Non è una vera e propria nuova pubblicazione, ma finalmente è stato ristampato un piccolo gioiello scritto dallo storico Jean Dumont (
http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Dumont_%28storico%29): "Pourquoi nous ne célèbrerons pas 1789", tradotto in italiano "I falsi miti della Rivoluzione francese" [prefazione di Giovanni Cantoni], edito da Effedieffe, 2013, 104 p., ill., brossura, 2 ed., € 20,00.
Pubblicato nel 1989 in occasione del bicentenario della Rivoluzione Francese, "il libro di Jean Dumont - studioso noto in tutto il mondo come esperto di storia religiosa - è una galleria di tutte le menzogne rivoluzionarie e dei motivi per cui molti studiosi francesi si sono rifiutati di festeggiare il bicentenario del 1789. Il volume è ricco di dati e di informazioni ed ha l'ulteriore merito di porre in evidenza come fu la religione, ancor più che la stessa monarchia, il reale nemico dei rivoluzionari".
«La morte del cristianesimo è nella rivoluzione francese, oggi come ieri».
Tra le menzogne celebrate e miti inventati dalla propaganda ci sono la presa della Bastiglia, l’epopea dei Volontari dell’Anno III (800.000 disertori su 1.200.000 chiamati alle armi nel 1794!), la modernizzazione decisiva del popolo al potere, la realizzazione del consenso nazionale, quella di un insegnamento libero, quella di creare un consenso sociale, quella di mettere in atto un nuovo di spirito imprenditoriale.
Vengono poi messe in luce le ignominie rivoluzionarie quali il Terrore, la ferocia, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio – veri e propri predecessori dei gulag. Si riporta l’aneddoto di 1440 sventurati uccisi nella sola Parigi, fra i carcerati, nel settembre del 1792 e 120.000 vittime in Vandea, massacrate a sangue freddo, tanto che si arrivò a conciare le pelli degli ammazzati per farne stivali e paralumi (e questo accadde veramente a differenza di altre leggende).
«Ecco la menzogna più grande di tutte: la dissimulazione del vero progetto, cioè l’anticristianesimo. Ma, si dirà, se la Rivoluzione non è veramente né anti-aristocratica né anti-monarchica, che cos’è? Essa è ciò che i suoi amici democratico-cristiani d’assalto si sono ingegnati a dissimulare fino ad oggi. Essa si spiega attraverso un “mese chiave”, sul quale bisogna attirare l’attenzione. Questo mese – che va dal 7 luglio 1792 (monarchico) al 10 agosto successivo (quando viene distrutta la monarchia) – rivela una specificità della Rivoluzione più significativa di ogni altra, perché ribalta tutto. Questa specificità è l’anticristianesimo totalitario, la sola vera essenza della Rivoluzione francese e il suo unico vero progetto, iniziale e finale».
À bientôt.