialla per anni interi e fatto la felicità di Bruno Vespa pronto negli studi di Porta a Porta con il plastico del luogo del delitto, fior fiori di avvocati e le lacrime di Bona che si dichiara innocente! :lol:
 
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view post Posted on 1/4/2014, 11:23
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Marie-Antoinette

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Davvero una storia intrigante.
 
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Vittorio Amedeo II
view post Posted on 26/5/2014, 22:36




Per scoprire di più sul regno di Vittorio Amedeo II sull'isola di Sicilia, sia sul piano storico, ad esempio incoronazione, sia sul piano giuridico, privilegi tasse esercito.
Perdonatemi qualora sia andato incontro a violazioni varie.

http://books.google.it/books?id=zgRAAAAAcA...epage&q&f=false
 
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view post Posted on 16/12/2017, 15:09
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Marie-Antoinette

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http://www.corriere.it/cronache/17_dicembr...8f0b331b7.shtml

È stata riportata in Italia la salma della regina Elena, l'iniziativa è stata presa da Gabriella di Savoia e favorevolmente accolta dal presidente Mattarella.
Il principe Serge di Jugoslavia e il resto della famiglia Savoia si è detto contrario e contrariato per questa traslazione. Secondo lui, tutti i re e le regine Savoia dovrebbero essere inumati nel Pantheon di Roma. Afferma anche che nessun membro della famiglia sia stato consultato da Gabriella prima di intraprendere l'iniziativa.
 
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view post Posted on 17/12/2017, 13:41
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In queste ore sta rientrando in Italia anche la salma di Vittorio Emanuele III che verrà tumulata accanto a quella di sua moglie.
 
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view post Posted on 24/11/2018, 14:03
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Marie-Antoinette

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www.ansa.it/sardegna/notizie/2018/1...a38549d5ad.html

Il conte di Moriana fu avvelenato? Il dubbio che da oltre duecento anni tormenta gli storici sta per essere svelato. Il mistero sulla morte del principe Benedetto Placido di Savoia - il conte di Moriana, appunto - governatore di Sassari e del Logudoro e fratello del re Vittorio Emanuele, sarà risolto a breve. L'ultimogenito di Amedeo III di Savoia morì a Sassari nel 1802, a 36 anni, poche ore dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua.

Ora dopo il ritrovamento dei resti del conte sarà il test del DNA a chiarire tutti i dubbi.
 
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view post Posted on 2/12/2018, 13:34
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Un recente sondagggio rivela che il 15% di italiani sarebbero favorevoli ad un partito monarchico in Italia . Il principe di Venezia, che è venuto spesso in Italia in queste ultime settimane présent per le commemorazioni del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, ha dichiarato che sta riflettendo sulla fondazione di un partito politico monarchico.
 
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view post Posted on 3/12/2018, 07:51
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CITAZIONE (MmeAnna @ 2/12/2018, 13:34) 
Un recente sondagggio rivela che il 15% di italiani sarebbero favorevoli ad un partito monarchico in Italia . Il principe di Venezia, che è venuto spesso in Italia in queste ultime settimane présent per le commemorazioni del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, ha dichiarato che sta riflettendo sulla fondazione di un partito politico monarchico.

Oddio... spero che il mondo finisca prima di vedere la Bertuccia in politica. Già lo si vede troppo a vendere sottaceti e fare reality
 
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view post Posted on 3/12/2018, 09:16
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CITAZIONE (MmeAnna @ 2/12/2018, 13:34) 
Un recente sondagggio rivela che il 15% di italiani sarebbero favorevoli ad un partito monarchico in Italia.......

Cara amica, rispetto le tue idee politiche e capisco anche il significato della monarchia in certi contesti nazionali moderni come simbolo di unità nazionale. Ma sono convintamente repubblicana, proprio per quello che ironicamente Mauro sottolinea: un Re imbelle non lo si può spodestare se non con una guerra o una rivoluzione.
Il mio interesse per l'aristocrazia e le case regnati è puramente storico e genealogico.
 
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view post Posted on 3/12/2018, 09:31
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Attenzione, io ho riportato una notizia non ho mai espresso un entusiasmo, che per altro non provo, per un eventuale partito monarchico.
Tra l'altro non ho mai avuto grande simpatia per i Savoia. Riportare una notizia non vuol dire condividere il suo contenuto. Posso dire di amare la monarchia in un contesto storico.

Per rispondere a Mauro, ora la bertuccia, volevo dire il nobile Filiberto, si occupa di cucina. Ovvero è il proprietario di un furgone :lol: dove uno chef stellato cucina piatti tipici italiani di pasta.
Un paninaro in versione chic. ;)
 
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view post Posted on 3/12/2018, 15:37
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CITAZIONE (MmeAnna @ 3/12/2018, 09:31) 
Attenzione, io ho riportato una notizia non ho mai espresso un entusiasmo, che per altro non provo, per un eventuale partito monarchico.

Certamente! Peraltro in un contesto storico ci sono stati grandi Re. Per indicarne uno a me vicino, ricordo che Carlo III di Borbone ha trasformato Napoli in una grande capitale europea.
In ogni caso, ogni opinione è sempre degna di rispetto.
 
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