La storia d'Italia fin dal Medio Evo è stata sempre caratterizzata da lotte di potere tra famiglie rivali, da ribellioni ai Sovrani che si sono succeduti sul suolo italiano, da alleanze fatte e disfatte, cambi di fronte e tradimenti.
Mi piace ricordare la ribellione dei cosiddetti "baroni napoletani" all'Imperatore o ai Re di turno. E c'è una famiglia emblematica per le congiure ai danni del potere centrale costituito: i
Sanseverino.
Erano discendenti di una stirpe illustre: i duchi di Normandia.
Al seguito di Roberto il Guiscardo scesero in Italia per combattere i Longobardi due fratelli:
Turgisio (+1081), che diventerà appunto il capostipite dei Sanseverino e
Angerio (+>1104), capostipite dei Filangieri.
Angerio, fu premiato per il suo valore con possedimenti in quel di Cava e Nocera ed ebbe 4 figli dalla moglie Urania: Guglielmo, Roberto, Manfredi e Tancredi. Per questo il loro discendenti furono detti "Filii Angeri". La stirpe dei
Filangieri, diffusa tra Napoli e Sicilia, arriva fino ai nostri giorni.
La casata dei Sanseverino, invece si è quasi completamente estinta nel XIX secolo. In linea maschile, sussiste oggi il solo ramo dei Baroni di Marcellinara.
Il capostipite Turgisio ebbe in dono da Roberto il Guiscardo la contea di Rota (l'odierna Mercato San Severino, a due passi da casa mia), posta in una posizione strategica che poneva in comunicazione il Principato di Salerno con il Ducato di Napoli e di Benevento.
Purtroppo i più antichi esponenti non ci hanno lasciato immagini, ma solo castelli, attraverso i quali è possibile ricordare la loro storia, le fasi cruciali, le sconfitte e le rinascite
Castello di Mercato Sanseverino (SA). Si ritiene che abbia un nucleo di costruzione longobarda, poi normanna, e successivamente di epoca angioina aragonese, ed è sempre appartenuto al ramo principale della famiglia.
Il figlio di Turgisio, Ruggero (+1125), estese i suoi domini, ebbe molti figli, ma poi si ritirò in convento e lasciò tutto a due di questi: Enrico (1099-1150), signore di San Severino e del Cilento, e Roberto I, signore di Lauro, nell'avellinese. I discendenti di entrambi raggiunsero una posizione eminente nel territorio. E cominciarono le congiure e i tradimenti! Prima contro gli Svevi.
Alla
Congiura di Capaccio (1246) contro Federico II di Svevia, parteciparono moltissimi baroni meridionali; tra questi un discendente del suddetto Enrico:
Tommaso Sanseverino, signore di Sanseverino e 1°conte di Marsico (g1246), assieme al figlio Guglielmo.
I congiurati, rifugiati nella roccaforte di Capaccio e rimasti senza acqua nel mese di luglio, furono costretti ad uscire. Finiti nelle mani dell’Imperatore, furono tutti impiccati, arsi vivi, squartati o chiusi dentro a sacchi e gettati in mare.
Intanto, nell'altra linea discendente da Roberto,
Riccardo Sanseverino (k1266), signore di Lauro e conte di Caserta, aveva sposato addirittura Violante, una figlia naturale dell'Imperatore Federico II.
Riccardo fu al fianco del cognato Manfredi fino ad essere nominato Capitano generale con il compito di difendere il regno dall’invasione angioina. Ma pare che nel momento decisivo tradirà il suo re: morirà, forse ucciso, nel 1266, l'anno della
Battaglia di Benevento che vide la morte di Manfredi. Qualche anno dopo, il castello sarebbe passato ai del Balzo.
Castello di Lauro (AV).
www.solofrastorica.it/isanseverinodilauro.htmEdited by elena45 - 27/7/2018, 16:47