Maria Antonietta - Regina di Francia

come si viveva a versailles?

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carlo il grosso
view post Posted on 3/11/2012, 21:22





[URL=http://reggiadiversailles.historiaweb.net/sistema_di_corte_versailles.html][/URL]

spero che la mia prima discussione non duplichi con altre, se così fosse spostate e soprattutto ditemi dove sta la discussione perchè mi interessa e non l'ho trovata cercando nel forum
quello che vorrei sapere è come i nobilivivevessero a versailles: avevano appartamenti tutti per loro? con i loro domestici, le loro cucine? stavano a corte solo per eventi particolari o in pianta stabile? decidevano loro di andare o dovevano essere espressamente inviatati e a quel punto non potevano dire di no? tante altre sarebbero le mie curiosità, ma credo che a poco a poco mi verranno svelate
posto un articolo trovato sul web


L'intero apparato al servizio della corte di Versailles comprendeva l'impiego di un numero enorme di addetti, circa 10 mila persone, a cui bisogna aggiungere circa 5 mila cortigiani che risiedevano stabilmente presso la stessa Reggia. Un apparato gigantesco con regole ed etichette rigidissime.
Versailles, nel 1789, rappresentava l'epicentro politico-aristocratico della Francia assolutista, con 299 alloggi, 1.252 stanze con camino e 600 prive, e 152 appartamenti riservati alla famiglia reale.
Al vertice dell'immenso apparato di servizi vi era il Primo Gran Maggiordomo, ed il Controllore Generale del servizio di Bocca, che era responsabile degli approvvigionamenti. I settori principali erano costituiti dala panetteria che si occupava del rifornimento di pane, di provvedere alle stoviglie e alla biancheria di camera; il coppiere, incaricato delle bevande; la cucina; la frutteria che, oltre ai frutti, assicurava l’illuminazione; infine i furieri incaricati del riscaldamento.


Durante il regno di Luigi XIV le scuderie della Reggia ospitavano circa 700 cavalli che aumentarono sino a superare i 2.000 cavalli al tempo di Luigi XVI.
L’amministrazione dei Menus Plaisirs (intrattenimenti), situata in avenue de Paris, dietro le scuderie, era incaricata, invece, dell’organizzazione dei festeggiamenti e delle cerimonie: balli, balletti, cene, fuochi d’artificio, concerti, rappresentazioni teatrali animavano la vita a Versailles.
La prima festa si svolse nel settembre del 1663 dove venne rappresentata "L’immpromptu de Versailles" di Moliere. Alti festeggiamenti di una certa rilevanza che si contraddistinsero per la loro spettacolarità si svolsero nel 1664, 1668 e nel 1674: "i piaceri dell’isola incantata" del 1664 per mademoiselle de la Valliere, "il grande divertimento reale" nel 1668 per Madame de Montespan. Durante le cd "guerra di religione", per la festeggiare la vittoria, venne organizzata la festa del 1674, la cui apoteosi fu la consegna a Luigi XIV dei vessilli strappati al nemico protestante da Condè.
Tra un festeggiamento ed una battuta di caccia, la corte si dedicava ai giochi di società: biliardo, giochi d'azzardo durante gli appartement (la riunione di tutta la corte, che si teneva dalle sette di sera alle dieci, l'ora in cui il sovrano cenava nel Grand Appartament).

Dal 1682 gli appartements si tenevano i lunedì, mercoledì e giovedì di ogni settimana. La rigida codificazione degli usi e dell'impiego del tempo non è esclusiva di Versailles, ma ciò che distingue la corte francese da tutte le altre è la presenza del pubblico, che aveva libero accesso al castello. Nella tradizione della monarchia francese, la vita del re appartiene alla nazione, vagabondi passeggiavano, senza alcuna sorveglianza, nel palazzo e addirittura nella camera da letto del re.
Questa regola della tradizione monarchica francese viene rappresentata in modo esemplare dalla descrizione di un parto di Maria Antonietta, riferita da Madame Campan, testimone diretta. "Nell’istante in cui l’ostetrico Vermond disse ad alta voce che la regina sta per partorire, le frotte di curiosi che si precipitarono nella camera furono talmente numerose e tumultuose che questo assembramento rischiò di provocare la morte della regina. Il re aveva avuto nella notte l'accortezza di far fissare con delle corde gli immessi arazzi che facevano da paraventro al letto di sua maestà: senza questa precauzione, essi le sarebbero senza dubbio caduti addosso. Non fu più possibile muoversi nella stanza che traboccava di una folla così eterogenea da far pensare a una piazza pubblica. Due savoiardi saliranno sopra i mobili per vedere più comodamente la regina”.

La presenza del pubblico era ovviamente causa di sporcizia e di mancanza di sicurezza: la vita dello stesso re non era al sicuro, l'attentato di Damien contro Luigi XV avviene nel castello e fra la folla. Nel luglio del 1789 si scoprì che le serrature delle cancellate del castello erano fuori uso e che la chiave era andata persa: si fecero montare in tutta fretta dei lucchetti; essi non resisteranno alla folla dei parigini, venuti a Versailles in ottobre per l'ultima invasione di pubblico.

Edited by carlo il grosso - 3/11/2012, 22:28
 
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view post Posted on 3/11/2012, 21:41
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CITAZIONE
(a proposito: quando si postano articoli da internet deve essere citato l'url o cosa?)

Carta o web, il discorso non cambia. La fonte deve sempre essere citata. Se c'è un autore, dev'essere chiaro che il testo è suo.

Per il resto, l'argomento è trattato in vari topic sparsi un po' per tutto il forum. Per cominciare, ti conviene usare il motore di ricerca interno (prova a cercare es. "cortigiani" o "vita quotidiana", e qualcosa salta fuori :))

Edited by Cartaphilus - 3/11/2012, 22:12
 
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carlo il grosso
view post Posted on 3/11/2012, 22:15




grazie dei consigli cartaphilus, però non sono riuscito a inserire l'url: dopo che l'ho copiato e ho dato invio mi dice qualcoa del tipo "url non valdo..." :huh:
 
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view post Posted on 3/11/2012, 22:21
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Ma hai usato il codice URL? (cioè, clicchi su URL, nella finestra che si apre inserisci l'URL copiato e poi dai OK)
 
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carlo il grosso
view post Posted on 3/11/2012, 22:29




credo (spero) di esserci riuscito...
 
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view post Posted on 4/11/2012, 19:31
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Per la vita a Versailles all'epoca di Luigi XIV una miniera di informazioni è Le Versailles de Louis XIV di Mathieu Da Vinha (prima edizione 2009 – l'edizione tascabile di cui vi posto la copertina è uscita da poco).

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Mathieu Da Vinha è direttore scientifico del Centre de recherche du château de Versailles, e il suo libro si basa su una bibliografia sterminata e fa largo uso di fonti d'archivio. Non spaventatevi: è anche abbastanza maneggevole e si legge volentieri.

CITAZIONE
quello che vorrei sapere è come i nobili vivevessero a versailles: avevano appartamenti tutti per loro? con i loro domestici, le loro cucine? stavano a corte solo per eventi particolari o in pianta stabile? decidevano loro di andare o dovevano essere espressamente invitati

Luigi non ha radunato i nobili a Versailles per caso. Dovevano stare lì e farsi vedere, non starsene nei loro possedimenti a complottare. Una celebre frase del re “i figli di Francia per il bene dello Stato non devono avere altro rifugio [retraite] che la corte, né altra roccaforte che il cuore del proprio fratello” si riferisce in primo luogo a Monsieur, ma vale per tutti i grandi nobili.

Appartengono alla corte i membri delle “case” del re, della regina, della famiglia reale diretta e dei principi del sangue; a questi si aggiungono i grandi nobili che hanno interesse a risiedere presso il re, con la loro cerchia; piano piano, quando diventa chiaro che il favore reale, con tutti i vantaggi connessi, è legato alla presenza e alla permanenza a Versailles, tutti i nobili di qualche importanza cercano di essere presenti. Luigi XIV mette in atto una strategia che trasformerà un piccolo castello “privato”, dedicato alla caccia e al relax, nel cuore politico della Francia, e Versailles nella capitale amministrativa del regno, fino al 1715.

Non si tratta solo dell'ampliamento successivo del castello. Fin dai primi anni del suo regno personale, Luigi dona a chi intenda costruire nel borgo di Versailles lotti di terra: i beneficiari sono tenuti a costruire e a mantenere gli edifici secondo le disposizioni del Surintendant des Bâtiments, sono esentati per dieci anni dall'obbligo di alloggiare il seguito del re (ovvero, in pratica, da una requisizione di tipo militare), pagano in cambio un censo di cinque soldi l'anno da versare alle casse del Domaine, e i loro beni a Versailles saranno pignorabili solo in caso di debito con i costruttori e venditori dei beni stessi. A questo punto l'alta aristocrazia comincia a costruire a Versailles. Nello stesso tempo si moltiplicano gli alberghi: Le Lion d'or, l'Image Notre-Dame, Le Pélican, La Branche d'or, l'Aigle d'or, Le Pavillon Royal... Non dimentichiamo che non si trattava di ospitare solo i nobili, ma anche i domestici, gli operai, tutti quelli che per qualche motivo lavoravano a Versailles.

A chi abita al castello Luigi decide nel 1663 di pagare vitto e alloggio (cosa mai praticata precedentemente in nessuna residenza reale): mobili, legna, candele sono a spese del re, che continua ad ampliare la reggia, non certo per alloggiarci tutta la nobiltà di Francia, ma per le cariche di corte. E per essere alloggiati al castello, se non si è principi o membri della famiglia reale, bisogna avere una carica a corte. Questa è la regola generale, anche se qualche aggiustamento è sempre possibile, dato che l'assegnazione dipende comunque dal re. Luigi intende gestire Versailles come residenza privata, e si occupa direttamente di tutte le assegnazioni di alloggi, insieme al suo premier valet de chambre Bontemps, intendente del castello fin dal 1665 (quando Bontemps muore, nel 1701, è Louis Blouin a succedergli in questa funzione).

Continua...
 
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carlo il grosso
view post Posted on 4/11/2012, 20:15




Cartaphilus santa subito!
ecco le informazioni che mi interessavano, cioè cercando sul web trovo molte informazioni sul risveglio del re, della regina sui loro pranzi le andate a messa, le cene etc etc, ma i protagonisti son sempe loro. a me piacerebbe conoscere la vita che facevano "gli altri". addirittura ho letto che pur di stare vicino al re erano disposti a vivere in soffitta e di mangiare un pollo arrosto comprato in rosticceria!
 
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ultimaregina
view post Posted on 4/11/2012, 21:06




Eh già..a Versailles poteva entrare chiunque..cosa bizzarra, no? Se pensiamo che ci vivevano i re di Francia!
Non so se era in uso solo a questa corte o anche nelle altre d'Europa :th_019_.gif:
 
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celeborn36
view post Posted on 4/11/2012, 22:09




Come dice Stefania i nobili che ricoprivano delle cariche avevano appartamenti a Versailles, per esempio: nei primi anni di vita a corte Mme de Polignac aveva l'appartamento a destra dell'Escalier che portava agli appartamenti della Regina, nello stesso stabile c'era il conte de Vaudreuil nel mezzanino e all'ultimo piano il Conte Esterhazy la maggior parte delle cucine erano dislocate in altri stabili, soprattutto al pianterreno e primo piano della Suritendance. Io parlo all'epoca di Luigi XVI.
 
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Duca d'Angouleme
view post Posted on 4/11/2012, 22:33




"[...] la sua vita (della Reggia sotto Luigi XV) divenne per un verso più confusa, visto che ogni giorno vi transitavano circa 10.000 persone. Chiunque era ammesso a valicarne i cancelli; l'unica condizione era di indossare un abito adeguato e, per gli uomini, portare una spada al fianco. Chi non la possedeva poteva affittarla in un apposito chiosco. Vi si trovavano innumerevoli bancarelle, dove abili commercianti vendevano souvenir e merci di ogni genere, cedendo parte del profitto alle casse reali."

Da una relazione del conte Kaunitz:

Il popolo è in tutte le stanze. Tutti quelli che hanno l'onore di fare parte della corte, entrano fino alla camera della regina e a Fontainebleau i cardinali e gli ambasciatori attendono il lever del re nel medesimo posto dove stanno i lacché. Nell'anticamera della regina si vedono cameriere che stanno in mezzo alle dame di corte, senza che si possano distinguere.

Da "Nelle stanze del Re" di P. Merlin
 
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alicem
view post Posted on 4/11/2012, 23:21




Sull'argomento ti consiglio vivamente anche il libro "Derrière la façade : Vivre au château de Versailles au XVIIIe siècle" di William Ritchey Newton. E' davvero accurato e ricco di informazioni. ;-)

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carlo il grosso
view post Posted on 5/11/2012, 18:40




CITAZIONE (alicem @ 4/11/2012, 23:21) 
Sull'argomento ti consiglio vivamente anche il libro "Derrière la façade : Vivre au château de Versailles au XVIIIe siècle" di William Ritchey Newton. E' davvero accurato e ricco di informazioni. ;-)

51uouoqme8lsl500aa300

così, a naso, non mi sembra in italiano...vero? :rolleyes:
 
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view post Posted on 6/11/2012, 10:24
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Delfino / Delfina

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Eh no... Fa parte di una magnifica serie (editori diversi), che comprende, oltre a questo:

L'Espace du Roi : la cour de France au château de Versailles, 1682-1789 (Fayard, 1999)
La Petite Cour : Services et serviteurs à la Cour de Versailles au XVIIIe siècle (Fayard, 2006)
Versailles, côté jardins (Tallandier, 2011)

William Ritchey Newton ha dedicato la vita a studiare Versailles, e i suoi lavori sono fondamentali.

Cambiamo discorso e andiamo in cucina ;)

Per mangiare a Versailles a spese del re bisognava in primo luogo aver diritto a una “tavola”. Avevano diritto a una tavola, oltre agli ospiti e agli invitati del re, tutti quelli che erano di servizio a corte (in modo che potessero tenersi sempre a disposizione). C'era anche chi non aveva diritto a una tavola, ma a una quota per i pasti, e cercava di intascare i soldi e di intrufolarsi lo stesso a mensa. Insomma, la problematica tipica delle mense aziendali. Le tavole “del re” erano parecchie: c'era quella del Grand Maître de France, “primo ufficiale della Corona” e responsabile della Maison du Roi (e soprattutto della “Bouche du Roi" -il titolare della carica dal 1643 fino alla fine dell'Ancien Régime è sempre stato un Condé, ma la gestione effettiva veniva svolta dal Premier Maître d'Hôtel); quelle del Gran Ciambellano, del Premier Maître d'Hôtel della Regina, del Premier Maître d'Hôtel della Delfina (quando c'era una Delfina). E poi la seconda tavola del Grand Maître, quella dei Maîtres d'Hôtel, quella degli aumôniers (cappellani), quella del serdeau (servizio incaricato di sparecchiare la tavola del re), quella dei valets de chambre. In più c'erano le tavole di gran signori e dame che il re pagava per ricevere ospiti: p. es.,nel 1690, Montausier (gouverneur del Delfino), la maréchale de La Motte (governante dei figli di Francia), la duchessa d'Arpajon (dama d'onore della Delfina). E ancora le tavole che altri gran signori (Armagnac, La Rochefoucauld, La Feuillade...) tenevano a proprie spese.

Il numero dei commensali delle “tavole del re” era stabilito per regolamento. L'orario di servizio variava in base a quello che dovevano fare a corte (p. es. i pasti alla tavola del Grand Maître e quella dei premiers valets de chambre erano serviti contemporaneamente al pasto del re, quelli alle tavole dei Maîtres d'Hôtel e dei valets de chambre di turno erano serviti dalle undici in poi, quella degli aumôniers a mezzogiorno o comunque al momento in cui il re usciva dalla Messa). La tavola del serdeau, dove si mangiavano gli avanzi della tavola del re (tranquilli: parecchia di questa roba non era stata neanche toccata) veniva ovviamente servita quando il re aveva finito di mangiare. Per la tavola del Gran Ciambellano (che, al pari di quella del Grand Maître, era una “table d'honneur” per ospiti illustri) l'orario veniva deciso dal Premier Maître d'Hôtel del Re.

Avrete già notato che ad alcune tavole si mangiavano gli avanzi delle tavole “superiori”. Si trattava di piatti di ottima qualità, che spesso non erano stati neanche toccati. Dalla tavola del re a quella dei valletti, a quella dei valletti dei valletti... Questo sistema “a cascata” arrivava fino ai regrattiers che rivendevano gli ultimi avanzi.

Ma se uno non aveva diritto a una “tavola del re”, che faceva? Poteva farsi invitare da uno dei gran signori che tenevano tavola aperta (che fosse pagata dal re o meno) e potevano decidere loro chi invitare.

Una cucina personale era un lusso: Saint-Simon non dimentica di segnalare che l'appartamento da lui ricevuto nel 1710 ne disponeva (e ne disponeva perchè Saint-Simon teneva tavola aperta). Grandi cucine erano quelle dell'Intendente del castello; e anche il concierge di Versailles aveva una cucina.

Ma chi non riusciva a farsi invitare? Bene, si comprava da mangiare: di solito quei famosi avanzi – restava sempre qualcosa – che appartenevano ai funzionari (officiers) che presiedevano le “tavole del re”. Tenete conto che quel che veniva servito era sempre molto di più del necessario (ad es. è stato calcolato che alla tavola del re fosse servita roba bastante per sessantaquattro persone; la tavola del serdeau, alla quale venivano serviti gli avanzi della tavola reale, ne ospitava diciannove; ecc. ecc. ecc.). Quindi gli officiers avevano ancora un bel po' di roba da rivendere. I piatti si potevano acquistare direttamente all'Office della Maison du Roi, o ai banchi dei commercianti autorizzati a “seguire la corte”, o ancora nelle osterie del paese... Una volta acquistati, venivano riscaldati direttamente in camera, su appositi scaldavivande (réchauffoirs).
 
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carlo il grosso
view post Posted on 6/11/2012, 20:15




ma è fantastico Cartaphilus!
supponendo, ma magari sbaglio, che comunque fossero nobili quelli che vivevano a Versailles e che, sempre supponendo, nelle loro terre avessero castelli e proprietà, immaginarli in appartamenti (non so grandi fino a che punto) coi loro familiari e i loro domestici che cercano di mettere su il pranzo con la cena...beh, è una scena proprio comica: il marchese x che va nell'osteria del paese per comprare quanto passato dalla tavola del re a quela di chi sa chi...fa un pò caritas...
nessuno di voi ha idea se qaulche autore abbia scritto romanzi o commedie su tali personaggi?
 
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view post Posted on 6/11/2012, 20:25

Arciduca /Arciduchessa

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Che sistema bizzarro quello dei pasti! Mi sono sempre chiesto dove andassero a finire tutti gli avanzi, visto che i banchetti erano sempre stracolmi di pietanze. La trovo una trovata molto intelligente quella di "spartire" gli avanzi comunque buoni, insomma per evitare un po' gli sprechi che non erano mica pochi...grazie Cartaphilus per queste info! Terrò piacevolmente d'occhio questo topic
 
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