Maria Antonietta - Regina di Francia

Rivoluzione napoletana, i nobili che si immolarono per la libertà.

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Gianni Glinni
view post Posted on 3/11/2013, 14:29 by: Gianni Glinni




Le informazioni contenute in questa discussione sono straordinarie e sono realmente colpito dalla grande competenza e passione con le quali sono proposte. Vorrei dare il mio modestissimo contributo a questa discussione, ma dovrei chiedere un po' del vostro tempo e della vostra pazienza per spiegare da dove ho attinto le informazioni che vorrei trasmettervi. Mi chiamo Gianni Glinni e provengo da Acerenza. La famiglia di mio padre è di origine irlandese ed arrivò in Italia nel 1610 con la famosa "fuga dei conti", al seguito di O'Neill e O'Donnell. Nel 1988, quando iniziarono i lavori di ristrutturazione del palazzo danneggiato dal sisma del 1980, ritrovai conservate in alcune casse dei manoscritti di Joseph Ottomano Glinny, mio antenato vissuto a metà del 1700. Si tratta di studi di filologia e di mitologia. Io ero al corrente dell'esistenza di Ottomano per una corrispondenza tra lui e Mario Pagano e per una nota scritta dal filologo e vescovo luterano di Copenaghen Friederich Munter in occasione del suo viaggio in Italia. Mario Pagano aveva avuto come istitutore Pietro Glinni, aveva studiato ad Acerenza ed era stato ospite ad Acerenza di Joseph Glinni al quale era molto legato. Gli scritti di Joseph non sono mai stati pubblicati perché morì improvvisamente prima di poterlo fare, ma a giudicare dai commenti entusiastici di Pagano e Munter devono essere molto importanti. Esisteva una loggia alla quale appartenevano tutti, la Loggia della Filantropia, con sede a Napoli, forse fondata da Antonio Jerocade. Nelle vicende che succedettero con la rivoluzione napoletana, due fratelli Glinni, figli di Rosa, furono fucilati nella piazza antistante il palazzo sotto gli occhi della madre, una cosa atroce. Una straordinaria cultura caratterizzava moltissimi dei protagonisti della rivoluzione repubblicana, una cultura antica e con radici profonde. Nel susseguirsi delle ricerche che seguirono dopo il ritrovamento dei manoscritti, due eventi sorprendenti ed inaspettati sono accaduti: la riscoperta di una storia che si proietta nel passato fino al tempo della prima crociata e che si riferisce alla formazione dell'ordine dei Cavalieri Templari (sono felice e lusingato di incontrare finalmente una discendente di Pagano e che sia nota la linea diretta che collega i Pagano di Brienza con i Pagano che nel 1088 fecero donazioni all'Abazia di Venosa nel nome di Emma e dei figli Digidio ed Ugone); il ritrovamento veramente inconcepibile di un dipinto che è attualmente al centro di grandi attenzioni (ed anche polemiche) ma che sta girando il mondo: l'autoritratto di Leonardo da Vinci. Nella storia di questo quadro sono implicate famiglie come i Ruffo Baranello, i Caracciolo, i Sansevero etc. tutte coinvolte nella vicenda della rivoluzione napoletana. Sarei molto grato se potessi avere qualche notizia sui Baranello in particolare. Il quadro, denominato "Autoritratto Lucano di Leonardo" è stato sottoposto a ricerche scientifiche avanzatissime fatte da ben tre università (Federico II, Università di Chieti e Università di Tallinn) che ne confermano datazione e conformità con la scuola di Leonardo ( è stata ritrovata addirittura un'impronta uguale a quella presente sulla dama con l'ermellino) ed è stato riconosciuto dal più famoso leonardista esistente, Carlo Pedretti. Non ostante ciò, il fatto che provenga dal Sud Italia e che su di esso esista di fatto una specie di damnatio memoriae ha generato ostilità e sospetti incomprensibili e spesso diffamanti tra molti studiosi italiani soprattutto milanesi. Il quadro è un testimone muto della profonda ricchezza culturale che caratterizzava le famiglie nobili e liberali che appoggiarono la rivoluzione repubblicana. Una cultura illuminata che fu distrutta volutamente da chi la conosceva benissimo, Maria Carolina, che si vendicò in tal modo per quello che era accaduto alla sorella. Un'ombra tetra da allora è calata sul mondo culturale illuminato del Regno di Napoli, forse il più ricco ed evoluto nell'Europa di quel periodo. Dietro la storia affascinante che emerge dalle bellissime ricostruzioni che ho letto nella discussione, esiste un'altra storia che sarebbe fantastico riscoprire, quella che si lega ad una tradizione di sapienza e cultura le cui radici non solo trovano origine nelle terre del Sud Italia, ma che si sono sviluppate e trasmesse ininterrottamente per secoli ed alla luce delle quali è possibile comprendere cosa in realtà è stata la rivoluzione repubblicana a Napoli e forse anche perché è oggi cosi poco ricordata.
 
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46 replies since 18/1/2013, 11:49   11536 views
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