Maria Antonietta - Regina di Francia

Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina

« Older   Newer »
  Share  
Cora84
view post Posted on 19/12/2008, 15:58




Visto che in questo forum ci sono persone così ben informate sull'emancipazione femminile,vorrei proporre questa discussione su un evento così importante che accadde durante la rivoluzione francese.
La "Dichiarazione dei diritti della donna e della citadina"venne presentata durante gli Stati Generali dalla scrittice Olympe de Gouges (di cui c'è anche un topic) nel 1791.
Si tratta di un testo giuridico che esigeva la piena assimilazione legale,politica e sociale della donna,in cui venivano chiesti insomma gli stessi diritti degli uomini.
Olympe scrive che non esistono solo i cittadini ma anche le cittadine e vuole che lo Stato riconosca alle donne l'istruzione.
Idee nate dalle donne che avevano partecipato ai vari scontri durante la rivoluzione e che anzi erano in prima linea nelle marcie.
A portare avanti queste teorie ci sarà poi Mary Wollstonecraft (1759-1797),scrittrice inglese che faceva l'inviata in Francia proprio durante la rivoluzione e che tornata in patria scriverà la "Rivendicazione dei diritti delle donne",in cui spiegherà che il diritto all'istruzione porta non solo ad essere delle perfette cittadine ma anche a rivendicare il ruolo di educatrici morali.

Olympe de Gouges
Image and video hosting by TinyPic

Mary Wollstonecraft
Image and video hosting by TinyPic


 
Top
Jessikina90!
view post Posted on 19/12/2008, 16:43




Interessantissimo personaggio quello di Olympe de Gouges!

Tra l'altro, durante la rivoluzione il termine cittadina indicava unicamente le figlie o le mogli del cittadino. Il cittadino godeva dei diritti giuridici, la cittadina no...Questo termine stava solo ad indicare "l'appartenenza" ad un uomo, padre o marito che fosse.
 
Top
LesCavesDuRoy
view post Posted on 19/12/2008, 18:48




In effetti la questione è molto delicata: la Rivoluzione Francese è uno di quei pochi periodi storici in cui più di altri, le donne si distinsero per le proprie capacità e per lo spirito di iniziativa, dimostrando concretamente di non essere inferiori agli uomini! Peccato che ai capi della Rivoluzione questi club giacobini "en rose" non è che andassero molto a genio, e fecero di tutto per reprimerli (basta vedere quello che dovette passare la povera Olympe de Gouges)...che infami <_< !

P.S. per chi non lo sapesse, Mary Wollstonecraft era la madre della celebre Mary Shelley, autrice del capolavoro della letteratura gotica inglese "Frankenstein, o il Prometeo moderno"!
 
Top
Antoine....
view post Posted on 2/2/2009, 15:25




questa cosa non la sapevo... queste informazioni mi saranno utili per la mia tesina sulla questione femminile dove parlerò anche della condizione della donna
 
Top
Ophelyee
view post Posted on 15/6/2009, 12:22




infatti Olympe fu ghigliottinata alla fine..

leggevo da qualche parte che la dichiarazione era una sorta di liberazione dalla "schiavitù" che aveva imposto l'uomo. la donna era vista solo come moglie, di proprietà del marito che poteva farle ciò che voleva in virtù dell'indissolubilità del matrimonio.

Qualcuno dice inoltre che la Dichiarazione fu una primordiale dichiarazione di femminismo, in cui anche la donna chiedeva gli stessi diritti maschili, io più importante di tutti, la "possibilità di chiedere il divorzio".
 
Top
Filocalia
view post Posted on 14/5/2010, 01:47




Indirettamente, la Dichiarazione è molto importante anche per la nostra Costituzione.

Nell'articolo 3
SPOILER (click to view)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Lina Merlin aveva insistito per specificare la parità sessuale, memore di quanto era successo alla vigilia della stesura della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789. In quell'occasione, infatti, i "rivoluzionari" (passatemi il termine generico) avevano largamente approfittato del sostegno dei club femminili (o misti, cmq del sostegno delle donne), che si erano ingenuamente fidate sulla parola a proposito delle promesse di parità.
Ovviamente così non fu e il generico "uomo e cittadino", da omnicomprensivo in senso di "umanità", una volta affermato il potere, è diventato un più tetro "uomo e cittadino di sesso maschile. e basta."
In poche parole, le donne che si erano fidate, si erano trovate al punto di partenza. E per certi versi persino messe peggio. Fu proprio la De Gouges a sottolineare questo imbroglio nel suo testo.
(C'è anche un discorso interessante da fare su come la Dichiarazione dei Diritti della Donna e Cittadina si sia diffuso nei territori conquistati da Napoleone e sull'impatto che ha avuto sulle "protofemministe", ma l'ora tarda si fa sentire e sarebbe un OT immenso :lol: )

Tornando a noi, il polverone sollevato dalla De Gouges, *per fortuna* ha messo in allerta persone come la Merlin che alla faccia delle varie rassicurazioni "ma sì, tranquilla.. mettiamo uomo ma intendiamo genere umano" ha voluto ci fosse per forza la specifica "uomini e donne".

Ok, probabilmente sono andata COMUNQUE terribilmente OT.. chiedo scusa! :lol: :lol:
 
Top
Madamadore
view post Posted on 11/10/2013, 20:47




La rivoluzione francese vide le donne in prima linea insieme agli uomini e, come capita in tutti i conflitti, il sesso debole dette un valido contributo al conflitto e, come è ovvio, pretese i suoi diritti al pari degli uomini con cui combattevano. Una cosa simile avviene anche durante la prima guerra mondiale, quando le donne mandavano avanti le fabbriche e i centri produttivi. Inutile dire che non appena la situazione ritorno alla "normalità", queste pretese vennero ridimensionate non poco. Nel caso della rivoluzione francese, passato il momento dell'azione, vi fu una fase di conservazione e non dobbiamo mai dimenticare che la borghesia era un ceto molto conservatore, forse più dell'aristocrazia che poteva comunque offrire un po'più di libertà alle dame. La rivoluzione è il trionfo del popolo francese ma soprattutto della borghesia parigina. Gli intellettuali come Olympe si ritrovarono ben presto indietro con questa prassi...e Olympe pagò con la vita perché non ritrattò mai le sue posizioni, lottando per la propria indipendenza intellettuale, anche quando le cose mutarono su posizioni ideologiche conservative e tradizionali.
 
Top
6 replies since 19/12/2008, 15:58   1069 views
  Share