Maria Antonietta - Regina di Francia

Caterina de' Medici e le sue passioni.

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reine Claude
view post Posted on 12/2/2014, 11:26 by: reine Claude
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (MmeAnna @ 11/2/2014, 12:37) 
Ma bisogna anche considerare l'aspetto psicologico. Non aveva mai conosciuto i genitori,il calore di una vera famiglia. Quando finalmente divento' madre,riverso' tutto il suo amore sui figli.

Questo è sicuramente vero!
Enrico era il figlio preferito di Caterina e questa predilezione aveva scatenato non poche liti e dissidi tra i fratelli. Caterina era tanto dura e inflessibile con Margherita, quanto remissiva e indulgente con Enrico.
Ma il suo pupillo le recò delusioni e dispiaceri che non si sarebbe certamente aspettata da lui.

Quando Carlo IX morì, nel 1574, Enrico si trovava in Polonia, re scontento in un regno di cui non gli importava nulla.
Quando fu avvisato che sarebbe dovuto rientrare in Francia, per succedere al fratello, partì di soppiatto con i suoi favoriti, che erano i suoi compagni fidati e le sue guardie del corpo.
Tra questi vi erano numerosi nobili che erano con lui durante l'assedio della Rochelle, nel 1572, e che si erano fatti notare per la loro audacia e la loro temerarietà: du Guast, Saint-Sulpice, Saint-Luc, Quelus, oltre a Miron, Villequier, Bellièvre...
La fuga rocambolesca li portò a raggiungere la Francia attraverso Vienna e l'Italia; qui, a Venezia, Enrico trascorse giorni di feste e di piacere, colmato di attenzioni e di onori.
L'uomo che ritornò dalla Polonia, atteso con trepidazione dalla madre, che "moriva dalla voglia di riabbracciarlo" era però diverso; non fece una buona impressione tra i cortigiani e i notabili del regno. Simon Dubois, luogotenente generale del re nel Limousin, disse a chi gli chiese cosa pensava del nuovo re: "Niente di buono. E' con autentico dispiacere che lo dico, ma gli eventi non tarderanno a darmi ragione."

Con Caterina, che pensava di affiancare il figlio nell'esercizio di governo, così come aveva sempre fatto, Enrico era volubile, scostante, freddo.
Caterina soffriva profondamente: per essere messa in disparte dall'amatissimo figlio e per vederlo preda di cattivi consiglieri. "Soffriva nel vedere che i favoriti erano più ascoltati di lei", anche perchè spingevano il re ad una politica contraria alla sua.

Caterina stessa lodava questi giovani coraggiosi, leali, che attorniavano il re; lei stessa lo aveva incoraggiato ad affidare loro incarichi importanti e missioni politiche.
Il favorito era un ruolo sociale ben definito ed era anche politicamente utile al re.

Probabilmente, per un certo periodo, i favoriti di Enrico sono solo questo. Ma Orieux scrive: "Tra il fascino di un Lignerolles o di un du Guast e la fiabesca Maria de Cleves, Enrico oscillava, non senza patire dissidi"...
I cronisti L'Estoile e Brantome scrivono di Enrico come di un "cacciatore di dame", ma gli ambasciatori stranieri "non esitano a trattarlo da androgino".
I favoriti di Enrico erano scelti per il loro coraggio, l'abilità nel maneggiare la spada, l'audacia, ma anche per la loro bellezza.
Enrico aveva un fortissimo senso estetico e in lui coesisteva una parte femminile piuttosto accentuata.
Ecco come appare Enrico in questi primi anni di regno (dopo il 1575):



In questa immagine, Enrico porta una camicia con il collo aperto (tipico femminile) e il tocco piumato posto in alto, sui capelli ondulati tirati indietro e arricciati.

I ragazzi che sceglieva come favoriti erano giovanissimi, avevano 17-18 anni, ed erano onorati e incantati dal favore che il re accordava loro, innanzitutto perchè era il re, e perchè per questi giovani nobili il re era sacro.
Erano conquistati dalla tenerezza, dalla devozione e dalla fedeltà di Enrico nei loro confronti. "Vivevano al di sopra delle leggi, quasi come figli del re".
Questi bellissimi erano molto amati dalle donne, ma alcuni di loro erano effettivamente più effeminati di altri; andavano per le strade di Parigi vestiti di broccati, carichi di gioielli (il re era molto generoso), con i capelli ondulati, incipriati e profumati di violetta.
La loro ostentazione e la loro insolenza attiravano pettegolezzi e scatenavano velenosi libelli.
Ma l'ascendente di Enrico su questi uomini era enorme, erano pronti a tutto per lui, anche a sfidare la morte.
Le dispute erano scatenate a bellaposta, quasi come un divertimento.
In un duello, rimasto famoso con il nome di duello dei Mignons, all'alba del 27 aprile 1578, si sfidarono alcuni favoriti di Enrico contro uomini dei Guisa.
Nella sfida, violenta, morì Louis de Maugiron; Livarot, ferito, soppravisse due mesi.
Jacques Quelus, trafitto da 19 colpi di spada, morirà dopo un mese di agonia assistito da Enrico, corso immediatamente al suo capezzale. Quélus morirà stringendo la mano del re e mormorando a fil di voce: "Ah! mio re!" senza alcun pensiero "nè per Dio nè per la madre".


Jacques de Quélus


Louis de Maugiron

Per questi eroi Enrico fece realizzare delle tombe magnifiche, sormontate da statue in marmo e conservò, portandole sempre con sè, ciocche dei loro capelli.

Qualche anno più tardi si insediarono tra i favoriti di Enrico uomini assai diversi, mossi dall'ambizione e dalla cupidigia.
Non che non ce ne fossero stati di questo tipo anche prima (per esempio du Guast).
Due in particolare, Anne de Joyeuse, nominato duca di Joyeuse e Jean Louis de Nogaret de La Valette, nominato duca d'Epernon divennero davvero potenti.
Venivano chiamati con l'appellativo di archimignons.


Il duca di Joyeuse


Il duca d'Epernon

Erano questi favoriti che preoccupavano Caterina.
"Caterina era sconvolta nel vedere quanto diventavano potenti questi favoriti, in particolare Epernon (che L'Estoile chiamava "demi-roi", tanta era la sua influenza) nel quale ravvisava un pericolo per la corona. Volle farlo presente al figlio, che le rispose: "Li eleverò tanto in alto che, se io morissi, neanche voi riuscireste ad abbassarli". Caterina scoppiò in lacrime".

Enrico aveva relegato la madre al semplice ruolo di consigliera, ma Caterina non lasciò per un attimo le redini del potere.
Caterina non mancava di rammentare al figlio, "troppo soggetto alle ciarle, alle rivalità e alle gelosie di quanti lo circondavano", quali fossero i suoi doveri di re : "Le passioni personali che promanano dal vostro cuore danneggiano i vostri affari. Io voglio bene a tutti, ma non quando si disturbano i nostri affari..."!!

Caterina cedette più volte su decisioni di Enrico che non lei non condivideva, per non dispiacerlo, ma alla fine in lei prevaleva sempre la regina, anche di fronte al figlio prediletto!!
 
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