Maria Antonietta - Regina di Francia

Jacques Offenbach, Il cantore dell'Europa

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view post Posted on 17/6/2008, 12:47
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Marie-Antoinette

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Jacob Eberst nacque a Colonia il 20 giugno del 1819. Sul suo atto di battesimo, però, spicca chiaramente il cognome di Offenbach, che suo padre aveva derivato dalla sua città natale.

A sei anni suonava il violino, ad otto componeva, e imparò a suonare il violoncello da solo, in soffitta di nascosto dal padre.

Arrivò a Parigi nel 1833 -e qui francesizzerà il suo nome in Jacques-, e studiò per un po' al Conservatorio, fino alla fine del 1834; nel 1835 fu assunto come violoncellista dall'Opéra-Comique; nel 1844 sposò Herminie d’Alcain, dalla quale ebbe quattro figlie ed un figlio, e finalmente nel 1850 fu nominato direttore d'orchestra del Théâtre Français, ma avendo qui incontrato delle resistenze alla sua musica decise di fare il gran salto e mettersi in proprio. In occasione dell’Esposizione Universale affittò una baracca sugli Champs-Élysées, cui diede il nome di Bouffes Parisiens, e che nel corso del successivo inverno traslocherà in una sede migliore tuttora esistente: a Passage Choiseul, dove finalmente decollò la sua carriera di compositore, regista, produttore; già nel 1853 nacquero due sue operette di discreto successo: Le tresor à Mathurin e Pepito, prototipi dei molti futuri atti unici. Le leggi in vigore limitavano le sue prime produzioni a tre personaggi al massimo, ma in Croquefer, ou Le dernier des paladins ne vediamo comparire uno in più… muto, si esprime con dei cartelli per aggirare il veto della censura. Certo, col tempo si rivelò di grande aiuto avere dalla propria parte il duca de Morny, fratellastro dell’imperatore, specie se questo si dava il diletto di aggiungere anche qualche battuta ai libretti.. e via, di protezione in protezione, il limite dei personaggi fu abolito, e si vedono comparire comparse, cori, balletti: nascerà il più grande successo di Offenbach, Orphée aux Enfers, apparso per la prima volta sulle scene il 21 ottobre 1858, e poi ripreso costantemente. Orfeo non sarà altro che il preludio a quel periodo d'oro per il compositore che è stato battezzato l'Offenbachiade, periodo durante il quale la strepitosa vena satirica di Jacques non risparmierà nulla e nessuno (i colpi continui al'ispanismo dell'Imperatrice Eugenia gli costeranno cari quando lei sarà la reggente durante la guerra franco-prussiana del 1870). Durante questi anni vedono la luce i più famosi successi d'Offenbach: Orphée aux Enfers (appunto), Barbebleue, La Grande-duchesse de Gerolstein, La Belle Hélène, La Périchole, Les brigands, La vie parisienne.

Dopo la caduta del Secondo Impero, quasi la stella di Jacques fosse legata a quella di quel Napoleone III che tanto aveva canzonato, la fortuna di Offenbach declinò; del resto non fu mai un amministratore avveduto, e immensi fiumi di denaro venivano profusi per le sue opere, nulla per lui era mai abbastanza bello per il suo teatro: nel 1875 andò in fallimento, e fu solo grazie ad un tour negli Stati Uniti che riuscì a racimolare un po’ di denaro e a rifarsi delle perdite. In realtà molti francesi provavano del risentimento per quel tedesco, che i tedeschi tacciavano di traditore e i francesi di spia di Bismarck, verso un uomo che li aveva messi in guardia contro i loro stessi vizi e debolezze, mettendo alla berlina i nuovi arricchiti, militari imbelli, i politici inetti, i cortigiani, il Governo e perfino l’imperatore e la moglie: ciò che le operette di Offenbach avevano prospettato accadde, e nessuno aveva cercato di porvi rimedio. Offenbach continuò a comporre, e prima del suo canto del cigno -I racconti di Hoffmann- allestì altre operette che riecheggiavano il periodo dell'Offenbachiade, come Madame l'Archiduc e La fille du tambour major (quest'ultima terminata sul letto di morte, mentre la gotta lo dilaniava).

Nulla è serio, fuorché l'amore. Tutte le vanità umane, tutti i drammi quotidiani si mischieranno, un giorno, per non formare che una spuma pronta a volatilizzarsi in bolle al ritmo d'un finale trepidante che invita all'oblio delle responsabilità: questa è l'essenza della musica di Offenbach, alcune delle cui arie sono conosciute perfino da gente che non l'ha mai nemmeno sentito nominare. Il Can Can per antonomasia, infatti è un brano di Orfeo all'inferno, per quanto la danza che chiamiamo french can can sia nata molto tempo dopo. Un’altra sua aria è molto popolare in USA, anche se praticamente nessuno sa che si tratta dell’aria degli sbirri da Généviéve de Brabant: è l’inno dei Marines, che durante la tournée americana piacque molto, e fu debitamente riorchestrato per adattarlo all’uso militare.

Gioacchino Rossini, che idolatrava Mozart, definì Offenbach “Il piccolo Mozart degli Champs-Élysées”; Richard Wagner lo odiava, dicendo che la sua musica “emanava si un calore, ma che è il calore del letamaio dove tutti i maiali d’Europa vengono a rotolarsi”, tranne poi mutare rotta subito dopo la morte di Jacques dicendo che “voleva essere come Mozart, che poteva essere come Mozart”. Camille Saint-Saëns lo denigrava molto, ma poi usò l'aria del Galop Infernale per descrivere le tartarughe nel suo Carnaval des Animaux.

Jacques Offenbach scrisse qualche cosa come centodieci operette, un balletto e svariati pezzi di musica da camera.




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sofonisba
view post Posted on 18/6/2008, 13:36




Bel musicista (anche se di epoca un po' decadente). Però mi piace ugualmente.

 
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view post Posted on 18/6/2008, 22:40
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (sofonisba @ 18/6/2008, 14:36)
Bel musicista (anche se di epoca un po' decadente). Però mi piace ugualmente.

Io ne vado letteralmente matto, fin da quando l'ho scoperto verso i vent'anni. i miei, non quelli di Offenbach. Non c'è nulla di meglio per tirarmi su di morale, o per rilassarmi... no, magari per quello anche un bel frozen daiquiri, ma certi pezzi suoi mi fan letteralmente saltare su dalla poltrona: pezzi dal ridicolo al sublime, che ne so... il coro folle della Granduchessa, il coro della partenza per la Palestina di Genoveffa, il valzer della Bella Elena, il duetto del Dr. Miracolo e Antonia -con lei che tira le cuoia mentre canta-... altri che mi galvanizzano con tanto di pelle d'oca: l'entrata dei francesi a Milano, dalla figlia del tamburo maggiore (che poi è il Canto della partenza, "La victoire en chantant nous ouvre la barrière..."

 
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celeborn36
view post Posted on 4/9/2008, 21:12




Grazie al mio amore ho scoperto delle cose di questo compositore che adesso ormai ascolto in ripetizione, una di queste è quest'aria dai "Contes d'Hoffmann", è un virtuosismo e tra tante che ho sentito credo che la migliore sia la versione di Sumi Jo...lei fa la parte di un'automa che canta e come tutti gli automi ogni tanto bisogna ricaricarla....vale la pena ascoltarla nonostante la qualità dell'audio

LES OISEAUX DANS LA CHARMILLE (spero di aver scritto bene)

 
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view post Posted on 4/9/2008, 23:57
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (celeborn36 @ 4/9/2008, 22:12)
Grazie al mio amore ho scoperto delle cose di questo compositore che adesso ormai ascolto in ripetizione, una di queste è quest'aria dai "Contes d'Hoffmann", è un virtuosismo e tra tante che ho sentito credo che la migliore sia la versione di Sumi Jo...lei fa la parte di un'automa che canta e come tutti gli automi ogni tanto bisogna ricaricarla....vale la pena ascoltarla nonostante la qualità dell'audio

Questa è una delle arie più difficili per una coloratura, ed è entrata a buon diritto nel repertotio di grandi cantanto come Joan Sutherland, Sumi Jo, Luciana Serra e così via. Tra l'altro, Sumi Jo ha una mimica sia del corpo sia facciale favolosa, e mi dà sempre l'aria di divertirsi come una bambina alla fiera quando la vedo :)
Dai Racconti viene anche un'aria più famosa, e più sfruttata (credo che sia forse la più nota aria di Offenbach dopo il Galop di Orfeo all'inferno): recentemente tornata alla ribalta cimenatografica per essere stata usata nel film di Benigni "La vita è bella". Sto parlando della Barcarola a due voci... il bello è che è un aria di riciclo, scritta per un'altra opéra comique, che però fu un tonfo pauroso.

 
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view post Posted on 10/9/2008, 08:05
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Marie-Antoinette

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Questa che segue è la famosa "Barcarola"



Non ho la copetenza per valutare la qualità dell'esecuzione. Forse Nefer potrà trovare, eventualmente, qualcosa di migliore.

Edited by elena45 - 11/9/2008, 09:45
 
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view post Posted on 10/9/2008, 20:50
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (elena45 @ 10/9/2008, 09:05)
Non ho la copetenza per valutare la qualità dell'esecuzione. Forse Nefer potrà trovare, eventulamente, qualcosa di migliore.

l'esecuzione è ben fatta, trovo molto brave le due sorelle.

parlando secondo impero e di Offenbach, ho pescato questa chicca su TuTubo:



è un brano di un film degli anni '50, storia fantasiosa e un po' menzognera di Hortense Scheneider e accessoriamente di Jacques, la Schenider è interpretata da Yvonne Printemps (già madame Sacha Guitry), attrice e cantante molto brava; é un pezzo del finale del III atto de La Vie Parisienne, uno dei capolavori di Offenbach.

Mettiamo qualche paletto (peccato la qualità del filmato):
Quest'opera, durante le prove, non ricevette i favori delal troupe, tanto che dicevano "perchè impararla tutta? tanto caleremo la tela a metà del secondo atto". Erano sfiduciati dalla novità: presentare la Parigi dei loro giorni invece che storie su re e fate, pensavano che nessuno avrebbe avuto interesse ad andare a teatro per vedere le stesse cose ce avrebbe potuto vedere in un qualsiasi salotto "bene" o al Café des Anglais.
Il ruolo di Gabrielle, alias Madame de Sainte-Amaranthe, fu affidato a Zulma Bouffar -all'epoca Offenbach aveva una cotta paurosa per lei- e non alla Scheneider.
L'aria "Je suis veuve d'un colonel" non è nel finale del III ma del II atto, ma si vede che faceva più lustro metterla qui al posto di altre strofe.
I costumi degli uomini rispondono quasi esattamente a dei bozzetti originali dell'epoca, idem il trucco teatrale, se vado a ruspare nelle vecchie foto di cantanti del genere, fine '800.
L'atmosfera che ci mostrano crearsi in teatro corrisponde molto alle descrizioni dei contemporanei che parlano dell'entusiasmo generato dalla musica trascinante e festosa, dei signori che subivano lo charme delle sul palco, e dell'allegria generale.



Edited by Nefer Snefru - 10/9/2008, 22:44
 
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view post Posted on 11/9/2008, 08:56
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CITAZIONE (Nefer Snefru @ 10/9/2008, 21:50)
l'esecuzione è ben fatta, trovo molto brave le due sorelle.

Riesci a stimolare la curiosità di una capra come me in fatto di musica lirica.
Ho trovato quest'altra interpretazione. mi sembra più bella, più cristallina, rispetto a quella delle sorelle Iordachescu (ma forse mi sbaglio):



CITAZIONE
parlando secondo impero e di Offenbach, ho pescato questa chicca su TuTubo:
.... un brano di un film degli anni '50, storia ....finale del III atto de La Vie Parisienne, uno dei capolavori di Offenbach.

Chi dirige (nel film) è proprio Offenbach?

CITAZIONE
........storia fantasiosa e un po' menzognera di Hortense Scheneider

Qesta è la vera Hortense:



Molto bella! Fece perdere la testa a molti principi, compreso Edoardo d'Inghilterra.

CITAZIONE
Il ruolo di Gabrielle, alias Madame de Sainte-Amaranthe, fu affidato a Zulma Bouffar -all'epoca Offenbach aveva una cotta paurosa per lei- e non alla Scheneider.

Quant'era brutta Zulma!



Edited by elena45 - 11/9/2008, 14:13
 
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view post Posted on 11/9/2008, 12:46
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (elena45 @ 11/9/2008, 09:56)
Riesci a stimolare la curiosità di una capra come me in fatto di musica lirica.

Perché, ti pare che io sia un esperto nel settore? :)

CITAZIONE
Ho trovato quest'altra interpretazione. mi sembra più bella, più cristallina, rispetto a quella delle sorelle Iordachescu (ma forse mi sbaglio):

è vero, hanno un'altro stile e una diversa maturità nella voce.

CITAZIONE
Chi dirige (nel film) è proprio Offenbach?

si, dirigeva lui finché la gotta non glielo ha impedito negli ultimi anni di vita.

CITAZIONE
Molto bella! fece perdere la testa a molti principi, compreso Edoardo d'Inghilterra.

image

Questo è un ritratto di un tale Alexis Perignon che la immortala nelle vesti di Granduchessa di Gerolstein, prorpio il ruolo che le valse l'ammirazione di Bertie.
La stessa Hortense battè personalmente tutte le botteghe del Palais Royal per far saltare fuori un palco per il Principe di Galles. E quando lui andava a trovarla in camerino lei gli faceva dar la pappa ai suoi cani.
Come Diva divina era insopportabile, a detta di tutti i contemporanei (ivi compreso Jacques). Ma come donna, amica e madre aveva un cuore enorme.


[QUOTE]

CITAZIONE
Quant'era brutta Zulma!

Somiglia ad una pagnottella, direi.
 
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view post Posted on 30/1/2009, 14:37
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Per Nefer, ho trovato brani dello stesso film, "La valse de Paris", su Dailymotion:

http://dailymotion.alice.it/video/x1slbi_o...s-fortuni_music
Yvonne Printemps, nei panni di Hortense Schneider, conosce Offenbach e canta un'aria da "La chanson de Fortunio".

http://dailymotion.alice.it/video/x1qtnk_o...smme-fava_music
Rondo da "Madame Favart"

http://dailymotion.alice.it/video/x1srvb_o...perichole_music
Hortense canta un'aria da "La Périchole", accompagnata al piano da Offenbach, nel parco di Fontainebleu, davanti a Napoleone III, Eugenia e il duca De Morny.

Edited by elena45 - 4/2/2009, 08:41
 
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view post Posted on 4/2/2009, 00:28
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (elena45 @ 30/1/2009, 14:37)
Per Nefer, ho trovato brani dello stesso film, "La valse de Paris", su Dailymotion:

Grasssie :D

CITAZIONE
Yvonne Printemps, nei panni di Hortense Schneider, conosce Offenbach e canta un'aria da "La chanson de Fortunio".

In realtà all'audizione lei cantò il bolero del Domino Noir di Auber.
La chanson de Fortunio ha un'altra storia: Offenbach la scrisse per un lavoro teatrale di Alfred de Musset, Le Chandelier, ma quando la provarono si scoprì che l'attore che doveva cantarla aveva una voce da basso mentre era stata scritta per un tenore. La cosa si risolse in un nulla di fatto, la canzone venne recuperata anni dopo da Offenbach, ma de Musset lo detestò per tutta la vita oltre a convincersi che Jacques fosse uno jettatore.



CITAZIONE
Rondo da "Madame Favart"

Questa mi mancava proprio, in un cd ho sempre Yvonne Printemps che canta un'altra aria di Madame Favart, Ma mère aux vignes m'envoyit (sic), ma basta.

CITAZIONE
Hortense canta un'aria da "La Périchole", accompagnata al piano da Offenbach, nel parco di Fontainebleu, davanti a napoleone III, Eugenia e il duca De Morny.

Questa fu uno dei suoi ruoli migliori, e pochi sanno che la lettera che la Périchole scriva a Piquillo è uscita dritta dritta dalla Manon Lescaut dell'abate Prévost: Meilhac & Halévy l'han calcata quasi identica.




Non conoscevo codesto Daily Motion: ci sto scorrazzando un pochetto, ma ci sono cosine molto gustose.
 
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view post Posted on 19/2/2010, 18:32
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Marie-Antoinette

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In omaggio ad Offenbach, pubblico codesto video, sebbene le musciche non siano sue ma un pastiche scritto da Manuel Rosenthal su arie di Offenbach per balletto che si chiama Gaieté Parisienne (o meglio ancora, direi che pure queste sono state un po' pasticciate, perché Gaieté faccio fatica a riconoscerlo in alcuni punti.)
Da notare anche l'inserimento del refrain della Carmangole al minuto 1:05, che con Offenbach non ha nulla a che fare.



E qui, ragazzi, siamo al culmine della baracconata! La Clerici è assolutamente favolosa nelal sua ingenuità e nella sua voglia di divertirsi. Complimenti per l'aplomb, Antonella


 
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view post Posted on 19/2/2010, 19:17
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Non ci posso credere!!!!
Hai visto Sanremo? Io neanche un secondo.
Ho visto solo, facendo zapping e mi sono fermata perchè meritavano, Fiorella Mannoia ed Elisa.
Sono troppo snob?
No, giuro. Mi piaceva X factor, perchè era un programma musicale e basta. Anzi meglio gli anni scorsi, prima che venisse lo scenografo-coreografo Tommassini con i suoi barocchismi ad appesantire.
E' che Sanremo proprio non lo sopporto: un minestrone di musica, mondanità, comicità, e chi più ne ha più ne metta.
Penso che tu l'abbia fatto come studioso di costume. O no?
 
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view post Posted on 19/2/2010, 19:42
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (elena45 @ 19/2/2010, 19:17)
Non ci posso credere!!!!
Hai visto Sanremo? Io neanche un secondo.

Assolutamente no. Non posso dire di odiarlo, ma non mi interessa minimamente. Ma da quando ho sentito a Radio 2 un commento sul balletto dell'Antonella non ho avuto pace finché non m'è riuscito di scovare il filmato.
Una baracconata di questa sorta è imperdibile, e la Clerici mi sta molto simpatica, anche se non sono un suo fan.

Poi, per me, la vera vincitrice di Sanremo degli ultimi anni, misconosciuta e non in gara, è Paola Cortellesi.



 
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view post Posted on 19/2/2010, 19:46
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Nefer Snefru @ 19/2/2010, 19:42)
Assolutamente no. Non posso dire di odiarlo, ma non mi interessa minimamente.

Meno male! Non volevo perdere la fiducia in quei pochi che ancora resistono alla massificazione.


 
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