Maria Antonietta - Regina di Francia

I diari e le lettere di Maria Antonietta

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estella
view post Posted on 16/10/2007, 20:49 by: estella




Ti posto qui un pò di cose interessanti

http://www.madamedepompadour.com/_m_antoni...ere/lettere.htm


Lettera di Maria Antonietta al Delfino, promesso sposo.

Vienna, 27 marzo 1770.
Signore Delfino e caro fratello, vi ringrazio per le espressioni così piene di benevolenza che utilizzate rivolgendovi a me, ne sono molto profondamente toccata e onorata e sento che tutta questa bontà da parte vostra mi impone degli obblighi, gli esempi e gli insegnamenti della mia gloriosa e tenera madre mi hanno allevata verso l’adempimento di tutti i miei doveri, e con l’aiuto di Dio spero con tutte le mie forze di rendermi degna del nuovo destino che mi è assegnato. Voi chiedete se il mio consenso alla vostra scelta accompagni quello dell’imperatrice regina e avete bisogno, dite voi, di manifestarmi da me stessa ; vi posso rispondere, giacché ella mi autorizza, che ho ricevuto ugualmente con piacere e rispetto gli ordini di mia madre, voi troverete in me una sposa fedele e devota non avente altro pensiero che mettere in pratica i mezzi per piacervi, di meritare il vostro affetto e di mostrarmi la degna figlia del vostro augusto nonno. È con questi sentimenti ben sinceri che ho il piacere di dirmi ,signor Delfino, e caro fratello,
La vostra affezionata e devota sorella, MARIA ANTONIETTA

(Maria Antonietta aveva allora 14 anni e mezzo)


primavera 1770.

Signora mia cara madre

Non lascio senza una viva emozione ed una stretta al cuore l’ultima città di frontiera del vostro impero; prima di d’attraversare l’ultimo stato che mi separa dalla mia nuova patria chiedo di coprire le vostre mani dei miei baci e di ringraziarvi come io sento tutte le bontà materne di cui mi avete circondato.
L’immagine della mia buona madre, di tutta la mia famiglia, di tutte le mie felicità d’infanzia mi saranno sempre presenti e nello stesso tempo i vostri consigli mi saranno sempre davanti agli occhi; arriverò senza esperienza in un paese nuovo che mi adotta in vostro nome, tremo all’idea di non rispondere all’attesa; il poco che potrò valere è a voi che lo dovrò, ma adesso sento che non ho abbastanza approffitato delle vostre lezioni così tenere, che la vostra bontà mi ricorda, io vi scongiuro,le merito per il rispetto profondo e l’amore senza limiti che vi porto.

Addio miei fratelli e sorelle, pensate alla giovane francese ed amatela, vi offro tutti i miei baciamani ed i rispetti fedeli alla mia buona mamma.

Marie Antoinette


Maggio 1770, lettera di Maria Antonietta a sua sorella Maria-Cristina sposata con il duca di Sassonia, governatore dei Paesi-Bassi Austriaci.

Maggio 1770- mia cara Cristina, la sola alla quale oso parlare a cuore aperto, sono arrivata ad Augsbourg afflitta nello stesso modo in cui ero quando vi scrissi l’ultima volta. Addio, buona sorella, addio! Sono inzuppata dalle lacrime, non le ho asciugate che per scrivere alla nostra buona madre abbandonando le frontiere dell’impero; perché affliggerla, che direbbe se mi sapesse disposta a tornare indietro piuttosto che andare verso l’esilio? Si, l’esilio; destino crudele è quello delle figlie del trono, che non possono sposarsi che alle estremità della terra; aveva ragione, nostra sorella di Napoli, quando disse che la si gettava a mare. Io ero circondata di cure, di tenerezza di una famiglia che adoravo, e vado verso l’ignoto; devo tacere, perché nostra madre non può aver acconsentito a ciò che sarebbe la mia infelicità: lei mi ha parlato molto bene di Monsieur il delfino.
Ho commesso un’imprudenza nel promettervi di darvi dei dettagli.
Le grandi scene sono cominciate sul Reno, dove mi hanno condotta su di un’isola dove sono stata ben felice di rimanere un po’ sola come Robinson per riflettere; ...mi hanno portata in una casetta di cui un lato faceva parte della Germania l’altro della Francia; ...le dame si sono impadronite di me - mi hanno cambiata dalla testa ai piedi- dopodiché, senza lasciarmi respirare, hanno aperto il lato della Francia, ed hanno letto dei documenti; era il momento in cui le mie povere dame dovevano ritirarsi, mi hanno baciato le mani e sono scomparse piangendo. Dio! Che voglia avevo di abbracciarle! Allora mi hanno presentato la mia casa francese, e ho lasciato la mia isola per entrare a Strasburgo - tuoni di cannoni, campane, molto più rumore di quanto ne meriti la vostra piccola sorella... mi sono trovata delfina un poco novizia , ma non è anadata male.

A Nancy non ho mancato di far visita alla nostra sepoltura di famiglia e mi sono ricordata che ripetevamo insieme questo verso di Ester: ”andrò piangendo alla tomba dei miei padri”.
È in luogo chiamato Pont de Berne nella foresta di Compiègne, che ho visto il re e Monsieur il delfino mio signore e marito, che erano venuti per incontrarmi. Monsieur il delfino somiglia molto al suo ritratto, e per farvi arrabbiare vi dirò che il re ha detto che io sono meglio del mio ritratto.
Infine il 16 maggio sono arrivata a Versailles alle 10, e il re che è venuto subito a vedermi mi ha intrattenuto per molto tempo con una tenerezza estrema, è molto buono ed è impossibile non amarlo.
...Monsieur il delfino mi ha appena regalato un libro delle ore che gli hanno offerto ed e tutto riempito di superbe vignette disegnate a mano da un pittore di Lione.
Non sono uscita dalla confusione delle feste, se ne annuncia ancora una. Addio ancora.

MARIA ANTONIETTA
 
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12 replies since 16/10/2007, 18:51   3587 views
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