Leggerò quanto prima il libro.
Il viso in copertina è quello della misteriosa Antea del Parmigianino (Museo di Capodimonte, Napoli). Chissà perchè.
Tornando alla storia di Eleonora, o meglio della sua famiglia, mi piace ricordare la ricchissima Anna Carafa, Viceregina di Napoli.
Il suo ritratto non dice molto, ma ha lasciato molte testimonianze di sè, che la dipingono bella e sensuale, ma anche ambiziosissima e perfida (
www.ilmattino.it/cultura/mostre/nap...ie/241005.shtml).
Donna Anna Carafa della Stadera, principessa di Stigliano (1607-1644), la suocera di Eleonora (che non ha mai conosciuto, per fortuna).
Anna, come abbiamo visto in
www.genmarenostrum.com/pagine-lette...a-stigliano.htm, era unica erede di un patrimonio vastissimo dal nonno Luigi (orfana del padre Antonio), proprietaria tra l'altro di un palazzo enorme nel quartiere San Ferdinando (oggi nella centralissima via Chiaia) dove viveva con la madre, la principessa Elena Aldobrandini (1587-1663), nipote di Clemente VIII, e la nonna paterna Isabella Gonzaga di Sabbioneta (1565-1637), tre donne sole, ma potenti.
Palazzo Carafa a Chiaia, com'era in origine: grandissimo!
Fu costruito ai primi del '500 dall'abate Giovan Francesco Carafa (?), abate di Sant'Angelo di Atella (
www.genmarenostrum.com/pagine-lette...afa-stadera.htm) e lasciato in eredità a suo nipote Luigi, 2° principe di Stigliano, il trisavolo della nostra Anna.
Oggi è noto come Palazzo Cellammare, dal nome dell'ultimo proprietario. Alle spalle c'è ancora oggi un grandissimo parco.
(
http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Cellammare /
www.thebookofart.com/palazzi-di-napoli.html).
Don Luigi Carafa - Colonna (1567-1630), 4° principe di Stigliano, 4° duca di Mondragone etc, il nonno di Anna. Componente del Pio Monte della Misericordia,
committente e protettore di Caravaggio. Don Luigi infatti era nipote di Costanza Colonna marchesa di Caravaggio (figlio di sua sorella Giovanna) colei che tutti conoscono come la storica amica del pittore.
Sposò la ricchissima Isabella Gonzaga di Sabbioneta, unica erede del duca Vespasiano. Fu sepolto in San Domenico Maggiore assieme alla moglie (Cappellone Carafa), ma i corpi sono andati perduti.
Isabella Gonzaga (1565-1637), duchessa di Sabbioneta, moglie del suddetto e nonna di Anna.
La storia è anche qui, con più dovizia di particolari:
www.torreweb.it/raimondo/5-74.htm.
Elena Aldobrandini (1587-1663), vedova di Antonio Carafa (+<1624) e madre di Anna (sopravvisse alla figlia quasi 20 anni).
Elena Aldobrandini è ricordata per aver fondato nel 1655 un rifugio per donne in difficoltà, ragazze bisognose, vedove sole, suore indigenti, il nucleo del
Fondazione Mondragone che esiste tuttora a Napoli (proprio alle spalle del Parco Cellammare).
Non contenta, la Viceregina di Napoli, si fece costruire una reggia a Posillipo, che non fu portata a termine per la sua morte prematura:
Palazzo Donn'Anna. La storia del palazzo è così bella che vale la pena di leggerla:
http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Donn%27AnnaNel 1644, il marito fu richiamato a Madrid; lei era incinta e non volle seguirlo. Lasciò i figli piccoli alla madre e si ritirò in un'altra delle sue case, a Portici. Abortì e morì, forse, di tifo petecchiale, completamente sola. Certo non fu rimpianta.
Tutti e tre i figli maschi di Anna morirono senza eredi e l'intero patrimonio, valutato in oltre tre milioni di ducati (più di 300 tra terre, città e castelli) passò al regio demanio. Una parte fu acquistato dal banchiere Giovanni Vandeneynden, che lo lasciò alla nipote Giovanna (
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Il palazzo di via Chiaia fu acquistato, nel 1722, da Antonio Gudice, principe di Cellammare, da cui il nome odierno e lo stemma sull'arco d'ingresso.
Lo stemma Cellammare sull'arco d'ingresso, opera di Ferdinando Fuga.
Edited by elena45 - 25/2/2021, 15:14