Maria Antonietta - Regina di Francia

Le ville venete del '700, Tra Padova e Venezia

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view post Posted on 16/8/2013, 08:45
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Arciduca /Arciduchessa

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A partire dal 1500, le ricche famiglie veneziane decisero di investire le loro ricchezze o di confluire i loro affari in attività agricole da gestire direttamente. Concluso il dominio sul mare (con la scoperta dell'America, il traffico commerciale si era spostato verso l'Atlantico) la Serenissima volse i suoi interessi verso la terraferma; espropriò e acquistò terreni, li bonificò.
Nel corso degli anni sorsero numerose ville sia nella campagna che lungo i corsi d'acqua dell'entroterra veneto.
(Di queste ville ne sono state censite oltre 4000, tra Veneto e Friuli).

Accanto al corpo centrale, destinato all'abitazione vera e propria, erano collocati dei corpi laterali, le barchesse, e tutti quegli edifici di servizio che servivano per l'attività agricola.
L'architetto che meglio riuscì a interpretare le esigenze dei suoi ricchi committenti fu Andrea Palladio . Le sue opere univano alla perfezione esigenze funzionali ed estetiche, e si inserivano armoniosamente nel paesaggio circostante.

La Malcontenta, uno dei capolavori del Palladio

La tipologia della Villa veneta si diffuse rapidamente, anche all'estero. Verrà ripresa nel '600 - '700 in Inghilterra e in Russia (perfino le grandi dimore delle piantagioni americane e la Casa Bianca a Washington si rifanno al modello palladiano!).

Il soggiorno in villa coincideva con i due principali periodi di raccolto: tra metà giugno e fine luglio (per la mietitura) e dai primi di ottobre a metà novembre (per la vendemmia).
Ma proprio nel '700 la "villeggiatura" cominciò ad assumere un carattere mondano. I ricchi veneziani, che magari nel frattempo avevano acquisito titoli nobiliari, facevano a gara nell'organizzare feste e sofisticati ricevimenti nelle loro sempre più splendide dimore.
Le ville più belle sorsero lungo il Naviglio del Brenta, che collegava Venezia a Padova e la Riviera del Brenta divenne quasi una continuazione del Canal Grande. Il Brenta era percorso da imbarcazioni di ogni tipo (era la via più agevole ed economica).
Il Burchiello era la carrozza di posta, via acqua, dei ricchi, dotata di ogni servizio e comodità. "Vaghissimo naviglio, di specchi e intagli e di pitture ornato, che ogni minuto avanza un miglio...Passar con piacer di loco in loco, e per lungo cammin spender poco..."! scrive il Goldoni.


Il viaggio in Burchiello era così piacevole che nessuno aveva fretta di arrivare e tra i passeggeri si discuteva amabilmente del più e del meno:
"Chi parlava in burchiello, e chi taseva;
Chi diseva: Che tempo stravagante!
Chi se lagnava perchè no pioveva;
Chi su le malatie fava el zelante." Carlo Goldoni

Nel settembre 1728 anche Montesquieu salì sul burchiello e scrisse: "Lungo il Brenta si vedono belle dimore patrizie. Il Nobile Pisani ne ha iniziata una che sarà straordinariamente superba".

E infatti, la più bella tra le Ville, la più maestosa, quasi una reggia è proprio Villa Pisani. Si trova a Stra (Venezia) e fu fatta costruire dal Doge Pisani.


Alvise Pisani, ambizioso e ricchissimo, era stato ambasciatore in Francia, alla corte di Luigi XIV, il quale fu padrino di uno dei suoi figli; aveva poi speso una fortuna per farsi eleggere Doge (1735).
Edificata su progetto di G. Frigimelica, la villa fu poi ultimata da F. M. Preti.
Di Frigimelica sono anche le monumentali scuderie sul retro, in fondo al vasto prato tagliato in mezzo dalla peschiera (dell'800) e i progetti dell'esedra con l'orangerie, e il labirinto, un tempo dominato da una torretta "curiosa". (C. Gasparotto)
Al piano nobile trovano posto, una dentro l'altra, 114 sale (Alvise Pisani era il 114° Doge di Venezia), completamente decorate di stucchi e affreschi dei più importanti artisti del tempo.
L'ambiente più spettacolare è il Salone da ballo, che occupa in altezza due piani (in alto ospitava gli orchestrali) e si trova nel corpo centrale della villa. Sul suo soffitto c'è un grande affresco che rappresenta la Gloria della Famiglia Pisani. Fu eseguito dal Tiepolo (è l'ultima opera eseguita dall'artista, prima di partire per Madrid, da cui non farà più ritorno).


Pochi decenni dopo il completamento della costruzione, la Serenissima crollò. La Villa venne acquistata da Napoleone che ne fece dono al figliastro Eugenio Beauharnais. Con il Congresso di Vienna, la proprietà passò all'Imperatore d'Austria.
Gli Asburgo si occuparono con dedizione e rispetto della dimora, che divenne il luogo di vacanza preferito dell' Imperatrice Marianna Carolina, e ospitò diversi re e lo zar Alessandro I.
Dopo essere passata ai Savoia venne da questi ceduta allo Stato Italiano che la dichiarò Monumento Nazionale.





(Le ultime due foto sono di Paolo Bonavoglia).

Un'altra splendida dimora è Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova).
Sorge su un antico castello dei Carraresi, poi ereditato dalla famiglia Contarini.
Nel 1566 si parla della Villa come di "casa dominicale", forse per indicare che a quella data aveva già perso il carattere prettamente rurale.
Verso la fine del '600 Marco Contarini, Procuratore di San Marco, fece ampliare l'edificio, con l'intenzione di dargli quella magnificenza e quella opulenza così ambita.
A tale scopo fu eseguita un'enorme piazza circolare che racchiude e valorizza l'imponente costruzione, che è tra le più grandi delle Ville venete. E' lunga infatti 180 m.

 
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view post Posted on 16/8/2013, 09:33
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Arciduca /Arciduchessa

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Particolare è la Sala della musica: la musica prodotta dai musicisti posizionati nei ballatoi superiori, viene rimbalzata dal controsoffitto in legno e si diffonde, attraverso l'apertura ottagonale sul pavimento, nel sottostante Auditorio. L'acustica risulta così perfetta!
Nella sala dell'auditorio sono poste in nicchie 4 statue delle Stagioni mentre nelle sovvraporte sono raffigurati i ritratti di alcuni dei proprietari della villa, tra cui Marco e Francesco Contarini, nonchè Francesco Novello da Carrara, l'antico proprietario.

La Villa è ora di proprietà della Regione. Ospita concerti ed eventi culturali ed è offerta per ambientare convegni e ricevimenti.


Sala della musica



Auditorio


Salone del ballo

Edited by reine Claude - 17/8/2013, 16:07
 
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view post Posted on 16/8/2013, 09:33
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Marie-Antoinette

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Hai fatto benissimo ad aprire questa discussione, dopo il mio excursus sui castelli francesi: non dobbiamo dimenticare il nostro patrimonio artistico!
Voglio ricordarti, però, e lo dico con rammarico, senza essere esterofila, che noi spendiamo soltanto lo 0,19% del bilancio statale per i beni culturali, mentre la Francia ne spende il triplo.
E poi c'è un altro aspetto terrificante: il degrado territoriale che abbiamo compiuto negli ultimi decenni, per il quale, penso, ci sia ben poco da fare. Abbiamo, soprattutto al Sud, delle cose bellissime, circondate da brutture diffuse. Guarda Pompei, Ercolano, la Reggia di Caserta, il Museo di Reggio Calabria con i bronzi di Riace, etc.

Edited by elena45 - 16/8/2013, 14:08
 
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view post Posted on 16/8/2013, 09:59
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Arciduca /Arciduchessa

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L'idea mi è venuta quando ho postato la notizia della mostra dedicata ad Antonio Bonazza (scultore padovano), nel programma della quale si parlava di diverse Ville, molto belle (alcune ammetto che non le conoscevo nemmeno io, che sono veneta...).
In effetti, i tuoi topic sui castelli francesi, sono stati un punto di riferimento!
Ho scoperto che anche queste Ville hanno una bella storia da raccontare, personaggi celebri (anche molto vicini a Maria Antonietta) vi hanno soggiornato o sono passati fugacemente da queste parti. E inoltre, sono veramente bellissime! In quanto a raffinatezza e "grandeur" i veneziani non scherzano! (Veneziani gran signori, si dice!).
Ho in proposito di aggiungerne altre oltre a queste due, che sono forse le più belle e importanti.
Hai perfettamente ragione quando dici che lo Stato italiano spende pochissimo e non fa molto per tutelare il nostro patrimonio artistico. Infatti, leggendo le più diverse notizie su queste ville, ho visto che la maggior parte sono proprietà di privati (e molti sono stranieri, come ad es. nel caso di Villa Cornaro, a Piombino Dese, propietà di due coniugi di Atlanta) che le curano e le hanno riconvertite in musei, tenute agricole o location per ricevimenti e altro.
Moltissime di queste antiche ville sono abbandonate, se ne vedono moltissime nella campagna veneta; ed è un vero peccato.
 
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view post Posted on 16/8/2013, 11:31
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Marie-Antoinette

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Elena ha ragione,se avessimo piu' a cuore i tesori artistici,i turisti non verrebbero solo per il mare e la buona cucina.
Tiziana,hai avuto l'opportunita' di visitare alcune di queste meraviglie?
 
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view post Posted on 16/8/2013, 17:24
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CITAZIONE (MmeAnna @ 16/8/2013, 12:31) 
Tiziana,hai avuto l'opportunita' di visitare alcune di queste meraviglie?

Sì, ho visitato Villa Pisani e Villa Barbarigo, a Valsanzibio, Galzignano (Padova).
Di entrambe ho visitato solo l'esterno.
Villa Barbarigo, tra l'altro, è una delle Ville di cui volevo parlare, è della seconda metà del '600. Apparteneva alla famiglia veneziana dei Barbarigo.
Importante e davvero spettacolare, più della villa, è il suo giardino. E' opera di Zuane (Giovanni) Francesco Barbarigo che, ispirato dal figlio, il cardinale Gregorio (futuro santo) ampliò il giardino pre-esistente per farne un monumentale percorso che doveva condurre dall'oscurità alla luce.
Il parco è immenso, 150000 mq, con 70 statue in marmo, 4 peschiere, 16 fontane, con bei giochi d'acqua, e un labirinto di 1 km e mezzo!
Vi sono più di 800 piante.
(Della visita, avvenuta parecchi anni fa, conservo ancora il ricordo di certe profumatissime piante, che a volte ritrovo in altri giardini o parchi).



Il monumentale ingresso

Edited by reine Claude - 17/8/2013, 16:16
 
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view post Posted on 19/8/2013, 08:31
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Ritornando sulla Riviera del Brenta (la Villa di Valsanzibio è sui Colli Euganei), sempre a Stra si trova Villa Pisani Giustinian, detta anche "La Barbariga". Apparteneva a Filippo Barbarigo e Chiara Pisani.
La Villa ha un lungo sviluppo orizzontale; il corpo centrale in stile barocco fu costruito tra il 1620 e il 1661 mentre nel '700 furono aggiunte le due ali laterali con porticato verso la strada. A differenza delle altre Ville, la facciata verso il fiume è piuttosto spoglia, mentre all'interno è molto più elegante, con bellissimi porticati. Qui, nelle ultime giornate di villeggiatura, riparati dalla nebbia e dalle prime piogge autunnali, si possono immaginare i signori conversare e discutere bonariamente con i loro ospiti...
"La Barbariga" era l'unica villa della Riviera dove si praticava la caccia alla lepre, grazie all'estensione del parco. Le battute di caccia duravano interi pomeriggi. Alla sera, l'estenuante giornata si concludeva con grandi banchetti e feste sontuose, alle quali erano invitati numerosissimi ospiti. Cito nuovamente il Goldoni ( chi meglio di lui ha descritto in modo così schietto e arguto la società veneziana del suo tempo?) che scrisse: "...in villeggiatura vi è grandissima libertà, il gioco è sempre aperto, le tavole sono sempre imbandite..." Questo dà perfettamente l'idea di che cosa fosse la "villeggiatura" di questi ricchi signori!

A testimonianza delle battute di caccia alla lepre, restano diverse statue, nel giardino, che rappresentano nobili e cacciatori intenti a questa pratica molto amata nella zona all'epoca.



Il giardino all'inglese era considerato uno dei più belli della Riviera e l'appellativo di "Villa che ride sotto il sole" sembra sia dovuto proprio alla bellezza di quest'ultimo in piena fioritura.
Il giardino fu fatto costruire da Chiara Pisani, bella donna dal temperamento allegro e vivace che però, dopo la morte prematura del figlio Alvise, si ritirò a una vita solitaria e si dedicò alla beneficenza e a opere di carità. Lo stesso giardino fu commissionato per dare lavoro ai tanti braccianti e contadini della zona bisognosi di lavoro.

La Villa non è visitabile, ma si può ammirare dall'esterno. Ancora oggi, infatti, è possibile percorrere la Riviera del Brenta e veder scorrere una dopo l'altra queste splendide dimore, con il moderno Burchiello, una motonave che compie l'antico tragitto, a giorni alterni, nella bella stagione.


Avvicinandosi verso Padova, sempre sul Brenta, sorge Villa Giovanelli a Noventa Padovana.
Mauro mi ha suggerito questa Villa, aggiungendo che nel 1738 ha ospitato Maria Amalia di Sassonia, che qui sostò durante il lungo viaggio che la doveva portare a Napoli, sposa di Carlo III di Spagna.
Per questa occasione, la Villa fu abbellita con una monumentale gradinata, ornata di statue opera di Giorgio Massari.



La Villa apparteneva, dalla fine del '600, alla famiglia patrizia Giovanelli.
E' un esempio della tipica villa palladiana rimaneggiata e abbellita in stile barocco nel '700.
Gli interni sono decorati con stucchi nello stile barocchetto: puttini, medaglioni con scene figurate, rivelano l'opera degli abilissimi stuccatori del primo '700, appositamente chiamati dal Canton Ticino per decorare la dimora.



Sempre a Noventa Padovana, c'è Villa Grimani Vendramin Valmarana.
E' una dimora antica che, nei documenti, già nel '400, viene denominata "il castello". E' appartenuta a diverse illustri famiglie veneziane, i Loredan, gli Erizzo, i Trevisan. Nel 1520 il palazzo fu acquistato dal cardinale Domenico Grimani, Patriarca di Aquileia, e figlio del Doge Antonio. I Grimani erano noti per il loro mecenatismo e le ricchissime collezioni d'arte.
Nel 1700 la Villa passò ai fratelli Francesco e Antonio Vendramin.
Tra il 1762 e il 1773 questi posero mano ad un rinnovamento degli interni, mentre lasciarono immutata la struttura tipica della casa veneziana di campagna, con sala centrale e stanze ai lati.

Elena Vendramin-Calergi, vedova di Andrea Valmarana e ultima discendente della famiglia, nel 1893 con disposizione testamentaria, dispose che la Villa ospitasse un Istituto per l'educazione delle ragazze sordomute.
Ancora oggi, la Villa è la sede della Pia Fondazione Elena Vendramin Calergi Valmarana, che si propone di conservare e preservare la struttura della dimora e di prevedere attività coerenti con le finalità della Fondazione.





Un'antica piantina della Villa



Ancora a Noventa Padovana, altre belle Ville:




Villa Widmann Foscari




Villa Manzoni
 
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view post Posted on 19/8/2013, 09:08
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Arciduca /Arciduchessa

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Aggiungo il link di un sito dedicato alle Ville venete:

www.villevenete.net/portalVV/
 
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view post Posted on 19/8/2013, 18:57
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (reine Claude @ 16/8/2013, 18:24) 
Sì, ho visitato Villa Pisani e Villa Barbarigo, a Valsanzibio, Galzignano (Padova).

A Valsanzibio, e mi ci è voluta quasi una seduta medianica per capire che significa "Valle di Sant'Eusebio", la villa non è accessibile, infatti: non solo gli interni, ma nemmeno il piazzale antistante il fabbricato che sorge su un piccolo terrapieno dove c'è l'ultima tappa del percorso allegorico della spiritualità secondo S. Gregorio, la cosidetta fontana dell'illuminazione; al piazzale si accede tramite una scalinata di sette gradini, recanti ciascuno un verso dedicato a uno dei sette pianeti. Cammino che, più che spirituale, pare essere di stampo massonico, non a caso quasi tutte le "A" nelle iscrizioni sotto le statue sono "A" massoniche, fatte con compasso e squadra.

 
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view post Posted on 19/8/2013, 19:22
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (reine Claude @ 16/8/2013, 09:45) 
Pochi decenni dopo il completamento della costruzione, la Serenissima crollò. La Villa venne acquistata da Napoleone che ne fece dono al figliastro Eugenio Beauharnais. Con il Congresso di Vienna, la proprietà passò all'Imperatore d'Austria.
Gli Asburgo si occuparono con dedizione e rispetto della dimora, che divenne il luogo di vacanza preferito dell' Imperatrice Marianna Carolina, e ospitò diversi re e lo zar Alessandro I.
Dopo essere passata ai Savoia venne da questi ceduta allo Stato Italiano che la dichiarò Monumento Nazionale.

Questa la conosco bene, ci abito davanti :D
Purtroppo lo stato di manutenzione degli interni è in alcuni punti addirittura penoso, non ricordo se sia nello studio di Eugenio o nella stanza da letto che il pavimento è bucato. È realizzato con la tecnica del terrazzo veneziano, che per quanto sia resistente in quanto elastico (regge i terremoti e il movomento dovuto alle maree che è una bellezza) se non viene curato a dovere si rovina ed inizia a scheggiarsi. Infatti, lungo un percoso della visita è comparsa, da un annetto a questa parte, una cordonata che prima transennava la zona con le piccole buche, e adesso ha proprio bloccato l'accesso alla stanza. Taccio sugli esterni, che è meglio.



CITAZIONE
Verso la fine del '600 Marco Contarini, Procuratore di San Marco, fece ampliare l'edificio, con l'intenzione di dargli quella magnificenza e quella opulenza così ambita.

Di villa Contarini ricorderei la geniale stuttura acustica: la sala della chitarra rovesciata, una stanza all'ultimo piano progettata in modo da far riverberare il suono degli strumenti che qui suonavano i musicisti nella sala da ballo posta al pianterreno. È memorabile anche la galleria delle conchiglie.
Con la villa non c'entra nulla, ma Piazzola sul Brenta è la città natale del Mantegna. Con la villa c'entra, e quando si va a visitarla tengono molto a far saltar fuori la festa organizzata per il duca di Brunswick / vescovo di Osnabruck, anche perché ti fanno la pubblicità all'anastatica del libro che lo celebra, debitamente edita a cura della fondazione che regge la villa. Costui, allegro panzone e crapulone impenitente altri non è che Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg, padre di Giorgio I d'Inghilterra, ma soprattutto marito di Sofia di Hannover, zia di quella Duchessa d'Orléans, Liselotte per gli amici, che sarà la bisnonna di Maria Antonietta.



CITAZIONE (reine Claude @ 19/8/2013, 09:31) 
Villa Widmann Foscari

Qui ti correggo, villa Widman è a Mira, non a Noventa.
 
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view post Posted on 19/8/2013, 20:35
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Marie-Antoinette

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Non ho mai visitato questi luoghi,la descrizione di Mauro mi ha fatto venire i brividi e mi sono chiesta come sia possibile lasciare che simili gioielli subiscano tali danni. Capisco che i fondi siano pochi e che ci sono altre priorita',ma la tutela del patrimonio artistico porta turismo,quindi ricchezza e lavoro. Proprio non capisco questo mal costume italiano.
 
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view post Posted on 19/8/2013, 22:39
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (Maurº @ 19/8/2013, 19:57) 

A Valsanzibio, e mi ci è voluta quasi una seduta medianica per capire che significa "Valle di Sant'Eusebio", la villa non è accessibile, infatti: non solo gli interni, ma nemmeno il piazzale antistante il fabbricato che sorge su un piccolo terrapieno dove c'è l'ultima tappa del percorso allegorico della spiritualità secondo S. Gregorio, la cosidetta fontana dell'illuminazione; al piazzale si accede tramite una scalinata di sette gradini, recanti ciascuno un verso dedicato a uno dei sette pianeti. Cammino che, più che spirituale, pare essere di stampo massonico, non a caso quasi tutte le "A" nelle iscrizioni sotto le statue sono "A" massoniche, fatte con compasso e squadra.


Valsanzibio è la località dove si trova la villa. Viene comunemente chiamata così, nessuno
dalle mie parti la chiama "Villa Barbarigo".
Io ci sono stata più di 20 anni fa. Come ho detto, ho visitato solo l'esterno perchè, appunto, l'interno non è visitabile. Ma ne ho un ricordo molto bello.
www.valsanzibiogiardino.it/pag7_ita.htm
Forse la mia visita è stata un po' superficiale, non sapevo della scalinata e del significato dei suoi gradini.
Ma perchè non ricordare che è comunque uno spettacolare esempio di giardino seicentesco ancora godibile e che merita sicuramente una visita?

Per quanto riguarda Villa Pisani, l'ho visitata sempre nel periodo di Valsanzibio e ne ho un bel ricordo. Ho visitato solo il grande parco, ma mi era sembrata comunque spettacolare.
Certo, abitandoci proprio di fronte e avendo avuto modo di andarci per mostre e rassegne, avrai visto da vicino la situazione attuale.

Sì, il Mantegna è nato esattamente a Isola di Mantegna: è una frazione di Piazzola sul Brenta, un tempo chiamata Isola di Carturo. Ne vedo sempre il cartello con l'indicazione, che riporta anche l'antico nome, quando torno dalla Valsaguna!

Su Villa Widmann, hai ragione. Noventa Padovana ha moltissime altre ville, ho fatto un po' di confusione!

Edited by reine Claude - 20/8/2013, 00:09
 
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CITAZIONE (reine Claude @ 19/8/2013, 23:39) 
Valsanzibio è la località dove si trova la villa. Viene comunemente chiamata così, nessuno
dalle mie parti la chiama "Villa Barbarigo".

infatti, anche da noi. Ma quelli sono i misteri della limgua veneziana. A Venezia, vicino a palazzo Giovanelli, c'è un campiello che risponde al nome di "campo san Zan degolà" (che sulla targa è scritto praticamente attaccato, sanzandegolà): se non ci fosse la scritta "san Giovanni decollato" non avrei mai avuto speranze di capire che cosa volesse dire.

CITAZIONE
Forse la mia visita è stata un po' superficiale, non sapevo della scalinata e del significato dei suoi gradini.
Ma perchè non ricordare che è comunque uno spettacolare esempio di giardino seicentesco ancora godibile e che merita sicuramente una visita?

Ha giocato molto la mia abitudine di cercare simboli e messaggi ovunque, da piccolo archeologo delle giovani marmotte. Molti dati interessanti si trovano nel libro di un tale Loris Fontana, Valsanzibio, per quanto ho notato che trascrive alcuni dati delel iscrizioni erroneamente. Fra parentesi, il giardino di Valsanzibio è diventato patrimonio dell'Unesco.
 
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view post Posted on 20/8/2013, 18:12
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CITAZIONE (MmeAnna @ 19/8/2013, 21:35) 
Non ho mai visitato questi luoghi,la descrizione di Mauro mi ha fatto venire i brividi e mi sono chiesta come sia possibile lasciare che simili gioielli subiscano tali danni. Capisco che i fondi siano pochi e che ci sono altre priorita',ma la tutela del patrimonio artistico porta turismo,quindi ricchezza e lavoro. Proprio non capisco questo mal costume italiano.

A villa Pisani hanno fatto qualche intervento, per esempio han restaurato le tappezzerie di alcuni mobili nella stanza di Vittorione, però in altre si vedono quelle sui muri venir via a pezzetti. Anche alcune fessure nei muri non sono rassicuranti, non per la statica della villa (toppo piccine per essere pericolose) ma per la conservazione degli affreschi. In un paio di sale stanno facendo rilievi, speriamo bene.
Certo è che un restauro totale costerebbe una cifra assolutamente folle, e dubito che sia anche solo pensabile di trovare uno sponsor, specie qui in Italia.
Però mi fa brutto pensare alla galleria che collega la foresteria al corpo centrale di villa Contarini: ha problemi di statica per via delle fondamenta, e la la soluzione è stata dibattuta lo scorso anno, si parlava di un restauro... fatto vendendo quella parte della villa a un privato (fra l'altro, straniero) che ci realizzerebbe un resort di lusso; anche perché la regione Veneto, padrona dell'immbobile, pare non abbia fondi da destinare a restauri importanti. Non so a che punto sia la faccenda.

 
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (Maurº @ 20/8/2013, 19:12) 
Certo è che un restauro totale costerebbe una cifra assolutamente folle, e dubito che sia anche solo pensabile di trovare uno sponsor, specie qui in Italia.
Però mi fa brutto pensare alla galleria che collega la foresteria al corpo centrale di villa Contarini: ha problemi di statica per via delle fondamenta, e la la soluzione è stata dibattuta lo scorso anno, si parlava di un restauro... fatto vendendo quella parte della villa a un privato (fra l'altro, straniero) che ci realizzerebbe un resort di lusso; anche perché la regione Veneto, padrona dell'immbobile, pare non abbia fondi da destinare a restauri importanti. Non so a che punto sia la faccenda.

Leggevo che la presidente dell'Istituto Regionale delle Ville Venete, Nadia Qualarsa, diceva che bisognerebbe "scegliere tra le oltre 4000 ville, le 200 di eccellenza e concentrare su di esse la maggior parte dei finanziamenti pubblici". Villa Contarini rientra sicuramente tra queste!
Certo, a me dispiace un po' che una parte di una dimora così importante non sia più accessibile alla visita. D'altro canto questa delle ville che diventano resort, o che vengono destinate a location di matrimoni o convegni, ecc. sembra essere l'unica soluzione che si è trovata...

Aggiungo qualche altra immagine della Riviera del Brenta, prima di passare ai Colli Euganei, dove ci sono molte altre bellissime Ville venete di cui parlare.







In questa illustrazione si vede bene tutta la Riviera e come era tasportato il Burchiello: era trainato da cavalli!
In basso a sinistra, nel disegno, si scorge Porta Portello, a Padova. Era una delle porte della cinta muraria fatta costruire dai veneziani dopo l'assedio di Massimiliano d'Asburgo alla città, avvenuto nel 1509. Questa porta era l'approdo in terraferma di Venezia ed ha annesso un piccolo porto (ecco perchè il nome Portello). Proprio per questa sua funzione, si differenzia dalle altre Porte di Padova per l'architettura particolarmente scenografica e i materiali, più pregiati, usati.
Nel 1784, il vecchio ponte in legno fu sostituito con quello in pietra.

 
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