Maria Antonietta - Regina di Francia

come si viveva a versailles?

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view post Posted on 7/11/2012, 23:25
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (carlo il grosso @ 6/11/2012, 20:15) 
supponendo, ma magari sbaglio, che comunque fossero nobili quelli che vivevano a Versailles e che, sempre supponendo, nelle

Solo la minima parte lo era, anche la servitù dei nobili viveva lì (tutta l'ala del Grand Commun era appunto per il personale di servizio, principalmente della Maison du Roi ma non solo); per fare un esempio, m.me de Pompadour (nobilitata e figlia di borghese) aveva una cameriera, m.me du Hausset (nata Nicole Collesson, sposata a un certo Jean du Hausset, signore di Desmains) che quindi, per quanto infimo aveva un titolo, e la quale madame a sua volta aveva una cameriera.
La marchesa aveva un piccolo appartamento nel castello, all'ultimo piano, la sua cameriera viveva in una stanzetta di questo, e la cameriera della cameriera dormiva in una piccola alcova ricavata in una nicchia del muro (praticamente un loculo) della stanza di m.me du Hausset.
Se prendiamo per esempio la maison di Madame Palatina, che poi era identica a quella di Madame Henriette, vediamo che era composta da 250 e fischia persone, delle quali si e no un quinto possono essere nobili o titolate, il resto sono roturiers, gente comune. Non è detto che tutti abitassero al castello nello stesso momento, però: occore vedere se servivano per semestre o trimestre e così via, e di norma risiedevano a corte solo nel periodo di servizio.




CITAZIONE
loro terre avessero castelli e proprietà, immaginarli in appartamenti (non so grandi fino a che punto) coi loro familiari e i loro

Alcuni appartamenti erano praticamente grandi come canili; e le cucine potevano anche essere in baracche di legno costruite sul tetto, come quelle sopra gli appartamenti privati di Luigi XV o di m.me Du Barry
 
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view post Posted on 10/11/2012, 20:29
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Delfino / Delfina

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Intermezzo parzialmente OT: le vicende della vasca ;)

Per introdurre l'argomento “igiene”, torno un attimo al re e alla questione dell'Appartement des Bains. Già Francesco I aveva installato un “appartement des bains” a Fontainebleau. A Versailles, Luigi XIV fece la stessa cosa: l'Appartement des Bains (detto anche “appartement bas”) era un luogo piacevole e sontuoso, destinato al relax del padron di casa e della sua favorita in carica – ovvero Mme de Montespan – che lì ricevevano pochi ospiti molto selezionati. Il “mobile” più straordinario dell'appartamento era la grande vasca ottagonale ricavata da un unico blocco di marmo di Rance (il marmo belga rosso tanto usato a Versailles).

Come forse ricorderete, Mme de Montespan a Versailles alloggiava in un magnifico appartamento al primo piano, attiguo all'appartamento del re. Cadde in disgrazia nel 1680 (ovvero, ironia della sorte, presso a poco nel momento in cui veniva completato l'Appartement des Bains) e nel 1684 dovette traslocare al pianterreno, ovvero... proprio nell'Appartement des Bains, che allora fu ritrasformato: in particolare, per renderlo abitabile d'inverno, bisognò rifare i pavimenti, sostituendo il marmo col parquet. E la vasca? La vasca, profonda un metro e larga tre metri e venti (circa) era troppo pesante e non valeva la pena di spostarla: fu semplicemente coperta e lasciata lì, sotto la pedana del letto. E lì la ritrovarono gli operai che nel 1750 lavoravano a risistemare le stanze per Mme de Pompadour. Così la vasca andò a finire nel giardino dell'Ermitage di Mme de Pompadour, e lì rimase da un passaggio di proprietà all'altro... finché un nostro vecchio amico, Robert de Montesquiou, riuscì a comprarla e a sistemarla prima nella sua casa di Neuilly, le Pavillon des Muses, poi nella sua nuova residenza al Vésinet, le Palais Rose.
Montesquiou morì nel 1921. Il Palais Rose ebbe altri proprietari, fra i quali la marchesa Casati. Alla fine il conservatore di Versailles riuscì a recuperare la vasca, che infatti attualmente si trova all'Orangerie. Ci avete mai fatto caso?

Un articolo con fotografie interessanti:
http://histoire-vesinet.org/vasque.htm

Una foto recente della vasca:
Piscine de Louis XIV
da qui potete partire per una visita virtuale dell'Appartement des Bains: seguite il link consigliato e buon divertimento!

Edited by Cartaphilus - 27/9/2014, 19:10
 
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alicem
view post Posted on 11/11/2012, 11:12




Non mi ricordo in che speciale della tv francese ne avevano parlato ma mi ricordo di essermi chiesta cosa ci facesse una vasca li nell'Orangerie. Interessantissima la vicenda di questa vasca. Grazie mille cara, preziosa come sempre..
 
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tiara operno
view post Posted on 11/11/2012, 12:37




C è una storiella che ti voglio raccontare ;)
all'epoca di Luigi XVI i cortigiani non mangiavano affatto tutti insieme, venivano organizzati pranzi e cene nei propri alloggi dove il proprietario di alcune determinate stanze sceglieva gli ospiti e si occupava di invitarli.Serviva un grandissimo numero di servitori per gestire tutti i vari membri della Famiglia Reale che alloggiavano a Versailles..
La mattina per la colazione il Delfino e la Delfina disponevano di una tavola tutta loro,mentre Luigi XV,come Luigi XIV,preferiva far colazione in camera.In estate erano frequenti i banchetti all'aperto(al Petit Trianon particolarmente)dove gli invitati(ai tempi di Luigi XVI)erano praticamente sempre i soliti:Il Conte di Provenza,il Conte d'Artois,Maria Giuseppina e Maria Teresa di Savoia,la Principessa di Lamballe e la Duchessa di Polignac con l'aggiunta di qualche altro ospite straordinario


all'epoca di Luigi XIV,la maggior parte dei nobili lasciava i propri terreni per trasferirsi a Versailles. I nobili conducevano una vita fatta di balli,tornei,cacce e feste,si spendevano cifre enormi per vivere alla Reggia.Le giornate erano molto noise:far visite,spettegolare dedicarsi al gioco d'azzardo, e quando alle 13,Re Sole ritornava nella sua camera, lungo questo breve tragitto molti si affollavano per farsi notare dal re. Infatti entrare nel palazzo di Versailles non era difficile: era difficile (tranne che per i privilegiati) incontrare il re e parlargli. Il re mangiava da solo, servito da almeno una ventina di gentiluomini. Nessuno mangiava con lui e nessuno (nemmeno i suoi fratelli o i suoi figli) potevano sedersi alla sua tavola, a meno che lui non facesse portare loro uno sgabello.Ma nonostante tutto a Versailles c'era poca igiene,scarseggiavano candele,niente riscaldamento e più di tutto mancava l'acqua tanto che una volta Luigi disse:O Roma come ti invidio i tuoi acquedotti.
Poi si doveva seguire un'etichetta così rigida che anche un semplice saluto acquistava un valore specifico.queste eran norme di un gioco spietato infatti Jean de La Bruyère scrisse nei Caractères riferendosi alla Francia (e implicitamente alla vita di corte di Versailles):
"E' un paese in cui le gioie sono visibili ma false e i dolori sono nascosti ma reali. Chi crederebbe mai che l'entusiasmo per i divertimenti, l'applauso alle brillanti commedie di Molière e alle arlecchinate, alle feste, alle cacce, ai balletti e tornei nascondono tante inquietudini, tante preoccupazioni, tanti interessi in conflitto, tante speranze e paure, tante passioni vive e tanti problemi gravi?"
 
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view post Posted on 11/11/2012, 13:26
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Marie-Antoinette

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Tiara, non so dove hai trovato questi riferimenti, ma non era affatto difficile incontrare il Re Sole: chiunque poteva tendergli un placet o una supplica quando passava nella grande galleria, senza contare che a questo scopo c'era un tavolo fuori delle sue stanze sul quale si potevano depositare liberamente. E non è nemmeno vero che mangiava sempre solo, tutte le sere cenava in Grand Couvert con tutta la famiglia reale in quella che allora era la sala delle guardie della Regina, e quando la moglie morì e quell'appartamento fu assegnato alla nuora, Maria Anna Vittoria di Baviera, andava tutte le sere da lei a ripetere lo stesso rituale. Dopo la morte della delfina cenava nel suo appartamento, ma Luigi XV riprese l'abitudine di cenare nelle stanze della moglie.

Le candele non scarseggiavano, anzi: era una enorme fonte di reddito per il personale. Fatte di sola cera d'api, che non produce nerofumo e non annerisce -più di tanto, per lo meno- i soffitti affrescati, bruciavano solo fino a metà, quindi per circa tre quarti d'ora. Dopo di che i valletti le sostituivano, e diventavano di loro proprietà; rivendendole fuori del castello guadagnavano cifre importanti.

L'acqua è un'altra cosa, non è che mancasse (sennò che ci faceva la vasca di m.me de Montespan, grande come un autobus?), ma erano i valletti a portartela a secchi. Il primo bagno con acqua corrente, fatta per semplice caduta da un serbatoio ai piani superiori, è stato quello di m.me de Pompadour



 
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view post Posted on 11/11/2012, 19:42
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Delfino / Delfina

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E veniamo all'argomento che tanto ci affascina... l'igiene.

Da Vinha dedica alcune pagine a sfatare nuovamente la leggenda dell'unico bagno di Luigi XIV, ma visto che qui ci occupiamo soprattutto dei cortigiani, vediamo com'era la situazione. Situazione non facile da ricostruire, visto che la ristrutturazione ottocentesca voluta da Luigi Filippo ha fatto sparire bagni, bagnetti e gabinetti. Come sapete, stanze da bagno in senso moderno cominciano ad apparire a Versailles solo nel Settecento. Prima di allora non c'erano stanze “dedicate”: ci si faceva portare la tinozza in camera oppure si andava a fare il bagno in uno stabilimento pubblico, come quello impiantato dal barbier-baigneur Claude Roger in Place de la Fontaine (poi Place Dauphine,attuale Place Hoche).

E poi c'era il problema del rifornimento d'acqua corrente. Come sapete, il problema dell'acqua a Versailles era complicato dal fatto che si trattava di una zona paludosa. I lavori per trovare e far confluire a Versailles l'acqua per alimentare le fontane del parco e per uso domestico furono enormi. Il re si preoccupò di installare sia nel borgo che nel castello fontane di acqua potabile (“potabile” secondo i criteri dell'epoca, che ignorava i nostri sistemi di analisi dell'acqua: si individuavano sorgenti “buone” e si usava un sistema di filtraggio negli acquedotti). Per esempio, la fontana più vicina all'Appartement des Bains era quella dell'Escalier des Ambassadeurs. Da lì l'acqua confluiva in un serbatoio che alimentava la nostra famosa vasca-da-quattordici-tonnellate (nonché le altre due installate nell'Appartement des Bains nel 1678). L'acqua usata veniva convogliata in un altro serbatoio che alimentava le fontane del parco, così anche lì non si buttava nulla.

Siparietto: un libro uscito a giugno, dedicato proprio ai lavori per portare l'acqua a Versailles:
51Ft9uXYIzL._SL500_AA300_
Jean Siaud, Ils ont donné l'eau à Versailles, Editions de l'Onde, 2012

Di solito però l'acqua per i bagni e per la cucina, come ci ha appena ricordato Mauro, veniva portata a mano (i portatori d'acqua erano una corporazione potente e numerosa), e pure a mano venivano svuotati pitali e comode. Il che ci porta all'altro aspetto della questione.

Le comode del re sono registrate nell'Inventario generale del Mobilier de la Couronne, che ne conta più di trecentocinquanta dal 1664 al 1705. Una “a forma di libro” aveva anche un nome, o meglio un titolo: “Viaggio nei Paesi Bassi” (non scherzo!), impresso sulla rilegatura di marocchino ornata dello stemma reale che dissimulava il vaso. Le comode dei cortigiani, naturalmente, non sono censite, ma c'erano, c'erano...

Si cercava di evitare che i vasi venissero svuotati dalla finestra: per questo il re si preoccupò di far installare un sistema di pozzi neri e relative fogne, tramite le quali le acque di scarico andavano a finire in due stagni (che così puzzavano maledettamente, ma almeno non stavano sotto le finestre del castello). Fu installato anche un sistema di latrine “pubbliche” (una si trovava proprio sotto l'Escalier des Ambassadeurs).

Tutto questo ovviamente non fece sparire la puzza e non risolse i problemi d'igiene del castello. Però almeno si cercava di risolverli, con i mezzi a disposizione.

Edited by Cartaphilus - 11/11/2012, 20:15
 
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carlo il grosso
view post Posted on 11/11/2012, 20:40




CITAZIONE
E poi c'era il problema del rifornimento d'acqua corrente. Come sapete, il problema dell'acqua a Versailles era complicato dal fatto che si trattava di una zona paludosa. I lavori per trovare e far confluire a Versailles l'acqua per alimentare le fontane del parco e per uso domestico furono enormi.

http://www.museodelrubinetto.it/storia_rub...ez=13&id_pag=74

Tutti conoscono la famosa reggia di Versailles, residenza dei monarchi francesi, e i suoi magnifici giochi d’acqua. Ancora oggi lo spettatore resta incantato alla vista delle fontane che costellano l’immenso parco della reggia, lanciando verso il cielo i loro spruzzi.

Ma come è stato possibile realizzare tutto ciò e da dove viene l’acqua utilizzata?

L’acqua delle fontane di Versailles arriva direttamente dalla Senna, grazie ad un ingegnoso sistema chiamato Macchina di Marly ( dal nome di un altro castello che doveva approvvigionare d’acqua). A costruirla fu Rennequim Sualem, originario di Liegi, sotto la supervisione dell’ingegnere capo Arnold de Ville.

L'acqua veniva innalzata fino a 163 metri rispetto al punto di prelievo (livello della Senna) attraverso tre condotte successive passando per due serbatoi intermedi ad altezze di 48 e 99 metri rispetto al punto di prelievo. La portata era compreso tra i 1500 e i 1800 m³/giorno. Le 14 grandi ruote idrauliche della macchina, ciascuna con un diametro di 12 metri, mosse dalla corrente della Senna, azionavano dei pistoni che, come delle pompe, fornivano l'energia all'acqua. Queste pompe erano in totale 221 ed erano disposte lungo il pendio secondo questa modalità: 64 al livello del fiume, 79 al primo serbatoio e 78 al secondo. Una tale realizzazione era eccezionale per l'epoca, ma aveva anche dei grossi limiti tecnici, infatti i pistoni non potevano reggere una pressione superiore ai 15 bar e per questo si ripartirono in tre successivi tratti ciascuno di 50 metri. La macchina era dotata di dispositivi per evitare che il ghiaccio o le sostanze galleggianti sull'acqua potessero danneggiare le pale o i meccanismi della macchina.

Per costruire tutto ciò ci vollero tre anni, dal 1681 al 1684, ma alla fine il risultato fu così soddisfacente che Luigi XIV, il Re Sole, volle inaugurarla personalmente.

La macchina funzionò perfettamente fino alla rivoluzione, quando si smise di fare manutenzione. Le parti lignee iniziarono subito a deteriorarsi e la macchina di Marly, divenuta troppo rumorosa, fu smontata nel 1817. Oggi sono potenti pompe elettriche a garantire ai turisti la straordinaria vista dei giochi d’acqua di Versailles.
 
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Antoine80
view post Posted on 11/11/2012, 20:57




Riguardo al problema dell'acqua corrente vi posto il documentario di Piero Angela sul Re Sole:
www.youtube.com/watch?v=2LgD7kcfaGE
A partire dal minuto 0:34 vi è la spiegazione molto accurata del funzionamento delle fontane e della macchina di Marly.
 
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carlo il grosso
view post Posted on 11/11/2012, 21:29




sempre a proposito di acque...
http://lelzeviro.wordpress.com/2010/08/13/...e-non-lo-usano/

bidet (italianizzato in bidè) nasce in Francia tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, non si conosce né la data certa, né il nome del suo inventore.
Il nome di questo sanitario è lo stesso usato in francia per definire il pony e deriva dalla parola francese bider, che significa “trottare“. Infatti, la posizione che si assume durante il suo utilizzo ricorda molto una “cavalcata”.
La prima testimonianza certa sul bidet risale al 1710, anno in cui il probabile inventore, Christophe Des Rosiers, lo installò presso l’abitazione della famiglia reale francese.
In realtà il bidet rimase inutilizzato in Francia; a Versailles esistevano 100 bagni ma furono dismessi tutti in una decina di anni.

forse è un pò OT ma comunque tramite la sorella si risale a Maria Antonietta e soprattutto il riferimento alla chitarra merita:

"Nella seconda metà del 1700 troviamo il primo bidet utilizzato in Europa, proprio in territorio italiano, che diede il via alla sua diffusione prima nel Regno delle Due Sicilie e, molti anni più tardi, anche nel resto della penisola. Fu la Regina di Napoli, Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, ad essere particolarmente innovativa nel volere un bidet nel suo bagno personale alla Reggia di Caserta. Dopo l’annessione al Piemonte, ad unità d’Italia avvenuta, i Savoia fecero l’inventario di ciò che trovarono nella reggia borbonica e, non sapendo cosa fosse, non seppero dare una definizione dell’oggetto; nell’inventario fu scritto “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”.
 
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view post Posted on 20/11/2012, 10:46
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Delfino / Delfina

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Scusi, dov'è il parcheggio?

Luigi XIV dovette anche occuparsi delle strade d'accesso al castello. Strade esistenti furono riprogettate, strade nuove create. E il traffico aumentò vertiginosamente. Carrozze e cavalli, reali o no, avevano bisogno di spazio, di rimesse e di scuderie. Gli equipaggi reali, prima che fossero costruite la Grande e la Piccola Scuderia, venivano custoditi in varie rimesse nella città. I cortigiani più importanti, che erano alloggiati al castello ma disponevano anche di palazzi propri in città, li usavano per tenerci carrozze e cavalli.

Come sapete, non tutti potevano entrare in carrozza all'interno del perimetro del castello. Primo punto: si poteva entrare solo quando il re e la regina erano svegli, e bisognava uscire prima del coucher.
Secondo punto: a parte le vetture destinate al servizio del re e quelle della famiglia reale ristretta, potevano entrare le carrozze di
Figli e Figlie di Francia
Principi del sangue
Principi bastardi e/o legittimati
Sovrani e principi stranieri e relative consorti
Cardinali (in quanto principi della Chiesa)
Ambasciatori ordinari e straordinari di teste coronate (e relative consorti) e del Papa
Duchi e duchesse
I tre conti e pari ecclesiastici (vescovi di Châlons, Beauvais, Noyon)
Gli officiers della Corona, Cancelliere, Guardasigilli, marescialli di Francia, Gran Maestro dell'artiglieria, ecc.
I premiers officiers (maschi e femmine) della regina, della Delfina, dei Figli di Francia.

Entrare non era tutto, bisognava parcheggiare, e qui cominciava il divertimento: perché le carrozze dovevano disporsi secondo il rango dei proprietari, secondo la formula “chi ha il rango più alto parcheggia più vicino allo scalone d'accesso”, il che voleva anche dire far continuamente manovrare le carrozze per mantenere sempre l'ordine di rango.

(OT: dal che si vede quanta ragione avessero Nizza e Morbelli nei Quattro Moschettieri a mettere i semafori al Louvre)

E per chi non aveva una carrozza?

Continua, continua...
 
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Duca d'Angouleme
view post Posted on 20/11/2012, 15:24




A proposito della questione dell'acqua a Versailles, volevo segnalare questo breve video che illustra l'evoluzione dei sistemi di approvvigionamento, scusandomi per essere ormai fuori tempo (me ne sono accorto solo ora scusate :th_039_.gif: )

 
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carlo il grosso
view post Posted on 21/11/2012, 22:13




CITAZIONE

[QUOTE=Cartaphilus,20/11/2012, 10:46 ?t=63792199&st=15#entry519538772]
Scusi, dov'è il parcheggio?



a proposito di “veicoli ippomobili” , non sapendo postare video (né foto) vi posto il link di un sito dove c'è un video corto ma bello delle carrozze del museo Le Musée des Beaux-Arts d’Arras. credo che 'esposizione sia terminata o stia terminado in questi gironi. qualcuno l'ha vista?

http://www.artsblog.it/post/9391/le-incant...i-re-di-francia


 
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view post Posted on 25/11/2012, 21:11
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Delfino / Delfina

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CITAZIONE
qualcuno l'ha vista?

Io no, purtroppo. Peccato, è finita da poco.

Ogni promessa è debito, e quindi

Scusi, dov'è la fermata?

Chi non aveva una carrozza poteva usare il servizio pubblico. Questo veniva svolto da privati che avevano ottenuto un privilegio per noleggiare carrozze e altre vetture, coperte e scoperte. P. es. una nostra vecchia conoscenza, Mme de Beauvais (per gli amici Cateau la Borgnesse), ottenne intorno al 1660 di far circolare mezzi di trasporto per chiunque volesse andare dove si trovavano la famiglia reale e i ministri (Saint-Germain, Fontainebleau, Versailles). Alla fine dello stesso decennio, fu istituito un servizio giornaliero di vetture di posta sia fra Parigi e Versailles che fra Saint-Germain e Versailles. I prezzi andavano dai quaranta ai quindici soldi secondo il tipo di mezzo di trasporto e secondo il periodo (es. quando il re era presente a Versailles il biglietto costava più caro); i bagagli si pagavano a parte e a peso. Gli abitanti di Versailles beneficiavano di una tariffa speciale (biglietto unico al prezzo più basso, indipendentemente dalla presenza o meno del re).

Una volta arrivati a Versailles ci si poteva spostare in portantina o in “vinaigrette” (una specie di risciò). Le portantine pubbliche di Versailles, istituite nel 1667, si chiamavano “chaises bleues”, dal colore che le distingueva. I loro posteggi si trovavano sulla piazza del Castello, in place Dauphine e in place Saint-Julien. Una corsa in paese costava dodici soldi, ma le portantine venivano usate anche dentro il castello. E anche questo servizio aveva i suoi concessionari.

Claude Gillot - Les deux carrosses (vers 1707)

Da wikicommons, un quadro famoso. Le vetture sono "vinaigrettes".

Per buona misura, inserisco anche un link al museo delle carrozze di Compiègne: www.musee-chateau-compiegne.fr/pages/page_id18930_u1l2.htm

 
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view post Posted on 25/11/2012, 21:26
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Marie-Antoinette

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Sulle vinaigrette Sant-simon riporta un aneddoto buffo su M.me de Combalet, la nipote del Cardinale Richelieu.
Taccagna e peraltro di modesta fortuna, ma duchessa-pari (titolare di una parìa femminile, non per matrimonio perché morì nubile), non perdeva occasione per far ricordare di avere diritto agli onori del Louvre, per cui si presentava a Corte in vinaigrette, non possedendo carrozza perché troppo costosa da mantenere, e faceva inchiodare al tetto una guarnizione di velluto rosso a frange, che contrassegnava appunto le carrozze che potevano entrare nel cortile del palazzo reale.

La sua parìa passò al nipote, Louis-François-Armand de Vignerot du Plessis, il pestiferissimo Maresciallo del Richelieu



è interessante, Stefy: non avevo idea che ci fossero le linee di trasporto pubblico così bene organizzate all'epoca
 
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duca di hamilton
view post Posted on 26/11/2012, 09:59




Una cosa che mi sono sempre chiesto è come avvenisse l'assegnazione degli alloggi, all'interno della reggia, per ospiti stranieri.
Mi spiego meglio: Gli appartamenti a Versailles erano tutti occupati o ve n'erano alcuni liberi ?
Per fare degli esempi pratici; quando Giuseppe II si presentò a Versailles Maria Antonietta gli disse che gli avrebbe assegnato un appartamento, sebbene poi lui abbia preferito altro. Ora mi chiedo, essendo Giuseppe un imperatore e fratello della regina, mi viene difficile supporre che Maria Antonietta gli potesse assegnare uno dei piccoli alloggi disponibili nella reggia. Ma, in questo caso, quando giungevano ospiti così importanti, come venivano sistemati , visto che immagino che gli appartamenti migliori erano gia occupati dai membri della famiglia reale o dalla nobiltà di più alto rango ?
 
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46 replies since 3/11/2012, 21:22   25405 views
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