Anch'io, e ho preso lo spunto per ampliare le notizie sulla famiglia Pallavicino. Confesso la mia colpa: sono stata a Salsomaggiore e non sapevo niente di questo castello
Intanto, la mia ricerca genealogica mi ha permesso di scoprire un sacco di cose.
L'albero genealogico dei
"Pallavicino lombardi" è molto complesso ed è stato difficile ricostruirlo. Importante è sottolineare, come per i Pallavicino di Genova e Roma, la loro appartenenza all'antichissima stirpe degli
Obertenghi, di origine longobarda, tutti discendenti da
Oberto I, potente personaggio del X secolo, Conte palatino, marchese di Milano e Genova.
Cfr in
#entry587437892.
Interessante è stato scoprire che questi Pallavicino, stirpe di guerrieri ghibellini, diventarono molto potenti nell'Italia padana, a partire da
Adalberto I (925ca-1002), figlio di Oberto I, feudatario di un grande territorio in Lombardia e in Emilia.
I fratello,
Oberto II(+>1014), avrebbe dato origine alla casata degli Estensi, dei Malaspina, e nientemeno ai Brunswick e agli Hannover (
#entry519165095).
Il nipote Adalberto II (1980-1034) ottenne dall'Imperatore Corrado IV il titolo di marchese di Busseto, dove si stabilì. Fondò il castello di Scipione e il monastero di Castione.
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Il nipote del suddetto, Oberto detto Pelavicino (1080-1148), fu il primo ad assumere il cognome Pallavicino che passerà ai rami successivi della dinastia: dal figlio Alberto detto il greco (+1148) discenderanno i Pallavicino di Genova, Roma ed Austria- Ungheria; dal figlio Guglielmo (+1162), i Pallavicino "lombardi" di cui parliamo.
Oberto I Pallavicino (1132ca-1196), figlio di Guglielmo, ottenne da Federico I Barbarossa la conferma dei suoi diritti feudali.
Ma il potere della famiglia ebbe un'escalation con Oberto II il Grande:
Oberto II Pallavicino il Grande (1197-1269), sostenitore di Federico II fino a divenire vicario imperiale. Edificò a Busseto la grande Rocca marchesale (riedificata nell'Ottocento).
Il fratello Manfredo (+1265) fu il capostipite dei Marchesi di Scipione che però si estisero nel XVII secolo.
Nel Quattrocento si costituì un vero e proprio
Stato Pallavicino comprendente i marchesati di Busseto e di Cortemaggiore, fondato dal condottiero Rolando:
Rolando Pallavicino il Magnifico (1393-1457), marchese di Busseto e Cortemaggiore, condottiero e abile politico, si mosse con abilità e spregiudicatezza nel complesso intrico di vicende politico-militari che ebbero luogo nell'area padana durante la prima metà del XV secolo, destreggiandosi tra i Visconti e le potenze loro avversarie.
Alla sua morte, per volere di Francesco Sforza, duca di Milano, al fine di indebolire il nuovo stato confinante, il feudo fu diviso tra i sette figli di Rolando e la famiglia si scompose in altrettanti rami.
Nel Cinquecento, tuttavia, non scemò l'importanza della casata: basti pensare che i marchesi di Busseto ricevettero l'Imperatore Carlo V nella Rocca ducentesca del marchesato e intrecciarono rapporti di parentela con gli Sforza e i Gonzaga.
Gian Francesco Bembo - Probabile ritratto di
Galeazzo I Pallavicino (+1520), marchese di Busseto -
Galleria di Palazzo Farnese, Parma. Sposò Elisabetta Sforza di Saliceto e sua figlia Laura sposò Gianfrancesco Gonzaga di Luzzara (
#entry547222482).
Sforza Pallavicino (1519-1585), marchese di Cortemaggiore, nel 1579 ereditò dal cugino Gerolamo, senza eredi, anche Busseto. Valoroso condottiero al servizio di Carlo V e degli Asburgo nella guerra contro i Turchi. Al centro di un intreccio matrimoniale con gli Sforza di Santa Fiora: sposò Giulia Sforza, figlia di Bosio II di Santa Fiora e sorella del famoso conte Sforza Sforza (
#entry607787059); questi a sua volta sposava Luigia Pallavicino di Busseto.
Purtroppo, anche per mancanza di eredi e per contese tra parenti, nel 1587, la maggior parte dei domini dei Pallavicino furono conquistati da Alessandro Farnese e incorporati nel Ducato di Parma. Rimase fuori solo il
marchesato di Zibello, sia pure come vassallo dei ducato parmense.
Analogamente, quasi tutti i rami si estinsero nel tempo, tranne quello di Zibello, che è rimasto in Emilia fino ad oggi.
Francesco Zanganelli - Rolando Pallavicino II (+1529), marchese di Zibello nipote del Magnifico, con la figlia Barbara e la moglie Domitilla Gambara -
Galleria di Palazzo Farnese, Parma.Alessandro Araldi - Probabile ritratto di Barbara Pallavicino di Zibello (+1539) adulta -
Uffizi, Firenze.Sposò il condottiero modenese Ludovico Rangoni (+1552) al quale portò in dote il marchesato. Rivendicato dai parenti, ritornò alla famiglia nel 1630, nella persona di Alessandro I Pallavicino. Alessandro era stato adottato dal celebre Sforza di cui sopra, a sua volta privo di eredi, e avrebbe dovuto ereditare anche Busseto e Cortemaggiore, ma dovette soggiacere ai Farnese.
Il destino di tre cugine.Si sospettò che
Barbara fosse stata avvelenata dal marito, mentre le cugine Laura e Giacoma (vedi schema sotto) rimasero entrambe vedove, morirono ultraottantenni (cosa rarissima per l'epoca) e furono donne molto forti.
Laura (1491-1575), sposata a Gianfrancesco Sanvitale, lottò tutta la vita per il diritto ereditario dei figli, lasciò la rocca di Fontanellato e si stabilì a Parma, dove entrò nelle grazie dei Farnese.
Giacoma (1509-1595), invece, sposata al vecchio cugino Giangerolamo di Scipione (1474-1536), vedova senza figli, rimase nel suo castello, nonostante i tentativi dei parenti di spodestarla; si diede alla vita spirituale, fondò un ordine di suore laiche, e si prodigò per i poveri.
Anonimo - Cardinale Pietro Sforza Pallavicino (1607-1667). Figlio maggiore di Alessandro I Pallavicino suddetto, che gli diede come secondo nome quello del padre adottivo. Pietro rinunciò al diritto di primogenitura in favore del fratello Alfonso (1609-1675) per accedere al sacerdozio. Fu letterato e filosofo di grande levatura.
A questo ramo, giunto fino ad oggi, appartiene la marchesa
Maria Luisa Pallavicino, madre dell'attuale proprietario del castello di Scipione. Bellissima donna, dama d'onore della principessa Maria Pia di Savoia, sposò il conte tedesco Peter von Holstein. Costui acquistò il castello di Scipione, da tempo abbandonato, come dono di nozze e iniziò un grande lavoro di restauro che continua a tutt'oggi con il figlio Renè.
Gli ultimi antenati Pallavicino si legano alla nobiltà mitteleuropea.
Marchese Rolando Pallavicino di Zibello (1865-1906) con la moglie, la contessa tedesca Bianca von Terlago de Fatis (1871-1905). Il marchese porta il nome degli antenati succitati.
Marchese Renè Pallavicino di Zimbello (1894-1936), figlio maggiore dei suddetti, con la moglie, la baronessa friulana Margherita Ritter von Zahony (1895-1979). Sono i genitori della marchesa Maria Luisa, prima di tre sorelle, moglie del conte Peter von Holstein, proprietari del castello di Scipione.
Marchese Alessandro Pallavicino di Zibello (1898-1965), secondo figlio dei suddetti, con la moglie Marie von Schonborn (1897-1992). Suo figlio maggiore, Alessandro (1936) ha aggiunto al proprio il cognome della nonna paterna, von Terlago, e quello della nonna materna: Chotek von Chotkowa, lo stesso dell'Arciduchessa uccisa a Sarajevo.
A destra: Marchesa Vitttoria Pallavicino (1899-?), nata von Attems, moglie di Riccardo (1901-1963), terzo fratello di Renè e Alessandro.
Per orientarsi in questo ginepraio:
Tratto dalla Genealogia Cicogna Mozzoni www.william1.co.uk/h8.htmwww.comune.parma.it/dizionarioparmi...aspx?idNode=294Edited by elena45 - 21/2/2019, 12:30