Branciforte e Lanza

E' vero. Ho controllato: il feudo di Scordia fu portato in dote da Giuseppa Campolo ad Antonio Branciforte e la licentia populandi ottenuta nel 1628. Ho provveduto a correggere anche nello schema.
Posta pure le foto di Scordia di seguito a questo post. Mi auguro che sia stato fatto qualcosa per migliorare le condizioni degli antichi monumenti.

Edited by elena45 - 9/12/2016, 15:35

Palazzo Branciforte di Scordia.
foto di circa metà anni '60.
in primo piano in basso la soletta del costruendo palazzo municipale in cemento armato che ha annullato la vista diretta (ortogonale) del prospetto principale del palazzo principesco.
il palazzo comunale è stato impiantato nella arena (il giardino avanti il palazzo) del palazzo principesco, annullandone la prospettiva ortogonale.
si nota che la muratura di destra è diversa da quella di sinistra. corre voce che la parte di destra sia crollata per il terribile terremoto del Val di Noto del 1693 e che sia stata ricostruita con quei contarafforti a piano terra.
al primo piano, a sinistra del portale centrale, corre la linea che dichiara quale fu la parte crollata.



seguono foto prelevate da Google
prospetto a Est (è stato intonacato malamente solo circa 25 anni fa, prima era in pietrame a vista, bello) e poi prospetto a Ovest


(il prospetto principale è a sinistra)


(il prospetto principale è in fondo a sinistra)

il convento dei frati minori riformati.
il busto di Ottavio Branciforte e, sopra, lo stemma dei Branciforte di Scordia.





piccola postilla.
nello stemma di qualsiasi Branciforte, il leone che sostiene la bandiera deve avere le zampe anteriori mozzate.
deriva da una leggenda legata al capostipite della famiglia.
in battaglia gli amputarono le mani (o le braccia), ma, nonostante, continuava a tenere alta la bandiera.
se le zampe anteriori non sono mozzate (capita di vederne) significa che l'artigiano ignorava l' "importante" circostanza.

La foto del Palazzo Branciforte Raccuja a via Bara dell'Olivella è già stata postata qui: #entry571133914
Palazzo Tomasi restaurato lo trovi qui: #entry610025008

Edited by elena45 - 29/9/2017, 21:58

Mi spiace, ma nelle genealogie consultate riguardanti i Branciforte, peraltro molto scarse e frammentarie, non ho traccia di questi nomi.

Edited by elena45 - 13/11/2017, 16:28

Ho trovato l'immagine qui: www.bagherianews.com/rubriche/stori...io-scaduto.html
Noto che nel disegno le torri non sono in asse, quindi l'orientamento descritto ci può stare.

Edited by elena45 - 30/8/2019, 12:08

Ho trovato poche volte dati così frammentari e confusi come nel caso della famiglia Pignatelli, forse a causa della estensione della casata. In realtà ho poche notizie anche di questi due personaggi (solo quelle anagrafiche che si trovano su web):
Federico Pignatelli (1864-1947) era figlio terzogenito di Antonio Pignatelli Aragona Cortez (1827-1881), XIII principe di Noja etc, e della trapanese Marianna Fardella (vedova Flores). Si sposò tre volte, la prima con Eleonora Lanza Branciforte (+1887), che morì un anno appena dopo le nozze e non gli lasciò figli; dalla seconda moglie, Isabella Mastrilli, ebbe l'erede maschio, Fabrizio (1897-1953), padre del principe Niccolò (1923) tuttora vivente.

Cfr https://gw.geneanet.org/pierfit?lang=en&m=N&v=pignatelli

Eleonora Lanza Branciforte (+1887) era figlia di Don Francesco (1834-1819), principe di Scalea e Senatore del Regno, e di Rosa Tasca Dalmerita (sua cugina). E' morta a Napoli.

Cfr www.genmarenostrum.com/pagine-lette...nza/trabia.html

Quanto alle proprietà nel Salento, la masseria di Talsano e il palazzo nobiliare di Taranto, appartenevano ai Pignatelli di Belmonte.

Edited by elena45 - 17/11/2019, 10:24