Maria Antonietta - Regina di Francia

I Viceré

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elena45
view post Posted on 2/2/2017, 18:55 by: elena45
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Marie-Antoinette

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Il primo Vicerè nominato da Carlo II, in carica dal 1666 al 1671 stabilì un buon rapporto con la popolazione:

Pedro-Antonio-de-Arag-n
Pedro Antonio de Aragon Folch de Cardona (1611-1690). Uomo molto colto, grande collezionista di libri e opere d'arte. Dopo la peste del 1656 (https://it.wikipedia.org/wiki/Peste_del_1656), appena insediato fece ampliare e ristrutturare l'edificio conventuale già esistente intorno alla vecchia Chiesa di San Gennaro fuori le mura e già adibito a ricovero per gli appestati, trasformandolo in un vero ospedale per i derelitti: c'è ancora oggi e si chiama Ospedale di San Gennaro dei poveri.
Degna di nota è anche la sua seconda moglie: Ana Francisca Fernandez de Cordoba y Enriquez (1608-1679), una dei 15 figli di Alfonso el Mudo, marchese di Priego, da non confondere con l'omonima cugina -cognata Ana Francisca Fernandez de Cordoba y Aragon, viceregina vent'anni prima all'epoca di Masaniello. Era la vedova del Governatore di Milano Gomez Suarez de Figueroa, duca di Feria (nel periodo 1631-1633) e quindi potè soggiornare per la seconda volta in Italia. Molto visibile alla Corte di Napoli, la viceregina influenzò le nomine di incarichi pubblici, partecipò attivamente alle feste della città. E non solo: introdusse nuove abitudini tra l’aristocrazia napoletana ed esibí nuove devozioni attraverso un esteso mecenatismo conventuale. Durante l’ambasciata d’obbedienza del marito al Pontefice nel 1671, Anna s’impadronì del palazzo reale di Napoli dove continuò a risiedere, malgrado la nomina di un viceré ad interim (Federico Alvarez de Toledo,marchese di Villafranca), che dovette scegliere un’altra residenza (www.cdlstoria.unina.it/storiche/Relazione_Carrio.pdf).

Ma l'avversione ai Vicerè da parte dei nobili napoletani non finisce. Nel 1701, morto Carlo II senza eredi, nel quadro della Guerra di successione spagnola, un'altra congiura, la Congiura di Macchia:


Luis Francisco de la Cerda, IX duca di Medinaceli (1660-1711), Vicerè di Napoli dal 1696 al 1702; accanto la moglie Maria de la Nieves Tellez Giron (1660-1732). Era il figlio di Juan Francisco di Medinaceli, valido di Carlo II, e di Catalina de Aragon Folch de Cardona.
Una sintesi degli avvenimenti è qui: #entry528956963
Tornato in Spagna, divenne Primo Ministro del nuovo Re, il francese Filippo V, ma cadde in disgrazia, processato e imprigionato. Morì poco dopo, senza lasciare eredi.
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La Guerra di successione spagnola (1700-1713), seguita alla morte senza eredi di Carlo II, infatti mise fine alla dinastia asburgica in Spagna e al dominio spagnolo su Napoli che durava da circa due secoli. Il trattato di Utrech assegnò all'Austria il regno napoletano e sancì la successione sul trono di Spagna di Filippo V di Borbone. Nel frattempo un ultimo Vicerè iberico, ma di nomina francese :


Juan Manuel Fernández Pacheco y Zúñiga (1650-1725), VIII marchese di Vigliena e duca di Escalonia, Maggiordomo maggiore di Filippo V, Vicerè dal 1702 al 1707. Uomo coltissimo, fondò tra l'altro la Real Academia Española, promosse a Napoli lo sviluppo della cultura: fu avviata la prima vera riforma dell’ordinamento universitario e attivate otto facoltà; vennero premiati gli studi dei più rinomati intellettuali e l’Università, per la prima volta dopo secoli, grazie al Vigliena si riappropriò del proprio ruolo. Abile diplomatico, incarnò, a differenza del predecessore, il ruolo di conciliatore e allo stesso tempo di piccolo monarca.
Per quanto brutto lui, tanto bella sua moglie:


María Josefa de Benavides Silva y Manrique de Lara (1662-1692), moglie del marchese di Vigliena: lo lasciò vedovo con due figli prima di arrivare a Napoli.

I ritratti in bianco e nero sono tratti da "Teatro eroico, e politico de governi di Vicere del Regno di Napoli dal tempo del Re Ferdinando il Cattolico fino al presente" (1692). La tecnica è piuttosto elementare, tanto che sembrano tutti uguali.

Una sintesi del periodo vicereale la trovi qui: www.blunapoli.it/citta/storia/storia06.html

Ecco com'era il centro di Napoli poco prima della rivolta di Masaniello:


Si nota Castelnuovo, il Palazzo Vicereale (vecchio e nuovo), la Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli nel grande spiazzo che oggi è Piazza Municipio, via Toledo.

E' un pezzo della Carta Baratta del 1629, commissionata dai Vicerè dell'epoca, soprattutto Antonio Alvarez de Toledo, duca d'Alba, al topografo e incisore Alessandro Baratta.


Edited by elena45 - 7/12/2021, 18:33
 
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