Le quattro sorelle von Biron, Belle, nobili e spregiudicate

Mi piace aprire una discussione su queste interessanti figure femminili, quattro nobildonne tedesche, quattro sorelle, che vissero un'esistenza intensa e cosmopolita, a cavallo del XVIII e XIX secolo.
Le sorelle von Biron erano figlie di Peter von Biron, un aristocratico tedesco che ebbe la sorte di diventare duca di Curlandia (sembra un nome da operetta), un territorio del Baltico comprendente parte della Lettonia e parte dell'Estonia.
Suo padre Ernest Johann Biron (1690-1772) era un oscuro piccolo proprietario terriero originario del Baltico, che andò in Russia a trovare fortuna e la trovò diventando l'amante della zarina Anna Ivanovna. Oltre a ricchezze e potere, costei gli regalò il ducato di Curlandia (che aveva ereditato dal marito defunto), nel 1737, e lo nominò addiritura reggente per il piccolo Ivan VI. Ma tutti sappiamo come andò a finire, il colpo di stato di Elisabetta Petrovna spazzò via tutti, sicchè il novello duca di Curlandia andò in esilio in Siberia (fu fortunato a non perdere la vita). Per motivi politici, 22 anni dopo, la Grande Caterina lo riabilitò e nel 1769 il vecchio Ernest lasciò il ducato al figlio Peter. Così veniamo a noi.


Peter von Biron (1724-1800), ultimo duca di Curlandia, dal 1769 al 1795, anno in cui cedette di nuovo il ducato alla Russia in cambio di un appannaggio.
Qualche anno prima aveva acquistato il ducato di Sagan, in Slesia, per cui la famiglia è nota anche come Biron von Sagan.
Ricco, amante della musica e dell'arte, Peter si sposò tre volte, l'ultima con la bella Dorotea von Medem, un membro della vecchia nobiltà della Curlandia, 37 anni più giovane di lui!


Friedrich Hartmann Barisien - Dorotea von Medem (1761-1821), duchessa di Curlandia - Muzeum Narodowe Wrocław, Polonia.
Costei gli diede 6 figli, di cui sopravvissero soltanto quattro, tutte femmine, le sorelle von Biron, appunto.


La duchessa di Curlandia con le prime due figlie.

Dorotea era molto ammirata per la sua bellezza e la sua amabilità; spesso rimaneva sola quando il vecchio marito andava in missione diplomatica, e allora..... si consolava con la compagnia di altri uomini. Ebbe diverse relazioni, anche con Talleyrand e con il il nobile polacco Alexander Batowski, il padre della sua quarta figlia.
Tenne salotto a Berlino e nel suo castello in Turingia, frequentato dalle più alte personalità dell'epoca. Così le figliole si accasarono con nomi prestigiosi della nobiltà.

La capitale della Curlandia era Mittau (oggi Jelgava nell'odierna Lettonia) e questa che segue la "modesta" residenza:


Jelgava Palace è il più grande palazzo in stile barocco dei Paesi Baltici, fondato da Ernest von Biron, nel 1738.
In questo palazzo soggiornò il conte di Provenza fuggito dalla Rivoluzione e si sposò Madame Royale con il cugino Angouleme.

E questa era la residenza estiva:


Rundale Palace, il più bel palazzo della Lettonia, costruito negli stessi anni su progetto di Bartolomeo Rastrelli, lo stesso architetto di San Pietroburgo.
Entrambi furono inglobati nell'Impero russo.

Edited by elena45 - 15/5/2020, 20:52

Ed ecco le quattro sorelle in ritratti di maniera:


Wilhelmina e Dorotea.


Pauline e Johanna.

Più significative le immagini che seguono:


Wilhelmina von Biron (1781-1839), la maggiore. Si sposò tre volte e tre volte divorziò: con il principe Jules Armand de Rohan (1768-1836) (#entry248737614), con il principe Vasily Troubetskoy, e con il conte Rudolph von Schulenburg; tra il secondo e terzo matrimonio fu l'amante del principe di Windisch-Gratz e poi del principe di Metternich. Era con lui al Congresso di Vienna.


Dorotea von Biron (1793-1862), la minore. Sposò il conte Edmond de Talleyrand Perigold, il nipote del Principe. Divenne l'amante dello zio (a quanto pare, il vecchio porco si fece prima la madre e poi la figlia) e, per non essere da meno rispetto alla sorella, anche lei la ritroviamo al Congresso di Vienna.


Pauline von Biron (1782-1845). Sposò il principe Friedrich di Hohenzollern-Hechingen (1776-1838), ma anche lei si separò ed ebbe un figlio con il fratello di suo cognato, il principe Louis Victor de Rohan (1766-1846).
Anche lei è presente al Congresso di Vienna, in compagnia del suo amante di turno, il generale Ludwig von Wallmoden.

A Vienna, nel 1814, doveva esserci una folla di "signore": sfarfalleggiava anche la bellissima Caterina Skawronskaia (pronipote di Potemkin e vedova del generale Bragation), rivale di Wilhelmina, perchè era stata anche lei amante di Metternich.


Johanna Katharina von Biron (1783-1876), la meno nota, la meno avvenente, ma anche la più longeva delle "four sisters". Sposò Francesco Pignatelli Belmonte, duca di Acerenza (1766-1827), restò presto vedova e senza figli.
Ho trovato questo ritratto in un sito ricchissimo di immagini: www.google.it/imgres?imgurl=http://...eI8rwsgbktuHkAg

Edited by elena45 - 29/10/2013, 15:15

Approfondendo la storia di Wilhelmina von Biron, si sa che da giovane la duchessa era sì molto bella, ma anche molto intelligente e colta (la sorellastra di sua madre era una poetessa e aveva contribuito alla sua educazione). Si innamorò del generale svedese Gustav Armfelt (molto più vecchio, sposato e amante di sua madre) e la relazione portò alla nascita di una figlia di nome Gustava, che nacque in segreto e fu portata via. Wilhelmina non la rivide più, non solo, ma a causa di un'ostetrica incompetente, perse la capacità di avere altri figli. Per proteggere la sua reputazione (!), Armfelt organizzò il matrimonio della ragazza con un nobile francese emigrato, il Principe Louis de Rohan, figlio della Princesse Guémené, la governante dei figli di Maria Antonietta. Il matrimonio non durò e si concluse con un divorzio nel 1805.
Anche il suo secondo matrimonio con il principe russo Vasilij Troubetzkoy durò appena un anno. Wilhelmina allora si diede a viaggiare per l'Europa, passando da una residenza all'altra: Vienna, Praga, Ratisbona e Sagan. Come già la madre a Berlino, la duchessa aprì un salotto a Vienna frequentato dalla più alta nobiltà.


Il principe Klemens di Metternich (1773-1859).

La passione tra Wilhelmina e Metternich scoppiò nel 1813: è documentata da oltre 600 lettere scritte dal principe all'amante. Queste lettere descrivono anche i minimi dettagli della situazione politica del giorno e delle relative decisioni fatte da Metternich come diplomatico e funzionario del governo.
Wilhelmina odiava Napoleone: i negoziati che portarono all'ultima coalizione antinapoleonica tra Prussia, Austria e Russia si svolsero in una delle residenze della duchessa, a Ratisbona, nella contea boema di Nachod.


Castello di Ratisbona (attuale Repubblica ceca).

Edited by elena45 - 29/10/2013, 14:41

E non è la prima volta! Anche Talleyrand "frequenta" prima la madre e poi la figlia più piccola. Toh, si chiamavamo entrambe Dorotea!
Io penso che in questa famiglia, i principi morali non fossero molto saldi: sia la madre che le figlie ebbero una ridda di amanti e di figli illeggittimi!

Dorotea von Biron, la più piccola delle sorelle e, probabilmente, la più bella era lei stessa una figlia illeggittima e mise al mondo diversi bambini di paternità incerta.
Il matrimonio di Dorotea con Edmond Talleyrand Perigold fu combinato dal Principe zio: alla ricerca di una ricca ereditiera per suo nipote, chiese allo zar Alessandro I di intervenire presso la duchessa di Curlandia perchè concedesse la mano della figlia minore (appena 16 anni). Il matrimonio avvenne nel 1809 a Francoforte, dopo di che Dorotea si trasferì in Francia.


Dorotea von Biron (1793-1862) adolescente, all'epoca del suo matrimonio.

Nutrita di sentimenti antifrancesi, non si trovò bene nella nuova patria dove tutti la consideravano una straniera e questo non aiutò il matrimonio. Con il marito ebbe tre figli, uno dopo l'altro (di cui due raggiunsero l'età adulta).


Il marito, Edmond Talleyrand Perigold (1787-1872). Non era male, poi!

Alla caduta de Primo Impero, Dorotea è a Vienna con lo zio, ed è lì che nasce la relazione.
Qualche anno dopo si separa dal marito e la figlia Pauline, nata molto più tardi, non può che essere di un altro uomo, molti dicono di Talleyrand.
Nasceranno altri due figli, non si sa di chi, e forse la stessa scrittrice boema, Bozena Nemcova, potrebbe essere un'altra figlia adulterina.


Dorotea von Biron Talleyrand nel 1830, quando accompagna Talleyrand, ambasciatore a Londra.
Una cosa è certa: Talleyrand va a vivere con lei nel castello di Valencay, trasferisce a lei il ducato di Dino e, alla sua morte, gli altri titoli. Attraverso i figli di Dorotea, la discendenza Talleyrand arriva fino al giorno d'oggi (http://webcache.googleusercontent.com/sear...e=www.google.it)

Dopo la morte di Talleyrand, Dorotea si ritirò a vivere nel suo castello di Sagan (Polonia):



PS. Altre notizie su Dorotea le trovi qui: #entry537925395

Edited by elena45 - 29/10/2013, 21:13

Sono completamente d'accordo con "ultimaregina".

Per continuare il discorso (queste figure di secondo piano, ma per certi versi molto importanti nel contesto stroico, mi affascinano), faccio un cenno alla terza sorella (la seconda per età), anche lei bella ed allegra: Pauline von Biron.

Sposò a 18 anni il principe Friedrich di Hohenzollern-Hechingen (1776-1838), ma anche questo matrimonio durò poco, il tempo di metter al mondo un figlio, Costantino (1801-1869). Poi, come abbiamo già detto, ebbe una relazione con il fratello di suo cognato, Louis Victor de Rohan (1766-1846)* e nacque una figlia, Marie (1805-1893).
Nel 1814 era anche lei al Congresso di Vienna (le tre sorelle si diedero appuntamento) con il suo amate di turno, il bel generale della cavalleria austriaca Ludwig von Wallmoden, mentre l'ex marito, che si era schierato con Napoleone (!), rimase invalido per tutta la vita a causa delle ferite riportate nella campagna di Russia.


George Dawe - Ludwig von Wallmoden-Gimborn (1769-1862).

Il figlio legittimo di Pauline, il principe Costantino Hohenzollern-Hechingen, sposò una nipote dell'Imperatrice Giuseppina, Eugenia Beauharnais, figlia di Eugenio. Costantino ereditò i geni libertini della madre (si fa per dire) e tradì ripetutamente la dolce Eugenia, che, invece, si prese cura del suocero invalido.

*Alcune fonti dicono che ebbe una relazione e una figlia proprio con il cognato, ma gli elenchi genealogici più accreditati dicono con il fratello del cognato (www.genealogy.euweb.cz/rohan/rohan5.html)

Edited by elena45 - 29/10/2013, 14:49

Bisogna considerare anche l'epoca in cui vissero tutti questi personaggi: post-Rivoluzione e Primo Impero. Penso che ci fosse una generale decadenza di costumi (la stessa Josephine, Paolina e Carolina Bonaparte, Ortensia Beauharnais, etc). Era tutto un clan.....
Anche oggi, poi, non siamo messi male!
Io non sono bacchettona, rispetto tutte le scelte in fatto di rapporti amorosi, ma deve essere sempre salvaguardata la dignità personale. Quando poi si usa il corpo per far carriera, proprio non lo sopporto!

Ah, dimenticavo!
Al Congresso di Vienna, oltre alle sorelle von Biron e alla principessa Bragation, c'era anche l'amante dello zar, Maria Naryshkina, una donna meravigliosa: veniva chiamata l'Aspasia del Nord. Ne abbiamo parlato in #entry393097230


Salvatore Tonci - Maria Antonovna Sviatopolsk-Tchetvertinsky (1799-1854), principoessa polacca, moglie di Dmitri Lvovich Naryshkin.
Dallo zar ebbe tre figli e uno dal marito.

Nefer direbbe:"Più che un congresso di politici, era un congresso di........"

Edited by elena45 - 31/5/2011, 14:39

Avere notizie di prima mano è una gioia! Grazie Gianni!

Di Acerenza conosco il personaggio di Ugone dei Pagani, fondatore dei Templari secondo la tesi del Prof Moiraghi, di cui ho letto il libro.
E pensa un po': io sono di Pagani, dove ha vissuto un ramo della famiglia Pagano, costruttore della mia casa alla fine del '600.

E a proposito di Carboneria: anche un mio antenato era un carbonaro. Gian Domenico Bisceglia, uno dei protagonisti della Rivoluzione napoletana del '99, giustiziato e condannato a "illacrimata sepoltura".
Forse nasce da questo il mio interesse per la storia.

PS. Mi dispiace che Tinypic abbia cancellato molte foto di questo topic: se ho capito bene il sito provvede a sfoltire a caso le foto che distribuisce, forse per motivi di capienza.
Provvederò a rinnovarle.