| Siamo un po’ prima della tragica data del 10 agosto 1792 e Fersen manda una lettera a MA domandando di inviargli delle deleghe in bianco per un eventuale governo da formare appena le truppe prussiane avessero preso Parigi e non si limita a questo:
“[…]ecco il progetto del barone (Breteuil)per il ministero: vuole che sia tutto nelle sue mani per evitare le contraddizioni; dà la Guerra a La Gallissionnière, che, dice, gli ha fornito delle buone idee, la Marina al Moutier, i sigilli a Barentin, gli affari esteri al vescovo di Pamiers, per evitare i sistemi e avere un uomo d’ordine e risoluto, con un consiglio delle finanze composto da sei persone: La Tour, Damecourt, un commerciante, probabilmente Fouache du Havre; non mi ricordo più gli altri. Mandatemi al più presto cosa ne pensate?”
La risposta di MA non si fa attendere gli scrive il 1 di agosto, la lettera non è di suo pugno, nell’estate del ’92 MA detta le lettere al fedele Goguelat:
“[…] In mezzo a tanti pericoli, è difficile occuparsi della scelta dei ministri. Se si otterrà un momento di tranquillità, vi manderò ciò che penso di quello che proponete. Per il momento bisogna avere cura di evitare i pugnali e sviare i cospiratori che si annidano attorno al trono. Da molto tempo i faziosi non si prendono neppure la briga di nascondere il progetto di annientare la famiglia reale. Nelle ultime assemblee notturne si ritarda solo sui modi da impiegare. Potete giudicare da una lettera precedente come sia interessante guadagnare ventiquattro ore; non farò altro che ripetervelo oggi, aggiungendo, che se non si arriverà, sarà solo la provvidenza che potrà salvare il Re e la sua famiglia.”
Fersen scrive una lettera il 3 di agosto:
“Ho ricevuto la n: 5. Avete già il manifesto e dovreste esserne contenta. M. de Limon, che l’ha fatto ha del merito; è stato accolto benissimo dal Re di Prussia, l’imperatore e i loro ministri, pure tra i principi.[…] Il duca di Brunswick farà una dichiarazione aggiuntiva molto forte, dove ordina a tutte le città e villaggi di opporsi al passaggio del re, della regina e della famiglia, se i faziosi tentano di portarli via e li rende responsabili della mancanza di obbedienza – Avrete bisogno di denaro per il primo momento. Quanto ne avete a Londra? Fate in modo affinché sia disponibile da un momento all’altro, quando sarà certo che sarete liberi. Acconsentite che si metta in pegno i vostri diamanti? Credete che se ciò non sarà possibile, ciò non avverrà e io lo impedirò.[…] Quando l’armata sarà a Parigi andrò a vedere per un giorno il re di Prussia e il duca di Brunswick; pure il barone. In tutte le mie pene ho ancora quella della perdita dei miei due cani; sono stati avvelenati la stessa mattina, sono morti nello stesso momento. Questa perdita mi ha toccato, mi erano preziosi […]”
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