Maria Antonietta - Regina di Francia

Sanseverino,, i baroni ribelli.

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view post Posted on 7/10/2016, 11:24
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Marie-Antoinette

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La storia d'Italia fin dal Medio Evo è stata sempre caratterizzata da lotte di potere tra famiglie rivali, da ribellioni ai Sovrani che si sono succeduti sul suolo italiano, da alleanze fatte e disfatte, cambi di fronte e tradimenti.
Mi piace ricordare la ribellione dei cosiddetti "baroni napoletani" all'Imperatore o ai Re di turno. E c'è una famiglia emblematica per le congiure ai danni del potere centrale costituito: i Sanseverino.
Erano discendenti di una stirpe illustre: i duchi di Normandia.
Al seguito di Roberto il Guiscardo scesero in Italia per combattere i Longobardi due fratelli: Turgisio (+1081), che diventerà appunto il capostipite dei Sanseverino e Angerio (+>1104), capostipite dei Filangieri.

Angerio, fu premiato per il suo valore con possedimenti in quel di Cava e Nocera ed ebbe 4 figli dalla moglie Urania: Guglielmo, Roberto, Manfredi e Tancredi. Per questo il loro discendenti furono detti "Filii Angeri". La stirpe dei Filangieri, diffusa tra Napoli e Sicilia, arriva fino ai nostri giorni.

La casata dei Sanseverino, invece si è quasi completamente estinta nel XIX secolo. In linea maschile, sussiste oggi il solo ramo dei Baroni di Marcellinara.

Il capostipite Turgisio ebbe in dono da Roberto il Guiscardo la contea di Rota (l'odierna Mercato San Severino, a due passi da casa mia), posta in una posizione strategica che poneva in comunicazione il Principato di Salerno con il Ducato di Napoli e di Benevento.

Purtroppo i più antichi esponenti non ci hanno lasciato immagini, ma solo castelli, attraverso i quali è possibile ricordare la loro storia, le fasi cruciali, le sconfitte e le rinascite


Castello di Mercato Sanseverino (SA). Si ritiene che abbia un nucleo di costruzione longobarda, poi normanna, e successivamente di epoca angioina aragonese, ed è sempre appartenuto al ramo principale della famiglia.

Il figlio di Turgisio, Ruggero (+1125), estese i suoi domini, ebbe molti figli, ma poi si ritirò in convento e lasciò tutto a due di questi: Enrico (1099-1150), signore di San Severino e del Cilento, e Roberto I, signore di Lauro, nell'avellinese. I discendenti di entrambi raggiunsero una posizione eminente nel territorio. E cominciarono le congiure e i tradimenti! Prima contro gli Svevi.

Alla Congiura di Capaccio (1246) contro Federico II di Svevia, parteciparono moltissimi baroni meridionali; tra questi un discendente del suddetto Enrico: Tommaso Sanseverino, signore di Sanseverino e 1°conte di Marsico (g1246), assieme al figlio Guglielmo.
I congiurati, rifugiati nella roccaforte di Capaccio e rimasti senza acqua nel mese di luglio, furono costretti ad uscire. Finiti nelle mani dell’Imperatore, furono tutti impiccati, arsi vivi, squartati o chiusi dentro a sacchi e gettati in mare.

Intanto, nell'altra linea discendente da Roberto, Riccardo Sanseverino (k1266), signore di Lauro e conte di Caserta, aveva sposato addirittura Violante, una figlia naturale dell'Imperatore Federico II.
Riccardo fu al fianco del cognato Manfredi fino ad essere nominato Capitano generale con il compito di difendere il regno dall’invasione angioina. Ma pare che nel momento decisivo tradirà il suo re: morirà, forse ucciso, nel 1266, l'anno della Battaglia di Benevento che vide la morte di Manfredi. Qualche anno dopo, il castello sarebbe passato ai del Balzo.


Castello di Lauro (AV).

www.solofrastorica.it/isanseverinodilauro.htm


Edited by elena45 - 27/7/2018, 16:47
 
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view post Posted on 7/10/2016, 15:47
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Carlo I d'Angiò restituisce i feudi confiscati da Federico II ai sopravvissuti della congiura di Capaccio, e, in particolare a Ruggero II Sanseverino (1237-1285), secondogenito del conte di Marsico, il Tommaso giustiziato dall'Imperatore assieme al primogenito: costui infatti partecipò valorosamente alla battaglia di Benevento dalla parte degli Angioini, legando alla sua lancia la camicia di un nemico intrisa di sangue. Da allora aggiunse allo stemma d'argento una banda rossa e aggiunse ai feudi del padre, il vallo di Diano. Sposò la sorella di San Tommaso d'Aquino. La casata risorse.



Ed eccolo qui il magnifico castello Sanseverino eretto a Diano, oggi Teggiano:


Castello di Teggiano (SA). Come al solito, il nucleo normanno fu ampliato dai Sanseverino a partire dal 1285 (il palazzo è dell'800).

Sempre nel vallo di Diano, il figlio del suddetto Ruggero, che portava il nome dello zio,Tommaso II Sanseverino, 3° conte di Marsico (1252-1324), iniziò a costruire una grande Certosa:


Certosa di San Lorenzo a Padula (SA), iniziata nel 1306 e donata ai Certosini, un ordine di origine francese, a dimostrare la vicinanza dei Sanseverino alla casa d' Angiò. E' la più antica della Campania, eretta circa 20 anni prima della Certosa di San Martino a Napoli.

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Sepolcro di Tommaso II Sanseverino - Certosa di Padula.


Tino di Camaino - Sepolcro di Enrico Sanseverino (+1314), figlio di Tommaso II. Il padre commissionò al grande scultore senese il monumento per la sua morte prematura - Cattedrale di S. Maria Maggiore, Teggiano.
Enrico Sanseverino era Gran Connestabile del regno e Consigliere di Roberto II d'Angiò.

Alla fine del secolo scatta un nuovo conflitto che vede i Sanseverino in prima linea: sostengono il partito filo-francese contro il giovane re Ladislao. Quando questi consolida il suo potere, nei primi anni del '400, si vendica trucidandoli. Muoiono Venceslao Sanseverino conte di Tricarico (1355-g1403), gli zii Tommaso di Montescaglioso e Ugo di Potenza, etc

Ma il malcontento ribolle, anche sotto la successiva dinastia aragonese.
E arriviamo finalmente alla famosissima Congiura dei Baroni, del 1485, contro il re Ferdinando I d'Aragona, definita dallo storico Gregorovius la più grande tragedia del XV secolo in Italia. Capo della congiura fu Antonello Sanseverino principe di Salerno (1458-1499).


Castello di Salerno. Noto come Castello Arechi perchè appartenuto al principe longobardo, nel '400 passò ai Sanseverino.
Nella guerra tra Aragonesi e Angioini per il Regno di Napoli, Roberto Sanseverino, 12°conte di Marsico (1430-1474), aveva partecipato a fianco del re Ferrante e contribuito alla vittoria. In cambio, nel 1463 ottenne l'investitura ufficiale del Principato di Salerno.
Ma, come abbiamo visto e come spesso accade, ben presto su ebbe un cambio di campo e di programma: il figlio Antonello si pose a capo di un movimento di ribellione contro lo strapotere del re e organizzò un vero e proprio colpo di stato.Assieme a lui altri esponenti della casata, ma anche qualcuno dei Caracciolo e dei del Balzo.


Castello del Malconsiglio, a Miglionico (MT), appartenente a Girolamo Sanseverino principe di Bisignano, dove si riunirono i congiurati per organizzare le strategie del complotto. Il re scoprì tutto e mandò a morte quasi tutti i partecipanti.
(E' molto famoso, vedi: www.castellodelmalconsiglio.it/7m/s...e-castello.html).
Antonello riuscì a fuggire in Francia dove sostenne i progetti di conquista del Regno di Napoli da parte di Carlo VIII. Suo figlio e suo nipote torneranno a Napoli, verranno di nuovo in possesso dei beni confiscati, ma un ennesimo conflitto con il potere costituito e la mancanza di eredi porranno fine al casato dei principi di Salerno.

Purtroppo ci sono poche immagini di questi personaggi, come per i re angioini e aragonesi. Accontentiamoci di questa medaglia:


Roberto Sanseverino (1430-1475), primo principe di Salerno. Dopo il principato ottenne da re Ferrante la carica di Grande Ammiraglio (da non confondere con Roberto Sanseverino (1418-1487), conte di Caiazzo, celebre capitano di ventura, appartenente ad un ramo collaterale).
Un personaggio così importante doveva risiedere nella capitale del regno, per cui si fece costruire un palazzo splendido, il primo nel suo genere.


Il palazzo, sequestrato dopo la Congiura dei Baroni, fu restituito al figlio di Antonello, Roberto II, e poi, con l'avvento del Vicereame, al nipote Ferrante. Costui sposò la nobildonna Isabella Villamarina e fece del palazzo una dimora lussuosa, celebre per i fasti e la frequentazione di artisti. Ma Ferrante, che aveva nel sangue lo spirito di ribellione dei suoi avi, ebbe l'ardire di venire in conflitto nientemeno che con Carlo V e con il Vicerè de Toledo, per cui cadde definitivamente in disgrazia.
Accusato di eresia, di sodomia, di furto e di aver tramato contro la Spagna, fu condannato a morte: scappò e trovò appoggio presso la corte di Francia e morì in miseria ad Avignone. La moglie Isabella rimase a Napoli, ma fu spogliata di tutti i suoi beni.Conservate in parte presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, sono giunte a noi lettere poetiche in cui Isabella canta il dolore per la separazione e la lontananza del marito. I beni dei Sanseverino di Salerno furono confiscati, suddivisi e quindi donati o venduti a numerosi signori, segnando l'inizio di un lungo periodo di decadenza per la citta' di Salerno (http://lacittadisalerno.gelocal.it/tempo-l...9415?refresh_ce).

Ferrante-Sanseverino
Ferrante Sanseverino (1507-1568), ultimo principe di Salerno.

Il palazzo, nel 1584, fu venduto ai Gesuiti che lo trasformarono nella famosa Chiesa del Gesù, lasciando in piedi solo la facciata. Traccia della famiglia è in alcuni stemmi che furono inseriti quando, anni dopo, Isabella della Rovere, principessa Sanseverino di Bisignano, finanziò la costruzione della Chiesa (#entry567742635


Stemma dei Gesuiti sul portale centrale della Chiesa.


Stemma con le insegne dei Sanseverino e dei della Rovere sul portale laterale.

Edited by elena45 - 6/4/2019, 20:14
 
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view post Posted on 8/10/2016, 08:59
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La linea principale dei Sanseverino (Conti di Marsico, Principi di Salerno), come già detto, si estingue definitivamente nel XVI secolo, qualche decennio dopo la Congiura dei Baroni, in epoca di Vicereame.

Ma già a partire dal '300 un altro ramo si era staccato: i Conti di Tricarico. Sono quelli che si opporrano a re Ladislao e verranno trucidati. Qualcuno però si salva e risorge, recuperando la vecchia contea di Corigliano (appartenuta un tempo al ramo di Marsico) e dando origine alla linea dei Principi di Bisignano (feudo acquistato nel 1462).
Mai domi in questa famiglia, anche i figli di Luca, 1° principe di Bisignano, e cioè Girolamo Sanseverino (1448-g1487), e Carlo conte di Mileto (g1487) parteciperanno alla congiura dei Baroni contro re Ferrante. Verranno giustiziati e i loro beni confiscati. La moglie di Girolamo, Vannella Gaetani, però, e i 5 figli si salvano fuggendo in Francia, ponendo le premesse di una nuova rinascita.
Infatti il primogenito Bernardino (1470-1516), ritorna con Carlo VIII, viene reintegrato e continuerà la discendenza. Acquisisce anche la vecchia Contea di Corigliano (un tempo appartenuta alla linea di Marsico e poi perduta).

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Castello di Corigliano Calabro (CS) oggi, più volterestaurato.

Questo, invece, è il palazzo dove abitava nel cuore di Napoli:

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Palazzo Filomarino della Rocca a Spaccanapoli. Bernardino Sanseverino lo aveva costruito a partire dal 1512 e vi abitava con la moglie Eleonora Todeschini Piccolomini, figlia del potentissimo duca d'Amalfi (#entry596211325). La leggenda vuole che conducesse una vita dispendiosa e libertina e che il marito, stanco dei tradimenti, l'avvelenò.
Il palazzo passò al figlio Pietro Antonio e poi al nipote, infine venduto alla famiglia Filomarino della Rocca e più volte rimaneggiato negli anni successivi: il portale, per esempio, è del '700 (per inciso, in questo palazzo abiterà Benedetto Croce).

Il figlio di Bernardino, Pietro Antonio Sanseverino (1508-1559), 4° principe di Bisignano, poichè il castello di Corigliano era malmesso, costruì un nuovo castello nel feudo calabrese, a poca distanza (ironia della sorte, il primo è ancora in piedi, il secondo in rovina). Il principe era tenacemente filospagnolo a differenza del "cugino" suo coetaneo Ferrante, principe di Salerno: ospitò Carlo V in ritorno dalla sua spedizione a Tunisi, prima in Calabria e poi nel palazzo di Napoli (dove fece abbattere pareti per creare un salone degno dell'ospite). La leggenda vuole che anche la moglie di costui, Giulia Orsini di Bracciano (+1537), fosse molto bella e piuttosto leggera, tanto che riuscì a sedurre l'Imperatore. Sempre la leggenda narra che il principe strangolò la moglie fedifraga e si risposò con la nobildonna di origine albanese , Irene Castriota Scanderbeg. Costei gli portò in dote il ducato di San Pietro in Galatina, la contea di Soleto e altri feudi (che a suo tempo il re Ferrante aveva donato al nonno). Il principe morì di idrofobia a 51 anni.

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Castello Sanseverino in località San Mauro di Corigliano Calabro.


Ritratto postumo della duchessa Irene Castriota Scanderbeg (1510-1568).

Ancora ricchissimi, i Sanseverino di Bisignano, tuttavia si avviano verso la decadenza.
Niccolò Bernardino, 5° principe di Bisignano (1541-1606), figlio del precedente e della duchessa Irene, è una delle figure più discusse di questa linea: Sposò Isabella Feltria dell Rovere (1554-1619), ma fu un matrimonio infelicissimo. L'unico figlio Francesco Teodoro morì di vaiolo e la moglie fu costretta a denunciarlo per gli enormi debiti accumulati.
Fu venduto per esempio il feudo e il castello di Corigliano, alla famiglia Saluzzo; il feudo di Morano Calabro agli Spinelli; il feudo di Galatina agli Spinola di Genova, etc.
In più un contenzioso dinastico acceso dalla nipote Giulia Orsini Carafa per l'attribuzione del titolo (#entry567742635) depauperò il patrimonio e si concluse solo nel 1622 attribuendo il titolo di principe di Bisignano ad un esponente dei Conti di Saponara, Luigi Sanseverino (1588-1669). La casata si estinguerà nel 1888.
(www.ilcilento.altervista.org/sanseverino/sanseverino/)

Edited by elena45 - 25/11/2019, 15:08
 
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view post Posted on 9/10/2016, 15:53
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Marie-Antoinette

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Consentitemi una digressione che riguarda ancora il feudo salernitano a due passi da casa mia:


Giovanni e Pacho Bertini - Tomba di Tommaso III Sanseverino (1310-1358) nel Convento francescano di Sant'Antonio da lui stesso fondato a Mercato San Severino.
http://risorgimentonocerino.it/cultura-spe...ommaso-iii.html
Tratto da https://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.c...ana-dei-dangio/


Viene chiamato Palazzo Vanvitelliano a Mercato Sanseverino. Sulla collina alle sue spalle il castello.
In realtà è l'ex Convento dei domenicani, ristrutturato nel '700 (forse) dal Vanvitelli, con annessa chiesa di San Giovanni al piano.
Il convento fu fondato dal conte Giovanni Sanseverino (+1444) padre del grande Roberto principe di Salerno.

Eccoli qui i Sanseverino, per grandi linee:



www.genmarenostrum.com/pagine-lette...ANSEVERINO1.htm e seguenti

C'e un'altra storia truculenta nella famiglia:
Ugo Sanseverino (+>1532), 3° conte di Saponara (vedi schema), ha 3 figli maschi: Giacomo, Ascanio e Sigismondo. Il 5 novembre del 1516 vengono avvelenati tutti e tre!
Poichè in famiglia solo i maschi ereditavano il titolo, fu legittimo sospettare dello zio Girolamo, fratello del padre, che però fu assolto per insufficienza di prove.
La figlia di Giacomo, Violante Sanseverino, sposerà più tardi, nel 1532, il "cugino" Ferdinando, che diventerà maritali nomine il 4° conte di Saponara.


Cappella Sanseverino nella Chiesa dei Santi San Severino e Sossio di Napoli. Sui lati i sepolcri dei fratelli assassinati, dietro la cappella il sepolcro della madre Ippolita delli Monti.

Questa linea cadetta "cannibalizza" i titoli: come già detto, nel 1622 il contenzioso per l'eredità Bisignano sollevato dalla principessa Giulia Orsini di Gravina (+1609) dopo la morte senza eredi maschi dello zio Niccolò Bernardino Sanseverino, si risolve a loro favore. Ecco il primo della serie:

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Luigi I Sanseverino (1588-1669), 7° conte di Saponara e 7° principe di Bisignano dal 1622. Sposò Donna Margherita Tagliavia d’Aragona (+1642), sorella del famoso Diego, duca di Terranova, ma non ebbe figli. Il titolo passò al fratello Carlo (1590-1670), che morì poco dopo, e poi al nipote di questi Carlo Maria (1644-1704), il padre della poetessa Aurora. Eccetera, fino all'estinzione della casata nel 1888. La figlia dell'ultimo principe sposò il marchese Costa e diede origine alla linea dei Costa Sanseverino tuttora vivente.

Edited by elena45 - 22/10/2018, 15:29
 
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view post Posted on 11/10/2016, 11:26
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Marie-Antoinette

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Devo dire, però, che questi Bisignano moderni non hanno lasciato grandi segni. Hanno fatto spesso matrimoni convenienti. Per esempio con l'erede dei principi di Paceco trapanesi:


Anna Maria Fardella e Gaetani (1639-1709), figlia ed erede di Giovan Francesco Fardella, principe di Paceco : sposò Carlo Maria Sanseverino (1644-1704), 9° principe di Bisignano (#entry589855901).

E' la madre della poetessa Aurora (#entry525865646).
Il dipinto fa parte di una collezione conservata nella Sala Agata del Museo Filangieri di Napoli, consistente in 13 quadri di forma ottagonale raffiguranti principi e principesse della casata, più 10 ovali raffiguranti i Cardinali. La quadreria fu donata al Museo negli anni 70, dai Sanseverino Costa .
La serie comincia dal ritratto di Margherita Sanseverino (+1361), moglie di Luigi d'Angiò Durazzo, madre di Carlo III e finisce con la poetessa Aurora.



https://books.google.it/books?id=DUXUCgAAQ...20agata&f=false

Un altro esponente di questa linea, Giuseppe Leopoldo Sanseverino (1676-1727), X principe di Bisignano, sposò Donna Stefania Pignatelli Aragona Cortez (1683-1728), sorella del celebre Diego duca di Monteleone. Tanto per cambiare, si costruì un palazzo, ad Acri, nei pressi di Bisignano.


Palazzo Sanseverino-Falcone di Acri
Il principe Giuseppe Leopoldo Sanseverino, costruttore del palazzo, ebbe 10 figli: delle sei femmine 5 si fecero monache, una morta in odore di santità: Suor Mariangela del Crocefisso. Luigi II il primo di 4 maschi fu il suo erede.


Giuseppe Bonito - Luigi II Sanseverino, principe di Bisignano (1705-1772).
Anche lui, fu molto prolifico, più del padre: si sposò due volte e da ciascuna delle mogli ebbe un figlio maschio e ben 6 femmine (!): la maggior parte monache.
Una delle prime sei, Carmela, sposò un nobiluomo di Acri, certo Raffele Falcone, che divenne proprietario del palazzo calabrese.
Invece, una del secondo gruppo, Elisabetta, andò molto meglio: sposò il principe napoletano Tommaso Firrao e si beccò uno dei più bei palazzi di Napoli:


Palazzo Firrao, a via Costantinopoli. La facciata è di Cosimo Fanzago, una delle poche in piperno tra i palazzi di Napoli.

Il figlio primogenito, Pietro Antonio II Sanseverino (1724-1771), conte di Chiaromonte, è noto per essere il proprietario della Villa Bisignano a Barra, acquistata nel 1765 dai Pignatelli.
I suoi eredi, Luigi III e Tommaso, vi costruirono intorno un giardino meraviglioso, un vero e proprio Orto Botanico.


Villa Bisignano a Barra.
La villa fu fatta edificare nel 1500 circa dalla famiglia Carafa di Maddaloni e fu ampliata nel 1630, per volontà del banchiere fiammingo e nuovo proprietario Gaspare Roomer, il quale vi si rifugiò durante la rivolta di Masaniello e vi ospitò anche la sua famosa collezione di opere d'arte.
Fu ceduta dallo stesso Roomer ai d'Avalos marchesi del Vasto, da questi al rincipe Girolamo Pignatelli di Marsiconuovo, infine ai Sanseverino.
L'ultimo principe di Bisignano, Luigi IV Sanseverino (1823-1888), Maggiordomo maggiore di re Francesco II di Borbone, ebbe 6 figli femmine e alla sua morte la casata si estinse; la villa di Barra fu ereditata dalla figlia Maria Giuseppa, sposata al marchese Giovan Francesco Rodinò.
Negli anni 50 del '900, il giardino fu completamente raso al suolo per far posto a un quartier popolare.

www.unisob.na.it/ateneo/annali/2010_8_Zecchino.pdf
www.biologiavegetale.unina.it/delpi...o_Bisignano.pdf

Edited by elena45 - 7/7/2019, 14:53
 
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Marie-Therese
view post Posted on 11/10/2016, 14:45




CITAZIONE
Intanto, nell'altra linea discendente da Roberto, Riccardo Sanseverino (k1266), signore di Lauro e conte di Caserta, aveva sposato addirittura una figlia naturale dell'Imperatore Federico II.
Riccardo fu al fianco del cognato Manfredi fino ad essere nominato Capitano generale con il compito di difendere il regno dall’invasione angioina. Ma pare che nel momento decisivo tradirà il suo re: morirà, forse ucciso

Ricorda un po' la storia degli York ....

Davvero molto ammirevole da parte tua ricostruire la storia della dinastia, e i castelli sono davvero molto belli, specie quelli di Lauro e Teggiano :) !
 
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view post Posted on 11/10/2016, 15:10
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Marie-Antoinette

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Ti ringrazio. Ho faticato un po', perchè le storie sono sparse qua e là. Ma mi sono anche divertita.
Ho scoperto poi un'altra storia, quella di Galeazzo Sanseverino, in:

http://agipapress.blogspot.it/2016/05/pavi...alandra_14.html.
http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapaves...potenti-37.html


"Oltre a quella tra Ludovico il Moro e Beatrice d’Este, un’ altra unione che fece epoca alla corte sforzesca fu quello tra Galeazzo Sanseverino e Bianca Giovanna, figlia naturale del signore di Milano e di Bernardina de Corradis, celebrato il 10 gennaio 1490 nel castello di Porta Giovia a Milano. Poiché la giovane Bianca aveva allora, probabilmente, non più di 8 anni, la cosiddetta transductio ad maritum, la definizione cioè delle pratiche matrimoniali e il trasferimento della sposa nell’abitazione del consorte, ebbero luogo solo nel giugno del 1496. In quell’occasione, alla giovane figlia, legittimata nel 1489, Ludovico Sforza assegnò in dote il feudo di Voghera. A lei apparterrebbe (anche se molti esperti non sono d’accordo su questa attribuzione) un bel ritratto su pergamena del 1495, forse opera di Leonardo da Vinci, noto come “La bella principessa”.
Galeazzo, il fortunato marito, aveva, all’epoca delle nozze, una quarantina d’anni e da tempo godeva dei favori di Ludovico il Moro, che gli aveva affidato, nel 1487, addirittura la custodia del castello di Pavia!
Quarto figlio di Roberto Sanseverino, conte di Caiazzo, condottiero napoletano passato al servizio prima degli Sforza, poi di Venezia, Galeazzo era un brillante cortigiano, un valente guerriero ed un abile ambasciatore, tanto da essere considerato da alcuni osservatori “quasi duca de Milano, perché il po’ ciò che vole e ha quello che sa domandare et desiderare”.
Purtroppo, con grande dolore di tutti, Bianca Sforza sopravvisse solo pochi mesi al matrimonio. Morì infatti nel novembre del 1496, all’età di quattordici anni, uccisa da una misteriosa malattia che da alcuni mesi la tormentava.
Galeazzo continuò però a godere dei favori del suocero che gli affidò il comando delle truppe milanesi contro i Francesi di Luigi XII quando questi invasero il Ducato nel 1499.
Il Sanseverino non si dimostrò un buon capitano, cedette Alessandria al nemico senza quasi opporre resistenza e si fece catturare, insieme al Moro, a Novara il 10 aprile dell’anno successivo, al termine del vano tentativo di Ludovico Sforza di riconquistare la Lombardia.
Grazie all’opera diplomatica del fratello, il cardinale Federico Sanseverino, e dietro il pagamento di un riscatto, Galeazzo venne però liberato ed entrò rapidamente nei favori di Luigi XII, che gli restituì i titoli e le proprietà posseduti al tempo del Moro.
In particolare, gli fu possibile riprendere i lavori, già iniziati negli anni ’90 del secolo precedente, alla “casa ducale” di Mirabello che Ludovico Sforza gli aveva donato e che Galeazzo modificò con una serie di interventi successivi, realizzati almeno sino al 1522.
Risalirebbero a questo periodo due stemmi con le armi dei Sanseverino, uno sulla facciata settentrionale del castello di Mirabello, l’altro all’interno, sulla parete della scala ottocentesca.
Quest’ultimo stemma reca anche il simbolo dell’ordine cavalleresco di San Michele, creato da Luigi XI nel 1469 e concesso da Carlo VIII al Sanseverino nel 1494.
La “casa ducale” di Mirabello fu occupata ancora una volta dai francesi in occasione dell’assedio di Pavia, tra il novembre del 1524 e il febbraio del 1525. Francesco I, re di Francia, il duca di Alençon, suo cognato, e lo stesso Sanseverino, Gran Scudiero di Francia dal 1505, alloggiarono nell’edificio nei mesi che precedettero la battaglia del 24 febbraio 1525, durante la quale Galeazzo venne ucciso, insieme con tanti altri nobili dell’esercito francese"

In base alla mia ricerca (vedi schema), aggiungo che Roberto Sanseverino d'Aragona, conte di Caiazzo e di Colorno (1418-1487), celebre Capitano di ventura, era figlio di Leonetto Sanseverino (+1420), che morì giovane in una giostra, ed Elisa Sforza (1402-1476), sorella di Francesco, il primo duca milanese della dinastia sforzesca. Perciò il Moro e il Caiazzo (nonostante la differenza d'età) erano primi cugini.


Castello di Caiazzo (CE), il lato meridionale di Roberto.

Roberto partecipò anche alla Congiura dei Baroni, combattendo in aiuto ai suoi parenti napoletani, ma, per fortuna, andò via prima che Ferrante scatenasse la sua vendetta. Morì combattendo per Venezia. Ebbe due mogli: Giovanna da Correggio ed Elisabetta di Montefeltro (figlia naturale del duca di Urbino) e forse ne sposò una terza, la senese Lucrezia Malavolta; in totale 17 figli, 8 maschi, tra cui il quarto fu il Galeazzo del nostro articolo.
Ho un dubbio: se Galeazzo, sposato con Bianca nel 1490 aveva una quarantina d'anni, vuol dire che era nato intorno al 1450, e alla battaglia di Pavia aveva 75 anni. Non è possibile.
Wiki francesce dice che è nato nel 1458, più plausibile, e che fu mecenate di Leonardo da Vinci (www.wikiwand.com/fr/Galeazzo_Sanseverino).

Edited by elena45 - 14/10/2016, 08:12
 
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Marie-Therese
view post Posted on 11/10/2016, 16:40




[QUOTE
Il Sanseverino non si dimostrò un buon capitano, cedette Alessandria al nemico senza quasi opporre resistenza e si fece catturare, insieme al Moro, a Novara il 10 aprile dell’anno successivo, al termine del vano tentativo di Ludovico Sforza di riconquistare la Lombardia][/QUOTE]

Ripeto, mi ricorda sempre più la storia della dinastia degli York! :o:

CITAZIONE
Turgisio ebbe in dono da Roberto il Guiscardo la contea di Rota

Roberto, ci rincontriamo! Ho la fortuna di andare spesso a San Marco Argentano :D !

CITAZIONE
Ho un dubbio: se Galeazzo, sposato con Bianca nel 1490 aveva una quarantina d'anni, vuol dire che era nato intorno al 1450, e alla battaglia di Pavia aveva 75 anni. Non è possibile.

Non saprei: che avesse partecipato solo nominalmente?
Mi spiego: non potrebbe aver messo a disposizione le proprie truppe senza scendere in battaglia?
 
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view post Posted on 11/10/2016, 17:26
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE
Ho un dubbio: se Galeazzo, sposato con Bianca nel 1490 aveva una quarantina d'anni, vuol dire che era nato intorno al 1450, e alla battaglia di Pavia aveva 75 anni. Non è possibile.

CITAZIONE
Non saprei: che avesse partecipato solo nominalmente?
Mi spiego: non potrebbe aver messo a disposizione le proprie truppe senza scendere in battaglia?

OK
Purtroppo il sito di trasmissione delle immagini non funziona più. Ho trovato tanti ritratti in questa linea settentrionale, a differenza di quella meridionale. Effettivamente i primi erano in contatto con grandi artisti, Leonardo in primis, mentre i secondi, forse, non amavano la pittura (oppure eventuali quadri sono andati perduti).

Edited by elena45 - 12/10/2016, 07:48
 
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Marie-Therese
view post Posted on 11/10/2016, 21:21




Aspetta, aspetta ....
Per caso il ritratto di Leonardo a cui accennavi prima è questo?
Bella.Pr.-Luminosa
 
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view post Posted on 12/10/2016, 06:50
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Marie-Therese @ 11/10/2016, 22:21) 
Aspetta, aspetta ....
Per caso il ritratto di Leonardo a cui accennavi prima è questo?............

Proprio questo. Stupendo! Mi piacerebbe, però, sapere il parere di Yue, perchè queste attribuzioni, sia per quanto riguarda l'autore sia il soggetto, sono sempre controverse.

Per esempio lo stesso sito francese di cui sopra (https://fr.wikipedia.org/wiki/Galeazzo_Sanseverino) indica diversi ritratti in cui potrebbe essere individuato il nostro Galeazzo:


Leonardo da Vinci - Ritratto di musico (1483) - Pinacoteca Ambrosiana
Era alla mostra di Milano nel 2015. Evidentemente la suggestione deriva dal fatto che Galeazzo frequentasse la cerchia di Leonardo. Stessa considerazione per quest'altro dipinto:


Andrea Solari - Ritratto d'uomo con garofano rosa (1495 circa) - National Gallery, Londra.

Qualcuno ancora individua Galeazzo in questo strano ritratto:


Jacopo de Barbari - Il matematico Fra Luca Pacioli con giovane sconosciuto - Museo di Capodimonte.

Edited by elena45 - 12/10/2016, 08:34
 
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view post Posted on 12/10/2016, 07:44
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Marie-Antoinette

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Come dicevo il conte di Caiazzo, Roberto Sanseverino d'Aragona, ebbe due mogli, un'amante senese, e in tutto 17 figli, 8 maschi, tra cui Galeazzo era il quarto. E' interessante ricordare anche alcuni fratelli:


Andrea Solari - Gaspare Sanseverino (1455-1519), detto Fracassa per il suo carattere impetuoso e per la sua forza fisica, figlio di Roberto e della prima moglie Giovanna da Correggio. Capitano di ventura, prevalentemente al servizio degli Sforza.


Cardinale Federico Sanseverino (1476-1516), figlio di Roberto e della seconda moglie Elisabetta da Montefeltro.
 
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Marie-Therese
view post Posted on 12/10/2016, 14:08




Che gran bel personaggio, Gaspare Sanseverino!
Soldato di ventura e per il carattere chiamato "Fracassa" ^_^ ?
Quanto mi dici dei ritratti di Galeazzo, è interessante poter pensare che sia nel quadro del de Barbari ....
Pensi possa essere attendibile questa ipotesi?
Yue, ti invochiamo!!!!
Aiutaci tu!
 
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view post Posted on 12/10/2016, 14:57
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Marie-Antoinette

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Anch'io aspetto Yue!

Intanto un'altra notizia che riguarda la casata settentrionale. Molti dei loro esponenti li ritroviamo nei castelli dell'Emilia.

Il capostipite Roberto Sanseverino d'Aragona , conte di Caiazzo, ricevette dallo zio Francesco Sforza la contea di Colorno e relativo castello nel 1458; il feudo fu teatro di molte contese e fu ceduto al primogenito Gianfrancesco (1450-1501). Il presidio era allora una rocca fortificata e solo quando arrivò nelle mani di Barbara, pronipote di quest'ultimo, nella seconda metà del '500 fu trasformato in una residenza signorile, una piccola reggia.
Barbara, famosa per la sua bellezza e per la sua cultura, fu protagonista di una congiura contro Ranuccio Farnese, che voleva appropriarsi di Colorno. Scoperta fu decapitata con gli altri congiurati (#entry545972259).
I Sanseverino avevano proprio la congiura nel sangue!

Barbara-Sanseverino
Barbara Sanseverino (1550-g1612), marchesa di Colorno. Aveva sposato Giberto IV Sanvitale (1527-1585), signore di Sala Baganza, vedovo con due figli. Rimasta vedova a sua volta si risposò con il conte Orazio Simonetta. Di lei si dice che fosse stata l'amante del vecchio Ottavio Farnese (forse coinvolto nella morte misteriosa del primo marito) e poi di Vincenzo I Gonzaga (che per lei si trasferì temporaneamente a Viadana per esserle più vicino).

La rappresaglia del Duca fu tremenda, passata alla storia come Gran Giustizia: con Barbara furono decapitati il secondo marito, il figliastro Gerolamo Sanvitale (1567-g1612) e il figlio di lui Gianfrancesco, di soli 22 anni; il cugino Alfonso Sanvitale conte di Fontanellato; Pio Torelli di Montechiarugolo (1578-g1612) e altri. I possedimenti dei congiurati tutti confiscati (ma la sorte si vendicò perchè con i discendenti obesi di Ranuccio cominciò la decadenza).

Impossessatisi del castello di Colorno, i Farnese lo trasformarono così:

1024px-Colorno-palazzo-ducale-reggia6
Reggia di Colorno. Fatte le debite differenze, la "Versailles dell'Emilia".

1280px-Rocca-di-Sala-Baganza
La Rocca Sanvitale di Sala Baganza, invece, all'esterno rimase com'era, all'interno Antonio Farnese la fece riccamente affrescare. Gli affreschi farnesiani si aggiungevano a quelli commissionato da Giberto in occasione del primo matrimonio e a quelli grandiosi voluti da Barbara.
Purtroppo i Farnese preferirono Colorno come residenza estiva e la rocca di Sala cominciò a decadere. Il colpo di grazia lo diede nell’Ottocento Michel Varron, luogotenente di Napoleone, che in maniera fin troppo “pragmatica” demolì gran parte della Rocca per procurarsi materiale da costruzione!

Piccolo OT. Nella rocca di Sala fu confiscato dai Farnese anche questo bellissimo dipinto cinquecentesco di incerta attribuzione:

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Livia Barbiano di Belgioiso (?), prima moglie di Giberto IV Sanvitale con la figlia Anna Leonora - Banca Popolare di Vicenza.

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Lei è brutta, poverina. Ma guardate i gioielli.

Edited by elena45 - 15/6/2020, 09:05
 
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Marie-Therese
view post Posted on 12/10/2016, 19:15




UAO!!!! :o:
La reggia di Colorno è un qualcosa di magnifico!
E Barbara Sanseverino non aveva nulla da invidiare ai suoi parenti dell'altro sesso: era tremenda!
è notevole come a una irrequietezza del sangue si unisca sovente un grande spessore culturale e una certa inclinazione per le arti (vedi Benvenuto Cellini).
Lei è stata proprio un personaggio interessante ....
 
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20 replies since 7/10/2016, 11:24   3822 views
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