Maria Antonietta - Regina di Francia

I Savoia

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*§Yue§*
view post Posted on 15/1/2013, 20:38 by: *§Yue§*
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Marie-Antoinette

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Menomale, va! Mi avevi fatto prendere un colpo :D (soprattutto per il Palazzo d'Inverno, lo confesso: trovo la facciata terrificante!).


Per rispondere a Maria Clotilde: quando dici che è ingiusto giudicare la storia dei Savoia con un unico metro hai perfettamente ragione. Ma questo vale per tutte le dinastie. Per i Savoia la sventura è che i membri più famosi sono stati quelli unitari e personalmente, più ne leggo, più nutro una profonda antipatia per Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III. Detto questo, però, penso che tutta la storia e tutte le dinastie siano degne di essere studiate e analizzate (e nello specifico ho passato di recente - per il ponte di Ognissanti - quattro bellissimi giorni a Torino).
Al momento sono incuriosito da Maria Giovanna Battista e sto aspettando che arrivi un libro a lei dedicato. E in generale mi incuriosisce il periodo sabaudo tra fine Seicento e Settecento (per motivi storico-artistici). Tuttavia, mi pare evidente che se anche possono esserci singoli personaggi interessanti, studiati o studiabili, i Savoia rimangono comunque tendenzialmente "minori" (senza offesa) nel panorama più ampio della storia italiana sul lungo periodo (e qui entriamo anche in un'altra annosa questione: la storia sabauda è tutta "italiana"?).

Come dicevo, non sono convinto che la storia sabauda sia effettivamente da considerare italiana per intero, almeno fino al trasferimento della capitale a Torino. Questo ovviamente porta a un problema di indagine e di interesse storico non indifferente: a lungo il ducato sabaudo si relaziona più con la Francia (e sempre in rapporto di minoranza) e difficilmente dialoga a livello culturale (un po' con la Francia e per niente con l'Italia). È una dinastia che si trova esclusa da momenti chiave della vicenda politica e culturale italiana come il Trecento e il Quattrocento (e per certi aspetti anche il Cinquecento). Non è per ingiustizia, ma credo sia normale che quando si parla della grande stagione delle corti italiane, ci si riferisca a quelle che erano effettivamente corti che agivano in un contesto italiano (e anche di respiro europeo): Este, Gonzaga, Medici, Visconti, Sforza ecc. Anche nel Cinquecento la presenza sabauda è estremamente limitata a livello "nazionale" (e a livello interno hanno continuato a non lasciare nulla o quasi: d'altra parte il centro storico di Torino, bellissimo, è una perla quasi esclusivamente barocca).

Il Settecento, dopo le guerre iniziali, è un periodo relativamente tranquillo (e fecondo) per l'Italia. Confesso la mia ignoranza in merito, ma non so quanto il Regno di Sardegna abbia effettivamente subito l'influsso della grande congerie illuministica italiana ed europea. Se penso all'illuminismo italiano, mi vengono in mente l'enorme vita culturale di Napoli e di Milano, le riforme teresiane-giuseppine e soprattutto a quelle leopoldine. E l'unica cosa che mi viene in mente sul Regno di Sardegna in relazione a questi argomenti, sono le riflessioni di Vittorio Alfieri, che critica aspramente la provincialità della sua terra natale e decide di spiemontizzarsi...

Alla fine dei conti, è dall'Ottocento che i Savoia vengono veramente alla ribalta. Non entro in merito al discorso Risorgimentale, sarebbe troppo complesso parlarne qui in poche righe. Personalmente ritengo che la riuscita della vicenda si debba ascrivere a Cavour. Quel che poi ha fatto la dinastia non rientra nel mio personale gradimento (sotto moltissimi punti di vista). L'unica figura veramente eccezionale in questo trovo sia stata la regina Margherita, ammirabile sotto molti punti di vista.
Sui Savoia nel Novecento il mio giudizio è disastroso: ma anche qui sarebbe meglio dire non sui Savoia ma sul Savoia: Vittorio Emanuele III...

CITAZIONE
In un forum in cui si e’ giustamente disposti ad analizzare ogni gesto e ogni parola di Maria Antonietta e di Luigi XVI, rivalutando le loro figure storiche, ristabilendo la verita’, come mai non e’ stato usato lo stesso metodo per i Savoia?

Per i Savoia unitari la "verità" è in continuo ristabilimento e - tenendo da parte le posizioni estremiste dei revisionisti - il giudizio che ne viene fuori non è troppo lusinghiero. E tra l'altro qui si viene a creare una situazione completamente diversa da quella della Francia: Luigi XVI e Maria Antonietta sono tradizionalmente e ancora a livello popolare il lato "negativo" della vicenda (e quindi è stata necessaria non tanto una rivalutazione, quanto una riscoperta), mentre i Savoia unitari continuano alternativamente, a livello popolare, a incarnare due momenti molto diversi: li si incensa come i padri della patria, li si detesta come coloro che l'hanno portata al dramma della II guerra mondiale. Io credo che fossero semplicemente tre uomini mediocri.

CITAZIONE (yolande84 @ 15/1/2013, 20:19) 
Difficile dedicarsi alla valorizzazione del patrimonio culturale tanto da elevarlo a fama internazionale quando si è pressapoco uno stato cuscinetto in mezzo a interessi di grandi potenze.

È vero che era uno stato piccolo e accerchiato da stati più grandi e più potenti, ma lo stesso si può dire di tanti altri stati italiani (Siena era florida ma non era una potenza politica, tuttavia non ha mai rinunciato a imporsi come modello culturale: l'idea che la città dovesse essere bella e rinomata per la sua fama era direttamente negli statuti del Comune).
 
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