Non ci posso credere!
Il martirio di Sant'Orsola di Caravaggio è stato commissionato dal principe
Marcantonio I Doria, feudatario del mio paese natale: Angri in provincia di Salerno.
Michelangelo da Caravaggio - Il martirio di Sant'Orsola -
Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano, Napoli..
Particolari: il volto della Santa e quello dell'Autore.
L'analisi del dipinto la trovi qui:
www.baroque.it/arte-barocca/caravaggio-orsola.php. Io riporto la scheda del museo che lo ospita:
Rispetto a diverse opere dell'ultimo periodo dell'artista, per questo dipinto si dispone di molti documenti, ritrovati poco meno di trent'anni fa. Soltanto da allora il dipinto si è imposto all'attenzione della critica nella sua inoppugnabile autografia. Era stato in precedenza attribuito da Roberto Longhi a Bartolomeo Manfredi, poi esposto a Napoli, nel 1963, con un incongruo riferimento a Mattia Preti, e finalmente rivendicato a Caravaggio, per ragioni stilistiche, da Mina Gregori nel 1974: la proposta della studiosa è stata confermata con il rinvenimento di un folto dossier documentario da Vincenzo Pacelli (1980).
I documenti forniscono luogo e data dell'esecuzione, la Napoli della tarda primavera del 1610; il nome del committente, il principe genovese Marcantonio Doria, figlio del doge Agostino; le circostanze dell'invio della tela nel capoluogo ligure (compresi i nomi della barca e del capitano che la guidava); alcuni dettagli sulla tecnica. A tutto ciò si aggiunge un titolo, che appare già nel 1620 in un inventario dei beni di Casa Doria: "Sant'Orsola confitta dal tiranno", indicazione in apparenza didascalica e descrittiva, in realtà preziosa per intendere una scelta iconografica insolita e controcorrente, come spesso accade nella ricerca caravaggesca.
La scelta del soggetto si deve al committente. Marcantonio Doria aveva sposato Isabella della Tolfa, vedova del principe di Salerno Agostino Grimaldi. La figlia di Isabella e di Agostino, Anna - figliastra dunque del Doria, ma da lui amata come «figlia carissima» - così leggiamo nel suo testamento -, nel momento in cui era entrata nel monastero napoletano di Sant'Andrea delle Dame aveva assunto il nome religioso di Suor Orsola. L'affetto per la figliastra è il motivo della devozione di Marcantonio per Sant'Orsola: lo apprendiamo dal post scriptum di un documento fondamentale, la lettera che l'11 maggio 1610 Lanfranco Massa, il suo procuratore napoletano, invia per ragguagli allo stesso Doria.Ovviamente io sapevo che Angri fosse stato feudo dei Doria genovesi, tant'è che in paese un po' tutto si chiama Doria e nel centro del comune troneggia il Castello Doria:
Il feudo di Angri fu acquistato nel 1636 da Marcantonio Doria, proprio il committente di Caravaggio. La parte antica del castello risale al XIII secolo, la parte nuova è "doriana", del '700.
La storia del quadro non la sapevo, perchè non avevo ancora coltivato la mia passione per le piccole ricerche che la frequentazione di questo forum ha stimolato, sia per quanto riguarda le discendenze genealogiche, sia per i ritratti dei personaggi storici. E allora, ho cercato e ho trovato. Eccolo qua Marcantonio I dipinto da un seguace di Caravaggio:
Simon Vouet(1621) - Marcantonio Doria, I principe di Angri (1570-1651), con l'abito dei Cavalieri di San Giacomo della spada -
Museo del Louvre*.
Nacque a Genova da Agostino Doria e Eliana Spinola, primogenito di quattro maschi e due femmine.
Il padre, ricchissimo finanziere legato alla Spagna, fedelissimo del vecchio Andrea Doria e poi dell'erede di lui Giovan Andrea I, fu eletto
Doge di Genova nel 1601. Ma probabilmente la posizione ideologica di Marcantonio non coincideva con quella paterna e familiare: già in occasione della incoronazione del padre si trovava a Napoli, probabilmente con la giustificazione ufficiale di provvedere agli interessi della famiglia. Quello stesso anno, infatti, Agostino comprò, per interposta persona, il feudo di Angri dal banchiere Cigala per 16.000 ducati; più tardi, nel 1613, lo destinò al figlio che ne prese definitivamente possesso; nel 1631, Marcantonio comprò il titolo di principe. Napoli era allora Vicereame spagnolo e re di Spagna era Filippo III.
Marcantonio sposò Isabella della Tolfa, figlia del conte Carlo di San Valentino, e vedova, come già detto, del principe di Salerno Agostino Grimaldi. I suoi interessi furono rivolti soprattutto alla letteratura e all'arte. Ebbe cinque figli che continuarono la dinastia.
*Simon Vouet è uno dei caravaggeschi francesi, da non confondere con Jacob Voet, barocco.Guardate come si ispira al grande italiano:
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Edited by elena45 - 22/6/2019, 12:50