Maria Antonietta - Regina di Francia

Caterina Dolfin Tron, Venezia 1736 - 1793, Aristocratica Veneziana , amante e poi moglie del procuratore di San Marco

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Madame de Noueilles
view post Posted on 5/4/2013, 16:42 by: Madame de Noueilles




Cito la 4a Edizione delle Curiosità Veneziane di Giuseppe Tassini, note integrative a cura dei Filippi e di Marina Crivellari Bizio.
Tra gli amanti di Caterina vi fu anche l'abate Angelo Maria Barbaro, nato a Portogruaro il 9 febbraio 1726 da Bernardo ed una donna non nobile, per questo motivo non poteva essere ammesso al Maggior Consiglio e allora scelse, senza alcuna vocazione, di pronunciare i voti. Dedicò alcune poesie all'amata, improponibili per le volgarità contenute. Scrisse del marito di Caterina:
Atene e tuti de la Grecia i stati
vantava sete savi solamente
I sette saggi dell'Antica Grecia erano secondo Platone: Talete di Mileto, Solone di Atene, Biante filosofo di Priene in Asia Minore, sul Meandro, Pittaco filosofo di Mitilene a Lesbo, Cleobulo filosofo Spartano, Chilone eforo di Sparta, Misone, un saggio contadino proveniente da Chene, località mai ben identificata

co sete soli avea savia la mente
bisogna dir che ghe fuse i gran mati.
Adeso semo in tempi più beati
e più felici de l'antico Oriente
perchè Venezia sola in Ocidente
vanta savi, per Dio, da tuti i lati
savi all'acque, savi all'eresia
dieci savi, tre savi, cinque savi
a la nostra pocheta mercanzia
savi de terraferma grandi e bravi:
ma de tuta sta savia litania
de la saviezza tien el Tron le chiavi.

Ma avevo anticipato la cognata. Ecco dunque la sua storia.
Si chiamava Cecilia Zeno/Zen. Era nata nel 1755 come Maria Antonietta e nel 1772, a diciassette anni, sposò il cinquantenne Francesco Tron, fratello di Andrea. La situazione "dinastica" dei Tron era precaria. Infatti, Andrea e Francesco, figli di Niccolò Tron e di Chiara Grimani Calergi avevano un fratello monaco, Giovanni, ed un altro, Vincenzo, con un figlio morto giovane. Cecilia era una donna disinvolta: il marito era Podestà a Brescia dove diede praticamente scandalo: andava tranquillamente a cavallo, praticava la scherma, si vestiva da uomo. Memorabili le sue corrispondenze molto spiritose e ricche di umorismo, per quanto volgari (nel 1780 ne scrisse una diventata celebre in ambito accademico, diretta ad un ordinario di lettere greche all'università di Padova, Butturini). Al ritorno a Venezia tentò d'emulare la cognata Caterina... rovinosamente! Nel 1785 il duca di Curlandia, Pietro di Biron, venne a Venezia con la moglie Anna Carlotta Dorotea di Medem. Volevano assistere ad uno spettacolo al Teatro San Beneto, che, all'epoca, come da consuetudine, era diviso in palchi affittati alle famiglie nobili di Venezia. Cecilia cedette il suo al prezzo di ottanta zecchini.
Si scrisse:
Brava la Trona
vende il palco
più caro della...
Ebbe una tormentata relazione con Cagliostro e fece impazzire di se l'abate Parini... che scrisse l'ode Il pericolo in cui una trasposizione di Cecilia rappresentava il pericolo incombente del titolo:

E a le nevi del petto,
Chinandosi da i morbidi
Veli non ben costretto,
Fiero dell’alme incendio!
Permetteva fuggir?

A Treviso comparve davanti a Leopoldo II, Ferdinando IV e Maria Carolina vestita da uomo, al galoppo e guidò un corteo di carrozze. Ben presto morì il nipotino, figlio di Vincenzo, Vincenzo stesso, Caterina, Andrea ed il marito. La figlia di Cecilia e Francesco, Chiara Maria Tron, divenne erede universale dello smisurato patrimonio famigliare. Chiara Maria sposò un esponente della famiglia Donà delle Rose. Quando cadde la Repubblica andò a ricevere Giuseppina, moglie di Napoleone, a Mestre e le cantò "La biondina in gondoleta". Sotto il Regno Lombardo Veneto sposò il cavalier servente Giorgio Ricchi. Morì nel 1828 dopo una vita da protagonista del secolo a Venezia.
 
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