Maria Antonietta - Regina di Francia

Luigi XVI, re di Francia, Marito di Maria Antonietta

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view post Posted on 11/3/2015, 21:57
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Marie-Antoinette

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Quelle della Tourzel sono una palla tremenda, altro ché. Besenval è velenoso, ma scorrevole.
Le migliori per me restano quelle di m.me de La Tour du Pin, che potrebbero avere successo sia come film sia come romanzo se venissero prese inmano da qualche illuminato. Ben scritte, avvincenti,, davvero un bel libro
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 12/3/2015, 13:47




CITAZIONE (Maurº @ 11/3/2015, 21:57) 
Quelle della Tourzel sono una palla tremenda, altro ché. Besenval è velenoso, ma scorrevole.
Le migliori per me restano quelle di m.me de La Tour du Pin, che potrebbero avere successo sia come film sia come romanzo se venissero prese inmano da qualche illuminato. Ben scritte, avvincenti,, davvero un bel libro

Che sarebbero queste?
http://www.amazon.com/Memoirs-Madame-Tour-...e/dp/186046548X
Che bellezza stavolta in inglese! Ma in italiano mai eh?
 
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view post Posted on 12/3/2015, 18:54
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Marie-Antoinette

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Io ho quelle del Mercure de France, adesso si trovano in economica:

Journal d'une femme de cinquante ans

In inglese non saprei
 
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view post Posted on 12/3/2015, 21:57
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Marie-Antoinette

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Grazie per le preziose informazioni che mi state dando. Ho gia' trovato qualcosa,se mi servissero altre informazioni,mi rivolgero' a voi.
 
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view post Posted on 13/3/2015, 17:38
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Marie-Antoinette

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:) molto umana, grazie. ma per me non è altro ceh il frutto di decenni in cui ho dragato le feltrinelli international di padova e bologna, per poi pigliare su e andare direttamente a parigi a far spesa. Del resto, miconveniva. Col cambio del franco e le tasse i libri stranieri costavano qualcosa come il 40/45% medio in più
 
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view post Posted on 25/3/2015, 12:01
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Marie-Antoinette

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L'associazione Mastere 2 della facolta' di diritto Alexis de Tocqueville a Douai organizza oggi la ricostruzione del processo del re Luigi XVI.
Pagherei per esserci!
 
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view post Posted on 16/6/2015, 11:09
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Marie-Antoinette

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Lo scorso anno la manifestazione “Printemps du livre” si è tenuta come sempre a Montaigu in Vandea dall'11 al 13 aprile 2014.

L'edizione del 2014 ha superato tutti i record di visitatori e di

Moltissimi gli scrittori che hanno partecipato all'iniziativa letteraria tra i quali spicca anche Simone Bertiére, una delle più importanti personalità del mondo della scrittura che ha dedicato molti suoi lavori alla Regina Maria Antonietta.

Nella edizione del 2014, in particolare, è stato esposto un interessante manoscritto di Re Luigi XVI. Il prezioso documento consta di ben 16 pagine è datato 20 giugno 1791.


Parte del manoscritto di Luigi XVI

Si tratta di una dichiarazione in cui il Re, travolto dagli eventi della rivoluzione in corso, si rivolge a tutti i cittadini francesi suoi sudditi. Considerato una sorta di testamento politico giunto fino a noi, il testo ci offre un'ampia panoramica sui primi anni della rivoluzione. Il suo governo rimpiazzato dall'assemblea costituente gli appare vano e Luigi vorrebbe ristabilire l'ordine e la pace.

Nel manoscritto riconosce, malgrado tutto, di aver preso parte ad un nuovo regime che si era installato alle Tuilieries e vorrebbe cercare di prendere in considerazione quello che stava accadendo : « Que reste-t-il au Roy autre chose que le vain simulacre de la royauté ? »
Il presidente dell'assemblea, Alexandre de Beauharnais, ha parafrasato il testo dopo la lettura.

Il prezioso oggetto è stato ritrovato nel 2009 negli Stati Uniti d’America. Oggi è conservato al Musée des lettres et manuscrits di Parigi.


Musée des lettres et des manuscrits di Parigi


Il Museo si trova a Boulevard Saint Germain ed è davvero interessate.
Nelle esposizioni divise in sezioni ritroviamo tutta la storia di Francia e non solo: un'intera ala del museo è dedicata anche al Titanic e al suo naufragio.
 
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view post Posted on 16/6/2015, 22:43
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Marie-Antoinette

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Lieta di far parte di questa discussione. Io sono una grande appassionata di questo periodo storico. Io credo Luigi XVI non abbia compreso (nonostante il suo grande interesse per la storia e la cultura in generale) un fattore importantissimo. L'errore più grande fu : Partecipare alla guerra americana. I francesi al ritorno dalla guerra avevano la testa piena di idee e valori sulla parità di diritti e soprattutto il diritto di scontrarsi contro la corona. Gli americani si scontrarono contro la corona inglese. Uno scacco matto che portò il germe della discordia in Francia. Appoggiare dei ribelli ha compromesso se stesso e la monarchia assoluta. Da premettere che ormai i tempi erano vicini ad un cambiamento"politico" ma forse il corso storico poteva evolversi meno tragicamente dei fatti avvenuti. Luigi inizialmente fu il"Re Desiderato" grazie al suo temperamento devoto alla giustizia e all'impegno sociale. Ma quando parliamo di Re non bisogna mai dimenticare la piramide che impera al suo fianco ovvero i nobili. Il ruolo devastante di nobili che hanno fomentato la violenza. Nobili che del bene popolare poco importava nonostante l appoggio al cambiamento. Magari Luigi sarà stato un re tentenna ma non ha sicuramente avuto libertà di decisione. Sulla riforma delle tasse non ha avuto successo nonostante il suo pensiero.. Un re non regna indiscusso .. Io provo grande ammirazione e tenerezza per questo personaggio storico mite e di buon cuore in fondo che fu vittima degli eventi.. Trascinato nella tempesta. Da anni ormai il popolo francese detestava la corte e lui fu la vittima finale. Maria Antonietta sperperava soldi ma nulla di straordinario. Erano i tempi cambiati. I nobili alla rivolta. Disprezzo moltissimo questo movimento rivoluzionario per l orrore commesso contro esseri umani. Si lotta per i diritti umani e non ha alcun senso diventare mostri assassini. Luigi XVI nella memoria dei tempi ha avuto giustizia! Anche se cmq sia, in fin dei conti, orrori a parte, far patire fame e freddo ai sudditi è sempre una grave colpa.
 
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view post Posted on 17/6/2015, 11:50
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Marie-Antoinette

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Concordo con te su molte cose che hai scritto. Devo,pero',dissentire sull'analisi che fai in merito al coinvolgimento della Francia nella guerra d'indipendenza americana.
Secondo me fu un errore farsi coinvolgere in quella guerra,ma solo per un mero motivo economico. Le finanze erano gia' in crisi e la guerra fu troppo costosa. Tra l'altro,la lealta' degli americani,porto' a una pace separata. In pratica gli americani firmarono un trattato di pace con l'Inghilterra senza la presenza della Francia,e questo danneggio' ulteriormente la Francia.
In Francia erano gia' ampiamente diffuse certe idee,basti pensare che il marchese de Lafayette parti' per l'America senza il consenso di Luigi XVI. Non credo che i soldati semplici tornati dall'America si misero a fare politica.
Dici che e' una grave colpa far patire la fame e il freddo al proprio popolo,hai ragione,ma se chi dovrebbe aiutare a cambiare le cose non lo fa,cosa puo' un re che non e' un dittatore?
 
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view post Posted on 17/6/2015, 14:16
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Marie-Antoinette

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Sì! Scrivi bene.. Hai ragione però sai in questa guerra ho visto l'inizio della tragedia! La Francia invia uomini a combattere contro la corona inglese, aumentando tasse e riducendo alla fame il popolo, per uno scopo contraddittorio . Luigi XVI sarà stato un re tentenna? Sicuramente non sarà stato un guerriero forgiato di coraggio ma penso moltissime colpe debbano ricadere sui ministri e i nobili. Luigi XIV realizzò un modello politico destinato a crollare. Intrighi e tradimenti hanno sempre fatto parte della vita di corte. Nutro un grande affetto per questi due sovrani francesi: Luigi e Maria Antonietta. Leggendo l arresto a Varenne mi sono commossa e arrabbiata contro Maria Antonietta. Una fuga con una carrozza meno pesante sarebbe stata la salvezza! In conclusione credo entrambi hanno dimostrato nobiltà d animo nonostante l umiliazione e le pene subite. Luigi un uomo semplice che sicuramente con uomini fedeli al suo fianco avrebbe potuto salvare la testa e l infelicità del popolo francese.
 
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view post Posted on 17/6/2015, 14:35
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Marie-Antoinette

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È stato un vero piacere questo scambio di opinioni..
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 17/6/2015, 16:17




Luigi di certo non era in una situazione facile, il famoso diluvio annunciato da parecchio era lì che arrivava. Però un Luigi XIV probabilmente si sarebbe fatto una risata e sarebbe andato dritto per la sua strada. Magari la Rivoluzione ripassava cinquant'anni dopo, che per la storia sono niente ma per due sovrani può voler dire morire con la testa nella sua posizione naturale.

All'nizio e per un bel po' non ci fu affatto risolutezza nello spazzare via la corona. Personaggi come Talleyrand e soprattutto Mirabeau erano di certo più favorevoli al mantenimento dell'assetto costituzionale in essere piuttosto che affrontare avventure e mettere il potere in mano a pazzoidi estremisti e criminali.

Ampie fasce di intonazione liberale non erano certo favolrevoli al terrore. Gli stessi girondini erano dei moderati e non furono i soli. Il fatto è che Luigi fu fin troppo condiscendente rispetto a certe decisioni ma soprattutto non aveva in testa una exit strategy. Questa è la colpa più grave per un politico e vale per tutti i paesi e per tutti i tempi. Che siano zar, imperatori o semplici demoscristiani non riuscire ad afferrare la situazione e non avere in testa uno straccio di strategia può significare il tramonto, la perdita dei beni, della libertà e spesso pure della vita.

La totale assenza di senso della realtà si vide anche nella fuga organizzata come peggio non si poteva, con un mezzo inadeguato e vistoso, con incredibili indugi, ritardi e soste "per sgranchirsi le gambe". Il tutto in un paese che era tutt'altro che tranquillo ma in un tempo in cui si poteva confidare nella praticamente assente iconografia del potere. Per cui l'unico ritratto noto del re era quello delle monete.

Altro errore imperdonabile fu la scelta del tutti insieme appassionatamente. Se si fossero separati era molto più difficile identificarli perché la composizione del nucleo familiare e le età di ognuno erano elementi facilmente verificabili. La regina con i figli doveva andare per conto suo, al massimo con una cameriera, in un mezzo modesto e con abiti da viaggio normali.

Il re, che rischiava più di tutti perché era il più riconoscibile, doveva assolutamente viaggiare da solo o al massimo con un paio di uomini fidati, spericolati e decisi. Se avesse scelto il profilo basso se la sarebbe cavata di sicuro. Se avesse accettato dei disagi anche violenti nella trasferta, con tempi serrati, tappe notturne, marce forzate e un percorso opportunamente scelto, ce la poteva fare. E non mancavano uomini di polso come Fersen che potevano essere di grande aiuto.

Insomma Luigi sarà stato perbenissimo ma assolutamente inadatto a gestire una situazione di estrema emergenza che richiede fantasia, inventiva e molta spregiudicatezza. Oltre che coraggio è ovvio. Tutte doti che gli mancavano. Del resto, scusatemi l'appunto "casanoviano", se uno traccheggia da sdraiato traccheggia pure in piedi.
 
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view post Posted on 17/6/2015, 18:03
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Marie-Antoinette

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Non tutti erano decisi a restare una monarchia,seppur costituzionale.
I bretoni partirono alla volta di Versailles gia' con idee decisamente antimonarchiche. E ha ragione Adriano nel dire che moltissimi tra i rappresentanti del popolo erano decisamente orripilati dalla violenza manifestata dal popolo fin dal 14 luglio 1789. I piu' furbi capirono che il popolo si poteva manovrare e vinsero la partita.
Se Luigi avesse avuto un paio di ministri capaci,avrebbe ascoltato cio' che la gente voleva e non si sarebbe arrivati agli eccessi rivoluzionari.
Altro errore fu quello di schierare l'esercito ma non avere intenzione di versare una sola goccia di sangue del popolo.Luigi XIV avrebbe accettato i "danni collaterali".
Si considera la fuga della famiglia reale come una serie di errori madornali,verissimo,c'e' un piccolo particolare che si tende a non considerare. Luigi non voleva lasciare la Francia,come fece invece suo fratello,il suo scopo era allontanarsi da Parigi e riprendere il potere.
Una mera illusione,ovviamente,e la vicinanza con il confine era molto comodo. Per questo fu scelto un simile apparato,Luigi,da re,andava a rifugiarsi in una parte del paese piu' accomodante.
E come ho detto molte volte,se la fuga fosse riuscita,ben presto sarebbe stato costretto a passare il confine e allora avrebbe salvato la vita soltanto.
A suo modo penso che fosse coraggioso,ha affrontato molte prove terribili senza mai vacillare,anche se non era quello il coraggio che serviva nella sua situazione.
 
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view post Posted on 17/6/2015, 20:15
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Marie-Antoinette

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Mi piace moltissimo il confronto con voi :)un vero piacere :) Io credo Luigi XVI non immaginasse di perdere la testa ma di risolvere la situazione.... Però la fuga da Parigi "incredibilmente sbagliata" . Una fuga ben in vista!! Se inizialmente la monarchia costituzionale era"un opzione" all'assolutismo non penso alla lunga sarebbe durata.. Luigi e Maria Antonietta difendevano un"diritto divino" che ormai era giunto alla fine dei suoi giorni. La violenza mi lascia perplessa . La violenza e l odio fomentato contro i regnanti e soprattutto Maria Antonietta. Quel caso della collana aprì le porte alla condanna a morte. Tutti quei documenti sulle spese eccessive e tanto altro.. La Francia sicuramente desiderava semplicemente un benessere , meno disparità però molti fattori contribuirono ad infiammare gli animi dei poveri. La classe borghese voleva distruggere "l antico regime" , alcuni nobili desideravano il trono e tutto andò in malora. Maximilien de Robespierre fu agguerrito contro i regnanti. Non tutti desideravano la morte di Luigi ma sta di fatto che i più violenti ebbero la meglio. Perché? I fattori sono moltissimi, Luigi XVI ha lottato contro un immensa macchina di stati d animo e manovre politiche che a parere mio non comprese.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 18/6/2015, 09:56




Premesso che la Rivoluzione fu uno snodo molto complesso, visto che traghettò verso una visione politica completamente diversa da quella precedente (pur se formalmente, con la Restaurazione, ci furono degli elementi comuni), penso che si possa fare un'analisi stratificata.

Cioè, come in economia di parla di fenomeni macroeconomici, ovvero quelli che riguardano i movimenti di grandi aggregati, così anche nella storia ci sono dinamiche che riguardano masse di popolazione che per forza di cose hanno un andamento molto diverso da quello di gruppi limitati.

Se è vero che la paternità morale e filosofica del cambiamento è da ascriversi a poche decine di pensatori, quindi un numero ristrettissimo, gli effetti hanno riguardato l'assestamento di intere classi. L'avvicendamento al potere era già nelle cose. Naturalmente se una classe vuole sostituirsi ad un'altra al potere avrà tempi e inerzie commisurate all'estensione numerica.

Perciò, per certi versi, l'avvento al potere della classe borghese, mercantile, imprenditoriale è stato fin troppo ritardato. Era già da moltissimo tempo che tutte le leve economiche erano nelle mani della classe borghese perciò per un lungo periodo si visse un netto anacronismo.

Ma come si sa la storia procede a sobbalzi e comunque si arriva a determinate situazioni quando le linee di evoluzione vanno in quella direzione. Poi che ci si arrivi mezzo secolo prima o dopo per la storia fa pochissima differenza. Comunque ci si arriva.

Se dal livello generale scendiamo a quello particolare, cioè le vicende personali del sovrano tale o del nobile talaltro, allora tutto cambia perché il punto di osservazione tarato sulla durata della vita umana è completamente diverso e così l’ottica storica.

Spesso confondiamo le vicende spicciole di un personaggio con la situazione generale. Perciò nulla impediva ai sovrani di salvare la testa, poteva benissimo finire diversamente, il che però non muta la visione generale. Cioè l’evoluzione verso un sistema di poteri più diffusi ci sarebbe stata ugualmente e se osserviamo lo scenario generale, la linea di tendenza si vede chiaramente. Poi la vicenda personale alla storia interessa poco perché non fa alcuna differenza.

Ovviamente se scendiamo nei particolari, non possiamo fare a meno di rilevare che ai singoli (non tutti però) le linee di tendenza generale erano per lo più oscure, cioè le intuivano ma non le avevano chiare, per mancanza di strumenti adeguati di analisi.

Poi ognuno ha fatto del suo meglio per andarsi a cercare i guai: la vicenda della collana è una assoluta pazzia, fa ripensare all’antico adagio Quos Deus vult perdere, dementat prius. Cioè se un dio ti vuole mandare in rovina prima ti fa impazzire. Voglio dire che se già la situazione era da decenni anacronistica e lo sbilanciamento, tra potere economico effettivo e rappresentanza politica, evidentissimo, in più, a livello dei singoli, si insisteva in comportamenti assolutamente demenziali.

Questa cecità era però già presente da molto tempo, ad esempio l’atteggiamento arrogante della Pompadour allorché qualche parlamento regionale aveva idee difformi rispetto a quelle del sovrano, fa intendere bene che già da un pezzo si versava in una situazione di scollamento tra la realtà e la visione che ne avevano personaggi al vertice del potere.

Quindi l’efferatezza nei confronti di singoli fu ampiamente giustificata da comportamenti assolutamente provocatori. Con un briciolo di prudenza e del sano cinico realismo si sarebbe potuto evitare tutto quell’orrore. Che peraltro fa parte da sempre dell’armamentario che la storia utilizza per far procedere il suo disegno. Le esecuzioni dei sovrani da Luigi ai Ceausescu sono sempre uguali. Sono punti di svolta inevitabili che servono a voltare le pagine della storia.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 18/6/2015, 14:36
 
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