Maria Antonietta - Regina di Francia

Filangieri siciliani

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elena45
view post Posted on 10/2/2019, 18:54 by: elena45
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Marie-Antoinette

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Da quanto risulta negli alberi genealogici, la baronia di Miserendino apparteneva alla ricchissima famiglia Corbera e fu acquistata nel 1622 da Giuseppe Filangieri, secondogenito di Girolamo (v1562), VI conte di San Marco. Il principato di Cutò arrivò jure uxoris piu tardi, nel 1701, al pronipote Girolamo (1663-1721).
I titoli arrivarono entrambi fino a Giovanna "Pigliatutto" (1850-1891), la nonna di Tomasi.

Vedi www.genmarenostrum.com/pagine-lette...i%20sicilia.htm

Nel 1392, il Miserendino entra nella giurisdizione feudale come baronia comprensiva di undici feudi chiamati: Gulfa, Gulfotta, Cannitello, Comuni, Santa Margherita (dove sorgerà il comune di Santa Margherita), Carcara, Ficarazzi, Gipponeri, Serafino, Adrigna e Aquila.
L’acquisto a titolo definitivo della baronia e dei suoi undici feudi da parte di Calcerando Corbera segna l’effettiva stabilizzazione di questo casato in Sicilia e il conseguente avvio di una trasmissione del titolo di barone del Miserendino di padre in figlio nel rispetto della linea genealogica. Nel 1572, Antonio Corbera ottiene la licentia populandi; nel 1622 il feudo passa ai Filangieri.
Si tratta di un arco di tempo relativamente breve all’interno del quale, però, si concentrano diverse vicende con importanti effetti a breve e lungo termine sul destino della baronia e dei suoi baroni: scandali (come il noto triangolo amoroso tra Calcerando Corbera, Eufrosina e Marco Antonio Colonna, nel 1582), morti premature e spesso misteriose, il sequestro della baronia per insolvibilità dei debiti, frequenti vendite per risanare la situazione economica della famiglia e, infine, una lunga contesa per il possesso della baronia che vede schierati da un lato la famiglia Corbera, dall’altro i Filangeri di Cutò.
La vicenda della successione della baronia del Miserendino e il relativo passaggio dai Corbera, i fondatori del comune, ai Filangeri di Cutò, la famiglia che ne risollevò le sorti, è sicuramente uno dei momenti più intensi e cruciali della storia di Santa Margherita Belìce. Inoltre, nuovi e illuminanti ritrovamenti archivistici permettono di rileggere diversamente alcuni momenti di una storia che, a tratti, si rivela essere più controversa e nebulosa del previsto. Le azioni e le strategie messe in atto dai protagonisti di questa storia sono particolarmente esemplari delle convinzioni, delle pratiche, delle modalità di gestione dei patrimoni (e dei matrimoni) e dei comportamenti messi in atto dalla aristocrazia di età moderna per perseguire il suo più importante obiettivo: il mantenimento di un unico e saldo asse patrimoniale.

www.academia.edu/14169214/Il_sogno_...dino_1572-1668_

Qualche cenno l'ho fatto anche in #entry578642370

Edited by elena45 - 10/2/2019, 20:30
 
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