Maria Antonietta - Regina di Francia

Le ville venete del '700, Tra Padova e Venezia

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view post Posted on 22/8/2013, 20:13
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (reine Claude @ 21/8/2013, 09:49) 
Leggevo che la presidente dell'Istituto Regionale delle Ville Venete, Nadia Qualarsa, diceva che bisognerebbe "scegliere tra le oltre 4000 ville, le 200 di eccellenza e concentrare su di esse la maggior parte dei finanziamenti pubblici". Villa Contarini rientra sicuramente tra queste!
Certo, a me dispiace un po' che una parte di una dimora così importante non sia più accessibile alla visita. D'altro canto questa delle ville che diventano resort, o che vengono destinate a location di matrimoni o convegni, ecc. sembra essere l'unica soluzione che si è trovata...

La sede dell'istituto è villa Venier-Contarini, a Mira. L'abbiamo visitata l'anno scorso in occasione di uno degli eventi dell'Aimant, l'associazione italiana Maria Antonietta. La guida ci raccontava di come la villa fosse diventata da poco properità della regione Veneto, doopo essere stata per 50 anni un asilo tenuto da suore. Le quali suore, giustamente per non rischiare in instillare pensieri negativi nei frugoli, hanno ritenuto opportuno nascondere i dettagli di alcuni affreschi in una delle foresterie: rappresentava una statua greca o romana che raffigurava una donna nuda. Diciamo una sorta di Venere di Milo, per fissare le idee. Non ci hanno fatto dipingere su un velo, sarebe stato troppo semplice: ci hanno inchiodato un tavolaccio sopra, con conseguente mitragliata di fori :angry:
La regione sta provvedendo a diversi restauri, per fortuna. E per fortuna che le suore non si sono inventate di cecchinare anche gli affreschi sui soffitti.


Ho ripescato la foto coi buchi nel pavimento nello studio di Eugenio Beauharnais a villa Pisani. Scattata nel 2011, col tempo sono peggiorati.



Come soluzione per il mecenatismo preferirei vedere le ville di proprietà/gestione di un ente che magari le affitti per matrimoni o film o baracconate del genere dove almeno il cittadino comune abbia la possibilità di entrare, che vederle tramutate in hotel di lusso dove non avrò mai la possibilità di entrare. L'idea che al Grand Trianon le stanze che erano di Liselotte siano riservate al presidede della repubblica francese, o che sia sua residenza il castello di Rambouillet mi ha sempre dato un fasidio tremendo, perché si riesce a vedere poco o, peggio, nulla come nel caso del Trianon.

 
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view post Posted on 23/8/2013, 14:05
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Arciduca /Arciduchessa

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Come mi piacerebbe partecipare ad uno degli eventi dell' AIMANT!! Prima o poi, chissà... :)

Grazie per la foto di Villa Pisani. La stanza è molto bella; peccato per lo stato del pavimento. Dovrebbero intervenire subito, perchè la situazione non diventi irrimediabile; tanto più che rispetto alla foto, è ulteriormente peggiorata.

Sono d'accordo con Mauro, queste Ville dovrebbero essere comunque visitabili, sono un bene di tutti.
A tale proposito vorrei portare, però, due esempi di come far fruire in modo diverso queste antiche residenze.
Uno riguarda Villa Vescovi, a Luvigliano (Padova) e l'altro Villa Lando - Correr, a Lozzo Atestino (Padova).

Villa dei Vescovi era la residenza estiva, nella quiete e nel verde dei Colli Euganei, dei vescovi di Padova. Fu il vescovo Francesco Pisani, nel 1534, ad affidare al Falconetto, celebre architetto e pittore, la costruzione di una villa "degna di essere abitata da un pontefice o da un imperatore". E' caratterizzate da scenografiche scalinate esterne, aggiunte nel '700, che danno accesso al piano superiore della villa.



Ebbene, nella Villa, che è stata donata al Fai dall'ultima proprietaria, la signora Teresa Olcese e dal figlio Pierpaolo (in ricordo del marito e padre Vittorio), è possibile passeggiare liberamente nei giardini, leggere un libro o semplicemente accomodarsi nei divani del terrazzo. E c'è il pic-nic Ticket: con questo biglietto viene consegnata una borsa con plaid, panino, dolcetto, acqua e...vino rosso della tenuta agricola della villa!!





www.visitfai.it/dimore/villadeivescovi/


Villa Lando - Correr, invece, fu costruita dai Lando, nobili veneziani, come residenza di campagna nel '500. Dal 1700 la villa passò ai Correr e dal 1886 ai Da Zara.
E' tinteggiato di rosso, in elegante contrasto con il verde dell'ampio parco ricco di piante secolari, che la circonda.



L'immobile, che era di proprietà dello Stato, è stato trasferito a titolo gratuito al comune di Lozzo Atestino, piccolo Comune con poco più di 3000 abitanti. Il sindaco di questa cittadina, che si trova nel comprensorio del Parco dei Colli Euganei, è stato l'unico in tutta la provincia a sfruttare il decreto legge sul federalismo demaniale.
Fatto questo primo passo, sarà sicuramente più veloce e semplice definire un progetto che valorizzi al meglio la Villa. Progetto che prevederà, naturalmente, eventi culturali, mostre, convegni, ecc.
 
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view post Posted on 24/8/2013, 23:02
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Arciduca /Arciduchessa

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Grazie, Tiziana, per questo topic molto interessante.
Quali di queste ville sono visitabili attualmente, interni e giardino? O meglio: quali ville consigliereste per un tour a chi non le ha mai vistate? Diciamo le 4-5 più significative e aperte al pubblico.
Grazie.
 
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view post Posted on 26/8/2013, 15:23
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Arciduca /Arciduchessa

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Ti ringrazio Silvia! E grazie anche a Mauro, che ha arricchito questo topic con aneddoti e notizie!
Credo che le Ville citate si possano considerare le più importanti, e sono tutte visitabili (Villa Venier Contarini a Mira, a cui accenna Mauro, dovrebbe essere visitabile su prenotazione).
Tra le tante Ville venete del Brenta, solo poche si possono visitare al loro interno ma, anche se viste solo esternamente, possono raccontare molto. Anzi, credo proprio che vedendole nel loro insieme, poste una accanto all'altra, tra terra e acqua, si possa cogliere ciò che hanno rappresentato, la memoria di una civiltà (quella veneziana del '700) che ha unito l'ambizione alla cultura, la bellezza al lusso.
I battelli del Brenta e il Burchiello permettono di vedere tutte le Ville (che, perlopiù, avevano la facciata verso il fiume) e di fare una visita guidata di alcune, tra cui Villa Pisani, Villa Contarini, Villa Giovanelli, Villa Widmann, Villa Foscari, a seconda del servizio scelto.

Per quanto riguarda le Ville dei Colli Euganei, mi sono resa conto che sono visitabili soprattutto quelle antecedenti al '700 e che queste ultime, o sono proprietà privata o sono diventate lussuosi resort o location per eventi. In alcuni casi sono visitabili su richiesta.
Tra queste, la Villa Rota dei Dogi Contarini, a Valnogaredo.



Fu costruita nel '500, ma ampliata e arricchita nel '700. Ha tre grandi barchesse caratterizzate da arconi a tutto sesto, sotto i quali si svolgevano le attività agricole. Nella sala centrale del piano nobile ci sono affreschi mitologici ispirati al poema "Pastor fido", eseguiti da Jacopo Guarana nel 1775 (pittore che aveva lavorato anche a Villa Pisani a Stra).
Stucchi, decorazioni e dipinti formano una scenografia di gusto tardo-barocco, molto vicina al rococò.
Il giardino sul retro della Villa ha una particolare successione di terrazze-giardino che permettevano un'ampia veduta sul paesaggio circostante.

Il tema della bellezza del paesaggio dei Colli, dolce e suggestivo, era stato sentito già nel '500: diverse Ville venete sono nate in quel periodo (come ad es. Villa dei Vescovi) proprio come residenze di riposo, completamente a contatto con la natura, in luoghi che ritempravano il corpo e lo spirito.
Alvise Cornaro, umanista e mecenate padovano, si era fatto costruire una Villa, Villa Cornaro Benvenuti (Este), disegnata dal Falconetto, che era una "sintesi perfetta del luogo dedicato all'otium e all'agricoltura", del "meditare, operosamente oziando" e dove faceva rappresentare le opere del suo protetto e amico Andrea Beolco, il Ruzante, famosissimo commediografo padovano.

Pietro Bembo, nel 1522, si era trasferito qui, in una Villa, probabilmente Villa Monzino, detta la Bembiana, a Monterosso (frazione di Abano), che era diventata ritrovo di studiosi e letterati. Sicuramente sulle orme dell'amato Petrarca, che ad Arquà aveva vissuto gli ultimi anni, in una piccola dimora dove si dedicava allo studio e al suo orto.
(Una breve parentesi: la casa del Petrarca, ad Arquà Petrarca, così come tutto il borgo che la racchiude, è semplicemente splendida, ha davvero qualcosa di magico!).



Casa del Petrarca


Scendendo dai Colli Euganei, ma sempre in zona, ad Abano Terme si trova Villa Mocenigo Mainardi.





Il complesso della Villa è molto grande ma la residenza principale, come si può vedere, non è ben conservata.
Eppure questa era una delle Ville più lussuose e importanti della zona. Fu edificata nel '700 su una proprietà dei Mocenigo, antica e illustre famiglia patrizia veneziana. Terreno che i Mocenigo avevano fin dal '400 e che nel tempo avevano fatto bonificare e reso coltivabile. La Villa fu fatta costruire da Alvise e Pisana Mocenigo, dogi di Venezia.
Ecco una descrizione di come appariva la Villa nel periodo del suo massimo splendore: "...in una situazione amenissima, con cedrare, giardino, orti, labirinti, viali ombrosi, vera delizia d'estate; poi le barchesse, il granaio, una bellissima scuderia. Lungo la strada esisteva un bellissimo oratorio".



La dogaressa Pisana Mocenigo ritratta da Rosalba Carriera.

In questa Villa furono ospitati Carlo Goldoni e Giacomo Casanova, il quale aproffitava della vicinanza delle terme per curare i suoi frequenti mal di testa.

Non erano lontane infatti, le terme; l'aristocratica famiglia padovana Dondi dall'Orologio, nel '700, aveva già acquisito delle attrezzature termali (27 luglio 1776) e aveva fatto realizzare un albergo, l'Orologio, al cui interno c'erano anche un caffè e una piccola chiesetta.

Edited by reine Claude - 27/8/2013, 08:28
 
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view post Posted on 12/7/2018, 11:22
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (reine Claude @ 16/8/2013, 18:24) 
CITAZIONE (MmeAnna @ 16/8/2013, 12:31) 
Tiziana,hai avuto l'opportunita' di visitare alcune di queste meraviglie?

Sì, ho visitato Villa Pisani e Villa Barbarigo, a Valsanzibio, Galzignano (Padova).
Di entrambe ho visitato solo l'esterno.
Villa Barbarigo, tra l'altro, è una delle Ville di cui volevo parlare, è della seconda metà del '600. Apparteneva alla famiglia veneziana dei Barbarigo.
Importante e davvero spettacolare, più della villa, è il suo giardino. E' opera di Zuane (Giovanni) Francesco Barbarigo che, ispirato dal figlio, il cardinale Gregorio (futuro santo) ampliò il giardino pre-esistente per farne un monumentale percorso che doveva condurre dall'oscurità alla luce.
Il parco è immenso, 150000 mq, con 70 statue in marmo, 4 peschiere, 16 fontane, con bei giochi d'acqua, e un labirinto di 1 km e mezzo!
Vi sono più di 800 piante.
(Della visita, avvenuta parecchi anni fa, conservo ancora il ricordo di certe profumatissime piante, che a volte ritrovo in altri giardini o parchi).



Il monumentale ingresso

E' di oggi questo articolo:

"La piccola Versailles italiana"
https://initalia.virgilio.it/piccola-versa...1699?ref=libero
 
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view post Posted on 15/7/2018, 11:33
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Arciduca /Arciduchessa

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Belle le immagini nel video del servizio.
Definirla "piccola Versailles" forse è un po' troppo, ma vale la pena visitarla. Peccato che si possa vedere solo il giardino (e il biglietto rimane un po' caro, per me)....
 
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view post Posted on 15/7/2018, 21:53
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Marie-Antoinette

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eh, la piccola Versailles è davvero un'esagerazione; resta un complesso molto interessante, fra l'altro ho visto una puntata dedicatale nel programma di La7 "Giardini fantastici e dove trovarli"... alcune cagate che hanno sparato sul giardino e sugli alberi sono meravigliose, degne di una storia di Topolino. È molto bello il (l'unico, soprattutto) libro di Loris Fontana, architetto ex sovrintendente dei Beni Culturali del Veneto, che tuttavia riporta in maniera inesatta i versi delle iscrizioni di alcune statute e della scalinata:

Loris Fontana, Valsanzibio

Il Link è al catalogo dell'Opac: magari avete una biblioteca vicino a casa che lo ha, se vi incuriosisce
 
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view post Posted on 16/7/2018, 06:59
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Marie-Antoinette

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Anch'io ho pensato che "la piccola Versailles" fosse un'esagerazione. Ricordiamoci, però, che è antecedente alla Reggia francese e che il giardino alla francese si ispira al giardino italiano.
D'altra parte, la differenza di dimensioni riflette, secondo me, la differenza tra la Francia, Stato nazione all'epoca, e l'Italia ancora divisa.

Edited by elena45 - 16/7/2018, 10:26
 
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