duca di hamilton |
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| Iol'ho sempre stimato, sebbene i suoi errori siano stati macroscopici. Quello che ho stimato in lui non erano le sue qualità di re, poichè sappiamo bene che non ne aveva. Non erano le sue particolari doti, poichè non eccelleva in nulla in modo particolare. Quello che mi ha colpito di lui, leggendo la sua vita, è il suo tatto. La capacità di riuscire a capire, percepire e , in alcuni casi, assecondare le inclinazioni, i motti naturali dell'animo delle persone che lo circondavano. Mi ha sempre commosso l'intelligente rassegnazione con la quale ha accattato la relazione della moglie con Fersen. Sapeva che Maria Antonietta era stata costretta a sposarlo e che, pur volendogli bene, non lo amava di certo. Sapeva che lei aveva dovuto piegarsi a quel destino e la lasciò libera di amare un altro. Perchè potese godere di un pò di quel sentimento che scalda il cuore. Questo solo le persone molto profonde e coreggiose sono capaci di farlo.
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