Maria Antonietta - Regina di Francia

Diario di viaggio 2014, Splendori e miserie dei cortigiani

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view post Posted on 18/11/2014, 20:11
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (LadyReading @ 18/11/2014, 13:09) 
Aleeeeee!!! :wub:

Claudiaaaaa!!!!! :wub:
 
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view post Posted on 18/11/2014, 20:26
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Maurº @ 16/11/2014, 20:51) 
No, a me non dispiace neanche un po'... però potresti approfittarne per mettere su un topic sui tuoi viaggi :P

Ma non ho il tuo spirito e la tua verve. Il mio diario risulterebbe noioso e pieno di giudizi storico-artistici (spesso anche negativi e caustici su luoghi e opere tendenzialmente molto apprezzati)!
 
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view post Posted on 18/11/2014, 21:53
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Arciduca /Arciduchessa

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[QUOTE=*§Yue§*,18/11/2014, 20:26 ?t=69322783&st=60#entry565852055]
CITAZIONE (Maurº @ 16/11/2014, 20:51) 
Il mio diario risulterebbe noioso e pieno di giudizi storico-artistici (spesso anche negativi e caustici su luoghi e opere tendenzialmente molto apprezzati)!

Evviva i pareri che si discostano dalla norma e che, nel caso tuo, sarebbero più che sufficientemente argomentati. Sempre istrittuvo vedere le solite cose da un'angolatura diversa. La verve la aggiungeranno poi Mauro e Ale (Bentornato! Leggo tutt'ora con piacere i tuoi passati interventi) nei loro commenti ;)

Mauro, sempre spassosissimo il tuo racconto. Grazie!
 
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view post Posted on 18/11/2014, 22:49
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Arciduca /Arciduchessa

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Grazie Maria Clotilde
:th_039_.gif:
 
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view post Posted on 19/11/2014, 06:58
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (*§Yue§* @ 18/11/2014, 20:26) 
Ma non ho il tuo spirito e la tua verve. Il mio diario risulterebbe noioso e pieno di giudizi storico-artistici (spesso anche negativi e caustici su luoghi e opere tendenzialmente molto apprezzati)!

Allora, primo: meglio un commento anche di parte ma fatto con cognizione di causa che uno cosa scritta a sproposito tanto per fare, poi se è caustica pazienza. Contro l'acidità c'è un rimedio sovrano, ma non telo posso dire davanti a delle signore perché sono un bimbo educato. :ph34r:
Per giunta, io difficilmente mi schiodo dal mio tinello, mentre sei più ad ampio spettro.

Secondo, tu inizia e poi vedrai che col tempo ti assesti. La gente cambia, evolve, matura, e sperimentando scopre che cosa la diverte e che cosa no e che cosa le viene benee che cosa no.
Alla tua età ero molto sul genere "Ce l'ho solo io e comunque è d'oro", col passare del tempo sono sceso a più miti consigli, e sopratttto sono smontato dal seggiolone. :D

Terzo, se serve ti mando il Bepi...

CITAZIONE (Maria Clotilde @ 18/11/2014, 21:53) 
Mauro, sempre spassosissimo il tuo racconto. Grazie!

Grazie, sei molto umana :D

E mi raccomando, Fantozzi: li punti sul 27... il numero dei miei anni...

 
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view post Posted on 20/11/2014, 12:40
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Marie-Antoinette

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Mi sono divertita tantissimo,come sempre, e ho fatto incetta di foto. :P
E' bello ritrovare delle persone cosi' preparate e piene di ironia,lieta di ritrovarti Alessandro.
Mauro ha ragione,Johnatan dovrebbe aprire un suo diario di viaggio.
Ci farebbe conoscere molte cose,e conoscere un modo diverso di vedere un'opera d'arte non fa certo male.
Mauro se mai scriverai un libro,saro' una delle tue prime ammiratrici.
Chapeau :th_039_.gif:
 
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view post Posted on 21/11/2014, 19:24
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Marie-Antoinette

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Anna, ho da anni in cantiere una biografia di Liselotte. Compilazione pura, ma dato che in Itaia non c'è nulla su di lei (anche perché non la conosce nessuno....) potrebbe andare lo stesso
 
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view post Posted on 21/11/2014, 21:18
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Delfino / Delfina

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Eccome se potrebbe andare. Datti una mossa, Mauro, sto aspettando :D
 
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view post Posted on 22/11/2014, 13:00
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Marie-Antoinette

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Potrebbe andare??? Ma certo. Chi e' appassionato di storia non potrebbe lasciarsela scappare. Sono anni che ne cerco una.
Vedi,alcune copie le hai gia' vendute a scatola chiusa.
 
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lorenza56
view post Posted on 23/11/2014, 12:51




CITAZIONE (Maurº @ 19/11/2014, 06:58)
CITAZIONE (*§Yue§* @ 18/11/2014, 20:26) 
Ma non ho il tuo spirito e la tua verve. Il mio diario risulterebbe noioso e pieno di giudizi storico-artistici (spesso anche negativi e caustici su luoghi e opere tendenzialmente molto apprezzati)!

Allora, primo: meglio un commento anche di parte ma fatto con cognizione di causa che uno cosa scritta a sproposito tanto per fare, poi se è caustica pazienza. Contro l'acidità c'è un rimedio sovrano, ma non telo posso dire davanti a delle signore perché sono un bimbo educato. :ph34r:
Per giunta, io difficilmente mi schiodo dal mio tinello, mentre sei più ad ampio spettro.

Secondo, tu inizia e poi vedrai che col tempo ti assesti. La gente cambia, evolve, matura, e sperimentando scopre che cosa la diverte e che cosa no e che cosa le viene benee che cosa no.
Alla tua età ero molto sul genere "Ce l'ho solo io e comunque è d'oro", col passare del tempo sono sceso a più miti consigli, e sopratttto sono smontato dal seggiolone. :D

Terzo, se serve ti mando il Bepi...

CITAZIONE (Maria Clotilde @ 18/11/2014, 21:53) 
Mauro, sempre spassosissimo il tuo racconto. Grazie!

Grazie, sei molto umana :D

E mi raccomando, Fantozzi: li punti sul 27... il numero dei miei anni...


Mauro ha ragione *§Yue§* la gente cambia, matura. Credimi, come me ci sono tanti estimatori "silenti" che seguono con interesse i tuoi interventi, sempre così pertinenti e dettagliati. Bravo!
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 23/11/2014, 20:12




Il pragmatismo casanoviano invita a considerare che non siamo più ai tempi del Gutemberg e, con buona pace del magonzese, prenderei in considerazione una delle recenti iniziative di self publishing.

Tra le tante che ho scartabellato, mi pare che questa di Lafeltrinelli
(www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/P...-tuo-libro.html)
sia degna di nota perché sembra fornisca anche il numero ISBN.

Quindi, a generale richiesta, e ad hortandum, inviterei il nostro riottoso autore in pectore a mettersi all'opra. Con i conforti e le benedizioni dell'universo forum, onde riemerga dalle sudate carte e mostri al colto pubblico, e ovviamente all'inclita guarnigione, l'opera sua. Che se ho ben capito riguarda la Principessa Palatina, giusto?

Da ultimo una sommessa richiesta: con tante leggi inutili e non applicate ne varerei una ferrea: obbligare chiunque stia per dare alle stampe un'opera storica a corredarla di un opportuno indice dei nomi. Pratica spesso colpevolmente trascurata. Stano perchè con la funzione "cerca" o "trova" che dir si voglia, oggidì compilare l'indice è una barzelletta. Un tempo si faceva con le schede ed erano dolori. Infatti le cretinate scritte negli indici dei nomi si sprecavano.

Rimaniamo in compunta attesa dei divisamenti del novello autore.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 23/11/2014, 20:50
 
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view post Posted on 30/11/2014, 21:37
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Marie-Antoinette

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Diario di viaggio, capitolo decimo: cinque, uno dopo l’altro!


Siamo rimasti soli, le nostre donne sono tutte tornate in Italia.


Che fare? No, accasciarsi in un angoletto buio e singhiozzare non è nel nostro stile; ci si muove, no? Giornata da ex dimore private diventate museo. Arriviamo a Parigi di buon mattino per passeggiare un po’ per il Marais mentre aspettiamo l’apertura del Musée Carnavalet, il museo dedicato alla storia parigina dalle origini ai nostri giorni; è un posto che mi è sempre piaciuto molto, ci vado ogni volta che mi reco a Parigi, e ho attaccato il vizio anche ad Ale. La storia del palazzo che lo ospita è lunga, inizia verso la metà del ‘500, deve il suo nome a una sua proprietaria, la vedova di un signore bretone che di cognome faceva Kernevenoy, che fu rapidamente deformato in un più semplice Carnavalet dai parigini. È a metà del ‘600 che Mansart lo risistema su ordine del proprietario del momento, e dopo qualche anno passa di mano e nello stesso tempo acquista una locataria d’eccellenza: Marie de Rabutin Chantal, marchesa de Sévigné, la celebre epistolografa, che è probabilmente la più famosa tra le persone che sono passate nelle sale dell’Hôtel Carnavalet.


Col passare del tempo la città di Parigi acquistò anche il limitrofo palazzo Le Pelletier de Saint-Fargeau per farne un corpo unico dove ospitare le collezioni d’arte, ivi comprese le ricostruzioni degli ambienti come il salone blu stile Luigi XVI in foto, che viene dall’Hôtel de Breteuil. Al museo va il primato di essere stato il primo ad allestire delle sale “periodiche”, ossia con degli arredi smontati da altrove e rimontati in loco: i saloni La Rivière furono inaugurati nel 1878. Ah, l’ingresso è gratuito tranne che per le esposizioni temporanee.


La chicca del momento è stata una ragazza che davanti al quadro di David Le serment du Jeu de Paume se n’è uscita con un: “Ah, mi ricordo di aver visto quella scena in una puntata di Lady Oscar”. La mia gigionata quotidiana, invece, è stata cercare apposta un numero per l'armadietto dove mi hanno fatto riporre lo zaino. Indovinato? Il 27, Fantozzi: il numero dei mei anni...


 

Il passo successivo è un altro piccolo museo nel Marais, quartiere che io apprezzo particolarmente: il Musée Cognacq-Jay, altro museo di proprietà della città di Parigi, e con ingresso gratuito. Frutto di un legato, la città lo riceve alla morte del fondatore dei grandi magazzini La Samaritaine, il che prova che non necessariamente il denaro non fa la cultura. Per anni Ernest Cognacq, assieme alla moglie Marie-Louise Jay, raccoglie quadri e altre opere d’arte di autori che vanno dal Canaletto a Fragonard, dalla Vigée-Le Brun a Quentin de La Tour; le sale sono arredate con mobilio e oggetti d’epoca. Fra le varie curiosità possiede un ritratto che si suppone essere Alexandrine Lenormant d’Étioles, la figlia di m.me de Pompadour.


Il museo è piccino, sì e no una decina di stanze, e si visita in poco tempo.


Pranzo al volo, in uno dei vari Hippopotamus sparsi per la città.

Complimenti per la scelta che svela che sono furbo come uno scoato mojo (espressione di mia nonna, non ne ho la certezza ma temo che lo spazzolino bagnato in questione sia lo scovolo del cesso): sono erbivoro e vado a mangiare in un posto la cui forza è la carne bovina alla griglia. Giù di patate fritte a volontà e birrona, scandagliando il menù scorgo tra gli antipasti hummus e anche un curioso purè di vitellotte: bello, le ho sempre fatte come le patate normali, ma un purè viola è chic, più elegante di quello hummus che faccio io con le rape rosse che gli danno un colore ciclamino inteso che ho battezzato “Imbarazzo della Barbie”. Nota bene: Hippopotamus non è gratuito, a differenza dei due musei precedenti. No, lo dico perché magari uno potrebbe farsi un’idea sbagliata e pensare che Parigi è una specie di Puffolandia dove non va di moda il denaro.
Dobbiamo a un suggerimento di Alice la tappa successiva: il Musée Nissim de Camondo, ex palazzo privato appartenete a un banchiere collezionista d’arte che alla morte del figlio decise di lasciare il palazzo e gli arredi alla Francia, a patto che il museo fosse intitolato al giovane scomparso, caduto durante la prima guerra mondiale. Le collezioni constano di mobili, quadri, oggetti d’arte ma anche di oggetti di vita quotidiana come immensi servizi di piatti di Sévres e di Meissen o le pentole della cucina: il palazzo era una dimora patrizia, ed è allestita come poteva esserlo quando la famiglia vi abitava. Il Nissim de Camondo è annesso al Musée des Arts Décoratifs, il biglietto può essere cumulato; ha una curiosità che sono le visite teatralizzate, organizzate con cadenza mensile: una persona interpreterà il ruolo del maître d’hôtel del conte Moïse de Camondo per accompagnare i visitatori commentando il percorso.


L’hôtel è attiguo al Parc de Monceau, una perla del giardino paesaggistico. Voluto da Philippe Égalité, disegnato da Carmontelle e rimaneggiato da quel Thomas Blackie che creò anche il parco di Bagatelle, è disseminato di costruzioni (le fabriques) tipiche del giardino anglo cinese: dalla piramide alle rovine del tempio pagano ai ruderi gotici al ponticello veneziano, e così via; in epoca molto più tarda verranno aggiunti busti di scrittori e musicisti. Col tempo passerà dagli Orléans allo stato, con sorti alterne.

È legato a un episodio molto brutto durante il periodo della Comune: è stato teatro di esecuzioni sommarie di massa da parte dei plotoni d’esecuzione di Mac-Mahon, evento ricordato poi con la ricostruzione di un elemento dell'Hôtel de Ville.

Un caffè veloce al parco (costo di 1€60 contro i 2€10 di un caffè identico in bicchiere di plastica al parco delle Tuileries), e via verso il Musée des Arts Décoratifs.


Il Musée des Arts Décoratifs occupa una parte del Louvre, ma ha un ingresso indipendente e vi si accede da Rue de Rivoli. Ospita delle collezioni di svariati oggetti, dai quadri ai mobili ai gioielli, compreso il settore dedicato alla moda e al tessile, il tutto abbraccia un periodo che inizia dal Medio Evo e arriva ai nostri giorni. È diviso in settori, e racchiude dei veri e propri tesori, assieme a cose che io catalogo alla voce “perdita di tempo” che è la galleria dei giocattoli; lo so che sono ottuso, ma se devo scegliere se guardare una bambola di stracci medievale o un cavallino di latta anni ’30 invece di un gioiello Art Nouveau o un Fragonard scelgo i secondi, del resto ho sempre proclamato a pieni polmoni che di arte non capisco un accidenti ma che vado solo a gusto mio e interesse. Va detto che quando lo visito salto sempre a piè pari la parte più moderna, mi areno sul Liberty, ma faccio di corsa anche la parte medievale, che trovo pesante e deprimente, buia scura e stracarica di santi e madonne. Preferisco di gran lunga la parte suntuosa del XVIII secolo, quella più leggera ma spesso opulenta a sproposito del XIX e, ovviamente, quella folle innovativa e seducente dell’Art Nouveau. Non mancano anche qui, come al Carnavalet, le ricostruzioni di ambienti, come per esempio le sale dell’appartamento privato della famosa sarta Jeanne Lanvin o un salone proveniente dall’Hôtel de Serres.
I pannelli delle boiseries in foto erano stati eseguiti per un buodoir di Maria Antonietta, tanto per la cronaca.


Ora, dopo aver infestato anche questo abbiamo cambiato museo: poca strada, siamo andati al Louvre! Tanto, avendo fatto il museum pass avevamo accesso a una sessantina di musei e monumenti nella regione parigina, gratis o a prezzi ridotti e spesso saltando le code, al modico costo di 69 svanizche per sei giorni. Al Louvre si salta la fila alla biglietteria andando direttamente agli ingressi delle gallerie con libertà di entrare e uscire a volontà, per esempio: a Versailles no, perché sono bizantini strarompi e ti devono fare lo stesso un biglietto a importo zero.
Non avevamo molto tempo, e abbiamo iniziato con il visitare le nuove sale tematiche: anche il Louvre s’è convertito alle “period room”. Mai capita ‘sta mania di infilare l’inglese a buffo nei discorsi, lingua da volgari bottegai che qui da noi -in Francia non so- si usa per far sfoggio di una cultura che in genere non si ha e che non ci si pone nemmeno il problema e/o l’obiettivo di incrementare. Non capivo perché avessero smobilitato tutta la collezione di tabacchiere e la stragrande maggioranza dei gioielli dalla Galerie d’Apollon, ho escluso un furto perché si sarebbe saputo, ho escluso anche che fosse stato assoldato un plotone di colf di lusso per spolverarli tutti assieme (che comunque la polvere a strati alti due dita non manca nemmeno al Louvre come a Versailles); poi ho visto l’angoletto sistemato con gli oggetti appartenuti a Luigi XVI e alla Maria, contornato con tutte le tabacchiere scomparse, mentre i gioielli della Corona sono esposti un po’ in giro a caso, e non mi pare di avere visto in nessuna teca il cordon bleu appartenuto a Luigi XVI che so per certo di aver visto qualche anno fa.
La fregatura del giorno? La batteria della macchina fotografica di Ale è morta dopo un’oretta o poco più, e abbiamo deciso di dare forfait al Louvre per andare a riposarci: ‘nsomma, inizio ad avere una certa età e mi avvicino a passo falcato alla cinquantina. Gelatino di consolazione a un baracchino alle Tuileries e ciao, ci si rivede domani.


Siamo stati bravi, ce ne siamo fatti cinque uno dopo l’altro. Gelati? No. Negroni? No. Musei!

 
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view post Posted on 1/12/2014, 12:33
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Marie-Antoinette

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Il museo Carnavalet e' il mio preferito,decisamente. Mi piace anche perche' non e' molto affollato.
Avete passato davvero una bella giornata,cinque musei,non e' da tutti.
Il viaggio non e' ancora finito,vero?
 
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view post Posted on 13/12/2014, 19:00
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Marie-Antoinette

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No, non ancora... abbi fede :D
 
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view post Posted on 14/12/2014, 23:29
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Arciduca /Arciduchessa

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Sempre più divertente :D Sono rimasta impressionata dalle vostre energie: 5 musei in un giorno è una maratona, non una visita di piacere :) Alla faccia del ‘vecchietto’ ;) Man mano che leggevo, contavo i musei, cosa che avrei potuto evitare benissimo di fare se avessi letto prima il titolo :(, e sono rimasta scioccata: ma non avevate male ai piedi o alla schiena alla fine della giornata?

CITAZIONE
La mia gigionata quotidiana, invece, è stata cercare apposta un numero per l'armadietto dove mi hanno fatto riporre lo zaino. Indovinato? Il 27, Fantozzi: il numero dei mei anni...

Hai vinto qualchecossa, poi? ;)

CITAZIONE
Il passo successivo è un altro piccolo museo nel Marais, quartiere che io apprezzo particolarmente: il Musée Cognacq-Jay, …

Grazie per la dritta su un nuovo museo, per me, da inserire in un prossimo giro.

CITAZIONE
Pranzo al volo, in uno dei vari Hippopotamus sparsi per la città.

E allora, incuriosita dal nome sono andata a vedere al link di che cosa si trattasse e sono rimasta stupita nell’intuire che si doveva trattare di una serie di locali in cui la carne la faceva da padrona. Ho dato la colpa alla mia ignoranza in francese anche se l’immagine di un bue in alto a sinistra non dava adito a molte diverse interpretazioni. Ma Mauro non era vegetariano? :lol: Complimenti per la scelta del locale :) Ma è giusto: bisogna sempre essere informati sul nemico.

CITAZIONE
Louvre! Tanto, avendo fatto il museum pass avevamo accesso a una sessantina di musei e monumenti nella regione parigina, gratis o a prezzi ridotti e spesso saltando le code, al modico costo di 69 svanizche per sei giorni. Al Louvre si salta la fila alla biglietteria andando direttamente agli ingressi delle gallerie con libertà di entrare e uscire a volontà, per esempio: a Versailles no, perché sono bizantini strarompi e ti devono fare lo stesso un biglietto a importo zero.

:D Evviva Mauro! Mauro-direttore-di-Versailles così non ci fai più fare mezz’ora di coda quando va bene! Ti voto.

CITAZIONE
La fregatura del giorno? La batteria della macchina fotografica di Ale è morta dopo un’oretta o poco più, e abbiamo deciso di dare forfait al Louvre per andare a riposarci: ‘nsomma, inizio ad avere una certa età e mi avvicino a passo falcato alla cinquantina.

Ma come? Non hai 27 anni? :)
 
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