| Intervista a Michelle Sapori Tratto da “L’express Passion - Grands événements culturels”Primavera 2008
“Rose Bertin, ministro della moda di Maria Antonietta” Maria Antonietta fu la prima istigatrice delle tendenze? In ogni sua apparizione pubblica, la regina dona il “La” in fatto di moda e Versailles adotta le mode ad una velocità podistica. A loro volta, i più eleganti vogliono portare quello che Maria Antonietta ha indossato durante una serata o ad una semplice passeggiata. Dietro questi indumenti, talora semplici, talora stravaganti, sempre indediti, si cela Rose Bertin, una “ragazza del popolo”, divenuta modista della regina.
Chi era Mademoiselle Bertin, colei che è stata soprannominata “il ministro della moda” di Maria Antonietta? Una ragazza della Picardia di origini molto modeste. La sua scalata sociale è una delle più straordinarie della sua epoca, dal momento che i “misteri tessili” si trasmettevano all’interno della famiglia. Ma né sua madre né suo padre erano di questo ramo. Rose arriva a Parigi a 16 anni ed è inizialmente una dipendente nella Boutique di Madame Pagelle. Presto, Rose comincia a vestire la Duchessa di Chartres che la presenta alla Delfina. Rinunciando ai dettami della moda versaillese, Maria Antonietta rompe per la prima volta una tradizione. Successivamente, Mademoiselle Bertin apre una propria boutique in Rue Saint-Honoré chiamata “Le Grand Mogol” in cui sfilano principesse di sangue (la principessa Elisabeth, Maria Feodorovna, la moglie dello tsarevitch Paolo I, la regina di Svezia, ecc..), aristocratici, borghesi e attrici. Questa mescolanza di classi non si era mai vista!
In cosa Rose Bertin e Maria Antonietta rivoluzionano la moda femminile? L’influenza della moda esisteva già prima di Maria Antonietta, ma quest’ultima l’ha accentuata. Le mode si propagano per l’Europa grazie alle gazzette e gli ambasciatori. Quasi quotiniamente le due donne si riuniscono nella sala della Méridienne a Versailles. Mademoiselle Bertin propone, la regina dispone. Maria Antonietta vuole creare senza tregua delle sorprese. In quest’epoca la moda passa dall’artigianato all’arte!
Qual era lo “stile Rose Bertin”? Lo stile contadinella che si caratterizza per i cappelli in paglia, degli abiti “camicia” che faranno scandalo: quando E.V.Le Brun presenta il suo ritratto della regina al salone del 1783, è costretta a ritirarlo davanti alle recriminazioni della giuria che trovano che l’abito così leggero di Maria Antonietta sia troppo indecente, troppo semplice per una Regina di Francia. L’accusano di non tenere conto del proprio rango. Sotto l’influenza di Rose le donne abbandonano i vestiti provvisti di “pannier”, utilizzati solo per le grandi cerimonie. La modista si divide anche la “testa” della regina con il suo parrucchiere, Léonard: inventano delle acconciature gigantesche, come ad esempio il famoso “Pouf aux sentiments” nel quale vengono applicati fiori, piccoli ritratti, gioielli…
Non c’era un rischio nel rivoluzionare troppo la moda? Si, la semplificazione degli abiti ha permesso alle altre stiliste di imitare la moda di Rose Bertin, rendendola accessibile alle donne del popolo. Questa democratizzazione della moda ha contribuito a desacralizzare il titolo nobiliare. La sovrana non si rendeva conto che attraverso la vetrina del “Grand Mogol”, situata nel cuore di Parigi, tutti la osservavano e la invidiavano. La sua immagine le è sfuggita di mano.
Maria Antonietta è stata accusata di dilapidare le casse dello Stato per vestirsi. Che ne è stato in verità delle sue follie? Non sono certa che Maria Antonietta abbia speso più delle amanti ufficiali dei re precedenti, e alcuni dei suoi vestiti non erano di certo molto molto più costosi di quelli portati da Madame de Montespan o dalla Pompadour. Ma possiamo dire che sotto Maria Antonietta la mode cambiavano più velocemente. Si entra in un sistema di consumazione di massa, difficile da seguire per la maggior parte delle donne poco fortunate.
FINE
Edited by Jessikina90! - 18/4/2009, 17:52
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