| Ho finito di leggere il libro un paio di giorni fa. Faccio una premessa prima di continuare, io non sono alla ricerca spasmodica della prova provata della relazione sessuale tra Maria Antonietta e il conte Fersen. Essere ‘illuminati’ su questo argomento pruriginoso, non cambia ciò che considero davvero importante nella storia di queste persone che hanno affrontato e vissuto uno dei momenti più importanti della Storia dell’umanità. Per farla breve poco me ne cala conoscere il “segreto d’alcova”. Il titolo del libro, tradotto dal francese è accattivante e attrae chi a quel segreto è molto interessato. L’edizione è molto bella e curata, elegante direi. La prima parte è una lunga e dettagliata spiegazione sul lavoro, le tecniche, lo sviluppo della ricerca effettuata sulle lettere che la Sovrana e il Conte hanno scambiato negli anni 1790/1792. 60 lettere in cui alcune frasi o parole sono state cancellate o scritte con inchiostro simpatico. Tre anni per poter leggere il mistero. Mentre leggevo del tempo, del lavoro e degli sforzi economici per arrivare alla decrittazione di queste parti perse nel tempo, una domanda continuava a stuzzicare la mia mente. Perché? È davvero così importante arrivare alla fine di questo lavoro? Un brivido poco piacevole mi ha percorso quando ho letto riferimenti a due film che, ribadisco il mio personale giudizio, nulla hanno in comune con la Storia, quella vera che ha attraversato la vita della Sovrana. Mi riferisco al film Maria Antonietta di Sofia Coppola e Addio mia regina. Da un lavoro scritto da una storica mi aspettavo ben altri riferimenti. Ci sono riferimenti storici poco accurati, come la descrizione della sistemazione nel Palazzo delle Tuileries, che lascia intendere una sorta di accampamento che è perdurato nel tempo e non in un lasso di pochi giorni. Alcune introduzioni alle singole lettere sono un po’ superficiali e affrettate. Le lettere, con relative foto degli originali, sono ciò che davvero è rilevante. Perché mostrano l’evolversi politico della visione della Sovrana, il suo impegno nel comprendere una situazione che era difficile da capire anche se era vissuta sulla propria pelle. Spesso, nelle lettere, la tanto agognata decrittazione non è stata possibile ottenerla. Ciò che mi ha deluso maggiormente è la bibliografia davvero scarna. Affidarsi per un simile lavoro ad un libro che, per alcuni aspetti resta nell’ambito del romanzo scandalistico, non mi è sembrata una scelta oculata da parte di una ricercatrice come Madame Hastir. Il libro di cui parlo è stato scritto da Evelyn Farr nel 2016. Grande errore storico scrivere che Maria Antonietta fu trasferita a la Conciergerie il 14 agosto 1793, la data esatta è il 2 agosto 1793. Ciò che mi è davvero piaciuto è aver raccolto in un unico libro le lettere che, su un piano storico e politico, hanno davvero un notevole valore. Per il resto il libro non ha cambiato ciò che era già noto, né ha rivelato nulla di eclatante.
Edited by MmeAnna - 13/8/2023, 14:47
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