Ritratto di corte a Mantova

Solo per comodità le chiamiamo Gonzaga "minori"


Parmigianino - Camilla Gonzaga (1500-1585) con i tre figli - Museo del Prado.
Nipote di Francesco II marchese di Mantova (figlia del fratello minore Giovanni, signore di Vescovato), sposò il conte Pier Maria III Rossi di San Secondo.


Parmigianino - Pier Maria III Rossi marchese di San Secondo (1504-1547) - Museo del Prado.
Era figlio di Troilo I de' Rossi e Bianca Riario, figlia a sua volta di Girolamo Riario e di Caterina Sforza, e sorellastra di Giovanni delle BandeNere (https://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Maria_III_de%27_Rossi).

Anche questa elegantissima signora un verde è un'esponente dei Gongaga cadetti:



Il ritratto è opera della pittrice Lavinia Fontana (1552-1614), famosa ritrattista vissuta a cavallo del '500 e del '600, prima a Bologna e poi a Roma. Il quadro è conservato presso la Galleria Canesso di Parigi, e le didascalie dicono: "Ritratto di Laura Gonzaga in verde".
Secondo alcuni potrebbe essere Laura Gonzaga (1547-1596), figlia di Carlo marchese di Gazzuolo e cugina di Vespasiano duca di Sabbioneta (entrata in convento a circa vent'anni).

Ma, secondo altri (www.robertsimon.com/pdfs/Fontana_portrait.pdf), nonostante la didascalia ufficiale, potrebbe essere proprio la figlia di Vespasiano Gonzaga, vista la notevole somiglianza con quest'altro ritratto:


Isabella Gonzaga (1565-1637), duchessa di Sabbioneta, andata in sposa nel 1584 al principe Luigi Carafa di Stigliano. E' quella potentissima signora che ritroviamo a Napoli, nel Palazzo di via Chiaia protettrice di Caravaggio (#entry529765368).

Edited by elena45 - 24/12/2018, 14:10

La decadenza toccò anche le ultime esponenti femminili della famiglia Gonzaga.
Ne voglio ricordare una:


Giovanna Fratellini - Eleonora Luisa Gonzaga (1686-1742) - Galleria degli Uffizi.
Figlia del duca di Guastalla Vincenzo, fu costretta a sposare, contro la sua volontà, il vecchio e laido Cardinale Francesco Maria de Medici (1660-1711), nel tentativo disperato di dare un erede alla dinastia fiorentina.
Rimasta vedova, vagò per l'Italia ed ebbe molti amorazzi clandestini. Si spense a Padova, del tutto demente.

Photo Scala Florence - Courtesy of the Ministero Beni e Att. Cult.

I due erano direttamente imparentati (vedi schema sotto), ma non credo che questo c'entri con la sepoltura. Bisogna invece sottolineare ancora una volta gli effetti dell''inbreeding.

La povera Eleonora Luisa era la prima di tre figli tutti più o meno ritardati, avuti da Vincenzo Gonzaga, quarto duca di Guastalla, in età matura: costui aveva sposato la figlia di suo cugino, Ferrante III Gonzaga, terzo duca di Guastalla, senza eredi maschi, e alla fine ne aveva ereditato il ducato. Ma da lei aveva avuto pure tre figli deficienti.
Di Eleonora Luisa abbiamo già detto.
Il fratello, Antonio Ferrante, divenne il quinto duca alla morte del padre, ma era il meno adatto a governare: rozzo, ignorante, sciancato. Una sera, tornando dalla caccia tutto infreddolito, si fece strofinare il corpo con alcol; si avvicinò troppo presto al camino per scaldarsi e prese fuoco!
Morto senza eredi, gli successe il fratello minore, Giuseppe Maria, sesto e ultimo duca di Guastalla: demente, mezzo paralitico, pieno di tic e manie, che per un nonnulla scoppiava a piangere e che aveva tanta paura della morte per assassinio da non uscire dalle sue stanze!

Pensate: costoro erano diretti discendenti di Isabella d'Este!


Vincenzo Gonzaga (1634-1712), 4°duca di Guastalla.


Antonio Ferrante Gonzaga, 5° duca di Guastalla (1687-1729). Morì arso vivo a soli 41 anni.


Teodora d'Assia Darmstad (1706-1784), la duchessa vedova.


Giuseppe Maria Gonzaga (1690-1746), minus habens, ultimo duca di Guastalla.
Sposò anche lui una nobile tedesca: Eleonora Schleswig Holstein Sondenberg (1715-1760)

Per inquadrare meglio:


E' notizia recente del ritrovamento di una tavoletta lignea con l'effigie di Ferrante Gonzaga:


Ferrante I Gonzaga (1507-1577), conte di Guastalla, uomo di fiducia di Carlo V, Vicerè in Sicilia e Governatore a Milano, decorato con il Toson d'oro. Ebbe 11 figli dalla moglie Isabella di Capua (+1559), nobile napoletana, figlia ed erede del principe di Molfetta (titolo che trasmise al marito e ai suoi discendenti). Tra questi ben due condottieri, come il padre, e altrettanti cardinali.


Isabella di Capua (1510-1559), figlia di Ferrante Duca di Termoli e Antonia del Balzo. Portò in dote il principato di Molfetta e un palazzo della famiglia del Balzo nel comune di Alessano (LE) che divenne residenza signorile di questi Gonzaga.


Cesare I Gonzaga di Guastalla (1530-1575), figlio primogenito del suddetto, comandante in capo delle truppe spagnole in Italia (successo allo zio Federico). Sposò la sorella di San Carlo Borromeo ed ebbe un solo figlio maschio, Ferrante II.


Ottavio Gonzaga di Guastalla (1543-1583), ottavo figlio di Ferrante I, anche lui condottiero al servizio della Spagna. Prese parte alla battaglia di Lepanto.


Gian Vincenzo Gonzaga (1540-1591), uno dei due Cardinali figli di Ferrante I.


Francesco Gonzaga (1538-1566), l'altro figlio Cardinale.


Ferrante II Gonzaga (1563-1630), 1° duca di Guastalla. Politico al servizio della Spagna, sposò Vittoria Doria, figlia di Gianandrea, l'eroe di Lepanto, ed ebbe molti figli. Morì di peste e lasciò molti debiti.


Ferrante III Gonzaga (1618-1678), 3° duca di Guastalla, nipote del suddetto. Con lui si chiude la discendenza primogenita di Ferrante I, figlio di Isabella d'Este perchè ebbe solo due figlie femmine, anche loro destinate al declino. La prima Anna Isabella, sposò l'ultimo duca di Mantova, lo sciagurato Ferdinando Carlo; la seconda Maria Vittoria sposò il cugino di suo padre, il Vincenzo, di cui sopra e fu anche qui l'inizio della fine.

Scusate l'OT, ma è interessante.
Il principato di Molfetta venne venduto nel 1640, per un debito contratto da Ferrante II, a Gian Stefano Doria (1578-1643), Doge di Genova (considerato all'epoca il più ricco d'Italia), che lo donò al nipote Luca Spinola (#entry630161483) e rimase nella famiglia Spinola fino alla morte dell'ultimo esponente senza eredi nel 1784.

Edited by elena45 - 26/12/2019, 15:41

Il ramo cadetto dei Gonzaga di Novellara nasce molto addietro nella storia della casata, nel 1371, quando Feltrino Gonzaga (1300ca-1374), uno dei tanti figli di Ludovico I Gonzaga (primo capitano del popolo di Mantova e fondatore della dinastia), divenne signore di questo pezzo di territorio emiliano.
Questo ramo rimase alquanto confinato in periferia e non si distinse per grandi imprese: i suoi esponenti vissero nel loro palazzo, la Rocca di Novellara, costruita appunto per arroccarsi e difendersi.
Non mancò, tuttavia, l'amore per la cultura, tant'è vero che due cugine, Giulia e Taddea, sposarono due poeti, rispettivamente Niccolò d'Arco e Matteo Maria Boiardo.
Il primo conte di Novellara fu Alessandro I Gonzaga (1496-1530): i suoi figli, Camillo I, generale dell'Impero, e Alfonso I trasformarono la rocca in un'elegante dimora rinascimentale e accolsero nella piccola, ma raffinata corte artisti, musicisti e poeti. Esponente di spicco di questo gruppo fu il pittore Lelio Orsi che decorò il palazzo comitale.
Alfonso II fu il sesto conte di Novellara e sposò Ricciarda Cybo-Malaspina, un'esponente della ricca famiglia di signori di Massa e Carrara: con lui il piccolo stato raggiunsi il massimo del suo splendore.


Benedetto Gennari - Camillo I Gonzaga (1521-1595), 3° conte di Novellara - Museo Civico di Novellara.
Tratto da http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/...illo+I+gonzaga+

La numerosa famiglia (ebbero 13 figli) del conte Alfonso I Gonzaga e Vittoria di Capua (Colonna di Zagarolo per parte di madre):


Scuola lombarda - Alfonso I Gonzaga, 4° conte di Novellara (1529-1589) e famiglia. - Galleria Colonna, Roma.

L'opera è chiaramente datata 1581. Pertanto Alfonso non è ancora subentrato al fratello Camillo (1521-1595) morto senza eredi. Costui è all'estrema sinistra. Il futuro conte è dietro il tavolo e porge un cesto di ciliege alla figlia Alfonsina di pochi mesi sorretta dalla madre Vittoria di Capua. Sul lato destro della tela, si snodano, a corona attorno al tavolo, tutte le figlie del conte, in ordine cronologico: Costanza, di 11 anni, Faustina, di 9, Barbara, di 8, Vittoria, di 6 e Isabella, di 5; sul lato opposto è, invece, il figlio naturale, Giulio Cesare, di 7 anni. Il suo erede legittimo, Camillo, non è ancora nato.
La grande e bellissima tela, di incerta attribuzione (Pulzone, Pier Maria Bagnadore...) è alla Galleria Colonna perchè la contessa Vittoria era figlia di Giantommaso di Capua e Faustina Colonna.

Tra le 8 femmine:


Isabella Gonzaga di Novellara (1576-1630). Sposò prima Ferrante Gonzaga di Bozzolo ed ebbe 8 figli. Dopo la morte di Ferrante, ormai quarantenne, andò in sposa al cugino Vincenzo II Gonzaga (1594-1624), VII duca di Mantova, di quasi vent'anni più giovane, che per lei aveva smesso la porpora cardinalizia. Venne accusata di stregoneria e subì un processo a Roma dal quale venne assolta.


Pier Maria Bagnadore - Alfonsina Gonzaga di Novellara (1580-1647) - Museo Civico Riva del Garda.
Sposò Gianangelo Gaudenzio Madruzzo (1562-1618), piu anziano di lei di quasi 20 anni, vedovo con tre figlie, capitano della Rocca di Riva del Garda, legato da amicizia con il Duca di Mantova.


Artista mantovano - Questa dovrebbe essere la famiglia di Alfonsina e G.G. Madruzzo durante un rito celebrato dal Venerabile parente, il Vescovo Francesco Annibale Gonzaga dei marchesi di Gazzuolo (#entry547074011) - Collezione privata.
Tratto da http://fll-italia.it/UploadDocs/5168_Art_05_bertelli.pdf


Cesare Gennari - Alfonso II Gonzaga, 6° conte di Novellara (1616-1668), nipote del suddetto.


Benedetto Gennari - Ricciarda Cybo-Malaspina (1622-1683), moglie del suddetto - Gallerie estensi, Modena.
Era una dei 14 figli di Carlo I marchese di Massa e Carrara (1581-1662) e Brigida Spinola; sorella del potente cardinale Alderano Cybo Malaspina e di Veronica Salviati, duchessa di San Giuliano (anche lei brutta come Ricciarda), passata alla storia per la efferatezza (www.baroque.it/curiosita-del-period...-malaspina.html).

Con il figlio Camillo III cominciò la decadenza e il nipote Filippo Alfonso fu l'ultimo conte, perchè mori di tubercolosi, senza eredi, a soli 26 anni.


Benedetto Gennari - Camillo III Gonzaga di Novellara (1649-1727) - Museo Civico di Novellara.


Ambito emiliano - Matilde d'Este (1673-1732), moglie del suddetto - Museo Civico di Novellara.
Dietro lo sguardo gentile si nascondeva la follia che la spinse a usare il veleno per sbarazzarsi dei nemici.


Benedetto Gennari - Filippo Alfonso Gonzaga (1702-1728), ottavo e ultimo conte di Novellara - Museo Civico di Novellara.


Francesco Chiocchi - Ricciarda Gonzaga di Novellara (1698-1768) - Museo Civico di Novellara.
Unica sorella del suddetto, ereditò tutto: aveva il nome della nonna e ne acquistò anche il cognome sposando il duca Alderano I Cybo Malaspina (1690-1731), 4° duca di Massa e Carrara. E come sua nonna, non era certo avvenente.


Alderano I Cybo Malaspina (1690-1731), duca di Massa Carrara, marito della suddetta. Ebbero tre figlie femmine, la primogenita ereditò il ducato:


Maria Teresa Cybo-Malaspina (1725-1790), figlia dei suddetti. Fu duchessa di Massa e principessa di Carrara, per successione; duchessa di Modena e Reggio per matrimonio. Fu al centro di diversi progetti matrimoniali per l'eredità che avrebbe portato in dote, nonostante la sua scarsa avvenenza. Alla fine sposò Ercole III d'Este andando incontro a un matrimonio infelice (#entry526610174).

Concludendo:


Ripeto, altre notizie sui Gonzaga di Novellara le trovi qui (i ritratti tra il minuto 9.39 e il minuto 11.27):

Video

Edited by elena45 - 17/8/2019, 15:54

Grazie dei complimenti. Il Museo di Novellara, però, potrebbe pubblicare qualcosa di più preciso.

La notizia del 2013 mi era sfuggita: sarebbe stato trovato il ritratto che Leonardo fece a Isabella d'Este, a partire dal famoso bozzetto conservato al Louvre.



Riporto comunque l'ultimo aggiornamento:
www.corriere.it/cultura/15_febbraio...7ba5f55e9.shtml

Non osavo pronunciarmi perchè non sono un'esperta, ma il quadro non mi sembra proprio di Leonardo. I contorni sono troppo netti, i colori troppo vivi, rispetto al famoso " sfumato" leonardesco.
Sono completamente d'accordo con Tiziana e Casanova.