CITAZIONE (Frau Mozart @ 20/9/2014, 11:17)
Mi piacerebbe tantissimo che questa passione diventasse un lavoro ma non è facile sapere dove cercare...
Fai su un bellissimo sito e propaganda la tua abilità di ritrattista..... a domicilio. Chissà quanti americani, russi, cinesi e soprattutto giapponesi (conosco i miei polli), verrebbero nella bella Ferrara a farsi fare il ritratto oppure ti ospiterebbero per l'occorrenza.
Insomma sulla scia delle grandi ritrattiste settecentesche che mica stavano avvitate alla sedia, si muovevano eccome. E giù ritratti "a schiovere" come dicono i napoletani. Poi una volta che erano qui si mettevano pure a fare le cicisbee, cosa che a casa loro non potevano fare perché era un'esclusiva del nostro paese che allor era meno stupido di adesso. Idem gli stranieri maschi soprattutto inglesi che venivano a cicisbeare qui da noi.
Qualche nome? La Kauffman
(
https://it.wikipedia.org/wiki/Angelika_Kauffmann)
la Vigée-Le Brun
(
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89lisabe...%C3%A9e-Le_Brun)
La quale era folgorante nelle decisioni azzeccate, come quella di partire dalla Francia appena scoppiata al Rivoluzione. Mica come quelli che restarono lì a farsi ghigliottinare, dimostrando scarso senso della storia.
Riporto il passo da wiki:
La pittrice comunque non attese che la folla ostile venisse ad importunarla: nella notte fra il 5 e il 6 ottobre 1789 lasciò Parigi con sua figlia e 100 luigi, lasciandosi dietro il marito, i quadri e il successo. Dirà più tardi, della fine dell'Ancien Régime, «Allora regnavano le donne. La rivoluzione le ha detronizzate».
Mentre a Parigi infuriava la rivoluzione, la pittrice fu invitata, e continuò così a dipingere, in tutte le corti d'Europa - a Roma, a Vienna, a Londra, a San Pietroburgo, rifiutandosi di leggere i giornali, per non sapere quali dei suoi amici erano stati ghigliottinati.
Per la cronaca i 100 Luigi pari a 2.400 livres corrispondevano a spanne a 36k€. Quindi non tanto ma neanche pochissimo.
Molto interessante la considerazione circa la Rivoluzione prodotto maschile, come è ovvio che sia per tutti gli atti di violenza.
Faccio la solita considerazione femminista: le rivoluzioni le fanno i maschi per sfogare i loro istinti (pur con tante buone intenzioni) e non ultimo per far automaticamente peggiorare la condizione femminile. Vale per allora ma soprattutto per oggi, dove a ogni starnuto di talebani o altri finisce sempre con stupri di massa e altre amenità del genere.
Insomma si parte dalle buone ragioni e si finisce per opprimere chi è più debole e soprattutto a portata di mano.
Penso che le donne sia molto più divertente averle con il fascino che con la forza. D'altronde cosa volete che dica Casanova?
Ricapitolando esorto Rossella a darsi da fare e vorrà dire che quando sarà diventata una ritrattista itinerante di grido si ricorderà di noi...
Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 24/9/2014, 22:14