Maria Antonietta - Regina di Francia

Napoli spagnola, I Guevara e i d'Avalos

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elena45
view post Posted on 4/7/2018, 07:47 by: elena45
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Marie-Antoinette

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Torniamo alla Napoli spagnola, dopo la digressione sui Borgia che pure c'entrano con Napoli e il re Ferrante con cui si imparentarono: Lucrezia sposò Alfonso di Bisceglie e Jofre sposò la sorella Sancia d'Aragona, in un intreccio di alleanze fatte e disfatte tra il due spregiudicati sovrani amici-nemici (https://books.google.it/books?id=-9yECwAAQ...ro%20vi&f=false).

Un'altra famiglia protagonista, di antichissima origine napoletana, già presente in epoca angioina (#entry599245983), furono i Caracciolo .
Con l'avvento della dinastia aragonese e i conflitti che ne seguirono, data l'estensione della famiglia, spesso si schierarono su fronti opposti. Per capire richiamo lo schema (cliccare sopra per ingrandire):

CARACCIOLO
Per esempio, tra i Caracciolo Pisquizi (ramo del Sole), il fratello del grande Sergianni, Gran Siniscalco e amante della Regina Giovanna II d'Angiò, ovvero Marino Caracciolo Conte di Sant'Angelo (+1467), saltò sul carro del vincitore e divenne Maresciallo del re Alfonso I d'Aragona. La sua discendenza si è estinta all'inizio del '900.

Invece, il nipote di Sergianni, ovvero Sergianni II duca di Melfi (k1487), partecipò alla famosa Congiura dei baroni (1485-86), contro re Ferrante e pagò con la vita.

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Castello di Melfi. In questo antico castello, uno dei più grandi d'Italia con le sue dieci torri, già teatro di importantissimi avvenimenti in epoca normanna e sveva, dimora di Federico II, donato agli Acciauoli da Giovanna I, poi al suo amante Sergianni da Giovanna II, si svolse un episodio importantissimo: il nipote del Connestabile, Sergianni II Caracciolo duca di Melfi, in occasione delle nozze di suo figlio Troiano II con Ippolita Senseverino dei conti di Capaccio, riunì un gruppo di aristocratici ribelli. Erano guidati da Antonello Sanseverino, principe di Salerno (che tra l'altro era nipote di sua moglie Sveva), per dare corpo al malumore che già da tempo divampava contro il re e suo figlio Alfonso dica di Calabria, uno più spietato dell'altro.
Un altro e decisivo incontro si terrà poco dopo al Castello di Miglionico dei Sanseverino (#entry598867253). Sappiamo che la congiura, nota come Congiura dei Baroni, fallì. Anche il Caracciolo, finirà imprigionato e ucciso dalla vendetta del re.
Nel 1531 il principato di Melfi fu donato da Carlo V ad Andrea Doria per i servigi resi. Il castello resterà alla famiglia Doria fino al 1952; oggi è proprietà dello Stato e ospita un museo.

Molto più tardi, in epoca di Vicereame, il pronipote, Sergianni III (1487-1559) che comandava le truppe napoletane intorno allo stesso castello (assedio di Melfi del 1528), fu pesantemente sconfitto dai francesi, ma poi passò con loro e si trasferì in Francia, dove il ramo si estinse nel 1570.
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Analogamente, sempre tra i Caracciolo Pisquizi (linea di Bartolomeo) il nipote di Petraccone I (+1384), Gran Siniscalco della Regina Giovanna I d'Angiò, ovvero Petraccone II (+1474), divenne anche lui prontamente Consigliere di re Alfonso. E' il capostipite dei Caracciolo di Martina.
Suo fratello, Marino Caracciolo, detto Scapuccino (+1468), dopo essere stato Governatore di Bari per la regina Giovanna II, fu investito di molti titoli dal re aragonese. Aveva sposato Maria di Sangro di Santobono (CH) e altri feudi, per cui si trovò a capo di un vasto stato feudale in Abruzzo. E' il capostipite appunto dei Caracciolo di Santobono.
Entrambe le discendenze arrivano ai giorni nostri.

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Petraccone II Caracciolo (+1474), capostipite dei duchi di Martina e Consigliere di Re Alfonso.

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Petraccone III Caracciolo, 1° duca di Martina (+1522), nipote del suddetto.
Nei decenni a cavallo del ‘400 e ‘ 500, il nipote, sfruttò i ricorrenti conflitti che sconvolsero il Mezzogiorno in quei difficili anni, e, combattendo alla testa delle proprie milizie, ricavò onori e ricchezze. Sostenitore prima degli Aragonesi e poi degli Spagnoli, fu nominato Gran Cancelliere del Regno nel 1499; poi, in epoca di Vicereame, nel 1507, ottenne il feudo di Martina in Terra d'Otranto, col titolo di duca.
Tratto da https://books.google.it/books?id=MO9eoMEzh...acciolo&f=false, pag 118

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Petraccone V Caracciolo (1640-1704), 8° duca di Martina.
Fu Maestro di Campo nell'esercito spagnolo durante la rivolta di Messina (1674).

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Cardinale Innico Caracciolo (1642-1730), fratello del suddetto.

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Palazzo ducale di Martina Franca (TA), fatto costruire su un palazzo medievale dal duca Petraccone V.

Le immagini sono tratte da www.brundarte.it/2017/02/05/palazzo...tina-franca-ta/
www.archiviocaracciolodesangro.it/galleria

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Palazzo Caracciolo di Santobono: fu costruito nel 1584 da Giovanni Antonio Caracciolo II (+1598), principe di Santobono ( per volontà di Filippo II), al posto di un castello urbano del '300, in una zona di proprietà dei Caracciolo, accanto alla Chiesa di San Giovanni a Carbonara.
Oggi è un hotel a 5 stelle con un chiostro interno meraviglioso:

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Il palazzo fu devastato durante la rivolta di Masaniello per una feroce avversità del popolo nei confronti del fratello cadetto del principe di Santobono dell'epoca, ovvero Ferrante Caracciolo (1605-ka1647), un perfido soggetto, violento e omicida, che poi morì nell'assedio di Nola.

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Carmine Nicola Caracciolo (1671-1726), 5° principe di Santobono, uomo molto colto dedito alle lettere ma anche alla politica. La morte di Carlo II di Spagna che innescò la Guerra di Successione spagnola (1701-1715) tra i Borboni di Francia e gli Asburgo d'Austria e che divise i nobili napoletani, lo vide schierato dalla parte dei primi. Quando gli Austriaci entrarono a Napoli nel 1707 gli confiscarono i beni e lo esiliarono. Ma il trattato di Utrech del 1713 riconobbe Filippo V di Borbone re di Spagna e il Caracciolo fu riabilitato: nel 1716 fu nominato Vicerè del Perù, ma alla fine del suo mandato non tornò a Napoli bensì a Madrid dove morì.
Ebbe 12 figli. I suoi discendenti sono viventi.

Edited by elena45 - 12/12/2020, 17:44
 
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