| Louise Jeanne de Durfort-Duras, è nata il 1° settembre del 1735 a Parigi. Era l'erede del Cardinale Mazarino, i cui beni si erano trasferiti attraverso le femmine, da cui un'immensa fortuna.
Nel 1661, alla morte del Cardinale , i suoi beni vanno alla nipote Hortense Mancini (1646-1699) e a suo marito Armand Charles de La Porte (morto nel 1713), duca de La Meilleraye che ricevette allora il titolo di Duca di Mazarin.
Suo nipote Guy Paul Jules de la Porte (1701-1738), duca di Mazarino, ebbe solo una figlia Charlotte-Antoinette de La Porte Mazarin (1719-1735) che sposò nel 1733 Emmanuel Felicité de Durfort-Duras (1715-1789), duca di Duras, maresciallo di Francia, primo gentiluomo della Camera del Re.. Dall'unione nasce, Louise Jeanne de Durfort-Duras. Figlia unica e erede della sua branca materna, diventa tra l'altro Duchessa di Rethel, duchessa di Mayenne, Baronessa di Parthenay, duchessa de La Meilleraye e di Mazarin, principessa di Château Porcin, dama di Belfont... Fu l'ultima a portare il titolo di duchessa di Mazarin Il ducato di La Meilleraye verrà venduto dopo il 1776 al conte d'Artois.
Nel frattempo ebbe dei fratellastri, suo padre si risposò infatti nel 1736 con Louise Françoise Maclovie de Coëtquen (1724-1802) da cui ebbe due figli:
- Emmanuel Céleste August de Durfort (1741-1800) duca di Duras, Maresciallo di campo. Sposato nel 1760 a Louise Henriette Charlotte Philippine de Noailles (1745-1832), dama di palazzo della Regina.
- Charles-Armand de Durfort (1743-1804) conte di Duras, Maresciallo di campo, sposato nel 1767 a Marie-Joséphine Rigaud figlia di Joseph Rigaud, conte di Vaudreuil, morta nel 1781.
Nelle sue memorie il duca di Luynes affermava che per nascita e per la sua dote, poteva sperare di sposare un principe del sangue, invece Louise Jeanne sposerà, all'età di dodici anni, il 2 dicembre 1747, suo cugino Louis Marie Guy d'Aumont (1732-1799).Il matrimonio ebbe luogo al castello di Chilly-Mazarin (distrutto nel 1804) di cui la duchessa era proprietaria.
Louis Marie Guy d'Aumont, suo marito, era uno dei quattro figli di Louis Marie Victor Augustin (1709-1782) primo gentiluomo di Camera e di Victoire Félicité de Durfort, amica intima di Mme de Pompadour.
Presentata a Corte, Louise Jeanne de Durfort-Duras prese il tabouret il 16 dicembre 1747. Fu nominata dama di compagnia di Mme Adélaïde nel 1756. Dette le sue dimissioni in favore di sua cognata, la duchessa di Villequier nel 1760. Le maldicenze raccontano che Mme Adélaïde si facesse leggere dalla duchessa di Mazarin della letteratura leggera. La Duchessa di Mazarin e il duca d'Aumont si separarono nel 1760. Non avendo bisogno della fortuna del marito, visse una vita di fasto e di eccentricità citata dai suoi contemporanei. Ma la sua smodata mania di spese eccessive la fecero interdire nella gestione dei suoi beni nel 1763.
Nel settembre 1770, la duchessa di Mazarin festeggia l'unione del Delfino con Marie-Antoinette al castello di Chilly-Mazarin donando una sontuosa cena accompagnata da balli cui fecero eco la Gazette de France e il Mecure. Ricevette in questo castello pure il Re di Danimarca.
Negli anni '70 fece parte della cerchia di Mme duBarry. Mme du Deffand scriverà a questo proposito:"non si può spingere l'eroismo dalla bassezza al ridicolo a un tal alto grado" Detestata dalla Delfina Marie-Antoinette per il suo rapporto con la favorita reale, si ritirerà definitivamente da Corte nel 1774 alla morte di Luigi XV.
Nella sua vita Mme de Mazarin fu quello che si chiama una "Dama di voluttà". Si conoscono molte sue avventure, tra le quali:
- M. de Monbazet, arcivescovo di Lione
- Claude Pierre Maximilien de Radix de Sainte Foy (1736-1810) Tesoriere generale della Marina e intendente delle finanze del Conte d'Artois. A lui darà 100,000 scudi. Questa somma fu di fatto destinata alla bambina nata dalla loro relazione, Anne Radix de Saint Foy, detta Mlle de Neuilly.
- Jean Frédéric Phélypeaux (1701-1781) conte di Maurepas, ministro di Luigi XV e di Luigi XVI.,
Morirà, coperta di debiti, a Parigi il 17 marzo 1781 all'età di 45 anni. Il vicario di Chilly dichiarò che ella fu una Maddalena peccatrice e sfortunatamente mai una Maddalena penitente.
Lasciò solo una figlia, Louise Félicité Victoire d'Aumont, ducehessa di Mazarin (1759-1826) che sposò Honoré Anne Maurice Grimaldi (1758-1819), Honoré IV, duca di Valentinois e poi Principe di Monaco. Louise Félicité Victoire ebbe due figli dal suo matrimonio col principe di Monaco, Honoré V e Florestan I che regnarono entrambi sul principato.
Di lei ci dice Mme Vigée LeBrun:
"...Durante la mia gravidanza ho dipinto la duchessa di Mazarin, che sebbene non più giovane era ancora molto bella.... Si diceva che questa dama era stata benedetta da tre fate alla sua nascita: la fata della ricchezza, della bellezza e della sfortuna. E' vero, in effetti, che la povera donna non poteva fare assolutamente niente, senza che fosse rovinata da qualche catastrofe. C'erano un certo numero di storie con argomento le sue sventure: ecco un incidente dei meno conosciuti. Una sera, organizzò una cena per sessanta persone e le venne l'idea di mettere un'enorme crosta di pasta in mezzo alla tavola, nella qulae c'erano cento piccoli uccelli vivi. Al segno della duchessa la crosta fu aperta e una moltitudine di uccelli selvatici volò sui visi degli invitati, impigliandosi nei capelli ben acconciati delle dame. Potete immaginare le grida stridule [...] fu pressocché impossibile sbarazzarsi di quelle creature infernali, finalmente, ognuno si alzò da tavola ingiuriando e maledicendo la stupidità dell'idea...."
Mme de Crequy ci dice a proposito della sua sfortuna:
"...questa povera donna non poteva mai fare o dire niente senza che tutti la prendessero in giro [...] Se Mme de Mazarin voleva dare un grande concerto con una bella cena, sapevate voi cosa poteva accadere? Che il direttore d'orchestra si rompeva la gamba e che la cucina prendeva fuoco. Quando dette una serata di proverbi in onore del Re di Danimarca, per esempio, si vide Arlecchino che fece mille moine e disse mille stupidaggini per evitare di farsi cavare un dente, ed era la giusta replica di quello che il Re di Danimarca fece durante la mattina il che mise tutto il seguito di Sua Maestà Danese, e soprattutto il Duca di Duras, fratello di Mme de Mazarin, in un imbarazzo mortale. Non ci si dimenticherà di una certa festa data in onore a Madame, la contessa di Provenza e Mme la contessa d'Artois in occasione del matrimonio di queste due principesse. Era una festa campestre ed era in una residenza a Parigi. Ebbe la brillante idea di farvi venire una quarantina di ballerine dell'Operà che aveva agghindato da pastorelle, e che dovevano danzare dietro un immenso specchio a cui si era levato lo stagno [...] Mme de Mazarin, che voleva fare una piacevole sorpresa alle loro altezze reali, fece arrivare dalla sua terra di Chilly, che era a sette-otto leghe dal quai Maquais, un gregge di montoni con un cane da pastore e in più una giovenca che nel suo paese passava per essere la dolcezza in persona. Si era convenuto di far passare la mandria in buon ordine dietro lo specchio prima di cominciare le danze pastorali. [...] Ma invece di restare al suo posto come le era stato assegnato, alla coda degli ultimi montoni, siccome era la più curiosa e la più bella piece bucolica, ecco che questa giovenca perde la testa come una gran stupida e comincia a spingere le pecore con i loro agnelli e da una cornata a quello specchio senza stagno che saltò i mille frammenti. I montoni la seguirono e uscirono dalla stessa breccia; il cane si mischiò e si mise a recuperare le bestie per tutta la lunghezza e per tutti gli angoli di quella galleria dorata. [...] Abbaiava come un diavolo e la giovenca andava, sempre galoppando da un angolo all'altro della galleria, rovesciando tutto quello che si trovava sul suo cammino. Tutte le donne si erano arrampicate sugli sgabelli, all'eccezione di Mme de la Vallière e me, che restammo coraggiosamente al nostro posto e che non ebbimo a pentirsene, dato che questa bestia spaventata non si avvicinò. Mi ricordo Madame e sua sorella che ridevano a crepapelle dato che loro cugina di Lamballe si era fatta sedere su un caminetto da dove gridava come un pavone appollaiato su un muro...."
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