Maria Antonietta - Regina di Francia

Maria Teresa d'Austria, La madre di Maria Antonietta

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view post Posted on 30/7/2013, 06:23
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Marie-Antoinette

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Vado OT, ma ripensando ad Adolfo mi viene spontanea una considerazione: o lui aveva un carisma portentoso, o i tedeschi sono passabilmente balordi.
Come ha fatto un omuncolo nero di capelli, alto un metro e una banana, austriaco, di discendenza ebraica (incerta ed illegittima, la genalogia ufficiale di Hitler è vaga e indefinita come le visioni di un ubriaco) convincere una nazione intera che la razza dominante doveva essere fatta da tedeschi ariani biondi,
meglio se alti due metri?

 
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view post Posted on 30/7/2013, 08:48
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Marie-Antoinette

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Il fatto che la disgrazia sia stata pilotata da lui rimane, effettivamente, una questione grottesca. L'ideologia, invece, era già bell'e che diffusa e non solo in Germania (non erano i tedeschi ad essere balordi: penso ad esempio al caso Dreyfus in Francia o ai progrom in Russia). Credo che se non ci fosse stata la Shoa, oggi potrebbe essere ancora comune la discriminazione degli ebrei e l'uso del termine ebreo come offesa, come d'altra parte era quasi sempre stato.
 
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-enry1973
view post Posted on 30/7/2013, 10:46




Concordo. HItler cavalcò un odio serpeggiante da secoli che era ben radicato e che aspettava di esplodere per l'ennesima volta: non dimantichiamo le persecuzioni spagnile etc. In Hitler c'era pura follia distruttiva: l'ha focalizzata contro un nemico che in quel momento la Germania stava cercando per sfogarsi (cosa che ha sempre fatto fin da quando esiste). Lo sta facendo anche ora usando altri mezzi e contro altri nemici: è insito nel loro DNA. Caricano le batterie, le sfogano contro l'odiato nemico, conquistano il conquistabile, perdono la guerra e tornano a caricare.
 
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view post Posted on 30/7/2013, 11:50
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Marie-Antoinette

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Credo che,a parte la questione economica illustrata da Enry,l'antisemitismo imperante nei secoli scorsi fosse figlio della religione cattolica e protestante. Gli ebrei erano mal visti perche' avevano ucciso Cristo,questo insegnava la religione.
Immaginate il mio orrore quando,parlando con una zia molto anziana,mi ha detto la stessa cosa "Gli ebrei hanno ucciso Gesu'"dimenticando che Gesu' era ebreo.
Per non incorrere in sanzioni non andro' oltre,ma non credo che l'antisemitismo di Maria Teresa sia paragonabile alla follia di Hitler.
 
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-enry1973
view post Posted on 30/7/2013, 12:45




Politici, predicatori e arruffapopolo han sempre fatto leva sull'uccisione di Gesu per convincere le masse ma l'antigiudaismo (come è forse più giusto definirlo se guardiamo più indietro) ha solo motivazioni economiche che poco o nulla hanno a che vedere con la religione. I cristiani prendevano i soldi a prestito dagli ebrei perché a loro era vietato imporre tassi d'interesse... è chiaro che era facile accusare dei prestatori di danaro di qualsiasi nefandezza attizzando l'odio degli indebitati. E' celebre la sequenza de "Il marchese del Grillo" nella quale di vede il marchese Onofrio che non vuol pagare il povero falegname ebreo dicendogli "Avete messo in croce nostro signore Gesu, potrò essere ancora un po' incazzato per sto fatto?"... semplicisticamente riassume molto: poi il marchese va dal Papa per dimostrare che un nobile potente come lui poteva corrompere i giudici e averla vinta su un povero falegname ebreo.

chiedo scusa per lOT. Se volete possiamo creare una discussione a parte :) Torniamo alla Teresona :)
 
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Laicista
view post Posted on 30/7/2013, 14:01




CITAZIONE (-enry1973 @ 29/7/2013, 19:42) 
Mi pare un'analisi decisamente affrettata. Non c'era sovrano che non avesse rapporti promiscui con la comunità ebraica nel XVIII secolo: sappiamo bene quanto le case regnanti fossero indebitate con essa. Il loro atteggiamento, che non definirei antisemita nel senso moderno del termine, era comune... Illuminante in questo senso sono gli atti del convegno sull'argomento tenuto a Padova nel 2007 dalla comunità ebraica "La percezione della Shoah". Vi si analizza l'atteggiamento di sovrani come Federico II di Prussia ed altri e poi vi si afferma che "I primi seri indizi di antisemitismo nei paesi di lingua tedesca comparvero negli anni della restaurazione". Maria Teresa nei confronti della comunità ebraica si comportò esattamente come qualsiasi altro sovrano della sua epoca, compresi i protestanti... fece grossi affari con le banche gestite da ebrei disprezzandone ipocritamente il comportamento e cercando di danneggiarle quando la situazione si fece troppo pesante... Gli ebrei furono allontanatida Praga. Non dimentichiamoci che, mentre nei paesi tedeschi la sovrana vietava alle famiglie ebree di avere più di un figlio, a Trieste concesse nel 1771 patenti che permisero alla comunità cittadina di proliferare ed emanciparsi... sono atteggiamenti ambigui di convenienza economico/politica che la storia non può permettersi di buttare nel calderone dell'antisemitismo inteso in senso hitleriano (come scrivi). Come avrebbe giudicato lo sterminio ordinato da Hitler? Difficile saperlo... sono certo che lo avrebbe considerato una pura follia dal momento che non mi riusulta abbia mai ordinato (o auspicato) qualcosa di simile. Ricordiamo per esempio certi atteggiamenti durissimi della sovrana nei confronti di ordini religiosi dispersi e soprressi per pura convenienza economica con confisca dei beni.

Leggendolo in chiave moderna il suo comportamento negativo verso gli ebrei a mio avviso lascia parecchio riflettere. Non sarà stata (è ovvio) una sovrana che avrebbe glorificato le SS ma non credo che i suoi atteggiamenti in alcuni (pochi) casi favorevoli verso alcune comunità ebraiche possano cancellare il suo odio pubblico verso gli ebrei in generale. Poi mi piacerebbe sapere se le sue richieste di prestiti a banche gesttite da ebrei erano più o meno fatte con un senso di malavoglia dato il suo pubblico disprezzo per gli ebrei.
 
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view post Posted on 30/7/2013, 14:12
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Marie-Antoinette

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Pecunia non olet.
 
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view post Posted on 30/7/2013, 15:15
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (-enry1973 @ 30/7/2013, 13:45) 
chiedo scusa per lOT. Se volete possiamo creare una discussione a parte :) Torniamo alla Teresona :)

Ma è un'ottima idea. Il nuovo topic, non tornare alla Teresona. Vai avanti tu, lo so che ti viene bene! :D

Laicista,
se hai due minuti ci racconti qualche cosa di te? :D

Lo puoi fare nella sezione Regolamento e presentazioni
 
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view post Posted on 30/7/2013, 17:37
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Laicista @ 30/7/2013, 15:01) 
Leggendolo in chiave moderna il suo comportamento negativo verso gli ebrei a mio avviso lascia parecchio riflettere. Non sarà stata (è ovvio) una sovrana che avrebbe glorificato le SS ma non credo che i suoi atteggiamenti in alcuni (pochi) casi favorevoli verso alcune comunità ebraiche possano cancellare il suo odio pubblico verso gli ebrei in generale. Poi mi piacerebbe sapere se le sue richieste di prestiti a banche gesttite da ebrei erano più o meno fatte con un senso di malavoglia dato il suo pubblico disprezzo per gli ebrei.

Non vedo perché lo si debba leggere in chiave moderna, cosa che non avrebbe molto senso. È proprio leggendo il suo atteggiamento con il filtro storico del suo tempo che ci si accorge della "normalità" dei pregiudizi di Maria Teresa nei confronti degli ebrei. Era un tratto caratteristico e tipico della cattolicissima Casa d'Asburgo: Leopoldo I, il nonno di Maria Teresa, aveva espulso gli ebrei da Vienna per esempio, ma questi continuarono a vivere nell'impero e a dominare i commerci (credo tra Boemia e Moravia). Maria Teresa è stata semplicemente cresciuta nella norma di quella che era la cultura dei suoi tempi e, infatti, tendenzialmente gli storici tendono a sottolineare come limiti del suo carattere il suo forte attaccamento alla religione e il pregiudizio antigiudaico.
 
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Laicista
view post Posted on 31/3/2014, 21:49




CITAZIONE (*§Yue§* @ 30/7/2013, 18:37) 
CITAZIONE (Laicista @ 30/7/2013, 15:01) 
Leggendolo in chiave moderna il suo comportamento negativo verso gli ebrei a mio avviso lascia parecchio riflettere. Non sarà stata (è ovvio) una sovrana che avrebbe glorificato le SS ma non credo che i suoi atteggiamenti in alcuni (pochi) casi favorevoli verso alcune comunità ebraiche possano cancellare il suo odio pubblico verso gli ebrei in generale. Poi mi piacerebbe sapere se le sue richieste di prestiti a banche gesttite da ebrei erano più o meno fatte con un senso di malavoglia dato il suo pubblico disprezzo per gli ebrei.

Non vedo perché lo si debba leggere in chiave moderna, cosa che non avrebbe molto senso. È proprio leggendo il suo atteggiamento con il filtro storico del suo tempo che ci si accorge della "normalità" dei pregiudizi di Maria Teresa nei confronti degli ebrei. Era un tratto caratteristico e tipico della cattolicissima Casa d'Asburgo: Leopoldo I, il nonno di Maria Teresa, aveva espulso gli ebrei da Vienna per esempio, ma questi continuarono a vivere nell'impero e a dominare i commerci (credo tra Boemia e Moravia). Maria Teresa è stata semplicemente cresciuta nella norma di quella che era la cultura dei suoi tempi e, infatti, tendenzialmente gli storici tendono a sottolineare come limiti del suo carattere il suo forte attaccamento alla religione e il pregiudizio antigiudaico.

Non so se altre case europee avessero tutto questo astio e odio verso gli ebrei (Spagna a parte, ma per colpa dell'inquisizione...) da quello che so in Francia non mi pare si desse la caccia al giudeo nonostante Luigi XIV avesse abolito l'editto di Nantes che concedeva alcune libertà addirittura ai protestanti. In Italia (Venezia) c'erano i ghetti ma all'interno delle corti non credo ci fosse questo odio viscerale.
Non vorrei esagerare ma questi pregiudizi verso le minoranze saranno di lunga durata a saranno il portone per gli orrori del ventesimo secolo, tra l'altro, il pregiudizio è anche un figlio dell'ignoranza: Gesù stesso era ebreo e circonciso così come i suoi apostoli nato in Giudea. Evidentemente Maria Teresa tendeva a non tener presente questo fatto, così come i suoi avi.
 
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dianthesenia1
view post Posted on 20/9/2014, 16:15




Interessante.
 
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view post Posted on 4/8/2015, 22:08

Conte / Contessa

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Scusate ma siamo sicuri che Francesco Stefano fosse imperatore. Se nn sbaglio era solo consorte. E se non ricordo male Francesco per sposare Maria Teresa dovette scendere di grado nobiliare. È corretto??
 
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Henriette d'Angleterre
view post Posted on 8/12/2016, 14:27




a proposito della grande maria teresa... ;)

Tre secoli dalla nascita di Maria Teresa: stratega, madre e riformatrice

Mostra celebrativa per il tricentenario 2017
15.3. – 29.11.2017

È tra i Sovrani più importanti della storia d’Europa, considerata grande rifomartrice, divenne un mito già in vita.

La grande mostra celebrativa è organizzata dal Museo delle carrozze imperiali Vienna (KHM-Museumsverband) in cooperazione della Schloss Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.. Le mostre allestite in quattro diverse sedi a Vienna e in Austria Inferiore saranno dedicate a tematiche differenti:

Museo delle carrozze imperiali Vienna: «Potere al femminile e gioia di vivere»

Protagonista della mostra al Museo delle Carrozze Imperiali di Vienna è l'autorappresentazione di Maria Teresa, nella dialettica fra identità femminile e potere sovrano «maschile». Allo stesso tempo le carrozze di rappresentanza e gli abiti da cerimonia fanno rinascere tutto il fulgore e la magnificenza della rappresentanza aulica.

Hofmobiliendepot ∙ Museo del mobile di Vienna: «La famiglia e il retaggio»

La mostra allestita nell'«Ispettorato della mobilia di corte», fondato da Maria Teresa nel 1747, è dedicata alla cerchia familiare, ai destini personali e alla politica dinastica matrimoniale di Maria Teresa, nonché alla prosecuzione del «mito» di Maria Teresa ben oltre la sua morte.

Schloss Hof: «Alleanze e inimicizie»

Intorno al 1775, Maria Teresa si fece allestire un appartamento vedovile nella sua residenza di campagna di Schloss Hof in Austria Inferiore. Al piano nobile del castello saranno presentate le complesse e difficili vicende della sua assunzione del potere, le guerre e i trattati di pace, le perdite e le acquisizioni territoriali e le grandi ambizioni di politica soprattutto estera di Maria Teresa.

Castello di Niederweiden: «Modernizzazione e riforme»

Il castelletto di Niederweiden, dall'atmosfera intima e raccolta, che sorge anch'esso nella regione del Marchfeld, era riservato alle feste e alle battute di caccia. Le grandi riforme politiche interne di Maria Teresa, che trasformarono lo stato, sono le tematiche centrali di questa sezione della mostra.

Orari

dal 15 marzo al 29 novembre 2017 tutti i giorni

Castello di Schönbrunn e
Wagenburg - Museo delle carrozze imperiali di Vienna:
ore 9 – 17
Hofmobiliendepot ∙ Museo del mobile di Vienna,
Schloss Hof, Castello di Niederweiden:
ore 10 - 18
 
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view post Posted on 22/4/2017, 12:39
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Marie-Antoinette

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In occasione del 300 anniversario della nascita di Maria Teresa, verrà coniata una moneta per celebrare l'evento.

http://news.coinupdate.com/austria-empress...ry-silver-coin/
 
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view post Posted on 13/5/2017, 22:07
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Marie-Antoinette

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Ricopio un contributo che ho scritto in una pagina dedicata a Firenze (mi scuso se indico alcune cose scontate per i lettori del forum).


Era il 13 maggio del 1717, trecento anni fa, quando Elisabetta Cristina di Brunswick, moglie dell'imperatore Carlo VI, diede alla luce una bambina che fu battezzata Maria Teresa. Era la secondogenita della coppia, nata un anno dopo un maschio, Leopoldo, che aveva vissuto pochi mesi. Altri maschi non ci sarebbero stati.
La sua storia si intrecciò con quella di Firenze, e il granducato di Toscana fu la chiave del suo matrimonio.

Nel caos delle guerre di successione che insanguinarono l'Europa del primo Settecento, la Toscana – la cui dinastia regnante, i Medici, era prossima all'estinzione nel suo ramo principale con l'ultimo maschio della famiglia, Gian Gastone – si era trovata a essere sballottata tra le grandi potenze europee. Un destino tutto sommato invidiabile rispetto ad altri stati, che videro le loro successioni assicurate non dalla diplomazia ma dal sangue.

Inizialmente il granducato era stato promesso a don Carlo di Borbone, ma gli eventi che nella lontana Polonia portarono alla detronizzazione del re di Polonia, Stanislao Leszczyński, padre della regina di Francia, cambiarono le carte in tavola. Luigi XV voleva un trono per il suocero e pensò di mettere le mani sul ducato di Lorena in modo che, una volta morto Stanislao, questo piccolo regno tedesco ma di cultura francese venisse accorpato alla Francia.
Chiaramente la Lorena aveva già un sovrano nella persona del giovane Francesco III Stefano. Quest'ultimo, che dal 1723 trascorreva molto tempo alla corte di Vienna, era molto amato (e ricambiava) la bella figlia dell'imperatore, nonché sua erede, l'arciduchessa Maria Teresa. E fu proprio per sposarla che il 31 gennaio 1736 sottoscrisse un accordo con la Francia per cedere la Lorena al re polacco e dopo di lui a Luigi XV. O la Lorena, o Maria Teresa. Francesco Stefano scelse la seconda, pur a malincuore, perdendo il ducato paterno e guadagnandosi il disprezzo della propria madre. Il 12 febbraio dello stesso anno poteva finalmente sposare Maria Teresa a Vienna.

Chiaramente il duca ottenne un risarcimento: alla morte del granduca Gian Gastone de' Medici il granducato di Toscana sarebbe spettato a lui. L'ultimo granduca mediceo morì abbastanza presto, il 9 luglio 1737, rendendo Francesco Stefano e Maria Teresa i nuovi granduchi di Toscana. Ma il loro ingresso a Firenze dovette essere rimandato, dal momento che il nuovo granduca stava combattendo nella guerra contro l'impero ottomano.

Per celebrare l'ingresso solenne dei nuovi sovrani, previsto per la metà del gennaio 1739, la città fu lustrata di tutto punto e per l'occasione si decise di erigere un Arco di Trionfo appena fuori la Porta a San Gallo, progettato dall'architetto lorenese Jean-Nicolas Jadot. A metà gennaio, però, i lavori dell'arco, cominciati il 16 dicembre 1738, erano ancora lontani dall'essere finiti e, come se non bastasse, il 16 gennaio una tempesta di pioggia e vento distrusse molti dei preparativi già terminati in città.

Finalmente, il 19 gennaio del 1739, alle nove di sera, Francesco III Stefano e Maria Teresa fecero il loro ingresso ufficiale a Firenze. Passarono dall'Arco di Trionfo ancora in costruzione, mascherato da apparati effimeri di legno e tele dipinte. I fiorentini erano molto curiosi non tanto di vedere il nuovo granduca, quanto la sua consorte, della cui bellezza era giunta notizia. Le donne fiorentine erano ancora più curiose, perché che una principessa a quei tempi avesse sposato un uomo per amore era cosa più unica che rara. Il corteggio reale, passando dalla città parata a festa, si diresse direttamente in Duomo, dove Francesco Stefano fu incoronato granduca. Usciti dal Duomo, i sovrani si diressero a Palazzo Pitti, passando per via Tornabuoni e Ponte Santa Trinita, da cui potevano osservare Ponte Vecchio illuminato a festa, con al centro l'arme del granduca. Alle undici arrivarono in Piazza Pitti ed entrarono nel giardino di Boboli, per l'occasione aperto al pubblico. Seguì uno spettacolo di fuochi d'artificio, mentre dall'altra parte della città si illuminarono a giorno Palazzo Vecchio e la Galleria.

Francesco Stefano e Maria Teresa si sarebbero trattenuti a Firenze fino alla fine di aprile. Alloggiarono non nell'appartamento granducale (l'attuale Galleria Palatina), ma nel quartiere del Gran principe Ferdinando (gli attuali Appartamenti reali). La giovane coppia fu deliziata da tanti spettacoli, partecipò a tre balli in maschera a Palazzo Vecchio, visitò le Gallerie e assistette al gioco del calcio in Piazza Santa Croce. Più che Francesco Stefano, che non poteva amare veramente la «sua» nuova nazione (visto che gli ricordava la perdita del ducato avito), quella entusiasta era Maria Teresa. La giovane granduchessa, che a Vienna aveva già gustato la bellezza dell'arte e della musica italiane, era felicissima e dette grande prova del suo amore per l'Italia. Risplendente nei gioielli appartenuti alle granduchesse medicee, offertile da Anna Maria Luisa de' Medici, l'elettrice palatina, Maria Teresa si esibì in un duetto canoro col famoso tenore Francesco Bernardi, ricevendo una viva ovazione dal ben educato pubblico di Firenze.

Il giorno più bello per Maria Teresa, però, dovette essere il 12 aprile. A Palazzo Pitti, nella Sala de' Novissimi (l'attuale Sala dell'Iliade, a quel tempo adibita da Cosimo III a cappella e decorata con quattro enormi tele dipinte da Giuseppe Nicola Nasini, raffiguranti appunto i «Novissimi», cioè i quattro momenti ultimi della vita: Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso), l'arcivescovo di Firenze celebrò una Messa. Maria Teresa, riccamente vestita e seduta sotto un baldacchino, ricevette la delegazione pontificia, che, a nome del Papa, le porgeva la Rosa d'Oro.

Il 25 aprile Francesco Stefano offriva la reggenza ad Anna Maria Luisa de' Medici, che rifiutò. Fu quindi nominato un Consiglio di reggenza e due giorni dopo, il 27 aprile 1739 (data fatidica, visto che l'ultimo granduca lorenese, Leopoldo II, avrebbe lasciato per sempre Firenze nello stesso giorno di 120 anni dopo!), Francesco Stefano e Maria Teresa lasciarono Firenze.

Maria Teresa d'Austria non rivide mai più la città che l'aveva conquistata. Poco più di un anno dopo, il 20 ottobre 1740, l'imperatore Carlo VI suo padre moriva, rendendola di fatto sovrana dei grandi possedimenti asburgici. Per la giovane sovrana, che aveva solo 23 anni, sarebbero iniziati cinque anni di dure guerre: le grandi potenze europee, che pure avevano sottoscritto la Prammatica sanzione che riconosceva la figlia di Carlo VI come erede dei suoi domini, si schierarono contro l'arciduchessa, e Prussia, Sassonia e Baviera iniziarono a sottrarle territorio dopo territorio. Maria Teresa uscì vittoriosa nel 1745, dopo anni di dure battaglie, in cui finirono perduti anche gli splendidi gioielli dei Medici: gran parte di questi fu venduta per pagare i debiti di guerra!

Molti anni dopo, nel suo «Testamento politico», Maria Teresa scrisse che sarebbe rimasta «con gioia» soltanto la granduchessa di Toscana, se così Dio avesse voluto e non l'avesse invece prescelta per addossarsi «il grave peso del governo» dei territori asburgici. Avrebbe voluto conoscere e apprezzare meglio la sua cultura prediletta nel luogo dove era nata, nella regione dove si parlava l'italiano migliore, e goderne le bellezze artistiche e paesaggistiche. Maria Teresa volle portare il ricordo di Firenze financo nella morte: sulla sua monumentale tomba, realizzata da Balthasar Ferdinand Moll, fece raffigurare i momenti più importanti della sua vita: l'incoronazione del marito a Francoforte, la sua incoronazione come regina di Boemia a Praga, la sua incoronazione come regina d'Ungheria a Presburgo (Bratislava) e... l'ingresso dall'Arco di Trionfo a San Gallo di tanti anni prima.


Gabriello Mattei, Ritratto di Maria Teresa d'Austria, granduchessa di Toscana, 1739, Galleria degli Uffizi, Firenze.


Partita di calcio giocata in Piazza Santa Croce il 1° febbraio 1739 alla presenza di Francesco Stefano e di Maria Teresa.


Balthasar Ferdinand Moll, Tomba di Maria Teresa d'Austria e di Francesco Stefano di Lorena, Cripta dei Cappuccini, Vienna.


Dettaglio della tomba con l'ingresso a Firenze della coppia granducale.
 
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