Da Dizionario critico e ragionato delle etichette della Corte, di m.me de Genlis
Presentazione a Corte. - la presentazione degli uomini della corte consisteva nel cacciare con il re, per conseguenza nel salire nelle sue carrozze, così come nel montare i suoi cavalli a caccia, e nel cenare nei petits appartements. Ogni altra presentazione non costituiva un uomo di corte, pareva singolare che la caccia fosse scelta come segno di questa dignità, ma non era la caccia, era montare nelle carrozze. Come i re cacciavano tutte le settimane a giorni fissi, e tornavano in carrozza con tutti i signori del loro seguito, era stata fissata la presentazione nei giorni di caccia per questa ragione. I presentati non salivano che nelle carrozze del seguito, cosa che dava loro il diritto di salire in quella del re, almeno per rango e nascita. Ma il re non chiamava nella sua che i favoriti, non era una distinzione di nascita, era un favore di scelta. Tuttavia, coloro i quali ricoprivano determinate cariche avevano il diritto di esservi ammessi. Si davano, in occasione della propria presentazione, dieci luigi al primo piquer che presentava il cavallo per cacciare, e dieci al cocchiere che vi riaccompagnava in carrozza; per tutte le altre volte non si dava nulla. Ho dimenticato di dire che gli uomini, il giorno della loro presentazione, andavano a rendere visita al primo gentiluomo di camera, e al grande scudiero.
La presentazione delle donne consisteva, dopo le prove presentate ed esaminate dal genealogista di corte, così come per gli uomini, nell’essere presentate pubblicamente e in cerimonia in grand habit di corte da una donna già presentata; il re e la famiglia reale davano la loro ora e il giorno: era sempre una domenica. Questa presentazione, in grand habit, dava il diritto di salire nelle carrozze del re e della regina, e di cenare nei petits appartements. La vigilia della presentazione, la presentata andava a Versailles con colei che doveva presentarla, per fare delle visite a quelli che si chiamavano gli onori: erano la dama d’onore e la dame d’atour della regina e quelle di Mesdames, e delle principesse sue cognate. Vi si ritornava l’indomani; si erano anche prese delle lezioni di riverenza per la presentazione; si aveva un enorme panier, uno strascico che poteva staccarsi, di modo che lo si potesse togliere quando si rientrava nei propri alloggi: si chiamava bas de robe. Era molto stretto e di una lunghezza smisurata, occorrevano venti o ventidue aune [NdMauro: tra i 22 e i 25 metri, un'auna misura circa 1,12 metri] di stoffa per fare un grand habit senza guarnizioni. La presentata faceva una riverenza vicino alla porta, poi qualche passo e una seconda riverenza, e una terza vicino alla regina; poi toglieva il guanto dalla mano destra, e afferrava il lembo inferiore della gonna della regina per baciarlo; la regina glielo impediva ritirando la gonna, e ritirandosi leggermente lei stessa: l’omaggio era reso, e si rimaneva lì. La regina diceva allora qualche frase cortese, dopodiché faceva una riverenza, che significava che era necessario ritirarsi, cosa che si faceva camminando a ritroso, nonostante lo strascico che si spingeva con destrezza facendo le tre riverenze d’addio. Se la presentata era duchessa, o che senza avere questo titolo avesse comunque il tabouret (cosa che succedeva spesso), non faceva l’umiliante dimostrazione del bacio dell’orlo della veste; era salutata dalla regina e dalle principesse. A corte si chiamava salutare in una presentazione l’onore di presentare la gota destra alla regina, che su questa applicava leggermente la sua. Il re e i suoi fratelli accordavano indistintamente a tutte le presentate titolate, duchesse o meno. Quando la presentata era duchessa o titolata era sempre presentata da una titolata; la regina la riceveva seduta in una poltrona e, dopo averla salutata in piedi, si rimetteva nella poltrona, e si presentavano dei tabourets alla presentata e alla presentante, che si sedevano. Quando la presentata tornava a fare la sua corte poteva andare con una donna non titolata. Quando una duchessa, o una che avesse il tabouret, andava a fare la sua corte al pranzo, l’usciere della camera le presentava un tabouret, salvo che non fosse assieme a una donna non titolata. In questo caso respingeva il tabouret, e restava in piedi al pranzo come tutte le donne che non avevano gli onori, ossia il tabouret. Qui la cortesia sociale aveva la meglio sul rispetto di etichetta, poiché, per riguardo per una parente o un’amica si rifiutava un onore offerto dai principi, che lo trovavano giusto: quest’usanza era universale. Non si portava il grand corps a corte che il giorno della presentazione e il primo anno, e alle feste della corte, tanto che si era giovani; dopo si prendeva la mantilla. La sera della presentazione si andava al gioco di Madame la Delfina o della regina. Là tutte le donne presentate, titolato o meno, erano sedute sui tabouret, e potevano, se lo volevano, giocare al grande tavolo rotondo della regina. Bastava arrivare prima che il gioco iniziasse, e mettercisi quando la regina ci si metteva. Mesdames e le altre principesse facevano nello stesso salone altre partite a parte, non vi si poteva andare se non nominati e chiamati da loro. Quando non si voleva giocare bastava arrivare una volta che il gioco fosse iniziato; allora, dopo aver fatto solamente una riverenza alla porta, si prendeva posto su uno dei tabouret che formavano un cerchio attorno alla tavola, ma si restava fino a dopo il gioco. Quando il gioco era finito, la regina faceva un giro attorno al cerchio, diceva qualche parola a ogni dama, dopodiché faceva una reverenza e se ne andava: ognuno usciva dal salone. Gli uomini facevano parimenti la loro corte al gioco; quelli che non giocavano restavano sempre in piedi, quale che fosse il loro rango, etichetta stabilita per loro dalla galanteria francese. Si facevano lo stesso giorno le presentazioni a tutta la famiglia reale. S’intendeva per famiglia reale il re, la regina, i loro figli, i figli dell’ultimo re, i fratelli, sorella, cognati etc. del re, i nipoti ex fratre, i nipoti ex filio, le nipoti; tutta questa famiglia alloggiava stabilmente a Versailles. I cugini e le cugine formavano i principi del sangue, e vivevano a Parigi; gli si veniva presentati a Parigi, qualche giorno dopo la presentazione a Versailles. Nelle presentazioni alla famiglia reale, si riunivano, oltre a quelli che presentavano, diversi parenti; l’ideale era di avere almeno sei o sette donne; ma nella presentazione ai principi del sangue non si aveva che la presentante. L’una e l’altra erano in grand habit come a Versailles. I principi e le principesse salutavano le presentate, titolate o meno. Ci si sedeva per un quarto d’ora, poi ci se ne andava; le dame d’onore delle principesse riaccompagnavano fino alla porta. Ecco la storia completa delle presentazioni.
Edited by Nefer Snefru - 13/12/2012, 09:08