Maria Antonietta - Regina di Francia

La guerra di Vandea, La rivolta del popolo controrivoluzionario

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sofonisba
view post Posted on 3/5/2008, 12:53




Ho aperto questo topic su un argomento che - a quanto ho visto - mancava: la Guerra di Vandea.
Argomento assai controverso e scomodo, giacché dei poveri contadini e popolani di questa regione si opposero in armi ai rivoluzionari, pagando un prezzo altissimo per la loro ribellione.
E’ anche un argomento assai poco trattato, al difuori del legittimismo cattolico.
Sarebbe un po’ come tentare di parlare dell’Olocausto degli ebrei nel caso che Hitler avesse vinto la 2 guerra mondiale, tanto per capirsi!
Alcuni storici considerano quello di Vandea il primo genocidio dell’epoca moderna; posizione assai combattuta e criticata da molti storici ufficiali. Tuttavia ricordo bene che nel 1989, in occasione del bicentenario della gloriosa rivoluzione, il celebre scrittore russo Alexandr Solgenitzin, già perseguitato politico e reduce dai gulag di Stalin, si recò in Vandea a rendere omaggio alla memoria dei martiri vandeani, condividendo pienamente la posizione di chi li riteneva vittime di un genocidio.
Visto che c’è già chi ha trattato esaurientemente (e meglio di come avrei saputo fare io) questo argomento, vi elenco una serie di links interessanti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_di_Vandea

http://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_Cattolico_e_Reale

http://it.wikipedia.org/wiki/Chouan

http://it.wikipedia.org/wiki/Louis_Marie_Turreau

http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Baptiste_Carrier


http://www.storialibera.it/epoca_contempor...rancese/vandea/

http://www.totustuus.biz/users/altrastoria/lavandea.htm

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=8391

http://www.franoi.net/scatechismo/cathelineau.htm

http://www.mariadinazareth.it/Martiri/mart...in%20vandea.htm

http://www.effedieffeshop.com/product.php~...polamento~.html

Edited by sofonisba - 5/5/2008, 17:38
 
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°Donzi°
view post Posted on 3/5/2008, 19:20




Da quello che ho letto,mi pare di capire che le guerre di Vandea furono,passatemi il termine,difficili da calmare,visto le 4 rivolte che scoppiarono.
I vandeani possiamo definirli"estremisti monarchici"?
Dite che è troppo pesante il termine?
 
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sofonisba
view post Posted on 3/5/2008, 19:26




CITAZIONE (°Donzi° @ 3/5/2008, 20:20)
Da quello che ho letto,mi pare di capire che le guerre di Vandea furono,passatemi il termine,difficili da calmare,visto le 4 rivolte che scoppiarono.
I vandeani possiamo definirli"estremisti monarchici"?
Dite che è troppo pesante il termine?

No, non è pesante, ma credo che la situazione fosse assai complessa. Certo è che i Vandeani non solo non videro nella Rivoluzione dei grandi vantaggi, ma vennero esasperati da vari impopolari provvedimenti della Repubblica. I contadini di Vandea non avevano dei cattivi rapporti coi loro nobili, era diffuso nella campagne l'istituto della mezzadria.
Inoltre erano profondamente cattolici.
Se li definiamo "estremisti monarchici", allora dobbiamo definire anche i loro massacratori "estremisti repubblicani"!
 
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LesCavesDuRoy
view post Posted on 3/5/2008, 19:58




Capperi, questa storia è davvero interessante! E pensare che io avevo sentito parlare della Vandea solo riguardo alle vicende di Giovanna d' Arco e la Guerra dei Cent' anni!

Comunque non so se mi sbaglio, ma penso che la situazione della Vandea fosse analoga a quella di molte altre regioni francesi...in effetti erano molti i casi in cui la nobiltà terriera e i braccianti avevano un rapporto fondato su vantaggi reciproci, anche se ovviamente erano sempre i contadini ad andare peggio!
 
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sofonisba
view post Posted on 3/5/2008, 20:16




La Vandea era un caso un po' particolare. La nobiltà locale non era molto ricca, ed a Versailles non era "di casa". Al contrario, a Versailles i nobili vandeani erano considerati troppo rozzi e non molto dissimili dai loro contadini. D'altra parte, ciò significa che i nobili proprietari in Vandea non erano assenteisti, ma restavano sulle loro terre a curare personalmente i loro interessi. E per i contadini era sempre meglio avere a che fare direttamente con loro, senza rapaci e disonesti intermediari.
Inoltre, la Vandea era un territorio profondamente cattolico, e l'importanza di questo aspetto non potrà mai essere abbastanza sottolineata.
Per i rivoluzionari, la Vandea era qualcosa di intollerabile: dei contadini e popolani che facevano fronte comune coi nobili contro le empietà rivoluzionarie, contro la borghesia in ascesa che si arricchiva comprando i beni nazionali. Doveva essere schiacciata senza pietà.
 
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Il Visconte
view post Posted on 2/6/2008, 19:34




Durante la rivolta, alcuni delegati si recarono dai Borbone in esilio affinchè uno di loro li guidasse contro i repubblicani. Nessuno di essi rispose al sofferto appello. Lo farà molto tempo dopo e con esiti diversi la Duchessa di Berry.
 
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view post Posted on 24/6/2008, 14:02
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Marie-Antoinette

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ho una domanda. Mi sembrava di avere letto in un qualche libro dedicato a Maria Antonietta delle belle parole commoventi, pronunciate da quest'ultima, sui poveri vandeani massacrati. Qualcuno che ha più memoria del sottoscritto si ricorda dov'è, oppure l'ho sognato?
 
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sofonisba
view post Posted on 24/6/2008, 14:56




CITAZIONE (*§Yue§* @ 24/6/2008, 15:02)
ho una domanda. Mi sembrava di avere letto in un qualche libro dedicato a Maria Antonietta delle belle parole commoventi, pronunciate da quest'ultima, sui poveri vandeani massacrati. Qualcuno che ha più memoria del sottoscritto si ricorda dov'è, oppure l'ho sognato?

Di questo, non ho notizia.
 
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VETRIOLOROSSO84
view post Posted on 30/11/2009, 03:02




Nonostante abbiano combattuto per una causa diversa dalla mia,non posso che togliermi il cappello davanti a uno dei capi della rivolta:Bonchamps che chiese la liberazione dei prigionieri repubblicani e di perdonarli. Da quello che so non mi pare che i vandeani si siano distinti in azioni di ferocia e brutalità ma si siano ribellati a una rivoluzione sempre più violenta e assetata di sangue.
Contro di loro sono stati spediti armate repubblicane che hanno dato prova di una crudeltà e una ferocia paragonabile alle SS naziste: ai cadaveri o ai moribondi vandeani veniva scorticata la pelle da usare come telo di tende o di piccoli lampadari,
gli insorti venivano trasportati su delle chiatte e legati mani e piedi venivano fatti affogare aprendo delle falle dentro le chiatte e lasciati affogare lentamente,a chi cercava di sopravvivere veniva ammazzato con le baionette o con le picche. (Vedete la voce noyades).
Nei villaggi donne e bambini furono sterminati sistematicamente con il motivo che le donne erano considerate dei "forni che sfornavano ribelli" mentre i bambini,anche neonati "erano futuri mostri e rivoltosi monarchici"interi villaggi furono spazzati via dalla repressione repubblicana,molte persone furono addirittura cucinate a fuoco lento per estrarre grasso umano.
In questo contesto non posso che condannare le atrocità commesse dalle truppe rivoluzionarie che non hanno esitato a usare metodi che ricordano le SS di Goering nel terzo reich,quelle truppe che erano il simbolo della giustizia e della libertà si sono rivelate dei mostri spietati privi di qualsiasi sentimento positivo e non posso che aborrire tali sistemi.
La repressione della guerra in Vandea fece oltre mezzo milione di morti tra combattenti e sopratutto civili e può essere considerato il primo genocidio della storia contemporanea.
 
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Duca d'Angouleme
view post Posted on 1/5/2012, 14:52




La storia ufficiale è sempre la versione dei vincitori... troppe ombre, troppo sangue insudicia quegli ideali di libertà fratellanza e uguaglianza che in Vandea vennero calpestati senza pietà. Che orrore!!
 
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view post Posted on 31/10/2013, 04:33
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Conte / Contessa

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CITAZIONE
Al termine della guerra, il generale francese Joseph Westermann spedì una breve lettera al Comitato di salute pubblica: «Non c’è più nessuna Vandea. Secondo gli ordini che mi avete dato, ho massacrato i bambini sotto i cavalli e le donne non daranno più alla luce briganti. Non ho prigionieri. Li ho sterminati tutti».

[dal sito http://www.effedieffe.com/index.php?option...e&Itemid=100021 ]

Sta frase mi spiazza. Che freddezza!
 
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Laicista
view post Posted on 23/3/2014, 17:27




Fu una pagina davvero drammatica, una operazione militare compiuta senza pietà da quegli uomini che sventolavano gli ideali di libertà e fratellanza. Da un altro punto di vista, fermo restando la condanna senza appello dei massacri abominevoli, c'è da dire che in quegli anni la Rivoluzione non aveva alternative: a Est la prima coalizione avanzava mentre in Vandea era scoppiata una rivolta gigantesca, il governo rivoluzionario adottò le misure più drastiche che potevano essere prese per salvare se stesso.
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 24/3/2014, 15:31




Pur con la inevitabile compassione, il dovuto raccapriccio e la profonda esecrazione per gli orrori che sono stati elencati, non posso che ripetere quanto già scrissi in altra discussione (citando Mao) cioè che siamo in presenza di uno dei più grandi e sconvolgenti eventi della storia da tutti i punti di vista. Inevitabile lo strascico di persecuzioni, lotte fratricide e genocidi vari.

Il fenomeno rivoluzionario, all'inizio, vive sotto minaccia: se fallisce nessuno avrà pietà degli insorti. È quindi maggiore la paura di chi si ribella rispetto a quella di chi resiste che ha dalla sua leggi, morale, conforti religiosi e consenso. Non gli manca nulla. Chi attacca lo fa con la forza della disperazione. È costretto ad essere spietato e sanguinario, non si può permettere la pietà, sarebbe un errore fatale. È stato così per Spartaco, per la Rivoluzione Russa, persino per il Risorgimento italiano che vide orrendi crimini, uccisioni e stupri di massa, interi paesi messi a ferro e fuoco e distrutti nell'ambito della cosiddetta "lotta al brigantaggio" che tale non era.

Aggiungo che queste cose continuano e continueranno ad accadere se è vero che appena l'altro ieri (storicamente parlando), a due passi dal nostro confine orientale, accadevano cose analoghe. Con buona pace dell'Europa la quale con la consueta avvedutezza ha aspettato coraggiosamente (per anni) l'intervento americano, discutendo però a lungo sul fatto che un governo di sinistra al potere in Italia potesse o meno concedere graziosamente l'uso delle basi nostrane ai volenterosi d'oltreoceano che andavano a sistemare le cose. Certo anche questi ultimi non l'avranno fatto gratis. Naturalmente sto enormemente semplificando, la dissoluzione della Jugoslavia fu una faccenda molto complessa. Però gli orrori, genocidi, stupri, ci furono, il tiro a bersaglio dei cecchini a Sarajevo pure.

Non facciamo i russoviani di ritorno: l'uomo non è buono né con la natura, né con gli animali, né con i suoi simili. E questi obbrobri ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Purtroppo è inevitabile, pare. Non riesco proprio ad avere una visione ottimistica della storia. Mi sembra una visione poco scientifica, nel senso che dobbiamo valutare i fatti e in base ad essi tentare di prevedere cosa potrà accadere in futuro. Al massimo. E prevedere cosa farà l'uomo è abbastanza facile: quando è stretto dal bisogno reagisce e poi, già che ci si trova, tende anche a far emergere la sua cosiddetta "bestialità" (che tale non è), ferocia e crudeltà innate.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 24/3/2014, 16:16
 
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view post Posted on 25/3/2014, 12:29
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Marie-Antoinette

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Il punto di vista di Adriano e' facilmente condivisibile. Ma,secondo me,ci sono delle sostanziali differenze tra gli esempi da lui citati e cio' che accadde in Vandea.
Le idee rivoluzionarie nacquero e si propagarono nei salotti aristocratici,ovviamente i vari candidati agli Stati Generali,furono molto zelanti nel diffondere le nuove idee. Bisogna anche tenere presente che,alcuni cahiers des doleances,non furono scritti dagli abitanti del tal villaggio,ma furono scritti dai candidati e in seguito firmati dagli elettori.
In definitiva e' molto facile manovrare un popolo scontento.
Forse il mio punto di vista e' limitato,ma non credo che si possa sovvertire un'ordine politico e sociale sostenendo la liberta' e l'uguaglianza di tutti i cittadini e poi massacrare chi non vuole seguire leggi che non condivide.
Il mio e' un ragionamento utopistisco,lo so,ma proprio non riesco a condividere tutti "gli alti ideali" rivoluzionari.
Gli eccessi e il terrore non possono essere giustificati in nessun caso.
 
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