Maria Antonietta - Regina di Francia

Barbara Gonzaga e la sua corte, da Mantova al Württemberg

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view post Posted on 6/1/2013, 15:36
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Marie-Antoinette

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Proprio oggi finisce la mostra dedicata a Barbara Gonzaga, presso il Palazzo ducale di Mantova, aperta dal 7 settembre scorso.
Mi spiace aver appreso la notizia in ritardo, ma se c'è qualche amico che l'ha vista, mi piacerebbe avere un suo parere.
Io mi limito a riportare alcune notizie raccolte sul web. Un breve articolo di presentazione:

Le donne di casa Gonzaga
Andrea Mantegna, nella Camera Picta, ci fa apparire Barbara di Brandeburgo, accanto a Ludovico ma, a farle corona, un'altra Barbara, la figlia, affettuosamente Barbarina, destinata anche lei ad avere una corte, da vivere come prima duchessa del Württemberg e con una presenza che, per prestigio e influenza, consente di riferirla ad Isabella d'Este.
Ora e nella pienezza del suo rango, Barbara è tornata a Mantova, nel palazzo da dove è partita nel 1474 per Urach, dove l'attendeva Eberhard im Bart, che sarebbe stato suo marito per 22 anni. Corteo fastoso e nozze-evento, con feste durate cinque giorni.
È la mostra inaugurata ieri pomeriggio nell'appartamento di Isabella in Santa Croce che ci avvicina Barbara, raccontandola con il messaggio dei documenti, manoscritti, disegni, incisioni, gioielli, stoffe usciti dagli archivi del Land Baden-Württemberg e dall'archivio Gonzaga di Mantova: curatore del percorso espositivo e del catalogo bilingue Peter Rückert.
La duchessa ha lasciato il segno nella vita di corte, per intelligenza, eleganza e lo stile di vita mantovano. Negli ambienti isabelliani, testimonianze toccanti ci rivelano Barbarina già dalle lettere che, bambina, scriveva alla mamma e dalla nostalgia sempre dimostrata per la famiglia e per la sua città-patria.



Andrea Mantegna - Castello di San Giorgio, Mantova - Dalla "Camera degli sposi", la giovane Barbara Gonzaga (1455-1503). Dietro di lei ci sarebbe il ritratto postumo di sua nonna, Paola Malatesta (1393-1449), in abito monastico. Fu lei, si dice, a portare la gobba in famiglia: i figli restarono indenni, ma fra i 10 nipoti si salvarono solo Barbara e il cardinal Francesco. Nonostante l'aspetto, Paola era però donna di acuto ingegno ed intelletto, ed ebbe un ruolo primario nelle scelte politiche del marito Gianfrancesco, il primo marchese di Mantova.
Vedi www.cameradeglisposi.it/storia.asp
Barbara, detta Barbarina, era la terzultima dei 10 figli di Ludovico II (III) Gonzaga, secondo marchese di Mantova, e di Barbara del Brandeburgo, della casa degli Hohenzollern; sposò nel 1474 Eberhard V-I, primo duca del Wuerttemberg.
I rapporti tra la famiglia Gonzaga e i principi tedeschi furono frequenti all'epoca: oltre alla duchessa regnante, venuta a Mantova dal Brandeburgo all'età di 10 anni e divenuta donna coltissima e autorevole, c'era la moglie del giovane Federico, Margherita di Baviera, della casa Wittelsbach, che diventerà pure lei un'ottima duchessa.
E poi c'era Paolina, la più piccola delle 5 sorelle, che, nonostante la sua gobba, sposò il principe tedesco Leonardo di Gorizia (Dorotea morì precocemente, Susanna e Cecilia, affette anche loro da cifosi, si fecero monache).
Insomma c'erano vantaggi reciproci: i tedeschi portavano l'influenza politica dell'Imperatore, d'altra parte assorbivano la cultura e l'arte degli italiani.





- Barbara del Brandeburgo (1423-1481), sposò a 10 anni (!) Ludovico III Gonzaga.
- Margherita di Baviera (1442-1479), moglie di Federico il Gobbo; divenne marchesa di Mantova alla morte del suocero, ma come si vede morì prima della suocera, a soli 36 anni.
- Paola Gonzaga (1463-1497), la gobbina. Contessa consorte di Gorizia, restò 19 anni accanto al marito, ma non ebbe figli.

Il marito di Barbarina all'epoca delle nozze era conte del suo feudo, e solo più tardi nominato duca. Ebbero una sola figlia che morì di pochi mesi, per cui il titolo passò al cugino, Eberhard VI-II.


Eberhard V-I del Wuerttemberg (1445-1496), detto il Barbuto.

Edited by elena45 - 21/5/2016, 18:48
 
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view post Posted on 6/1/2013, 16:34
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Marie-Antoinette

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Le nozze di Urach.

"Dopo lunghe trattative ed una lunga lista di pretendenti, nell’aprile del 1474, furono celebrate a Mantova le nozze di Barbara Gonzaga e del conte Everardo di Württemberg. Sia i genitori di Barbara sia la coppia degli sposi erano evidentemente contenti di questa scelta e dei rapporti dinastici che legavano le loro casate principesche separate dalle Alpi. La pomposa carovana nuziale di Barbara con un imponente seguito e un prezioso corredo diretto verso il Württemberg dallo sposo fece grande impressione e la citta residenziale di Everardo, Urach, si abbellì per la splendida festa, che si doveva poi svolgere per tre giorni a partire dal 3 luglio 1474.

Barbara stessa riferisce quasi giornalmente sul suo viaggio alla famiglia a Mantova, sulle sue esperienze e sul suo stato d’animo che è caratterizzato da un grande dolore per la separazione. I festeggiamenti per le nozze ad Urach fornirono poi una grande dimostrazione delle aspirazioni signorili dello sposo, il cui orgoglio per la sua consorte e la nuova parentela fu ostentato con incredibile impegno logistico, economico e artistico.

L’organizzazione delle nozze di Urach, il suo programma, i suoi ospiti e la loro accoglienza permettono di orientarsi sulla cultura della festa del tardo Medioevo alla corte del Württemberg che era in piena fioritura. Barbara era arrivata nel suo nuovo mondo".



Dipinto postumo - Le nozze di Urach - Staatsgalerie di Stoccarda.
 
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view post Posted on 6/1/2013, 17:16
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I castelli di Barbara.

Da giovane sposa Barbara abitò nel castello di Urach, che aveva una connotazione decisamente nordica e medievale.

La vita quotidiana si svolgeva per Barbara, ora contessa del Württemberg, in modo del tutto nuovo. Dopo che suo fratello con il suo seguito si era rimesso in cammino per Mantova, ella era rimasta in un primo momento nel suo nuovo ambiente affidata a se stessa e ai suoi pochi servitori. Tuttavia Barbara si era abituata evidentemente in fretta alla nuova situazione soprattutto perché era unita a suo marito Everardo da un intimo legame, anche se le difficoltà linguistiche dovevano essere ancora superate con l’aiuto di interpreti.
Everardo tuttavia partì ben presto per la guerra e Barbara era in attesa del suo ritorno e di novità che potesse a sua volta trasmettere alla sua famiglia a Mantova. I suoi contatti epistolari erano molto intensi e permettono anche di venir a conoscenza della sua situazione personale. Ella rimase ben presto incinta, tuttavia la sua bambina morì già dopo pochi mesi. Altri figli non le furono concessi, circostanza che pesò sempre di più sul suo rapporto con Everardo.
Le attività politiche di Everardo portarono ora buoni risultati: egli ingrandì di molto la sua residenza a Urach, fece diventare la chiesa di S. Amando una chiesa collegiata e costruire una cartiera e una stamperia a Urach. Fondò nello stesso tempo a Tubinga una Università. Cultura e letteratura conobbero una nuova fioritura che venne anche incrementata da Barbara e dalla sua famiglia.



Urach in un acquerello del '600. Sul colle c'è il vecchio Castello Hohenurach, che fu abbandonato per una nuova residenza a valle, accanto alla chiesa.
Tratto da www.landesarchiv-bw.de/web/54136


Castello di Urach oggi. All'interno c'è un vastissimo salone da ballo in stile rinascimentale.

Successivamente la coppia si trasferì nel castello di Stoccarda, pur esso tetro e severo, ma che fu ristrutturato all'insegna dei canoni rinascimentali:


Castello ducale di Stoccarda.


Cortile interno.

Dopo la morte di Everardo il Barbuto il 25 febbraio del 1496 Barbara Gonzaga dovette trasferirsi nel suo soggiorno vedovile a Böblingen. Questa proprietà e i proventi che da essa derivavano le furono tuttavia contestati dal successore di suo marito, il duca Everardo II. Barbara cercò di conservare i suoi beni con l’aiuto dei suoi amici e dei suoi parenti mantovani; nelle sue lettere mette in luce la sua condizione triste e solitaria e la nostalgia della sua patria di un tempo.

A Mantova governavano nel frattempo suo nipote Francesco e la sua consorte Isabella d’Este. Si trattava di una splendida corte che vantava una grande arte, architettura, pittura e musica che continuavano il fasto della casa Gonzaga. Francesco e Isabella erano ben disposti ad accogliere nuovamente la loro zia, tuttavia non si giunse a questa soluzione. La situazione politica prese un’altra piega: il duca Everardo II fu deposto nel 1498 e Barbara potè governare senza problemi la sua corte a Böblingen. Le sue possibilità economiche e il suo ruolo erano ora così importanti che le fu possibile negli ultimi anni conferire al suo ambiente una propria impronta.



Castello di Boblingen, distrutto nell'ultima guerra.

Tratto da: www.landesarchiv-bw.de/web/54138

Edited by elena45 - 7/1/2013, 11:20
 
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