Prendo spunto dalla lettura di un delizioso libriccino di
Masolino d'Amico,
"Il giardiniere inglese", per parlare di
Lancelot "Capability" Brown (1716 - 1783).
Il romanzo traccia la biografia di quello che è considerato come il più grande architetto di giardini d'Inghilterra, arricchendola con curiosi anedotti sui lavori da lui eseguiti e sui suoi aristocratici committenti.
Lancelot Brown ebbe a che fare, infatti, con le più importanti personalità del suo tempo, fino a diventare Master Gardener di re Giorgio III.
(Il libro non ha illustrazioni, ma queste mi sono divertita a cercarle io...
).
Lancelot "Capability" BrownIniziò la sua carriera occupandosi dell'orto di Sir William Loraine, di cui il padre di Brown era stato fittavolo.
Rimasto orfano a soli 4 anni, Lancelot fu preso sotto l'ala protettiva di Sir William, che lo fece studiare fino ai 16 anni d'età. Rimase con lui fino al 1739 (aveva allora 23 anni), quando si licenziò e si trasferì al Sud, dove trovò subito impiego nella tenuta di Charles Browne, a Kiddington.
Qualche tempo dopo però, si spostò a
Stowe presso
Lord Cobham, dove avevano già lavorato due famosi architetti di giardini,
John Vanbrugh e
William Kent.
William KentKent aveva inaugurato un nuovo modello di giardino, molto diverso da quello in voga fino al '600 (che ricalcava la simmetria e lo stile dei giardini francesi).
Egli aveva trascorso diversi anni in Italia, al seguito di Lord Burlington, ed era rimasto affascinato dall'architettura delle Ville palladiane e dai dipinti di
Claude Lorrain e
Salvator Rosa.
Questi artisti dipingevano vedute naturali, lussureggianti di verde, in cui apparivano rovine classiche come tempi greci o statue antiche.
Era una trasposizione ideale della natura: una natura abbellita, perfezionata dalla mano dell'uomo, ma che appariva spontanea.
Veduta di Claude LorrainWilliam Kent riprese quest'idea di "spontaneità controllata" e iniziò a creare dei giardini che sembravano "quadri dipinti dall'uomo incorporando la natura stessa". Ed ecco, nei giardini, apparire sorprese architettoniche, ponti palladiani, stagni artificiali, tempietti...
Si era all'inizio del '700; a quest'epoca risale anche l'invenzione dello "
ha-ha", nome buffo (ma si sa, gli inglesi sono eccentrici!) per indicare un'interruzione nascosta, un recinto invisibile che doveva dividere il parco dal resto della proprietà adibito a pascolo. (Il nome deriva dalla sorpresa che si provava nell'incorrere in questo ostacolo, allorchè si percorreva la tenuta, che faceva esclamare: "toh" o "ha-ha"...). Fu
Charles Bridgewater a introdurlo e fu "decisivo nella diffusione del nuovo giardino in stile inglese".
Un esempio di ha-haLo ha-ha di StoweRitornando a Lancelot Brown, egli si intese a meraviglia con il proprietario di Stowe, Lord Cobham, il quale aveva una grande passione per il giardinaggio paesaggistico.
Lord Cobham era stato un glorioso generale e aveva ricevuto diversi titoli da re Giorgio I. Grazie a questi, ai beni della ricca moglie Anne Halsey e al bottino di Vigo, località spagnola da lui conquistata durante la guerra della
Quadruplice Alleanza (1719), poté estendere e arricchire la sua tenuta.
Richard Temple, 1° Lord CobhamStowe rappresentava allora il più famoso giardino d'Inghilterra. Fu praticamente una "palestra" per Lancelot Brown, che vi trascorse 10 anni ed ebbe modo di affinare le sue conoscenze di botanica, nonchè quelle di idraulica, ingegneria, architettura.
Stowe nel 1750Antica mappa di StoweDurante il periodo a Stowe, Lancelot Brown lavorò anche per altri committenti, amici di Lord Cobham. Tra questi vi era il sesto
Lord Coventry, di cui Brown divenne molto amico.
Lord Coventry Maria GunningLord Coventry aveva sposato
Maria Gunning, una irlandese senza un soldo che, con le tre sorelle, aveva avuto grande successo a Londra per la sua straordinaria bellezza. (Una delle sorelle, Elizabeth, aveva sposato il duca di Hamilton).
Maria morì nel 1760 a soli 28 anni, forse avvelenata dal piombo contenuto nei cosmetici di cui faceva un uso esagerato). Divenuto vedovo, Lord Coventry si concentrò sulla sua tenuta,
Croome, e affidò a Brown la "progettazione e la costruzione ex novo di una villa in stile palladiano e di una chiesetta in stile gotico".
Brown, che non era laureato in architettura ma aveva imparato sul campo, vi si dedicò con grande passione, come sempre, e accontentò talmente Lord Coventry che questi gli eresse un monumento dove appare questa iscrizione:
Alla memoria di
Lancelot Brown
che con la forza del
suo inimitabile
e creativo genio
formò questa scena di giardino
da una palude.
Vedute di CroomeLa chiesetta goticaContinua...