Ebbene, finalmente sono riuscita a visitare l'appartamento di Madama Felicita a Palazzo Reale.
Dico finalmente perche' ci sono voluti ben tre tentativi.
La prima volta era una domenica e scopro alla biglietteria che le visite sono guidate e ci sono solo dal martedi' al sabato.
La seconda volta riesco a prenotarmi per la visita guidata ma capito con un gruppo di bambini dell'asilo e quindi tutto il tour e' improntato giustamente a coinvolgere i bimbi, che sono piu' interessati alla visita delle cucine reali che alle noiose stanze del piano di sopra: 45 minuti nelle cucine e solo 10 nell'appartamento di Maria Felicita.
Cosi', alla fine del tour, ritorno alla biglietteria e riprenoto per la visita dopo, sperando che a mezzogiorno tutti i bambini del Piemonte siano a mangiare
, mi salto la noia delle cucine e mi aggancio alla visita all'appartamento.
Le stanze che abbiamo visitato sono poche: tre anticamere con alcune decorazioni superstiti del Seicento e del Settecento, uno splendido salone da parata, la sala per la colazione, la camera da letto e la stanza per la toeletta. Sono ricche di decori, affeschi, quadri, incantevoli gli stucchi delle porte che mi hanno subito ricordato Versailles. Le stanze sono esposte a sud-est e si affacciano attraverso una piccola terrazza sui giardini reali, a quell'ora inondati dal basso e intenso sole invernale. Il tutto e' molto piacevole e armonioso.
Che cosa non va? Io amo Torino, amo le residenze sabaude e gia' Palazzo Reale e' quella che preferisco di meno, facciata, cancellata e Galleria del Beaumont dell'Armeria Reale a parte.
Galleria Beaumont, Armeria Reale, da panoramio.com
L'attesa del tour avviene nel portico del cortile interno di Palazzo Reale che, per amore del vero, e' brutto: chiuso, troppo semplice, con quei mattoni monotoni che lo fanno sembrare il cortile di una fabbrica, senza quel geniale guizzo di movimento di Palazzo Carignano. I portici sono sporchi; la cupola del Guarini, che avrebbe potuto portare un po' di bellezza, e' imbrigliata nelle impalcature e si intuisce appena. L'insieme ha un che di triste e decadente.
Mi chiedo come possano innamorarsi di Torino i turisti che si affacciano su quel cortile, abbastanza numerosi nonostante sia un giorno feriale di dicembre. Sento qualcuno lamentarsi perche' non si possono fare fotografie: hanno ragione. Quindi non vi posso postare alcuna immagine di quello che ho visto.
I giardini reali, il cui impianto attuale risale ancora al Seicento, ai disegni di Le Notre, che furono poi realizzati da De Marne, con la fontana dei tritoni e le statue lungo il viale prospettico, versano da decenni in uno stato di abbandono imperdonabile. Adesso sono in corso degli scavi e dei lavori che preludono ad una sistemazione dei giardini e una loro nuova apertura al pubblico, in vista del completamento del progetto di realizzazione del Polo Reale (Museo Archeologico, Galleria Sabauda, Palazzo Reale, Palazzo Chiablese, Biblioteca Reale, Giardini Reali, Armeria Reale visitabili con un unico biglietto e accesso, senza mai uscire all'esterno).
La fontana di Tritone e Palazzo Reale sullo sfondo, immagine presa da questo sito.
Infine, la visita agli appartamenti settecenteschi di Maria Felicita e' stata inserita all'interno della visita alle cucine reali, concepita come la degna conclusione del tour: sotto si mostra come il cibo veniva preparato e, nelle stanze sopra, come veniva servito. il cibo e' il tema centrale della visita. Poco spazio e' lasciato alla spiegazione storica e artistica dell'appartamento, che poi era quello che mi interessava maggiormente.
Finito l'elenco delle cose che non mi sono piaciute, vengo finalmente a quelle che ho apprezzato.
Maria Felicita di Savoia, nel ritratto presente nella sala da pranzoLa figlia di Carlo Emanuele III, sorella del re Vittorio Amedeo III, non si sposo' mai, per sua scelta e non fu nemmeno costretta a chiudersi in un convento. Si dedico' a beneficenza e opere di carita', aprendo un istituto per accogliere le donne bisognose d'aiuto.
Viveva in questo appartamentino al piano terreno, in orgine costruito da Vittorio Amedeo II per l'erede, il figlio Vittorio Amedeo, che mori' a soli 15 anni di vaiolo. Molte decorazioni sono sontuose, allegoriche e alludono proprio al ruolo di re che Filippo avrebbe dovuto ricoprire. Io sono rimasta affascinata dall'affesco sul soffitto del salone da parata, un'opera di Daniel Seiter che rappresenta i quattro elementi naturali con figure allegoriche e mitologiche.
Le porte, i sovrapporta, i muri, i soffitti sono decorati con elementi naturalistici, conchiglie, tralci di foglie, fiori. Tre consolle della sala successiva sono sorrette da putti e tritoni, avvolti da tralci di uva: si dice che i tralci siano veri, soltanto ricoperti d'oro.
La camera da letto e' decorata con la carta da parati piu' antica di tutto il palazzo reale: su uno sfondo chiaro, sul giallo, si inerpicano dei rami di fiori multicolori, dove spiccano il blu e il rosa, con uccellini esotici.
Sono esposti i servizi da tavola reali provenienti dalle manifatture di Meissen, di Vienna e di Berlino, datati tra la fine del Settecento e la fine dell'Ottocento (il piu' grande e' un servizio per 77 persone), e i centrotavola in biscuit, molto belli, di tema mitologico e allegorico.
In definitiva, mi chiedo e chiedo alla guida perche' delle stanze cosi' belle siano visitabili solo in un periodo cosi' limitato e non sempre, arricchendo la visita del Palazzo Reale. Indovinate la risposta? Mancanza di personale.