CITAZIONE (elena45 @ 5/10/2016, 11:53)
(IMG:
http://i48.tinypic.com/2zrg7lt.jpg)
Francesco Laurana - Forse si tratta di
Ippolita Maria Sforza (1445-1484), moglie di Alfonso II duca di Calabria,e sorella dei duchi di Milano -
Copia dell'originale, risalente al 1472, conservato al Museo di Berlino e distrutto durante la guerra. Il manufatto ora è a Washington.Mi concedo una parentesi sul busto. Quello nella foto è un calco del busto di Berlino presente nel Museo Pushkin, nato come come gipsoteca delle più belle sculture della storia dell'arte e i calchi sono tutti del primo Novecento (regnante ancora Nicola II, il museo, tra l'altro, era intitolato ad Alessandro III).
Un altro calco di inizio Novecento, sempre del busto berlinese, si trova alla Royal Academy of Arts Collection di Londra (e credo che dovrebbe essercene un altro alla gipsoteca del Victoria & Albert).
Il busto di Berlino fu acquistato da Wilhelm von Bode per il museo berlinese nel 1877, rinvenendolo a Palazzo Strozzi a Firenze. I calchi non riproducono i resti della policromia originale, che invece era ancora parzialmente presente. Il busto non è andato completamente distrutto: la testa è ancora conservata.
Una foto del busto prima della guerra.
Purtroppo non sono mai stato a Berlino, quindi non so se il frammento del busto di Laurana sia esposto (ma immagino di sì). Sicuramente è stato esposto nella mostra dell'anno scorso:
The Lost Museum. The Berlin Sculpture and Paintings Collections 70 Years After World War II(19.03.2015 to 27.09.2015, Bode-Museum).
Il Museo di Berlino conserva a sua volta un calco d'epoca, esposto anch'esso alla mostra. Nella foto sotto il calco e un'altra foto del busto originale, nella sua collocazione nel vecchio museo.
E di seguito una foto proveniente dalla mostra, in cui i due busti, originale e calco, dialogano.
Un'altra copia, invece, l'ho intravista di persona a Norimberga, al Germanisches Nationalmuseum. Doveva piacere particolarmente tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, perché era anche uno dei pezzi forti della (un tempo famosa) manifattura di Signa, che ne realizzò diverse copie con riproduzione totale – e arbitraria – della policromia.
Alla National Gallery of Art di Washington, invece, si trova un'altra versione autrografa del busto, con alcune lievi varianti. Comparve per la prima volta sul mercato nel 1884, rinvenuto a Napoli dal noto antiquario fiorentino Stefano Bardini.
Una terza versione, anch'essa ritenuta di mano dell'artista, si trova nella Frick Collection di New York. È la prima ad essere venuta alla luce, trovata nel Settecento nel vecchio porto di Marsiglia e quindi passata in varie collezioni private francesi.
Devo dire che non mi dispiacerebbe affatto avere una copia della versione di Berlino (la mia preferita delle tre). È davvero di una raffinatezza senza pari!