Maria Antonietta - Regina di Francia

I Savoia

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view post Posted on 10/4/2013, 20:06
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (elena45 @ 9/4/2013, 18:42) 
Ero certa che avresti arricchito la descrizione del personaggio con informazioni di prima mano. Grazie.
Scusa per l'errore (Maurizio anzichè Eugenio): non so come, mi è sfuggito.

Grazie a te per il tuo interessamento e per gli approfondimenti con cui arricchisci sempre le discussioni. :) Ci hai offerto la possibilita' di conoscere una madama cosi' simpatica come Maria Anna Vittoria.... :P

Ops.... spero che la mia precisazione sul nome del de cuius non sia stata interpretata come una saccente correzione, nel qual caso mi scuso io. Mi e' sembrato giusto precisare perche' Vittoria aveva davvero anche un altro zio di nome Maurizio (quando in famiglia i nomi si riciclano costantemente, e' facile un lapsus :) ).
Anzi, correggetemi voi se sbaglio qualcosa io!
Grazie ancora
 
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view post Posted on 10/4/2013, 21:27
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (elena45 @ 10/4/2013, 18:20) 
Trovo di cattivo gusto il busto di Vittoria in cartapesta e cera. Evidentemente era una moda del tardo Settecento, perchè ne ho trovato altri dello stesso autore, Francesco Orso, provenienti da una collezione privata:

.........L'anno scorso hanno fatto una mostra di queste cere e altre al Museo Fortuny di Venezia. ..........Avranno pure il merito di essere realistiche queste ceroplastiche (così si chiamano), ma a me fanno un po' ribrezzo! C'erano pure delle maschere funerarie.....

Soggettivamente parlando, in effetti, anche a me piacciono poco questi busti: figuriamoci le maschere funerarie! E, dopo aver visto tanta bellezza ed armonia al castello di Aglie', provo davvero un moto di ribrezzo nel vedere la ceroplastica (grazie per il nome corretto) di Vittoria. Eppure, riflettendoci, ogni anno qualche milione di visitatori si accalcano al Museo delle Cere di Madame Tussauds a Londra. E Madame Tussauds inizio' la sua collezione piu' o meno negli stessi anni in cui lavorava Francesco Orsi, fine del '700.

Riguardo la mostra a Venezia, citata da Elena, non ne ero a conoscenza: in effetti, non l'ho scritto ieri ma mi hanno detto ad Aglie' che il busto di Vittoria di Savoia e' a volte richiesto per mostre e non si trova al castello.
Qui ho trovato una recensione abbastanza approfondita della mostra: http://storiedellarte.com/2012/06/avere-una-bella-cera.html
 
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view post Posted on 10/4/2013, 22:10
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Maria Clotilde @ 10/4/2013, 21:06) 
Ops.... spero che la mia precisazione sul nome del de cuius non sia stata interpretata come una saccente correzione, nel qual caso mi scuso io.

Cara amica, quando capita anch'io mi pongo lo stesso problema. Sono convinta, in realtà, che nessuno di noi vuol essere saccente, ma vuole solo contribuire alla correttezza dell'informazione, finchè è possibile.
 
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view post Posted on 11/4/2013, 11:35
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Ho letto qualcosa sul duca d' Aglie' e la guerra dei cognati,hai dettagli piu' approfonditi Silvia?
 
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mounsier
view post Posted on 11/4/2013, 16:25






Maria Giovanna di Savoia Carignano (1665-1705) mademoiselle de Soissons figlia di Eugenio di Savoia e Olimpia Mancini. Maria Giovanna sembra aver ereditato la bellezza della madre, ma sulla sua vita e su quella delle due sorelle le notizie sono scarse, sapete qualcosa al riguardo?
Ho letto che secondo Saint Simon, lei e la sorella Luisa Filiberta conducevano una vita dissoluta come prostitute e che furono rinchiuse in un convento per ordine del re di Francia e del duca di Savoia.
 
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view post Posted on 11/4/2013, 20:53
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CITAZIONE (elena45 @ 10/4/2013, 23:10) 
Cara amica, quando capita anch'io mi pongo lo stesso problema. Sono convinta, in realtà, che nessuno di noi vuol essere saccente, ma vuole solo contribuire alla correttezza dell'informazione, finchè è possibile.

Grazie Elena, mi rassicuri. E' proprio come scrivi tu :)

CITAZIONE
Ho letto qualcosa sul duca d' Aglie' e la guerra dei cognati,hai dettagli piu' approfonditi Silvia?

Mme Anna, ho cercato di descrivere caratteri ed eventi senza approfondire troppo per non tediare e per non essere eccessiva ma se ti interessa approfondire qualcosa in particolare (un personaggio storico, dettagli sulla guerra, sugli eventi oppure i caratteri, gli aneddoti) posso vedere se riesco a soddisfare la tua curiosita'.... qualcosa da raccontare ancora sul tema ce l'avrei ;)
E poi aspetto il tuo contributo sulla storia visto dalla parte di Richelieu, quando riesci
 
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view post Posted on 11/4/2013, 21:45
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Cristina di Francia: la prima Madama Reale (1606 – 1663)
Il castello del Valentino: le stanze di Maria Cristina

Vorrei aggiungere qualche cenno sull'arte al tempo di Cristina, cercando di consocere meglio la duchessa entrando nelle stanze della sua residenza preferita: il castello del Valentino che contribuisce a dare lustro a Torino e rifugio a Cristina, anche se la realizzazione e’ sottotono rispetto al progetto iniziale (degli otto padiglioni previsti ne sono edificati solo quattro)
Piu’ che descrivere il palazzo, lascio parlare le immagini delle stanze volute da Cristina.
La camera da letto della duchessa era detta “delle rose” perche’ adornata con questo fiore: Cristina era anche nominalmente regina di Cipro e la rosa era il simbolo di quest’isola.

Stanza Verde, dal colore della tappezzeria, decorata dopo la morte di Vittorio Amedeo. In uno degli affreschi, Flora, con cui Cristina ama identificarsi, e’ accanto a vasi vuoti, a ricordare la morte del marito, con pochi fiori secchi a terra. E’ presente un toro bianco: il marito era del segno zodiacale del toro. Sulle pareti scende della Metamorfosi di Ovidio richiamano l’idea della rinascita e della continuita’ della dinastia.


Sala della Nascita dei Fiori o del Valentino: torna la figura di Flora sul soffitto, con lo sfondo del Valentino e dei giardini verso il fiume mai realizzati. Sono presenti temi scientifici negli alambicchi usati per distillare i profumi dai fiori.


Gabinetto dei fiori indorato: sulle pareti a fondo azzurro con gli stucchi bianchi, otto specchi rimandano all’infinito l’immagine di chi e’ al centro della stanza.


Sala dei Gigli:
il fiore di Francia si ripete piu’ volte su uno sfondo ambrato e delicato.


Salone d’Onore: le architetture dipinte incorniciano le scene storiche che rappresentano i rapporti di alleanza tra Francia e Savoia


Sala dei Pianeti o dello Zodiaco:


Stanza del negozio:



Sala della caccia:



Stanza delle Feste e dei Fasti: ultima sala ad essere stata decorata, dopo la morte di Maria Cristina. L’affresco al centro del soffitto rappresenta la magnificenza sovrana, con le Arti e la Scienza che le rendono onore, con la scritta “Luce mansura per aevum”.


Le fotografie sono riprese dalla pubblicazione “Le grandi residenze sabaude” di Allemandi & C. Editore. In questo caso, non riporto la mia testimonianza diretta perche' un cosi' bel gioiellino e' chiuso al pubblico da quando io ho ricordi di Torino. Questo perche', secondo le spiegazioni che ricevo dal numero verde della regione Piemonte? Perche' il castello e' la sede della Facolta' di Architettura e quindi ( :th_019_.gif: ) non si puo' visitare quando ci sono studenti/professori/lezioni. Boh... me lo devono rispiegare. Infatti si puo' visitare di recente ma solo attraverso un gruppo privato e di sera (e chiedono ben 25 euro a testa!!). Non capisco.

Per completare il quadro delle costruzioni di quest’epoca, aggiungo anche qualche immagine della Villa della Regina, residenza collinare di Maurizio di Savoia e Ludovica. Dapprima sede dell’Accademia dei Solinghi che radunava artisti, scienziati e intellettuali dell’epoca, divenne la residenza preferita delle due regine di Sardegna Anna Maria d’Orleans e Maria Antonia Ferdinanda di Spagna.



 
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view post Posted on 8/5/2013, 23:20
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Le due cognate di Cristina di Francia, le sorelle più giovani del duca Vittorio Amedeo I, Maria Apollonia e Francesca Caterina, sono state proclamate venerabili nel 1838. Entrambe nel 1629 abbracciarono il Terz’Ordine di S. Francesco, dopo aver fatto voto di castità. Maria aveva 35 anni; Caterina 34. Si dedicarono ad opere di carità, all’assistenza degli ammalati, al ricovero e recupero delle prostitute, alla penitenza, alla preghiera. Furono particolarmente legate al Santuario della Madonna d’Oropa, vicino a Biella.

Prima di scegliere di dedicare la propria vita alla religione cattolica, però, anche le due sorelle furono protagoniste dei progetti matrimoniali di casa Savoia.
Figlie di Carlo Emanuele I e dell’Infanta di Spagna, Caterina d’Asburgo, figlia di Filippo II, secondo la consuetudine di casa Savoia, in quanto figlie femmine, furono educate secondo le regole e l’etichetta della corte spagnola materna, scandita dalle cerimonie religiose.
Non ho trovato foto da adolescenti o da giovani delle due donne. Rimando all’intervento di Elena in questa discussione #entry511593982 dove sono postati i ritratti delle due bambine. Sembra che Maria fosse bionda, aggraziata e abile nelle danze, vivace di spirito. Caterina era più riservata, capelli e occhi scuri.

Entrambe furono protagoniste di un progetto matrimoniale foriero di buoni auspici, poi fallito.

Maria Apollonia diventa nota presso le corti europee per la sua bellezza e grazia, riferita dai viaggiatori e dagli ambasciatori presenti alle feste e alla corte sabauda. A 15 anni, per fortuna, dico io, fallisce il progetto di matrimonio con l’imperatore di Germania Rodolfo II, di 42 anni più vecchio di lei (qui ritratto da Hans von Aachen).


A 17 anni, nel 1611, si aprono le trattative con il principe Enrico Federico Stuart del Galles, erede del trono d’Inghilterra, figlio di Giacomo I di Inghilterra e Scozia e di Anna di Danimarca. Enrico è un giovane diciottenne, una promessa per la nazione, intelligente, curioso, dai molteplici interessi: la guerra, le esplorazioni, le scienze, l’arte e la letteratura.



Sembra che restò molto colpito dai racconti che gli aveva riferito chi aveva conosciuto Maria Apollonia e affascinato dal ritratto della giovane che gli era stato inviato. Maria, a sua volta, inizia a sentirsi coinvolta in questo progetto, lusingata dall’interesse del principe. Il duca Carlo Emanuele vede favorevolmente il fidanzamento.
Le trattative non sono semplici. La corte inglese contemporaneamente sta valutando anche un matrimonio con la figlia del re di Spagna, Anna, ed è in trattative segrete con il Granduca Cosimo II che offre al principe di Galles la mano della sorella Caterina dei Medici. In ogni caso è un ostacolo per i progetti di casa Savoia la differente religione dei due protagonisti. Diversi teologi esprimono il loro parere sulla questione se un principe cattolico potesse sposarsi con una principessa eretica, e viceversa. Si arriva persino a rivolgersi al Papa per un parere autorevole sulle nozze, che potrebbero portare ad una pacificazione religiosa in Inghilterra o, al contrario, ad un acuirsi dei contrasti tra cattolici e protestanti. Il Papa si dichiara ovviamente contrario alle nozze di una cattolica con un eretico. Tutto questo, forse, avrebbe fatto naufragare comunque il fidanzamento ma non lo sapremo mai perché l’anno successivo, nel 1612, Enrico muore all’improvviso per febbre tifoidea, pianto della nazione. Maria Apollonia è sinceramente addolorata alla notizia. Leggo questo particolare, trovato solo su “La prima Madama Reale” di R.S. Comoglio, non ho riscontri su altre fonti: “Prima di andarsene Enrico guarda il ritratto della promessa sposa e di lei parla a lungo con il gentiluomo italiano che glielo ha fornito, incaricandolo di trasmettere le sue parole a Maria.”
 
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mounsier
view post Posted on 9/5/2013, 08:41




Grazie Maria Clotilde davvero interessanti questi progetti matrimoniali di Maria Apollonia, effettivamente di lei e della sorella Caterina si sa veramente poco, non sapevo di questi progetti matrimoniali del principe Enrico con delle principesse cattoliche, complimenti per tutto il topic, davvero ricco di notizie.

Cercando qualche notiziola al riguardo, ho letto che Giacomo I d'Inghilterra teneva molto al matrimonio con Anna d'Asburgo, ma non Enrico che non voleva sposare una papista. Un'altra principessa presa in considerazione per Enrico fu Elisabetta di Borbone, figlia di Enrico IV re di Francia.



Quanto a Francesca Caterina (1595-1640) nel 1611 il padre il duca Carlo Emanuele I di Savoia aveva pensato ad un matrimonio tra la figlia ed Enrico di Savoia Nemours (1572-1632) figlio di Giacomo di Savoia Nemours e di Anna d'Este, divenuto erede del ducato Nemours nel 1695 dopo la morte del fratello, morto scapolo. Enrico aveva però già concluso le trattative matrimoniali con Anna di Lorena figlia del duca d'Aumale Carlo I di Lorena e di Maria di Lorena-Elbeuf. ma ritenendo il matrimonio con la figlia del duca di Savoia più vantaggioso procedette a sciogliere le trattative nuziali con Anna di Lorena. Carlo Emanuele I, contento di questo accolse Enrico come un figlio, chiendo la dispensa papale, concessagli in breve tempo da papa Paolo V, e fu data notizia alle corte europee. Caterina era favorevole alle nozze, si dice che era solita leggere versi e biglietti scritti da Enrico che acquistò a Parigi tutto il necessario per le nozze. Il matrimonio era pronto per essere celebrato quando dalla Spagna giunse un secco rifiuto ad accettare le nozze e il matrimonio saltò. Enrico riprese i contatti con il duca d'Aumale che acconsentì alle nozze per la figlia celebratesi nel 1618. Carlo Emanuele I per ripagare il parente dell'offesa subita dal re di Spagna che non lo riteneva all'altezza di sua nipote, figlia di un'infanta di Spagna, gli assegnò una pensione annuale di ventimila ducati.

Edited by mounsier - 9/5/2013, 17:15
 
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view post Posted on 9/5/2013, 11:45
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Marie-Antoinette

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Complimenti Silvia,stai facendo un gran lavoro. Ho scoperto figure atoriche di cui ignoravo l' esistenza
 
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view post Posted on 9/5/2013, 19:27
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (mounsier @ 9/5/2013, 09:41) 
Grazie Maria Clotilde davvero interessanti questi progetti matrimoniali di Maria Apollonia, effettivamente di lei e della sorella Caterina si sa veramente poco, non sapevo di questi progetti matrimoniali del principe Enrico con delle principesse cattoliche, complimenti per tutto il topic, davvero ricco di notizie.

Grazie! E’ davvero interessante approfondire le conoscenze dei Savoia che già avevo, vagliando le letture specifiche sulla dinastia sabauda per evitare di essere troppo “di parte”. Soprattutto nel caso dei progetti matrimoniali di Maria Apollonia la ricerca di fonti alternative è stata proficua perché il libro da cui avevo preso spunto era troppo romanzato e sbilanciato a favore della favola d’amore tra la principessa sabauda e il principe del Galles.
Per essere precisi, anzi, ho trovato online, nel giornale storico degli Archivi Toscani, uno scritto dello Sclopis che riporta la lettera con cui il duca Carlo Emanuele I dava istruzioni per la trattativa matrimoniale ad un suo inviato fidato a Londra, impartendogli l’ordine di tentare il tutto per tutto perché in realtà gli erano giunte voci che fosse già andato in porto il progetto di Cosimo de’ Medici. Dalla lettera si capisce che le trattative con la corte inglese non erano poi così a buon punto:
“Arrivato a Londra, farete capo da Fulvio Pergamo, dal quale procurerete d’intendere in quale stato si trovi il trattato di matrimonio del principe di Galles. Se sarà sicuramente concluso con Fiorenza, non vi occorrerà che vi scopriate d’essere andato colà per quest’effetto, né mandato da noi: ma se per caso la pratica per l’infanta Maria sarà ancora in piedi, gli direte che v’introduca dal cavalier Voton, che venne qua ambasciatore; al quale, consegnata la lettera, che vi si rimette in credenza vostra, direte, che sopra molti avvisi, che qua habbiamo ricevuti da Roma et altre parti, che sia concluso il detto matrimonio con Fiorenza, non habbiamo potuto di meno di sentirne grandissimo rammarico, però che non essendone affatto assicurati; … (omissis). Per questo, fra ‘l timore e la speranza, habbiamo risoluto di spedirvi a quella corte, per intender la verità dello stato di questo negotio, per potercene avvisar in tutta diligenza, confidandoci che Sua Signoria, se non havrà trovate le cose concluse per l’altra parte, havrà fatti i buoni offitii promessimi, et procurerà d’acquistarsi questa gloria et questo merito verso i suoi patroni et questa casa, di ridurre il trattato alla desiderata perfettione. Se vi dicesse che è vero che i Fiorentini cacciano il negotio vivamente con molte offerte di danari, et che teme che per trovarsi il re in strettezza non inclini da quella parte; potrete soggiungerli, che non è credibile che un così gran re non volesse far ancora differenza della condizione di una casa all’altra; tuttavia ch’egli sa, che sempre se gli è detto, che per il denaro non resterebbe, et che voi siete andato colà per assicurarlo di questo istesso, et che non occorre altro che in materia della somma della dote, salvo che S.M. comandi ciò che gli piace: ma che ben la supplichiamo a non voler mettere in bilancia né in concorrenza mia figlia con quella di Fiorenza; perché, come vi è tanta differenza di conditione, sentiressimo questa forma di trattare più d’ogni altra cosa, et s’assicuriamo che S.M. non ci farà mai questo torto.”

CITAZIONE
Cercando qualche notiziola al riguardo, ho letto che Giacomo I d'Inghilterra teneva molto al matrimonio con Anna d'Asburgo, ma non Enrico che non voleva sposare una papista. Un'altra principessa presa in considerazione per Enrico fu Elisabetta di Borbone, figlia di Enrico IV re di Francia.

Giusto, mounsier, anche Elisabetta di Borbone era in lizza per il matrimonio. La mia personale opinione è che il principe Enrico del Galles fosse così amato e benvoluto nel suo Paese, oltre ad essere l’erede del trono di Inghilterra, che le diverse casate europee facessero a gara per offrirgli le proprie donne. Chissà su chi sarebbe ricaduta la scelta alla fine …. e chissà se il giovane principe avrebbe mantenuto le aspettative del suo popolo.

Questo è un ottimo esempio degli intrecci tra le varie casate europee che tu, mounsier, descrivi così bene nel tuo topic sui progetti matrimoniali.
Elisabetta, sorella di Luigi XIII, era in trattative per Enrico principe del Galles. Ma lo era anche Maria di Savoia. Vittorio Amedeo I, fratello di Maria, era stato in trattativa per la stessa Elisabetta, poi “rimpiazzata” con la sorella di lei Maria Cristina, la prima madama reale torinese, di cui abbiamo parlato prima, perché Elisabetta venne destinata al più potente e titolato Filippo IV di Spagna. Anna d’Asburgo, l’infanta di Spagna, era stata anch’ella proposta a Enrico del Galles e alla fine sposò Luigi XIII. L’altra sorella di Elisabetta e Maria Cristina, Enrichetta Maria, sposò il fratello di Enrico, il re Carlo I Stuart d’Inghilterra… ops, mi gira la testa ;) con tutti questi intrecci: se ho sbagliato qualche nome, vi chiedo gentilmente di correggermi.

Al tempo stesso questo esempio è anche una prova dell’importanza della corte torinese a livello europeo che, accresciutasi in poco tempo, nel giro di un secolo, riesce a competere con le più grandi corti del continente, almeno nel campo della politica matrimoniale. Solo un secolo prima, con Carlo II, i Savoia avevano quasi perso il ducato e le loro ricchezze; un secolo più tardi, la corte sabauda risplenderà sotto il governo del suo “Re Sole”, Vittorio Amedeo II.

Appena riesco, finisco parlando del progetto matrimoniale per Caterina.
 
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CITAZIONE (mounsier @ 9/5/2013, 09:41) 
Quanto a Francesca Caterina (1595-1640) nel 1611 il padre il duca Carlo Emanuele I di Savoia aveva pensato ad un matrimonio tra la figlia ed Enrico di Savoia Nemours (1572-1632) figlio di Giacomo di Savoia Nemours e di Anna d'Este, divenuto erede del ducato Nemours nel 1695 dopo la morte del fratello, morto scapolo. Enrico aveva però già concluso le trattative matrimoniali con Anna di Lorena figlia del duca d'Aumale Carlo I di Lorena e di Maria di Lorena-Elbeuf. ma ritenendo il matrimonio con la figlia del duca di Savoia più vantaggioso procedette a sciogliere le trattative nuziali con Anna di Lorena. Carlo Emanuele I, contento di questo accolse Enrico come un figlio, chiendo la dispensa papale, concessagli in breve tempo da papa Paolo V, e fu data notizia alle corte europee. Caterina era favorevole alle nozze, si dice che era solita leggere versi e biglietti scritti da Enrico che acquistò a Parigi tutto il necessario per le nozze. Il matrimonio era pronto per essere celebrato quando dalla Spagna giunse un secco rifiuto ad accettare le nozze e il matrimonio saltò. Enrico riprese i contatti con il duca d'Aumale che acconsentì alle nozze per la figlia celebratesi nel 1618. Carlo Emanuele I per ripagare il parente dell'offesa subita dal re di Spagna che non lo riteneva all'altezza di sua nipote, figlia di un'infanta di Spagna, gli assegnò una pensione annuale di ventimila ducati.

:o: .... non mi ero accorta che, nel frattempo, avevi già postato tu la storia sfortunata della relazione tra Caterina e il cugino Enrico di Savoia Nemours :) E, grande! :D , hai trovato anche un ritratto di Caterina che non sia uno di quegli orribili santini in cui le due sorelle sono in abito monacale e dubito anche che i volti ritratti siano stati davvero i loro.
In questo caso, a differenza della sorella Maria, tutti i libri e le fonti che ho letto concordano nell’affermare che ci fosse da parte di entrambi i promessi sposi la voglia di concludere il matrimonio. Caterina ed Enrico si erano conosciuti alla corte torinese, durante le visite del cugino. La rottura della promessa del Nemours con Anna di Lorena costò al duca ben ottantamila scudi d’oro. La relazione tra Caterina ed Enrico è ben vista dal duca, sia perché amata dal padre sia perché non c’erano progetti matrimoniali particolari in vista per la ragazza, anche perché quarta figlia del duca. Caterina, di solito timida e riservata, gradisce a tal punto il cugino che giunge a chiedere al padre di poter concludere la trattativa. Tutto è pronto: vengono avvisate le corti europee, i preparativi per le nozze sono avviati, si tratta di un matrimonio presumibilmente d’amore e non per ragioni di stato.

Già all’annuncio del fidanzamento, però, il re di Spagna protesta con il duca Savoia per il rango troppo modesto dello sposo, o, forse, offeso per la scelta ricaduta su un francese anziché su uno spagnolo di pari rango. Leggo che Carlo Emanuele provò ad opporre resistenza ai parenti spagnoli finchè acadde un episodio spiacevole a Torino: un inviato spagnolo, che aveva lo scopo di convincer il duca ad annullare il fidanzamento, venne assalito da alcuni francesi della corte di Enrico di Savoia Nemours, offesi per il trattamento verso Enrico. Inoltre, ma su questo non ho trovato molti riscontri, probabilmente la Spagna lasciò intravedere a Carlo Emanuele la possibilità di un matrimonio con la casa regnante iberica. Fatto sta che le nozze furono annullate, con grande rammarico sia di Enrico sia di Caterina, che alla fine scelse la vita religiosa.
 
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view post Posted on 13/5/2013, 16:49

Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Maria Clotilde @ 11/4/2013, 22:45) 
Cristina di Francia: la prima Madama Reale (1606 – 1663)
Il castello del Valentino: le stanze di Maria Cristina

Vorrei aggiungere qualche cenno sull'arte al tempo di Cristina, cercando di consocere meglio la duchessa entrando nelle stanze della sua residenza preferita: il castello del Valentino che contribuisce a dare lustro a Torino e rifugio a Cristina, anche se la realizzazione e’ sottotono rispetto al progetto iniziale (degli otto padiglioni previsti ne sono edificati solo quattro)
Piu’ che descrivere il palazzo, lascio parlare le immagini delle stanze volute da Cristina.
La camera da letto della duchessa era detta “delle rose” perche’ adornata con questo fiore: Cristina era anche nominalmente regina di Cipro e la rosa era il simbolo di quest’isola.

Stanza Verde, dal colore della tappezzeria, decorata dopo la morte di Vittorio Amedeo. In uno degli affreschi, Flora, con cui Cristina ama identificarsi, e’ accanto a vasi vuoti, a ricordare la morte del marito, con pochi fiori secchi a terra. E’ presente un toro bianco: il marito era del segno zodiacale del toro. Sulle pareti scende della Metamorfosi di Ovidio richiamano l’idea della rinascita e della continuita’ della dinastia.
(IMG:http://i50.tinypic.com/nv2l3l.jpg)

Sala della Nascita dei Fiori o del Valentino: torna la figura di Flora sul soffitto, con lo sfondo del Valentino e dei giardini verso il fiume mai realizzati. Sono presenti temi scientifici negli alambicchi usati per distillare i profumi dai fiori.
(IMG:http://i48.tinypic.com/157zyoo.jpg)

Gabinetto dei fiori indorato: sulle pareti a fondo azzurro con gli stucchi bianchi, otto specchi rimandano all’infinito l’immagine di chi e’ al centro della stanza.
(IMG:http://i46.tinypic.com/aa8yet.jpg)

Sala dei Gigli:
il fiore di Francia si ripete piu’ volte su uno sfondo ambrato e delicato.
(IMG:http://i48.tinypic.com/33kprbr.jpg)

Salone d’Onore: le architetture dipinte incorniciano le scene storiche che rappresentano i rapporti di alleanza tra Francia e Savoia
(IMG:http://i49.tinypic.com/96i7th.jpg)

Sala dei Pianeti o dello Zodiaco:
(IMG:http://i50.tinypic.com/ay0x1j.jpg)

Stanza del negozio:
(IMG:http://i48.tinypic.com/5b2oeu.jpg)
(IMG:http://i49.tinypic.com/2dufb50.jpg)

Sala della caccia:
(IMG:http://i49.tinypic.com/2ni8tax.jpg)
(IMG:http://i45.tinypic.com/dvoxgk.jpg)

Stanza delle Feste e dei Fasti: ultima sala ad essere stata decorata, dopo la morte di Maria Cristina. L’affresco al centro del soffitto rappresenta la magnificenza sovrana, con le Arti e la Scienza che le rendono onore, con la scritta “Luce mansura per aevum”.
(IMG:http://i50.tinypic.com/1o7oll.jpg)

Le fotografie sono riprese dalla pubblicazione “Le grandi residenze sabaude” di Allemandi & C. Editore. In questo caso, non riporto la mia testimonianza diretta perche' un cosi' bel gioiellino e' chiuso al pubblico da quando io ho ricordi di Torino. Questo perche', secondo le spiegazioni che ricevo dal numero verde della regione Piemonte? Perche' il castello e' la sede della Facolta' di Architettura e quindi ( :th_019_.gif: ) non si puo' visitare quando ci sono studenti/professori/lezioni. Boh... me lo devono rispiegare. Infatti si puo' visitare di recente ma solo attraverso un gruppo privato e di sera (e chiedono ben 25 euro a testa!!). Non capisco.

Per completare il quadro delle costruzioni di quest’epoca, aggiungo anche qualche immagine della Villa della Regina, residenza collinare di Maurizio di Savoia e Ludovica. Dapprima sede dell’Accademia dei Solinghi che radunava artisti, scienziati e intellettuali dell’epoca, divenne la residenza preferita delle due regine di Sardegna Anna Maria d’Orleans e Maria Antonia Ferdinanda di Spagna.
(IMG:http://i49.tinypic.com/fyit02.jpg)
(IMG:http://i47.tinypic.com/2gws0zq.jpg)
(IMG:http://i45.tinypic.com/ojin93.jpg)
(IMG:http://i50.tinypic.com/2dsmedj.jpg)

Concodiamo con te, assurdo che non si possa visitare il Castello del Valentino. Ma come è pure assurdo che adesso è di nuovo chiuso al pubblico Palazzo Cavour, la residenza del Conte di Cavour e della Contessa di Castiglione. Era stata aperta per i 150 anni dell'Unità d'Italia e ora è di nuovo chiuso al pubblico.

Bellissima la Villa della Regina, ci dev'essere una visuale favolosa là. Ma a proposito della Villa della Regina, avevamo letto che Vittorio Amedeo II aveva dato le chiavi della Vigna (altro nome conosciuto della Villa della Regina) alla sua favorita Jeanne De Luynes Contessa di Verrua, la famosa Dama di Voluttà.

E sempre per quanto riguarda la Villa della Regina, fu anche residenza di un'altra donna molto famosa, Paolina Bonaparte, la sorella di Napoleone, che mal sopportava Torino e dopo un periodo a Palazzo Chiablese, si trasferì a Villa della Regina per mettere il fiume (il Po) in mezzo tra lei e il marito Camillo Borghese, poi divenne sua residenza anche il Castello di Stupinigi.
 
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view post Posted on 13/5/2013, 17:57
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Marie-Antoinette

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Posso fare una domanda oziosa? Chiudere al pubblico delle residenze che sono delle opere d'arte, non è un danno pecunario,oltre che per gli appassionati che non possono godere delle bellezze del nostro Paese?
 
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view post Posted on 14/5/2013, 00:09
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (veu @ 13/5/2013, 17:49) 
Bellissima la Villa della Regina, ci dev'essere una visuale favolosa là. Ma a proposito della Villa della Regina, avevamo letto che Vittorio Amedeo II aveva dato le chiavi della Vigna (altro nome conosciuto della Villa della Regina) alla sua favorita Jeanne De Luynes Contessa di Verrua, la famosa Dama di Voluttà.
E sempre per quanto riguarda la Villa della Regina, fu anche residenza di un'altra donna molto famosa, Paolina Bonaparte, la sorella di Napoleone, che mal sopportava Torino e dopo un periodo a Palazzo Chiablese, si trasferì a Villa della Regina per mettere il fiume (il Po) in mezzo tra lei e il marito Camillo Borghese, poi divenne sua residenza anche il Castello di Stupinigi.

Il tuo (o preferisci vostro?) intervento è gradito ma, confesso, mi sta mettendo in crisi per cui scrivo in dettaglio tutti i miei dubbi. Magari, tutti assieme, ne veniamo a capo :D

Innanzi tutto preciso una cosa che io non avevo ben chiara fino a qualche anno fa. La Villa della Regina e la Vigna di Madama Reale sono due residenze distinte e, invece, constato ancora che spesso sul web o in alcuni articoli si fa confusione. Il fraintendimento nasce dal fatto che Villa della Regina è l'unica residenza che oggi testimonia il gusto seicentesco della nobiltà torinese di risiedere in collina, destinando parte della proprietà a vigneto; da qui il nome di molte ville dell'epoca.

Vigna di Madama Reale.
Strada comunale di San Vito Revigliasco
Fu voluta dalla Madama Reale Cristina, nel 1622, sulla collina in località San Vito, su progetto di Costaguta, prima, e di Amedeo di Castellamonte, in seguito.
Nella raccolta Theatrum Sabaudiae, l'opera in due volumi voluta dal figlio Carlo Emanuele II, è presente il progetto seicentesco della villa: un corpo centrale con salone e belvedere, padiglioni angolari e giardini simmetrici. La Vigna è fastosa coma una reggia, costruita e decorata secondo i gusti raffinati di Cristina. Oggi resta solo uno dei padiglioni, detto anche Villa Abegg, dal nome degli ultimi proprietari, industriali svizzeri, che l'acquistarono dopo la Restaurazione e la donarono alla città di Torino. La reinterpretazione del giardino seicentesco secondo il gusto ottocentesco del parco romantico si deve a questi proprietari.
Di proprietà pubblica, oggi il diritto d'uso della Villa è stato concesso alla Compagnia di San Paolo per 99 anni, in cambio del restauro dell'edificio.


Vigna di Madama Reale, 1670

Villa Abegg oggi

Villa della Regina
Strada comunale Santa Margherita
Seicentesca anch'essa, fu voluta da Maurizio di Savoia, colto e raffinato cognato di Cristina, e divenne la residenza di lui e della moglie Ludovica, figlia di Cristina. Fu anche detta, infatti, Villa Ludovica. Fu progettata, poco prima della sua morte, dall'architetto romano Ascanio Vitozzi, che progettò anche il Palazzo Ducale di Torino. L'opera fu portata a termine da Carlo e Amedeo di Castellamonte.


La posizione è davvero invidiabile e la vista, confermo, è emozionante, arrivando fino ad osservare gran parte dell'arco delle Alpi piemontesi, nelle giornate nitide. Purtroppo, non era una giornata nitida quella in cui ho preso questa fotografia ma la posto ugualmente perchè mostra i risultati del ripristino dell'antica vigna, nel giardino dietro la villa, effettuato nel 2007-2008, se non erro.




Divenne la residenza preferita delle due regine di Sardegna: Anna Maria d’Orleans, la prima Regina, in quanto moglie di Vittorio Amedeo II, e Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, moglie di Vittorio Amedeo III. Da qui il nome successivo: Villa della Regina. Sotto la guida dello Juvarra, con Anna Maria d'Orleans, si rimette mano al piano nobile e al giardino, un delizioso e armonioso equilibrio di natura e di architettura.

Giuro che arrivo al dunque, scusate :th_039_.gif:
Partendo da quello che mi ricordavo, cioè la predilezione della regina Anna per questa residenza, mi è sembrato strano che Vittorio Amedeo l'avesse destinata come una delle residenze della contessa di Verrua, anche se la contessa era stata scelta come dama della regina, e allora ho cercato in rete.
Leggo che la Villa era considerata il "giardino segreto" di Anna di Orleans, dove si rifugiava sembra anche per coltivare le sue relazioni clandestine.... e allora, se ci fosse stato anche Vittorio Amedeo con la contessa, doveva davvero esserci un eccessivo via-vai di mogli-mariti-amanti rispettivi in quella villa :lol:
Scherzi a parte, su alcuni siti istituzionali locali e in un articolo del Centro Studi Piemontesi leggo che il duca, poi re, aveva messo a disposizione della contessa un appartamento a Palazzo Ducale e la Vigna di Madama Reale, non la Villa della Regina, quindi. Il duca, gelosissimo, aveva le chiavi di tutti gli appartamenti della sua amante, la pedinava, piombava a trovarla senza preavviso in ogni momento della giornata e della notte.

Analogamente, leggo che Paolina Borghese risiedette per qualche mese sempre alla Vigna, non nella Villa della Regina, prima di abbandonare Torino, stanca della monotonia e provincialità della città, e di abbandonare anche il marito, stanca della vita matrimoniale. Durante questo veloce soggiorno, i coniugi Borghese tennero a battesimo il figlio della damigella di Paolina, Adele de Sellon, moglie di Michele di Cavour; il bambino era proprio Camillo Benso di Cavour.

Quindi sarei arrivata alla conclusione che entrambe le dame citate da Veu abbiano soggiornato alla Vigna e non alla Villa della Regina. Qualcuno ha qualche informazione in merito? Nulla di significativo dal punto di vista storico, per carità ;) : è solo per ricostruire la verità, dato che ho notato spesso questa ambiguità tra le due ville.

Scusate lo sproloquio
 
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170 replies since 15/1/2013, 14:21   13413 views
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