Maria Antonietta - Regina di Francia

I Savoia

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Antoine80
view post Posted on 15/1/2013, 22:45




CITAZIONE (*§Yue§* @ 15/1/2013, 20:38) 
È una dinastia che si trova esclusa da momenti chiave della vicenda politica e culturale italiana come il Trecento e il Quattrocento (e per certi aspetti anche il Cinquecento).

Nel primo Cinquecento, per esempio, era considerata più strategica la posizione del marchesato di Monferrato, che faceva tanta gola ai Gonzaga da spingerli verso un'alleanza attraverso il matrimonio tra Federico II e Maria Paleologa. Poi il matrimonio con Maria non andò in porto ed ella morì prematuramente, così Federico si sposò con la sorella minore, Margherita. Insomma, è significativo che il marchesato/ducato di Mantova per accrescere il proprio potere prendesse in considerazione il marchesato del Monferrato che stava appena sotto il ducato di Savoia e non lo stesso ducato. E' evidente che i Savoia ancora non avevano il peso politico che ebbero in seguito.
 
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view post Posted on 15/1/2013, 22:51
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Maria Clotilde @ 15/1/2013, 21:46) 
:th_039_.gif:

Grazie *§Yue§*!

Grazie per aver spostato le mail ma grazie soprattutto per la tua risposta delle 20:38.
L'ho letta d'un fiato e l'ho trovata sintetica, completa e in sintonia con lo spirito di discussione che vorrei avere con voi. Posso dire che condivido tutto, salvo alcuni piccoli dettagli.

Una mail cosi' accurata merita una risposta altrettanto accurata (ma non arrivero' mai ai tuoi livelli di conoscenza: ho letto altri tuoi interventi e... chapeaux :woot: ). Mi prendo un po' di tempo per rileggerla e rifletterci.

Grazie anche per le altre risposte e commenti: e' stimolante confrontarsi.

Ciao

p.s. *§Yue§*, se non sono indiscreta, che cosa hai visto di Torino nel tuo recente soggiorno? E qual e' il tuo franco parere sulla citta'? (se non sono oot)

Grazie a te, la discussione la trovo molto interessante e l'argomento mi incuriosisce da profano (una delle mie più care amiche è torinese ed è un pozzo di scienza, quindi ne parlo sempre più spesso).

Per rispondere alla tua domanda: ho visitato Palazzo Reale (sia il percorso normale, sia la visita guidata al secondo piano), ho visto quel pezzetto di Sabauda "in allestimento" lì accanto (e il resto a Venaria), le chiese di Piazza San Carlo (che architettonicamente è un gioiellino), ho visto Venaria (senza i giardini, pioveva), Stupinigi e la Sacra di San Michele (che mi è rimasta nel cuore).

La città è molto bella, ma l'ho trovata un po' trascurata. Non tanto a livello di gestione degli spazi pubblici (il centro è molto più pulito di tante cittadine toscane), quanto a richiamo "culturale": sembra un po' abbandonata a se stessa. Un gran peccato, perché dovrebbe sicuramente meritarsi molti più turisti. Fonti a me vicine mi hanno raccontato e continuano ad aggiornami sulle persone che gestiscono i beni culturali lì in Piemonte e sulla loro convinzione che quei beni appartengano loro e possano farne l'uso che preferiscono... Ho anche saputo che praticamente l'unica vera attrazione è il Museo Egizio, a scapito di tutto il resto :(
In particolare credo che bisognerebbe veramente pensare a qualcosa di migliore e di più funzionale per la Venaria Reale. Una volta finito l'impegnativo e monumentale restauro, non hanno fatto i conti col fatto che si tratta di un edificio particolare per la sua vicenda costruttiva e conservativa. Si sono ritrovati così a gestire da una parte degli splendidi apparati monumentali finalmente valorizzati e visitabili, dall'altra un'enorme (e costosa da mantenere) nobilissima "baracca" in cui non c'è niente (so che c'erano state delle mezze idee di trasferirci gli uffici dei beni culturali, ma poi non se ne è fatto più niente). Credo che dovrebbero puntare meno all'effetto Versailles e smettere di chiamare presunti artisti (costosissimi!) ad allestire le mostre con allestimenti "chic" (mi hanno detto che la Peota è stata esposta in maniera surreale) e puntare sempre e comunque su mostre gestite con criteri validi da un punto di vista culturale, critico, didattico e ludico. Per esempio ho trovato molto bella la mostra sui Fabergé.

Edited by *§Yue§* - 15/1/2013, 23:22
 
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-enry1973
view post Posted on 15/1/2013, 22:59




Concordo su quanto scritto da Yue.. . poi non l'ha detto il dottore che si debbano patrocinare le arti... certo rispetto a molte altre dinastie spariscono... Anche quell'insana passione per il mattone a vista... bha... A me non stanno per nulla simpatici e li trovo anche un po' noiosi :) ... Torino è una città molto bella, rinata dopo la ristrutturazione per le Olimpiadi. Come dice Yue purtroppo però la vita culturale risente di un certo provincialismo: eredità sabauda? Una città che consente ad una mostra su Vittorio Emanuele II di intitolarsi "Il Re Galantuomo" dimostra di non aver ancora fatto i conti con la propria storia. Non che a Milano... vabbè... mala tempora! Almeno noi abbiamo avuto i Visconti, gli Sforza, Leonardo, Maria Teresa...
 
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duca di hamilton
view post Posted on 16/1/2013, 09:57




Sono d'accordo; Torino è una città con grandi potenzialità, è molto bella ma sembra che sia stanca. Effettivamente è poco valorizzata.
Ci sono stavo svariate volte, sia per lavoro che per delizia personale e mi ha sempre colpito.

Sui Savoia, come avete fatto notare voi, è importante tenere a mente le differenze tra prima è dopo l'unità. Che furono grandi combattenti è vero ma, secondo me, non furono buoni regnati in generale.
Poco tempo fa lessi la vita di Mafalda di Savoia, la principessa che morì in un campo di concentramento. Quel libro mi ha talmente colpito, sotto vari aspetti. In primis Umberto avevo pregato suo padre di non lasciare Roma per rifugiarsi a Brindisi, intuendo che questo gesto avrebbe dato un colpo terrificante alla monarchia. Quando il re si rifiutò, gli chiese almeno di aver il permesso di rimanere lui solo, ma il sovrano rifiutò. Temendo che l'esposizione del figlio facesse vedere all'opinione pubblica le divergenze dentro la famiglia reale.
Questo fu un'errore davvero stupido; il re e l'erede, in caso di pericolo devo necessariamente essere separati.
Per quanto riguarda Mafalda, il re sapeva che mentre ritornava dalla Bulgaria ( dove era stata per assistere al funerale del marito della sorella) i tedeschi l'aspettavano al varco. Era l'unico membro della famiglia reale ( oltre che un membro dell'aristocrazia tedesca per matrimonio) ad essere raggiungibile. Hittler si era sentito tradito dai Savoia e stava pianificando una ritorsione. Cosa dimostrata dal fatto che Mafalda venne rinchiusa sotto falso nome. Come giustificare infatti la presenza della figlia del re d'Italia in un campo di concentramento?
Sebbene poi, tutti lo sapevano. Perfino la sorella disse a Mafalda di non lasciare la Bulgaria e di rimanere con lei ma la principessa sentiva il bisogno di rientrare.
Vittorio Emanuele ne era consapevole ma, avvertendo la figlia avrebbe corso il rischio di esporsi troppo, e così preferì lasciare che le cose seguissero il loro corso, sperando che a Mafalda non accadesse nulla. Non erano ancora sicuri sulla data dell'armistizio. La Regina Elena e Umberto capirono immediatamente che quella era una condanna a morte per la principessa ma erano impossibilitati a reagire.
Bastava solo che il re facesse sapere a Mafalda che si trovavano a Brindisi e non a Roma, ma il re preferì non farlo.
Gli errori ENORMI commessi da Vittorio Emanuele non solo avevano gettato l'Italia in mano ai fascisti e ai nazisti, ma stavano anche condannando a morte sua figlia.
So e mi rendo conto che non si può imputare ad una dinastia gli errori di uno, ma quella parte della storia della dinastia sabauda è talmente vergognosa che io personalmente fatico ad essere lucido e obbiettivo.

Edited by duca di hamilton - 16/1/2013, 10:15
 
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view post Posted on 16/1/2013, 11:39
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE
ho visto Venaria (senza i giardini, pioveva)

I giardini lasciano intuire quella che sara’ la loro bellezza ma per ora non sono il punto di forza della visita ( :( te lo scrive un’appassionata di giardinaggio). Fra 10 anni varra’ la pena di visitarli. Del resto sono stati praticamente ricostruiti dal niente. In fase di restauro si stava ancora discutendo se valesse la pena ripristinare i giardini secondo lo schema originale o re-inventarli quando la sorpresa fu enorme nello scoprire, durante un volo, che erano rimasti i segni sull’erba degli antichi viali e stanze verdi. Un periodo di siccita’ aveva fatto emergere i disegni originali. Da li’ si e’ partiti. Questo per dare l’idea del tempo che sara’ necessario per vedere dei giardini degni di una Reggia.

CITAZIONE
la Sacra di San Michele (che mi è rimasta nel cuore).

Non per niente e’ il simbolo della Regione Piemonte. Molto molto suggestiva ^_^

CITAZIONE
La città è molto bella, ma l'ho trovata un po' trascurata. Non tanto a livello di gestione degli spazi pubblici (il centro è molto più pulito di tante cittadine toscane), quanto a richiamo "culturale": sembra un po' abbandonata a se stessa. Un gran peccato, perché dovrebbe sicuramente meritarsi molti più turisti.

E pensate come doveva essere prima del rilancio del turismo in occasione delle Olimpiadi invernali! :cry:
Prima del 2006, quando dicevo che Torino era una bella citta’, degna di turismo italiano e non solo, mi guardavano come se fossi pazza. L’unico polo di attrazione conosciuto era il Museo Egizio, sicuramente meritevole di una visita, specie dopo il riallestimento parziale del 2006, ma e’ un peccato ridurre l’offerta artistica-culturale di Torino al solo Egizio (o al Museo del Cinema nella Mole Antonelliana, l’unico altro museo dove vedevo spesso qualche coda)

CITAZIONE
In particolare credo che bisognerebbe veramente pensare a qualcosa di migliore e di più funzionale per la Venaria Reale. Una volta finito l'impegnativo e monumentale restauro, non hanno fatto i conti col fatto che si tratta di un edificio particolare per la sua vicenda costruttiva e conservativa. Si sono ritrovati così a gestire da una parte degli splendidi apparati monumentali finalmente valorizzati e visitabili, dall'altra un'enorme (e costosa da mantenere) nobilissima "baracca" in cui non c'è niente (so che c'erano state delle mezze idee di trasferirci gli uffici dei beni culturali, ma poi non se ne è fatto più niente). Credo che dovrebbero puntare meno all'effetto Versailles e smettere di chiamare presunti artisti (costosissimi!) ad allestire le mostre con allestimenti "chic" (mi hanno detto che la Peota è stata esposta in maniera surreale) e puntare sempre e comunque su mostre gestite con criteri validi da un punto di vista culturale, critico, didattico e ludico. Per esempio ho trovato molto bella la mostra sui Fabergé.

Interessante.
Il complesso della Venaria Reale e’ un unicum: concepito lungo un asse che, partendo dal centro del paese, attraversa via Mensa, si incanala nella corte d’onore con la Fontana del Cervo e nella Sala di Diana della reggia seicentesca, per poi attraversare il Giardino di Fiori, l’Allea grande e toccare i resti di quello che era il Tempio di Diana; si dirige verso il Parco di caccia e di allevamento dei cavalli della Mandria, con le sue ville, cascine e castelli nel verde; infine si perde nel paesaggio naturali delle Alpi. Dalla zona piu’ urbanizzata si sfuma verso il paesaggio totalmente naturale.
L’intenzione dei progettisti del restauro era di valorizzare tutto il complesso, rendendolo attrattivo, luogo di arte, cultura e di incontro, di turismo, con ristoranti e alberghi inseriti nella reggia e nel Parco della Mandria. Qualcosa si e’ fatto; molto c’e’ da fare.
Temo in generale la situazione di crisi delle casse della Regione e del Comune: spesso a farne le spese per prima e’ la cultura. :cry:
Come tu scrivi, la Reggia va visitata alla luce della sua “vicenda costruttiva e conservativa” altrimenti si rischia la delusione. Ne ho scritto in un altro intervento:
https://ladyreading.forumfree.it/?t=21901852&st=15#lastpost

Il confronto con Versailles e’ azzardato, secondo me. E’ vero che nelle intenzioni dei duchi e re di Savoia doveva servire a recuperare la differenza con le corti europee e doveva dare lustro alla casata e al Regno. Il risultato e’ diverso. Poi, personalmente, preferisco l’architettura di Venaria rispetto a quella di Versailles ma qui si parla di gusti.
Il fatto e’ che e’ un’architettura in parte vuota e va riempita perche’ attragga visitatori. Alcune mostre sono state felici (anche io sono rimasta sorpresa positivamente dalla mostra di Faberge’, come pure da quella sulla moda italiana e dalla Bella Italia). Altre meno (la mostra sulla collezione dei quadri di Eugenio di Savoia, ad es).
L’allestimento della Peota reale e’ surreale (scusate il gioco di parole). Personalmente non l’ho gradito: il fatto di dover seguire tutti ammassati un percorso prestabilito lasciava poco spazio all’approfondimento personale e alla documentazione. Il percorso era multimediale, moderno, inutilmente sfarzoso… non ci ho visto altra funzione se non attirare l’attenzione dei bambini (la mia nipotina di 10 anni era attentissima) e giustificare il costo del biglietto, altrimenti sproporzionato.

Grazie a tutti per i vostri commenti e approfondimenti.
Appena il lavoro mi lascia tempo, recupero anche il discorso sul mecenatismo dei Savoia e sulla differenza rispetto a altre casate della stessa epoca in Italia. Ho trovato molto stimolante la conversazione tra Yue, Yolande e Antoine :D
 
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duca di hamilton
view post Posted on 16/1/2013, 12:16




Ho visitato la reggia di Venaria sia prima che dopo il restauro. Complessivamente mi ha molto colpito positivamente, sebbene la prima volta che la vidi era in uno stato di degrado incredibile.
Non credo però si possa farne un confronto con Versailles. E' vero che i continui rimaneggiamenti di Versailles, nel corso dei secoli, hanno snaturato il palazzo. E' vero che i continuo cambi di ubicazione dei vari appartamenti ha creato un certo caos nello sviluppo architettonico. Basti pensare che gli appartamenti privati del re e della regina si sviluppano su più piani, senza un vero e proprio senso....ma credo che Versailles rimanga un'esempio molto alto di arte. Non solo per i giardini, ma proprio il palazzo stesso.
E' vero che la sua crescente fama, nel corso dei secoli, ha trasformato questo palazzo nel simbolo della monarchia francese stessa, ma non è solo quello il suo merito.
Personalmente io preferisco stili, più delicati, passatemi il termine. Amo Parigi, ma La città che considero essere la più bella al mondo è Vienna. Non amo particolarmente gli ambienti troppo sontuosi e troppo carichi di decorazioni, come volendo potrebbe essere Versailles...o i palazzi russi che proprio, fatta eccezione per Peterhof, trovo eccessivi. Io, ho sempre considerato Schonbrunn come una pazzo incredibilmente bello...nel mio cuore forse il più bello ma perchè, come dicevo prima, amo Vienna e l'Austria molto profondamente.
Detto questo, per quanto riguarda Venaria, io non trovo assolutamente nulla di meglio rispetto a tantissime altre regge in Italia o in Europa. Certo, la galleria è di una bellezza incredibile, ma proprio la struttra in se del palazzo mi dice poco. Mi ha sempre dato l'impressione di essere accatastato, una parte contro l'altra.
E' vero che ne ha passate troppe per non uscirne con qualche danno e, forse, dovrei tenere a mente questa cosa. Ovviamente questi sono solo pareri personali, in quanto non ho le capacità ne le conoscenze adatte per esprimere un parere architettonico di qualche valore.
Ma proprio non riuscirei mai ad accostarla a Versailles.
 
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view post Posted on 16/1/2013, 12:37
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Marie-Antoinette

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Ho letto tutta la discussione,e ammetto la mia ignoranza sull'argomento,alcune cose scritte da Yue le conosco perché risalgono al medioevo.Mi riservo un commento sui Savoia perché ora sono un po'confusa,mi informero'meglio e poi trarro'le mie conclusioni.
Sono rimasta impressionata dalle vostre conoscenze,ma forse dopo alcuni mesi in vostra compagnia non dovrei sorprendermi,siete davvero grandi!
 
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view post Posted on 16/1/2013, 12:54
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Arciduca /Arciduchessa

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Infatti, duca di hamilton.
Venaria doveva essere la Versailles dei Savoia del Regno di Sardegna non d'Italia.
Vuoi mettere la Reggia di Caserta, in confronto? Sempre sul piano dei pareri personali, i giardini di Caserta mi hanno impressionato, ce li ho ancora nel cuore. :wub:
 
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view post Posted on 16/1/2013, 19:20
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Maria Clotilde @ 16/1/2013, 11:39) 
Grazie a tutti per i vostri commenti e approfondimenti.
Appena il lavoro mi lascia tempo, recupero anche il discorso sul mecenatismo dei Savoia e sulla differenza rispetto a altre casate della stessa epoca in Italia. Ho trovato molto stimolante la conversazione tra Yue, Yolande e Antoine :D

Aspetto volentieri i tuoi contributi! Spero tu possa far luce sui molti punti oscuri delle mie conoscenze e in particolare illuminarmi su quali dei Savoia si siano dedicati al mecenatismo prima del Cinquecento (per esempio sul palazzo ducale di Chambéry: era decorato?, sulla Sainte-Chapelle "originale", cioè prima dei molti rimaneggiamenti; sul Castello Acaja: se non sbaglio doveva esserci un ciclo del grandissimo Jaquerio).
 
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view post Posted on 16/1/2013, 19:25
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE
mi pare evidente che se anche possono esserci singoli personaggi interessanti, studiati o studiabili, i Savoia rimangono comunque tendenzialmente "minori" (senza offesa) nel panorama più ampio della storia italiana sul lungo periodo

Non mi offendo :) Mi sembra incontestabile. Ne’ mi sembra di averlo mai affermato, altrimenti mi autoescludo subito da questa discussione per punizione! :P
Se non e’ possibile dire che sia sta la piu’ grande casata italiana (ma ha senso parlare di “italiana” quando per tanti secoli la storia sabauda e’ stata piu’ savoiarda-francese che non piemontese, figuriamoci italiana), non e’ neanche possibile dire che sia “una dinastia di deficienti”. Come sempre in medio stat virtus :D
Personalmente non vorrei neanche impostare il tutto come una classifica tra le dinastie italiane ma solo trovare, grazie al vostro aiuto, questo centro di gravita’ permanente ;)

Farei un unico distinguo (ma qui siamo nel campo della valutazione personale dei fatti e quindi ci sta che la mia valutazione sia diversa dalle altre). Se guardo nel breve periodo, in ciascun secolo, dall’anno 1000 fino al momento dell’unificazione d’Italia, c’e’ sempre stata almeno una, spesso molte dinastie, che sopravanzavano i Savoia per rilevanza storica, ricchezza della corte, potenza politica, mecenatismo, ecc…
Guardando nel lungo periodo, invece, solo i Savoia possono vantare una longevita’ millenaria, frutto di un progetto politico portato avanti con continuita’, anche se tra successi e condizioni avverse. Progetto che mi guardo bene dal dire sia l’Unita’ d’Italia ;) ma e’ indipendenza, la propria affermazione e l’espansione della contea, ducato, regno.
Certo anche la sorte e gli inganni possono’ avere determinato il successo dei Savoia e, al contrario, l’insuccesso di altre dinastie ma “fu il vincer sempre mai laudabil cosa vincasi per fortuna o per ingegno” (Ariosto, Orlando furioso)
 
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carlo il grosso
view post Posted on 16/1/2013, 19:43




[QUOTE=*§Yue§*,15/1/2013, 20:38 ?t=64638257&st=0#entry524231335]
Menomale, va! Mi avevi fatto prendere un colpo :D (soprattutto per il Palazzo d'Inverno, lo confesso: trovo la facciata terrificante!).


piccolo OT:
ciao *§Yue§* perchè lo trovi così orribile? forse il colore?



 
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view post Posted on 16/1/2013, 20:28
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (duca di hamilton @ 16/1/2013, 12:16) 
Detto questo, per quanto riguarda Venaria, io non trovo assolutamente nulla di meglio rispetto a tantissime altre regge in Italia o in Europa. Certo, la galleria è di una bellezza incredibile, ma proprio la struttra in se del palazzo mi dice poco. Mi ha sempre dato l'impressione di essere accatastato, una parte contro l'altra.
E' vero che ne ha passate troppe per non uscirne con qualche danno e, forse, dovrei tenere a mente questa cosa. Ovviamente questi sono solo pareri personali, in quanto non ho le capacità ne le conoscenze adatte per esprimere un parere architettonico di qualche valore.
Ma proprio non riuscirei mai ad accostarla a Versailles.

Venaria Reale è stato costruita proprio così! Accatastando una parte accanto all'altra.

Il progetto originale di Castellamonte era molto suggestivo e se fosse stato realizzato (con in aggiunte le modifiche di Juvarra adattate al progetto originale), Venaria Reale sarebbe stata una delle regge più belle d'Europa - anche se piccola - e probabilmente quella con giardino più spettacolare (la Fontana d'Ercole e il Fanum Dianae sono un sogno ad occhi aperti).

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L'intervento, a mio parere, peggiore e problematico è quello successivo di Michelangelo Garove, che ridisegna il palazzo ispirandosi a Versailles e prendendone il maggior difetto: il corps de logis molto più corto rispetto alle due ali laterali... Una soluzione veramente infelice che cozza con le norme armoniche rinascimentali e non mi fa apprezzare la parte frontale di Versailles (quella coi cancelli). Presa da sola la corte di marmo di Versailles è molto bella, ma quelle braccia così lunghe e tutto l'ambaradan appiccicato la soffocano.

Questo video aiuta molto a comprendere le vicissitudini costruttive.

 
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view post Posted on 16/1/2013, 20:48
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (carlo il grosso @ 16/1/2013, 19:43) 
CITAZIONE (*§Yue§* @ 15/1/2013, 20:38) 
Menomale, va! Mi avevi fatto prendere un colpo :D (soprattutto per il Palazzo d'Inverno, lo confesso: trovo la facciata terrificante!).


piccolo OT:
ciao *§Yue§* perchè lo trovi così orribile? forse il colore?



(IMG:http://i50.tinypic.com/2uonq8j.jpg)

Sia per il colore, sia per alcune scelte di decoro architettonico.
I colori dei palazzi russi li trovo agghiaccianti, quei verdi e quegli azzurri li trovo molto brutti e appariscenti, soprattutto se immersi in meringhe bianche e oro.
Quanto all'architettura: trovo molto noioso il ripetersi così serrato di quei fasci sovrapposti di colonnoni alternati alle finestre dalle cornici a stucco bianco-oro.
Nel complesso mi sembra di guardare un enorme torta decorata con pasta di zucchero colorata con coloranti artificiali, fusa e versata in uno stampino.

Detto questo: è un giudizio personale ovviamente, se a qualcuno piacciono buon per lui! :lol:
 
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view post Posted on 18/1/2013, 21:43
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Arciduca /Arciduchessa

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Ciao,

dopo un'intensa settimana di lavoro, riprendo volentieri l'interessante scambio di yolande, Yue e Antoine

CITAZIONE
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È una dinastia che si trova esclusa da momenti chiave della vicenda politica e culturale italiana come il Trecento e il Quattrocento (e per certi aspetti anche il Cinquecento). Non è per ingiustizia, ma credo sia normale che quando si parla della grande stagione delle corti italiane, ci si riferisca a quelle che erano effettivamente corti che agivano in un contesto italiano (e anche di respiro europeo): Este, Gonzaga, Medici, Visconti, Sforza ecc. Anche nel Cinquecento la presenza sabauda è estremamente limitata a livello "nazionale" (e a livello interno hanno continuato a non lasciare nulla o quasi: d'altra parte il centro storico di Torino, bellissimo, è una perla quasi esclusivamente barocca).

Il Regno delle due Sicilie , Milano , il Granducato erano pur sempre stati che passavano da una giurisdizione all'altra :ne sono stati padroni alternativamente i francesi, gli spagnoli, gli austriaci . Il regno dei Savoia è tutto un altro contesto:è sempre stato governato dalla dinastia dei Savoia, i quali hanno dovuto gestire , appunto, uno stato cuscinetto in balia di grandi potenze e non hanno mai perso la loro indipendenza. Allora credo che sia un po' bislacco in un contesto simile, bollarli di mediocrità per non essere riusciti ad imporsi a livello internazionale sul piano culturale. Il loro impegno è stato logicamente incanalato sul piano politico/militare...ed in questo campo i sovrani se la sono cavata piuttosto bene, tirando le somme. Hanno brillato in campo internazionale , ma sul piano politico ……….

Lo stato sabaudo ha raggiunto l'acme artistico-culturale nel Seicento, nel Settecento, soprattutto, e, politicamente, nel primo Ottocento. Il fatto che nei secoli precedenti i Savoia si siano poco interessati all’arte e’ innegabile ma non lo vedrei come un fatto negativo: semplicemente, come un dato di fatto. Vorrei non impostare il discorso basando tutto sul confronto con le altri corti ma cercando di cogliere la peculiarita’ dello stato sabaudo attraverso i secoli.

Cerco di spiegare, secondo me, perche’ solo dall’inizio del Seicento si cerco’ di recuperare il gap con le altri corti italiane ed europee.

1) Fino a tutto il ‘400 e parte del ‘500 i territori sabaudi erano frammentati e continuamente conquistati e poi persi con sorti alterne. Da qui lo sforzo militare maggiore ma anche il fatto che ogni energia residua e’ innanzi tutto dedicata a organizzare i territori amministrativamente, politicamente, giuridicamente, al passo con i tempi che mutano e con i territori che via via si aggiungono (in questo lavoro di organizzazione furono attivi soprattutto Amedeo VIII e Emanuele Filiberto). Attraverso la milizia e la concessione degli ordini istituiti (di San Maurizio, dell’Annunziata, del Collare) la nobilita’ si lega al conte/duca. La corte e’ itinerante e questo carettere di provvisorieta’ non consente di mettere radici.
Paragone indegno ma e’ come se noi sapessimo di dover fermarci per poco tempo in un luogo, in una casa che non sapremo se domani sara’ ancora nostra, e quindi non investissimo per sistemarla e abbellirla :P

2) I Savoia concentrarono gli sforzi nella difesa della propria indipendenza e nella conquista dei territori limitrofi, secondo un disegno che si snoda lungo i secoli. Per farlo usarono due armi principali: l’esercito e la diplomazia, che si concretizzo’ anche in un’attenta politca matrimoniale che li ha portati ad imparentarsi con molte delle dinastie italiane ed europee.
Lasciarono l’interesse per l’arte in secondo piano, se per scelta o per indole…. ognuno lo valuti da se’ :rolleyes:

3) Certo che e’ difficile essere mecenati se si e’ quasi sempre in guerra, si e’ uno stato piccolo tra giganti come Francia e Spagna…. e se buona parte delle risorse vengono spese per le milizie. Lo stato sabaudo per lunghi lunghi periodi e’ povero, a volte molto povero.
Un caso per tutti. Nel 1533 Francesco I occupa il Piemonte e Torino per farne una rampa di lancio verso Milano, tra l’altro distruggendo anche quartieri ed edifici artistici in Torino. Il duca di Savoia Carlo II inizia con la famiglia una peregrinazione di citta’ in citta’ finche’ muore di gotta nel 1553 a Vercelli nel piu’ completo abbandono, senza quella adeguata sepoltura che gli venne data solo un anno piu’ tardi. “Nella sua cassetta quel giorno aveva 35 fiorini”. Solo Cuneo, Aosta, Ivrea, Asti, Vercelli e Fossano restano fedeli ai Savoia. Difficile pensare all’arte :blink:
Ma senza arrivare a questo caso limite, spesso i Savoia sono a corto di soldi: aumentano le tasse, quando possono; altre volte scelgono di licenziare nobili o funzionari dalla corte e dalle loro funzioni per non essere in grado di pagare loro lo stipendio. Ancora a inizio Seicento, Carlo Emanuele I aveva dovuto vendere o impegnare i gioielli della duchessa e chiedere prestiti persino ai suoi dipendenti! :cry:

4) In ultimo, direi anche che i Savoia, a differenza di altre casate, non ebbero bisogno di legittimazione attraverso opere d’arte o di letteratura che facessero risalire le loro origini a eroi e divinita’ dell’antichita’ per legittimare il proprio potere. Umberto Biancamano ottenne il titolo di conte direttamente nell’anno 1000 da Corrado II Imperatore del Sacro Romano Impero e re di Borgogna.

Scusate se sono stata prolissa: e' un mio difetto
Ciao
 
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Antoine80
view post Posted on 18/1/2013, 23:02




Dalla tua esposizione mi sembra di capire che intendi giustificare in ogni modo la mancanza dello spirito di mecenatismo tra le fila dei duchi sabaudi. Non penso sia necessario forzare la cosa proponendo spiegazioni che di fatto accomunano quasi tutte le corti italiane dell'epoca presa in esame (sicuramente tutte quelle del nord Italia).
In primis, l'essere itinerante non fu certo prerogativa della corte sabauda, era questa una prassi esistente in tutte le corti europee fin dal medioevo.
Poi il fatto di essere un piccolo staterello con Francia e Spagna a fiatargli sul collo non era certo un caso eccezionale. Le corti del nord Italia subirono per secoli le invasioni di Francesi e Impero, ma dinastie come quelle degli Sforza, Este e Gonzaga (per inciso casata di mercenari al soldo del miglior offerente) non trascurarono l'importanza di imporsi come maestri di cultura e lo fecero proprio con l'intento di sopraelevarsi al rango delle altre grandi potenze straniere, visto che, per un regno unitario bisognerà aspettare secoli.
Insomma, le occasioni non sono loro mancate, semplicemente avevano in mente altri interessi aldilà della cultura umanistica che ormai serpeggiava in molte delle altre corti italiane.
 
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